ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 5 agosto 2014

La domenica andando a sinassi..(o enalotto?)

L'inossidabile esegesi del 666=Cesare Nerone

XVIII Domenica del tempo ordinario , il Vangelo presenta il miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci. Il foglietto della messa , ovvero il periodico "La Domenica" edito dai paolini (stpauls.it) è ricco quà e là di spunti e avvertenze sul passo evangelico:

"Fu una moltiplicazione , ma anche una condivisione" , "il vero miracolo non sta nella sazietà fisica","questo miracolo è segno del banchetto offerto a tutti i popoli" ecc.ecc.

Insomma l'evangelista che ci ricorda i 5000 uomini che si sfamarono, senza contare donne e bambini, e le 12 ceste che ne avanzarono è come se desse delle informazioni superflue sulle quali - pare di capire - è bene non soffermarsi troppo.

A conferma di ciò un intero trafiletto in quarta pagina dedicato proprio ai "Numeri",
ribadisce che:

"Nella Bibbia i numeri esprimono più frequentemente un valore qualitativo, che dà loro un
particolare significato simbolico.
Questa precisazione è necessaria per evitare di cadere in una lettura fondamentalista della Bibbia,
limitata cioè al solo significato letterale dei numeri".
Si passa quindi in rassegna il significato simbolico di alcuni numeri come il 12 , il 40 ecc.
prima del gran finale:

"Presso gli ebrei i numeri vengono anche indicati dalle 22 lettere del loro alfabeto.
Ad esempio il numero 666 riportato in Ap 13,18 corrisponderebbe alle parole "Cesare Nerone", l'imperatore romano persecutore dei cristiani".
http://www.la-domenica.it/xviii-domenica-del-tempo-ordinario-a/
Com'è stato più volte osservato che tale attribuzione non risponde nè a criteri gematrici
(la disciplina che associa un valore numerico a una parola) , nè a quelli storici , non può quindi
rappresentare un'interpretazione utile in prospettiva teologico-salvifica.
***

Link alla pagina con le spiegazioni:


1.1 IL SENSO GEMATRICO DI 666

Dimostreremo che l'ipotesi gematrica di 666=Cesare Nerone non è corretta, e dunque non è sostenibile nè a livello storico, nè a livello esegetico, nè, tanto meno, a livello profetico. Si è giunti all'incredibile, quanta errata, trascrizione delle consonanti greche di Nerone Cesare in NRWN QSR, invece di NRN KSR dalla trascrizione completa Neron Kesar. La riduzione in consonanti delle due parole che compongono il presunto riferimento gematrico di 666 in Nerone Cesare, si spiega con il metodo ebraico che considera solo le consonanti, perchè in quella lingua si scrivevano originariamente solo le consonanti, mentre le vocali erano ritenute a mente. Pertanto, nella gematria ebraica il valore alfanumerico delle lettere prese in considerazione vale solo per le consonanti. Abbiamo cosi:

NRWN QSR: n =50+r = 200+w = 6+n = 50+q = 100+s = 60+r = 200:T 666

Ma, notate bene, il vizio di forma del calcolo gematrico. Chi lo ha applicato e chi lo sostiene mostra già  di non conoscere la gematria.

Infatti, NeRoN QeSaR dovrebbe essere calcolato sulla base dei valori numerici dell'alfabeto ebraico sulle consonanti NRN KSR e non sulle consonanti NR(W)N Q(X)R. Le lettere tra parentesi indicano quale sia l'interpolazione arbitraria per forzare il calcolo ed arrivare alla somma NRWR QXR = 666. In realtà , se calcoliamo sulla base delle vere consonanti di NeRoN QeSaR, abbiamo in ebraico la somma:

NRN QSR: n=50+r=200+n=50+q=109+s=300+r=200:T900

II valore numerico di Cesare Nerone è 900 e non 666. II numero 666 è la somma volutamente ottenuta dal risultato dell'interpolazione della lettera W (uau=6) e della sostituzione di S (sin=300) con la lettera X (sa- mekh=60) . Inoltre, Robert Graves mette in evidenza altri errori di questo calcolo gematrico: "La soluzione e basata sulla lingua ebraica: num (50); resh (200); waw (6); num (50)= Neron. Qoph (100); samekh (60); resh (200) = Kesar. Ma Nero in lati- no rimane Nero anche quando e scritto in ebraico, e Kesar, che significava "una testa coperta di capelli" in latino e "una corona" in ebraico (forse entrambe 1e parole derivano da una comune origine egea), dovrebbe essere scritto con un Kaph (20), non un qoph, che fa si che la somma dia soltanto 626".

Basterebbe questo per smontare l'ipotesi di 666 = Cesare Nerone. Ma vogliamo essere più esaustivi, affinchè non si ripeta e non si sostenga più questo errore esegetico. Consideriamo le due ipotesi sulle quali si basa la presunta soluzione dell'enigma gematrico. Infatti, la suddetta conclusione gematrica considera il valore alfanumerico della lingua ebraica. E qui siamo in errore, giacchè l'Apocalisse è stata scritta in greco, e su questa lingua bisogna ispirarsi per il corretto calcolo gematrico, senza ricorrere ad un presunto quanto inesistente originale ebraico. Dunque, bisogna partire per un corretto calcolo gematrico dal contesto linguistico di riferimento. Infatti, se al 666 applichiamo i valori alfanumerici delle lettere cinesi o arabe, avremmo altri significati, cui l'autore non pensava per nulla. E' questo il caso di Cesare Nerone. Ma non è tutto.

Oltre all'infondatezza gematrica, vi è un'insufficienza storica. Al tempo della stesura dell'Apocalisse (95-100), la Chiesa era perseguitata dall'imperatore Domiziano (81- 96). Nerone era già  morto da più di 25 anni (68 d.C.)! A livello esegetico, la cosa e ancora più seria, perchè si cerca di storicizzare l'Apocalisse, quando il giudizio esegetico è unanime nel ritenerlo uno scritto di teologia della storia in prospettiva storico-salvifica (cfr. Pesch 1982: 532-534). Inoltre bisogna considerare, nella prospettiva profetica-rivelativa, che se l'Anticristo fosse stato Nerone dovremmo essere già  nel Regno messianico, procuratoci dall'avvento della Parusia intermedia. Invece niente di tutto ciò; anzi, siamo ancora sotto il principato del diavolo (cfr. Ef 3, 10). E' incredibile come molti autori di grande spessore culturale, su questo argomento riferiscono o ammettono questa ipotesi senza sufficiente vaglio critico.

E' quanto fa in nota la Bibbia di Gerusalemme. Anche Ugo Vanni, massimo esperto italiano dell'Apocalisse, cade nel tranello, ma in maniera più vistosa degli altri commentatori. Addirittura afferma che i contemporanei di san Giovanni comprendevano il 666 come Cesare Nerone, perchè apparteneva al loro orizzonte storico (sic!). Conclusione: nessun enigma per gli antichi (cfr. Vanni 1991: 82-83). II 666 rappresenterebbe così un'artificiosa simbolizzazione aritmetica. E invece non ci risulta da nessuna fonte storica che gli antichi cristiani comprendessero tale enigma. Lo stesso Ireneo da Lione, il più noto degli studiosi di gematria fra i Padri della Chiesa, dopo aver decifrato il numero della bestia, in base all'alfabeto greco, ha ottenuto ben tre ipotesi: Euanthas, Lateinos e Teitan, e nessuna di queste coincide con quella supposta.

Ma ammette candidamente dopo tante prove: "Noi non ci arrischiamo ad affermare che senz'altro (l'Anticristo) avrà  questo nome. Se fosse stato opportuno che al nostro tempo fosse annunciato apertamente il suo nome, esso sarebbe stato certamente espresso dal veggente dell'Apocalisse. Ora egli indica il numero del nome perchè stiamo attenti alla sua venuta. Giovanni sa chi è, ma ne tace il nome, perchè non era conveniente che fosse annunciato dallo Spirito Santo.

Se fosse stato predetto da Lui, forse sarebbe durato a lungo; ma poichè 'fu e non è, ascenderà  dall'abisso e sarà  perduto' (Ap 17, 8). Come non esistesse più al presente, il suo nome non è stato annunziato: non si annunzia il nome di chi non esiste" (Ireneo 1984b: 229- 230). Sant'Ireneo, di poco posteriore all'autore dell'Apocalisse, non conosce la favola del 666=Cesare Nerone. Non conosce questa favola, perchè è stata inventata nel secolo scorso dall'eretico E. Renan e ripresa pedissequamente dagli esegeti contemporanei. Qualche copista distratto ha riportato il numero della bestia con la cifra 616 (codice C e pochi altri minori), per cui si ha di nuovo, usando ancora l'alfabeto ebraico, il significato gematrico di Qesar Domitianos (cfr. Prigent 1985: 429).

Anche per questa lezione, come per quella di Cesare Nerone, valgono le medesime argomentazioni critiche, tranne quella storica. Sant'Ireneo conosceva questa lezione, che si trova in pochi manoscritti, e il suo giudizio è negativo: "Credo che sia un errore del copista come avviene di solito, poichè i numeri sono indicati dalle lettere e facilmente la lettera greca che indica 60 potè cambiarsi in iota (=10)" (Ireneo 1984lb: 228). Col nuovo numero si hanno nuove soluzioni gematriche dal greco: Gaios Kesar(l'imperatore Galigola); Kesar theos (l'imperatore e Dio). Considerate le varie possibilità  date dall'impiego della gematria, già  sant'Ireneo affermava che era "più sicuro e senza pericolo attendere il compimento della profezia che fare elucubrazioni e divinazioni, perchè lo stesso nome puòessere espresso con molti nomi" (Ireneo 1984b: 229).

A sant'Ireneo si puòfar risalire l'interpretazione simbolica del numero della bestia. Essa ha racchiusi nel triplice 6 i caratteri del male, dell'apostasia e dell'idolatria, se riferiti ai 600 anni di Noè, più i 60 cubiti di altezza della statua di Nabucodonosor, più i 6 di base: totale 666 (cfr. Ireneo 1984b: 227). Sant'Ireneo lascia in sospeso il riferimento gematrico del 666, e passa all'indicazione numerologica come mediazione di contenuti teologici. In linea con la Tradizione abbiamo due illustri esegeti; P. Prigent: "...molto più importante gli (san Giovanni) doveva sembrare la sottolineatura, mediante il simbolismo insistente del numero sei, ripetuto per tre volte, del carattere satanico della Bestia imperiale" (Prigent 1985: 433); R. Penna: "Altro modo (per calcolare il numero 666) è dato da un confronto con un oracolo sibillino. Si parla di 'lesous', che viene spiegato con il numero 888, il risultato delle lettere greche:

Iesous:i=10+e=8+s=200+o=70+u=400+s=200: T888

(n.b.: se in ebraico si calcolano le consonanti, in greco si calcolano sia le consonanti che le vocali).

L'888 è il numero della perfezione. Se il 777 è già  il massimo, l'888 sarebbe l'incommensurabile. II 666 allora, sarebbe la deficienza, la carenza, la inferiorità  della bestia, perchè simbolo di una potenza solo apparente, come se si trattasse di una freccia spuntata. Sullo sfondo di questa interpretazione conviene dare al 666 questo significato invece di andare a cercare riferimento a qualche personaggio preciso" (Penna 1996: 18).

Mi chiedo come Penna possa sostenere che un numero perfetto come il 6, nella sua triplice ripetizione, sia il massimo dell'imperfezione. E' un paradosso matematico! il 666 è invece, come vedremo da un'attenta analisi numerologica, sia la compiutezza o ricapitolazione del tempo dell'iniquità , che la realtà  divina-umana nella sua più alta espressione. Precisato che l'analisi numerologica degli autori succitati è condotta per vie intuitive, rimane grande il merito di aver abbandonato il classico riferimento gematrico e aver lasciato il campo libero a nuove interpretazioni.

http://www.macropolis.org/numeri/sei.htm

I “NUMERI”

“Tre” numero perfetto: tre le parti in cui si divide la terra. L’oriente occupa il posto superiore, con Gerusalemme al centro, poiché è di là che viene la luce.OLTRE al valore quantitativo di unità di misura, nella Bibbia i numeri esprimono più frequentemente un valore qualitativo, che dà loro un particolare significato simbolico. Questa precisazione è necessaria, per evitare di cadere in una lettura fondamentalista della Bibbia, limitata cioè al solo significato letterale dei numeri. Il primo numero dal ricco simbolismo è il sette. In esso è racchiusa l’idea di ciò che è perfetto, compiuto, poiché evoca il compimento della creazione e il riposo della festa (“al settimo giorno” Dio si riposò; Cfr Gen 2,2-3). Il quattro è il numero che allude all’universalità e che racchiude tutta la realtà creata: «i quattro angoli della terra» (Ap 7,1) significano tutta la superficie della terra (indicata attraverso i quattro punti cardinali). Il numero sei simboleggia tutto ciò che è imperfetto, incompiuto e negativo. È il numero dei sei giorni lavorativi, che raggiungono il loro compimento nel “riposo” del settimo giorno. A questo significato di incompiutezza alludono pure le espressioni: «un tempo, più tempi e la metà di un tempo» (Dn 7,25), oppure «un tempo, due tempi e la metà di un tempo» (Ap 12,24). Al numero dodici è attribuito il simbolismo della totalità perfetta, come appare nella designazione delle 12 tribù di Israele e dei 12 apostoli. È anche simbolo di abbondanza: pensiamo alle 12 ceste di pane avanzate dopo il miracolo della moltiplicazione (Mc 6,43). Il quadrato di dodici (12x12) moltiplicato per 1000 (simbolo di universalità) è all’origine del numero 144.000, che nell’Apocalisse indica l’universalità della salvezza e non un numero determinato (Cfr Ap 7,4). Nel numero quaranta sono simboleggiati gli anni di una generazione, ma anche la durata di un periodo di prova (i 40 anni di Israele nel deserto) o di preparazione alla missione (i 40 giorni di Gesù sottoposto alla tentazione). Presso gli ebrei i numeri vengono indicati anche dalle 22 lettere del loro alfabeto. Ad esempio il numero 666 riportato in Ap 13,18 corrisponderebbe alle parole “Cesare Nerone”, l’imperatore romano persecutore dei cristiani. Sant’Agostino amava dire che con le sacre Scritture «Dio non voleva fare dei matematici, ma dei cristiani».

“Tre” numero perfetto: tre le parti in cui si divide la terra. L’oriente occupa il posto superiore, con Gerusalemme al centro, poiché è di là che viene la luce.

Primo Gironi, biblista

Testo inviato da angheran@email.it

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