ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 18 febbraio 2011

Il Beato Newman parteciperebbe all’incontro di Assisi?

un errore si estende come trappola mortale su tutta la terra

Il Beato Newman parteciperebbe all’incontro di Assisi?

Sua Santità Benedetto XVI ha restituito alla Cattolicità tutta preziosissime gemme di identità, come, per esempio, il Rito romano straordinario della Santa Messa, con il Motu Proprio Summorum Pontificum del 2007; come il modello, il Santo Curato d’Ars, indicato ai preti per l’Anno Sacerdotale 2009-2010; come l’aver precisato, il 13 maggio 2010 in Portogallo: "Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa"; ; come l’identificazione della "dittatura del relativismo"; come la Costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus, tesa a favorire la conversione degli Anglicani, al Cattolicesimo; oppure, come la beatificazione del Cardinale John Henry Newman (1801-1890), che si è svolta a Birmigham il 19 settembre 2010.

I frutti della provvidenziale "politica" missionaria del Romano Pontefice, tesa a ricondurre tutti all’unico ovile di Cristo, del resto, non si sono fatti attendere e alcuni Vescovi, come John Broadhurst, Vescovo di Fulham; Andrew Burnham, Vescovo di Ebbsfleet; Keith Newton, Vescovo di Richborough; il suo predecessore Edwin Barnes, hanno intrapreso il "cross the Tiber", come si dice in Inghilterra, cioè sono approdati a Roma, seguiti, logicamente, da sacerdoti, religiosi e fedeli… si tratta di conversioni vere e proprie. In Inghilterra è chiaro che si sta realizzando un terremoto spirituale di portata storica: l’Anglicanesimo sta morendo e le sue parti di più elevato sentire spirituale e meno contaminate da letture socio-politiche della religione, vale a dire la cosiddetta Chiesa Alta d’Inghilterra stanno ritornando in massa al Cattolicesimo. È evidente che in questo fenomeno sta il compimento naturale dello spirito e degli obiettivi che hanno caratterizzato il Movimento di Oxford, preludio della conversione del grande Beato John Henry Newman, tanto amato da Benedetto XVI, che nel 1990, quando era ancora Cardinale, di lui disse: "Newman appartiene ai grandi dottori della Chiesa, perché egli nello stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero".

Ebbene, Newman come avrebbe visto un incontro interreligioso? Parteciperebbe all’evento di Assisi? È sufficiente leggere i suoi scritti e le risposte diventano ovvie. Newman fu un "martire" del pensiero pur di giungere all’agognata Verità e a 44 anni, quando vi approdò, smise di ricercare, avendo trovato la patria definitiva, avendo coniugato perfettamente Fede e ragione. Egli aveva utilizzato le geniali doti ricevute per avvertire il mondo e la stessa Chiesa dei pericoli incombenti sull’Europa: invitava a vigilare e vegliare perché vedeva premesse e bagliori di un orizzonte carico di inquietanti prove e di tempeste: temeva il sincretismo religioso che, mettendo tutti i credi sullo stesso piano insulta il sangue dei martiri e pone le premesse per nuove persecuzioni. Nello straordinario documento, chiamato Biglietto Speech, redatto da Newman in occasione della consegna della berretta cardinalizia (1879) egli scrisse accoratamente:

"Per trenta, quaranta, cinquant’anni ho cercato di contrastare con tutte le mie forze lo spirito del liberalismo nella religione. Mai la santa Chiesa ha avuto maggiore necessità di qualcuno che vi si opponesse più di oggi, quando, ahimé! si tratta ormai di un errore che si estende come trappola mortale su tutta la terra; e nella presente occasione, così grande per me, quando è naturale che io estenda lo sguardo a tutto il mondo, alla santa Chiesa e al suo futuro, non sarà spero ritenuto inopportuno che io rinnovi quella condanna che già così spesso ho pronunciato. Il liberalismo in campo religioso è la dottrina secondo cui non c’è alcuna verità positiva nella religione, ma un credo vale quanto un altro, e questa è una convinzione che ogni giorno acquista più credito e forza. È contro qualunque riconoscimento di una religione come vera. Insegna che tutte devono essere tollerate, perché per tutte si tratta di una questione di opinioni. La religione rivelata non è una verità, ma un sentimento e una preferenza personale; non un fatto oggettivo o miracoloso; ed è un diritto di ciascun individuo farle dire tutto ciò che più colpisce la sua fantasia. La devozione non si fonda necessariamente sulla fede. Si possono frequentare le Chiese protestanti e le Chiese cattoliche, sedere alla mensa di entrambe e non appartenere a nessuna. Si può fraternizzare e avere pensieri e sentimenti spirituali in comune, senza nemmeno porsi il problema di una comune dottrina o sentirne l’esigenza. Poiché dunque la religione è una caratteristica così personale e una proprietà così privata, si deve assolutamente ignorarla nei rapporti tra le persone. Se anche uno cambiasse religione ogni mattina, a te che cosa dovrebbe importare?".

L’errore del liberalismo, quindi del relativismo, Newman lo considerava come una "trappola mortale" per tutta l’umanità, mentre il coevo Cardinale Guglielmo Massaja (1809–1889), grande ed eroico missionario in Etiopia, lo definiva "malattia mortale". "Abbiamo paura che, qualunque discorso sia letto e pronunziato (tanto lo leggeranno in pochissimi); qualsiasi gesto sia compiuto (tanto i media selezioneranno solo i più clamorosi); qualsiasi precisazione sia fatta dalla - per giunta non impeccabile - macchina di comunicazione vaticana, il messaggio [di Assisi] che passerà nella mente di milioni sarà quello che espresse la suora intervistata alla morte di Giovanni Paolo II: "sono grata a Papa Woityla perché ci ha insegnato che tutte le religioni sono uguali"" .

La Chiesa è sempre stata ricca di dispute e di confronti, è un corpo vivo, non stagnante, per questo la disputa, finalizzata alla conversione dell’interlocutore alla Verità, non per il dialogo fine a stesso (che poi logicamente finisce per incancrenirsi), è una sana palestra per guardare alla rigenerante Fonte, Cristo: unica Via, unica Verità, unica Vita. I dibattiti, per decenni, sono stati condotti prevalentemente dai cattolici progressisti; ma chi ama fedelmente il Sommo Pontefice - il "dolce Cristo in terra", come lo definiva santa Caterina da Siena, nel momento stesso in cui lo invitava a fare "virilmente" il suo dovere, che egli tardava ad adempiere - e non ha posizioni intrise di relativismo e di unta piaggeria, è chiamato a professare pubblicamente la propria Fede, quella che si dipana lungo i secoli, quella dal filo continuo, non spezzato, perché facente parte di un esclusivo gomitolo, chiamato Tradizione, il cui bandolo parte dalla Vite: "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. […]. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. […]. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena" (Gv 15,1-11).

Ha scritto il Professor Roberto de Mattei per "Messainlatino" del 4 febbraio: "Nel corso della storia della Chiesa il sensus fidei dei semplici fedeli è stato talvolta più conforme alla Tradizione apostolica di quello dei Pastori, come accadde durante la crisi ariana del IV secolo, quando la fede fu mantenuta da una minoranza di santi e indomiti vescovi, come Atanasio, Ilario di Poitiers, Eusebio di Vercelli e soprattutto dal popolo fedele, che non accompagnava le diatribe teologiche ma conservava, per semplice istinto soprannaturale, la buona dottrina".

Il Beato Newman, eccelso faro per la nostra epoca confusa e frastornata, comprese che nel Cristianesimo, lungo la sua storia, esistono due modi di concepirlo e lo apprese proprio studiando l’Arianesimo: da una parte i presuntuosi, più attenti al proprio intelletto che all’essenza della Fede con i suoi dogmi, disposti a piegarsi al mondo, e dall’altra gli umili aderenti a Cristo, quelli senza se e senza ma. Infatti il Cristianesimo "gli ariani lo concepiscono come la rivelazione di una verità che si rivolge soprattutto alla intelligenza, mentre gli ortodossi [la Tradizione] lo concepiscono come una forza rigeneratrice che si rivolge all’uomo in tutte le sue facoltà, e innanzitutto al cuore. Questo diverso modo di concepire il cristianesimo comporta un modo diverso di accostarlo: gli ariani accostano la rivelazione con la preoccupazione di comprenderla, come qualcosa che parla innanzitutto alla intelligenza, per cui i concetti e le categorie scritturistiche ed ecclesiali sono interpretate secondo le esigenze della intelligenza che ragiona. Così la unità di Dio viene interpretata alla luce del concetto di unità che si ricava dalla esperienza […]. I cattolici, invece, accostano la rivelazione innanzitutto per ammirare ciò che Dio compie nella storia e nell’uomo. La loro prima preoccupazione è quella di contemplare la profondità e il carattere straordinario di ciò che Dio ha compiuto […]. Mentre l’ariano accosta la rivelazione per appagare la sua sete di verità, se non addirittura la sua curiosità, e quindi ripone molta fiducia nell’addestramento dialettico, il cattolico l’accosta per esprimere la sua gratitudine e con la chiara coscienza che le parole e i concetti umani sono inadeguati ad esprimere il dono di Dio: l’accosta con pietà (eusebeia) e precauzione (eulabeia). E se talvolta la necessità di salvaguardare il mistero gli impone di impegnarsi nella discussione con i nemici, lo fa per così dire a malincuore" (J.H.Newman, Gli Ariani del IV secolo, Jaca Book-Morcelliana, Milano 1981, p.XXI) e, ci permettiamo di aggiungere, con estremo dolore.

Cristina Siccardi

giovedì 17 febbraio 2011

Satana in Vaticano (e ad Arcore): parola di padre Amorth

 

satanaPer chi non lo conoscesse già, padre Gabriele Amorth è uno di quei preti a metà tra realtà e finzione cinematografica. E' un prete esorcistache da 25 anni si dedica a cacciare il demonio da persone possedute.

Secondo Amorth, che di diavolo e diavolerie sembra se ne intenda, Satana si celerebbe tra gli alti esponenti della Chiesa di Roma. La prova? I recenti scandali che riguardano la pedofilia. "Satana è al lavoro nel Vaticano" afferma Amorth, senza il minimo dubbio.

Esorcista da almeno 25 anni, ha alle spalle 70.000 possessioni demoniache, anche se afferma che le reali possessioni in realtà sono state circa una decina. Chi meglio di lui può riconoscere l'influenza nel Maligno, anche se si tratta di indagare l'inviolabile sacralità del Vaticano?
Amorth venne ordinato nel 1954, divenendo esorcista ufficialmente nel 1986. Tra le sue teorie c'è quella della possessione demoniaca di Adolf Hitler, o quella di Joseph Stalin.
Ma la migliore è quella che riguarda l'autrice di Harry Potter, J.K. Rowling, che sostiene sia una sorta di strega che non mette bene in luce la differenza tra magia nera e bianca. Meno male che non ha letto Tolkien...
Sembra però trovarsi d'accordo con la rappresentazione dell'esorcismo del film "l'Esorcista", che afferma sia sostanzialmente esatto, per quanto esagerato nel dipingere una possessione.

Secondo Amorth, le conseguenze dell'infiltrazione di Satana nel Vaticano sono ben evidenti, dagli ultimi fatti di cronaca fino a "cardinali che non credono in Gesù, e vescovi che sono collegati al Demonio". Chi l'avrebbe mai detto: cardinali divenuti tali solo per i privilegi della loro posizione? Una vera novità.

"Quando qualcuno parla del 'fumo di Satana' (frase coniata da Paolo VI nel 1972) nelle sacre stanze del Vaticano, è tutto vero" afferma Amorth "incluse le ultime storie di violenza e pedofilia".
Un altro esempio di influsso demoniaco sembra essere il cover-up del Vaticano sulla morte del comandante delle guardie svizzere Alois Estermann, avvenuta nel 1998 assieme alle misteriosi morti della moglie e di un'altra guardia, Cedric Tornay, tutti trovati assassinati. "Hanno coperto tutto immediatamente. Qui si vede il marcio".

Le indagini sulla morte di Tornay si sono concluse affermando che la guardia a sparato a Estermann ed alla moglie, per poi suicidarsi. Non senza l'indignazione dei parenti di Tornay, che affermano che la ricostruzione non è per nulla realistica. Ci sono state voci su un possibile rapporto omosessuale, ed il coinvolgimento di una quarta persona non ancora identificata (e che molto probabilmente non lo sarà mai).

Questi sono tutti segnali della presenza di Satana in Vaticano, secondo padre Amorth. Senza contare altri episodi, come l'attentato a Giovanni Paolo II nel 1981, palesemente opera del demonio per l'esorcista, come afferma nel suo libro "Memorie di un esorcista".

E il Vaticano come risponde alle accuse? Ci pensa José Antonio Fortea Cucurull, un altro esorcista che afferma che Amorth è andato ben oltre ogni prova sulla presenza di Satana nella Santa Sede. "I cardinali possono essere meglio o peggio, ma tutti hanno buone intenzioni e cercano la gloria di Dio. Alcuni ufficiali vaticani sono stati più pii di altri, ma da qui ad affermare che alcuni cardinali sono membri di sette sataniche c'è una bella differenza".

Intervistato da La Repubblica, Amorth afferma che "Satana è puro spirito, invisibile. Ma si può manifestare con blasfemie ed afflizioni nelle persone che possiede. Può rimanere nascosto, o parlare in altre lingue, trasformarsi o apparire amabile. Alcune volte si prende gioco di me".

Durante i suoi esorcismi, a volte è richiesto l'intervento di sei o sette persone per tenere fermo il posseduto, mentre grida e sputa chiodi o pezzi di vetro, che Amorth conserva gelosamente in una borsa. "Conservo tutto ciò che viene fuori dalle loro bocche, pezzi di ferro, petali di rosa, chiodi o vetri". Non mi è ben chiaro il motivo di questa bizzarra collezione, ma Amorth sa meglio di me cosa farsene.

Il suo timore verso gli influssi del demonio è così acuto che spera che ogni diocesi abbia il suo prete esorcista. Secondo la Legge Canonica ogni prete può fare un esorcismo, ma in pratica solo alcuni si dedicano a questo rituale. Tant'è che Amorth sembra ricevere circa 600 chiamate al giorno.

Ma per questo prete esorcista, le vere possessioni demoniache sono poche, molto poche. La cosa più importante è la prevenzione, lo stesso consiglio che potrebbe darvi il vostro dentista. Con la differenza che prevenire il demonio equivale a non guardare il 90% degli spettacoli televisivi, a non leggere il 90% dei giornali, a non guardare il 95% dei film, a seguire ciecamente ciò che dice la Chiesa.

Forse in Vaticano di televisione ne guardano troppa; o forse sono stati influenzati dalla musica del diavolo degli anni 2000.
Attenti, in Santa Sede! Padre Amorth vi controlla per conto di Dio.

Chief exorcist Father Gabriele Amorth says Devil is in the Vatican

5 febbraio 2011

Padre Amorth si è pronunciato anche a proposito dei recenti scandali sessuali che coinvolgerebbero il Premier. La villa di Arcore, secondo Amorth, sarebbe infestata da un demone (o Satana stesso), probabilmente apparso nella residenza di Berlusconi dopo la morte violenta dei Casati Stampa.

Camillo Casati Stampa sarebbe stato infatti un appassionato di cuckolding, l'atto di fotografare la moglie in atteggiamenti intimi con altre persone. Atteggiamento sessuale che, secondo Amorth, avrebbe avuto la conseguenza di attrarre un demone malvagio nella villa di Arcore.

La permanenza del demone nella residenza Casati Stampa sarebbe poi stata assicurata dall'omicidio di Massimo Minorenti, studente e amante della moglie di Camillo e ucciso dal marchese a colpi di arma da fuoco.

martedì 15 febbraio 2011

SETTE VESCOVI GRECO CATTOLICI CONTRO LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II

 
Si tratta dell’appello al Santo Padre da parte di sette Vescovi appartenenti alla Chiesa Ortodossa Greco -Cattolica, i quali chiedono formalmente e pubblicamente a Benedetto XVI di NON beatificare Giovanni Paolo II, pena la perdita per la Chiesa della sua cattolicità, dell’infallibilità del Papa e del Primato Petrino. Riceviamo da info@cattolicesimo.com una mail con il seguente messaggio corredato con il sottostante video, che riportiamo.
“GUARDATE QUESTO DOCUMENTO IMPORTANTISSIMO. PER LA PRIMA VOLTA UN GRUPPO DI VESCOVI CON GIURISDIZIONE DICHIARANO CHE SE BENEDETTO XVI BEATIFICHERA' WOJTYLA SARA' IL SEGNO CERTO CHE EGLI NON GODE DELL'INFALLIBILITA', ERGO RATZINGER NON E' VERO PAPA!”
http://www.youtube.com/watch?v=cajfWz1lr64&feature=player_embedded#at=69



Condivisibili i contenuti, ma non le conclusioni
 
Possiamo essere d'accordo con i contenuti enunciati nel video dal vescovo ortodosso e possiamo anche essere d'accordo sulla inopportunità della dichiarazione di beatificazione di Giovanni Paolo II, il quale commise molti errori a danno della fede cattolica e della sua retta diffusione, fermo restando che la Sua santa accettazione di lunghi anni di pesante sofferenza fisica, fino al portare la croce di una malattia terminale con la quale ha eroicamente sostenuto il mandato Apostolico fino alla morte, potrebbero averLo tanto purificato da condurlo ragionevolmente a santificazione....

Ma quello che assolutamente non condividiamo è la tesi che se l'attuale Papa dovesse ugualmente procedere (forse sbagliando!) a tale beatificazione, automaticamente Egli perderebbe l'infallibilità pontificia. NO! In base a quale principio teologico o canonico Egli smetterebbe di essere il vero Papa? Se un Papa sbaglia, non per questo smette di essere vero Papa. Sarà un "vero Papa che ha sbagliato", non per "ignoranza" (quindi non è in discussione l'infallibilità in materia di Fede, perché magari non consapevole), ma per lucida scelta (nel senso che non sconfesserebbe mai - purtroppo - un esponente del Concilio Vaticano II), quindi potrebbe divenire un Papa indegno, traditore della Fede cattolica e del Signore, perché incapace di scegliere eroicamente la difesa della Sana Dottrina di Cristo, a svantaggio di motivazioni ecclesial -diplomatiche del tutto umane.
Ma sarebbe troppo comodo per un Papa smettere di essere legittimamente tale A CAUSA DEI PROPRI PECCATI, troppo comodo! Egli rimane invece Papa, con tutta la terribile responsabilità dei propri gesti, compiuti DA PAPA, ed in base ai quali riceverà un Giudizio Divino molto più severo rispetto a quello dato ad un laico qualunque, poiché "A CHI MOLTO FU AFFIDATO, SARA' RICHIESTO MOLTO DI PIU'".
Noi siamo Cattolici, e come tali soffriamo vedendo come l'attuale Pontefice stia portando avanti tutti i principi sostenuti dal suo Predecessore ed inorridiamo al pensiero che tra pochi mesi il Papa reitererà l'aberrazione dell'incontro di preghiera, ad Assisi, di tutte le religioni pagane in "comunione" con la Fede Cristiana e segnatamente con la Chiesa Cattolica, ma sappiamo bene che il Papa nonostante tutti gli errori che possa commettere rimane di fronte a Dio il Suo Vicario in terra, con tutta la terribile responsabilità che ciò porta con sé: magari fosse, che le azioni del Papa perdessero la loro gravità di errore, per il fatto che sbagliare Gli togliesse il Primato Petrino....magari così fosse per la Sua anima!....ma la Sua responsabilità resta con tutto il suo peso, nel bene e nel male.
Invece codesti vescovi, forse un po’ nostalgici della Chiesa Ortodossa da cui derivano, battono il tasto del Primato Petrino, grande scoglio che ha sempre diviso la Chiesa Ortodossa da quella Cattolica...Ma la Chiesa Ortodossa è scismatica, perciò eretica e pertanto SCOMUNICATA, anche se Paolo VI tolse la scomunica nella persona del Patriarca Atenagora I, in base al cui gesto, se è per questo, già la Chiesa Cattolica DOVREBBE ESSERE NON PIU' CATTOLICA, ANTICRISTICA, E PRIVA DEL PRIMATO PETRINO E DELL'INFALLIBILITA' PAPALE già da un bel pezzo!!!.. Ma non funziona così! Il gesto apostatico di un singolo papa non annulla di per se stesso la realtà del Primato Petrino.
E interessante che costoro, pur partendo da contenuti e motivazioni autenticamente cattolici, tornino a minacciare il Papa della perdita dell' infallibilità e del Primato Petrino, proprio come gli Ortodossi da cui essi derivano, ed il particolare NON PUO' passare inosservato!.. Ritorno alle origini?...Dunque possibilità di un prossimo scisma di fronte al comportamento apertamente modernista/Vaticano II del Pontefice? Considerando QUANTO il Papa paventi il rischio di scismi, in quest'epoca tutta dedita ad in irenistico ecumenismo, tanto da accettare, per tema di ciò, l'entrata nella Chiesa di movimenti eretici che trascinano dietro di sé gran parte della Gerarchia, c'è da sperare che il Papa faccia qualche passo indietro....

Annarita Onofri...Gianluca Cruccas.

lunedì 14 febbraio 2011

chiesa 2011?

L’iniziativa dei teologi tedeschi “Chiesa 2011”: rinnovamento o demolizione della Chiesa?

Il 3 febbraio scorso, un gruppo di 143 teologi e teologhe di diverse facoltà di teologia cattolica tedesche, hanno scritto un "Memorandum" (Promemoria), nel quale si propone alla Chiesa del 2011 un nuovo inizio. Quale inizio? Meglio dire la sua fine. Infatti, il "Memorandum", commette un abuso gravissimo, partendo dagli scandali sessuali nella Chiesa tedesca: questo dovrebbe rassegnarci a rifiutare una "morale doppia" ed abolire così il celibato dei sacerdoti, ammettere le donne al sacerdozio ministeriale e gli omosessuali al matrimonio. Così il dialogo dovrebbe andare verso una democraticizzazione della Chiesa. Purtroppo il numero di questi teologi che, più che esprimere la teologia cattolica si fanno paladini di un'anti-Chiesa, di una "sinagoga di satana", oggi è lievitato già a 208 e forse crescerà ancora. A questo Promemoria risponde Don Manfred Hauke, docente di teologia dogmatica alla Facoltà Teologica di Lugano. Hauke fa notare ai teologi del dissenso (dalla fede e dalla Chiesa), che le soluzioni proposte, sono semplicemente ideologiche, distruggono la fede e non risolvono i problemi di cui gli scandali sessuali rappresentano semplicemente un pretesto.

Il Memorandum è stato pubblicato qui. La riposta di Hauke è pubblicata oggi sul "Die Tagespost". Di seguito ne offriamo ai lettori una traduzione italiana.


Il 3 febbraio 2011, un noto quotidiano tedesco, la “Süddeutsche Zeitung”, ha pubblicato un promemoria (“Memorandum”) firmato da 143 teologi di lingua tedesca sotto il titolo “Chiesa 2011: una partenza necessaria” (“ein notwendiger Aufbruch”). Le richieste ricordano per molti aspetti la cosiddetta “Dichiarazione di Colonia” del 1992 e l’iniziativa “Noi siamo Chiesa” del 1995. La Facoltà teologica più rappresentata tra i firmatari è quella di Münster, con 17 teologi, tra cui il decano Klaus Müller; una teologa di Münster fa parte del comitato di redazione del promemoria (secondo M. Drobinski, “Theologen gegen den Zölibat”, Süddeutsche Zeitung, 3.2.2011). Anche una richiesta molto specifica rinvia all’influsso di Münster, quella di costituire dei tribunali amministrativi per la Chiesa (Klaus Lüdicke). Perciò potremmo chiamare il testo tranquillamente la “Dichiarazione di Münster” (DM).
Come occasione della DM, i suoi firmatari indicano il dibattito pubblico sull’abuso sessuale nell’anno scorso. Cercando le “cause dell’abuso, del tacere e della morale doppia”, sarebbe “cresciuta la convinzione che sono necessarie delle riforme profonde”. L’invito dei Vescovi tedeschi al “dialogo” avrebbe suscitato delle attese che bisognerebbe accogliere. I teologi vogliono fare del 2011 un “anno di partenza” affinché la Chiesa possa uscire “da strutture fossilizzate”. Il “dialogo aperto” deve comprendere sei “campi di azione”: (1) Occorrono “più strutture sinodali” a tutti i livelli della Chiesa” secondo il principio “Ciò che riguarda tutti, va deciso da tutti”. (2) La vita della comunità avrebbe bisogno per la sua conduzione di strutture più democratiche (per la guida). “La Chiesa ha anche bisogno di preti sposati e di donne nel ministero ecclesiale”. (3) Un primo passo per una migliore “cultura del diritto” sarebbe “la costituzione di una giurisdizione amministrativa” (cioè di tribunali amministrativi). (4) Sotto la voce “libertà di coscienza” si dice: “La grande stima del matrimonio da parte della Chiesa … non richiede di escludere delle persone le quali vivono in maniera responsabile l’amore, la fedeltà e la sollecitudine reciproca in un’unione di persone dello stesso sesso [coppie omosessuali] o come divorziati risposati”. (5) Nello spirito della “riconciliazione” bisognerebbe contrastare “una morale rigorosa senza misericordia”. (6) La liturgia vive grazie alla partecipazione attiva di tutti i fedeli e nondovrebbe essere unificata in maniera centralistica.
Bisogna dare ragione ai firmatari della DM che la Chiesa (di lingua tedesca) subisce una “crisi profonda”. D’altra parte, molti suggerimenti formulati dai teologi firmatari fanno parte di questa crisi e non possono favorire il superamento dei problemi.
Le richieste contenute nel promemoria sono, in buona parte, delle domande ben note provenienti dagli anni `60 e `70 del secolo scorso. C’è un passo “più avanti” nell’impegno a favore della prassi vissuta dell’omosessualità. Il dibattito pubblico sull’abuso sessuale viene strumentalizzato per spingere una Chiesa indebolita verso una situazione che si distacca dalla sua origine apostolica e si avvicina alle correnti liberali del protestantesimo. Secondo le apposite statistiche, la percentuale (deplorabile) dell’abuso sessuale da parte di chierici cattolici è molto più basso a confronto di quanto succede in strutture (paragonabili) dell’ambito secolare (p.es. famiglie, scuole e associazioni sportive) e anche di quanto si sa dei pastori protestanti (nella maggior parte sposati) (vedi i riferimenti in J.M. Schwarz, “Kirche, Zölibat und Kindesmissbrauch”, www.kath.net, 3.2.2010).
I teologi della DM commettono un “abuso con l’abuso” per promuovere delle richieste che sicuramente non possono combattere le cause che si trovano alla base degli abusi stessi. Non si dice che ci vuole la castità per un vero rinnovamento. Non si parla neanche dell’esigenza della conversione. Al contrario: si vuole il riconoscimento da parte della Chiesa della situazione dei divorziati risposati, i quali vivono (secondo le parole di Gesù) nello stato di adulterio (cf. Mc 10,11s par), e persino le coppie omosessuali la cui prassi sessuale, secondo i cataloghi dei vizi nel Nuovo Testamento, porta all’esclusione dal regno di Dio (cf. 1Cor 6,10 ecc.). Qui non si vede solamente l’influsso di una più profonda conoscenza teologica, bensì una perdita di fede e di morale. Gli elementi fondamentali della dottrina apostolica vengono sacrificati ad un pensiero che vuol essere “aggiornato” alla situazione attuale. La richiesta di togliere l’obbligo del celibato ricorda le richieste del tardivo illuminismo sorpassate già da lungo tempo da Johann Adam Möhler e altri protagonisti del rinnovamento cattolico del sec. XIX. Persino agli illuministi delle chiese statali dell’epoca giuseppinista, (però) non sarebbe venuto in mente di svendere i valori del matrimonio cristiano o di favorire dei concubinati omosessuali.
Anche la richiesta di avere “donne nel ministero apostolico” si rivolge contro l’origine apostolica della Chiesa, almeno quando si intende “ministero” nel senso del sacramento dell’Ordine. Va ricordato qui la Lettera apostolica di Giovanni Paolo II, “Ordinatio Sacerdotalis” (1994), in cui il Papa sottolinea “che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa”. Quello che vale per “tutti i fedeli della Chiesa”, vale sicuramente ancora in maniera più forte per i teologi che possiedono una “missio canonica”.
Diamo un breve sguardo alle altre richieste, senza poter dare qui una risposta esauriente. Certamente è importante una “partecipazione” di tutti i fedeli alla vita della Chiesa, ma questa partecipazione è va confusa con le forme politiche della democrazia. Secondo la successione apostolica, la Chiesa è guidata dal Papa e dai Vescovi. Nella Chiesa antica, anche i popolo credente, di solito, prese la sua parte nell’elezione dei Vescovi tramite la sua testimonianza e il suo assenso: questi fedeli, però, erano preparati dalla testimonianza dei martiri all’epoca delle persecuzioni; non era la situazione di oggi in cui circa il 90 percento dei “cattolici” tedeschi non frequenta la Messa domenicale e dipende quasi totalmente dall’influsso dominante dei mass-media i quali, nella stragrande maggioranza, sono decisamente sfavorevoli alla fede cattolica. Le elezioni episcopali, comunque, non erano (delle) decisioni prese del popolo neanche nella Chiesa antica. Secondo Papa Leone Magno, il Vescovo doveva essere eletto dal clero, richiesto dal popolo e ordinato dai Vescovi della provincia con l’assenso del Metropolita. Il principio giuridico citato dalla DM viene originalmente dal diritto privato romano e venne interpretato nel 1958 da Yves Congar nel senso della ricezione all’interno della Chiesa, ma non come democratizzazione del Magistero oppure del ministero di guida (“Quod omnes tangit, ab omnibus tractari et approbari debet”); spiegare l’assenso del popolo di Dio come “decisione” oppure come base di “strutture più sinodali”, è il segno di una ideologizzazione fuori dalla storia ecclesiale.
Quanto affermato sulla problematica delle “parrocchie XXL”, riguarda una realtà dolorosa. La soluzione delle difficoltà non sta nel cambiamento delle strutture della Chiesa provenienti da Cristo (come il sacerdozio ministeriale riservato agli uomini e la sua responsabilità specifica per la guida della comunità). Per organizzare bene la vita delle comunità, ci vogliono la prudenza pastorale e l’impegno di tutti, ma nessuna laicizzazione nella guida delle comunità parrocchiali.
La “libertà di coscienza” proclamata dalla DM separa evidentemente la coscienza del soggetto dalla verità oggettiva a cui la coscienza deve orientarsi. Non fa senso applicare la “libertà di coscienza” per approvare delle coppie omosessuali e l’adulterio. Newman parlerebbe qui di un preteso “diritto alla caparbietà” (Lettera al Duca di Norfolk).
La “misericordia” nella morale, menzionata sotto la voce della “riconciliazione”, non va distaccata dall’esigenza di rispettare i divini comandamenti: Dio perdona il peccatore sinceramente pentito, ma fa anche capire (come Gesù nei confronti dell’adultera): “D’ora in poi non peccare più!” (Gv 8,11).
La richiesta della DM d’integrare le “esperienze ed espressioni del tempo contemporaneo” nella liturgia ha già il suo luogo conveniente nell’ordinamento presente, ad esempio nella preghiera dei fedeli e nella omelia. L’accoglienza di “situazioni concrete della vita” non deve oscurare l’importanza della liturgia come glorificazione di Dio, assieme alla Chiesa tutta intera la quale prevede delle forme ben precise per l’espressione comune.
Certamente va salutato il “dialogo” all’interno della Chiesa. Per una discussione legittima tra cristiani cattolici, però, deve essere chiara la condizione previa che sta nella professione comune della fede cattolica. Diversi punti nella DM mettono in questione questa base comune. I firmatari della DM possono sinceramente presentare la “Professio fidei” richiesta come condizione indispensabile per insegnare a nome della Chiesa nelle Facoltà di teologia? I Vescovi responsabili avranno il coraggio d’insistere nei confronti del dissenso sul carattere ecclesiale della teologia?
La prossima visita del Santo Padre in Germania è una grande opportunità per un rinnovamento nella fede cattolica. Il promemoria dei 143 teologi, però, rende triste: non offre nessun contributo per lanciarsi verso un futuro pieno di speranza, bensì una demolizione che mette a repentaglio il tesoro della fede ecclesiale.

Don Manfred Hauke

martedì 8 febbraio 2011

Pierre Teilhard De Chardin: Il Padre del Movimento New Age

19 Novembre 2010
traduzionehttp://nwo-truthresearch.blogspot.com


Pierre Teilhard De Chardin
Lo scopo dell'articolo riportato sotto è, si spera, quello di evidenziare solo alcune delle connessioni tra il Vaticano, il movimento New Age, le Nazioni Unite e la più ampia agenda del Nuovo Ordine Mondiale, attraverso l'analisi del sacerdote cattolico, paleontologo e Gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin.
Nel libro autorevole e di grande successo, "The Aquarian Conspiracy", diMarilyn Ferguson, un sondaggio tra i new agers dimostrò che la principale influenza sul loro "risveglio" spirituale era Pierre Teilhard de Chardin. Il libro fu descritto come un "manuale per la nuova era" che "cercava un cambio di paradigma nella coscienza globale".
Gary Kah, nel suo libro 'En Route to Global Occupation' (p. 41), dice di Chardin: 

"[Egli] è uno degli scrittori più citati dai principali occultisti New Age"
Un'affermazione ulteriormente supportata da Dave Hunt e T.A. McMahon, nel loro libro 'The Seduction of Christianity: Spiritual Discernment in the Last Days' (p. 80) quando dicono: 
"Teilhard sognava un'umanità che si sarebbe fusa in 'Dio' e ciascuno avrebbe realizzato la sua propria divinità nel punto Omega. Questa convinzione ha ispirato molti degli attuali leader New Age."
Dalle citazioni sopra è facile vedere come Chardin divenne noto come il 'Padre della New Age'. Noi cogliamo anche la prima comparsa di un sistema di credenze che è quasi identico alla 'Coscienza Uno' o al 'Siamo Tutti Uno' di David Icke e di altri all'interno dei movimenti per la 'verità' e 'new age'. Un punto enfatizzato da Chardin stesso, quando disse: 
"Posso essere salvo solo diventando tutt'uno con l'universo."
TUTTO E' UNO
Chardin fu un sostenitore appassionato della teoria dell'evoluzione. Nella sua pagina su Wikipedia noi impariamo che:
"Nel suo libro pubblicato postumo, The Phenomenon of Man (Il Fenomeno Umano), Theilard scrive del dispiegarsi del cosmo materiale, dalle particelle primordiali allo sviluppo della vita, degli esseri umani e della noosfera, fino alla sua visione del Punto Omega nel futuro, il quale sta 'tirando' tutto il creato verso di esso."
Altrove scrisse:
"E' la legge dell'universo che in tutte le cose vi sia un'esistenza antecedente. Prima di ogni forma vi è una forma antecedente, ma meno evoluta. Ognuno di noi si sta evolvendo verso la divinità."
Qui vediamo con maggiore evidenza la fede di Chardin nell'evoluzione, una dottrina assente in modo evidente dalla Bibbia, nella quale si suppone egli creda. Questa non è solo un'evoluzione fisica. E' anche un'evoluzione spirituale, dove l'uomo si sta evolvendo, mentalmente e socialmente, verso un'unità spirituale finale che egli chiama il "Punto Omega". La sua influenza riguardo a ciò continua fino ai giorni nostri. Recentemente, l'attuale scienziato Vaticano senior, Fratello Guy Consolmagno, ha affermato che egli:
"...ha destituito il Creazionismo e ha affermato che la rinascita del "disegno intelligente" - la teoria controversa secondo cui solo Dio può spiegare le lacune nella teoria dell'evoluzione - è stata cattiva teologia."
In 'Roots of Radical Theology', John Charles Cooper dice di Chardin:
"Ha insegnato che il Dio da adorare è colui che sorgerà dall'evoluzione della razza umana."
Vale la pena notare che questo 'Cristo universale' non è il Gesù Cristo della Bibbia, ma un "maestro asceso della nuova era" che porterà all'unità tutte le religioni. Teilhard confermò ciò quando disse:

"...una generale convergenza delle religioni sopra un Cristo universale che soddisfi tutti: questa mi sembra l'unica possibile conversione del mondo, e l'unica forma in cui può essere concepita una religione del futuro...Credo che il Messia che aspettiamo, che noi tutti attendiamo senza alcun dubbio, sia il Cristo universale, il Cristo dell'evoluzione."
Ancora una volta, molto rivelatrice. Non solo vediamo espressa l'idea di una Religione 'Unica Mondiale', vediamo anche la menzione del 'Cristo Universale'. Per molti questo è niente di più che l'anticristo, indicato qualche volta come Maitreya, o l'Istruttore del Mondo che si dice sia atteso da Cristiani, Ebrei, Musulmani, Buddisti, Induisti e altri. 
Maitreya
Al fine di realizzare questa convergenza di tutte le religioni Chardin propose di "ridurre il divario tra panteismo e Cristianesimo con il tirar fuori quello che si potrebbe chiamare l'anima Cristiana del Panteismo o l'aspetto panteista della Cristianità."
Questa è una citazione molto rivelatrice per diverse ragioni. Come accennato in un precedente post, l'autore del saggio 'Lucifer Rising', Philip Jones, suggeriva che vi è una:
"Dialettica Hegeliana che combina una forma di Cristianesimo come tesi con uno spiritualismo pagano come antitesi, con il risultato di una sintesi molto simile alle Religioni Misteriche Babilonesi."
Questo sembra essere molto vicino a quello che Chardin stava cercando di fare. In tema di panteismo Jones cita Fritz Springmeier dal suo libro 'Be Wise a Serpents':
"Quando adorate il sole, la luna, le stelle, una statua, o anche voi stessi, Lucifero vi sta portando fuori strada. Voi non state adorando le cose che sono state create, state invece adorando il creatore. La venerazione di qualsiasi cosa di diverso dal creatore avviene dando retta a Lucifero."
Jones specifica ulteriormente:

"Dal momento che 'Dio' nel sistema panteistico metafisico non è il Dio onnipotente della Bibbia, ma una forza impersonale, immanente che occupa tutte le cose, allora tutte le cose, l'universo stesso, ogni sasso, ogni albero, ogni cosa, ogni uomo, ogni donna, sono 'Dio'. In questa visione pagana del mondo, l'uomo non è una speciale creazione dell'unico vero Dio, del quale, in definitiva, egli è responsabile. Né è dotato dal suo creatore di intrinseci doveri e diritti inalienabili. Così il panteismo funziona come un dispositivo efficace per l'indebolimento di una religione incentrata su Dio per trasformarla in un sistema di credenze centrate sull'uomo, e dando così una ratificazione religiosa alle dottrine e ai programmi del collettivismo politico. Il Panteismo può anche essere utilizzato come un passo per portare l'umanità dal teismo al materialismo ateo. Nella religione, il panteismo è spesso espresso come Naturalismo; la dottrina che la verità religiosa deriva dalla natura, non dalla rivelazione."
Jones cita inoltre Padre Clarence Kelly, che riesce a riassumere questo concetto quando dice:
"Il Panteismo è una delle dottrine preferite dai collettivisti, perché offre un concetto di uomo che, per motivi religiosi, subordina l'individuale al collettivo."
Forse possiamo cominciare a capire perché il meme 'unicità' sia così importante per l'agenda del Nuovo Ordine Mondiale.
In 'On Love and Happiness' (Sull'Amore e Felicità), Teilhard scrive quanto segue:




"...noi esseri umani stiamo già formando un unico corpo, ma...i nostri pensieri tendono sempre più a funzionare come cellule di un solo e unico cervello. Questo significa che, mentre la trasformazione segue la sua naturale linea di progresso, si può prevedere il momento in cui gli uomini capiranno che sono animati da un solo cuore, al fine di unirsi insieme nella volontà, nella speranza e nell'amore delle stesse cose allo stesso tempo."
"L'umanità di domani sta emergendo dalle nebbie del futuro, e noi possiamo vedere realmente prenderne forma: una 'super-umanità' molto più consapevole, molto più potente e molto più corale rispetto alla nostra...ciò che in ultima analisi la vita richiama su di noi per fare in modo che possa esistere, è quello di incorporare  in noi stessi, e di subordinare a noi stessi, una totalità organica di cui, cosmicamente parlando, noi siamo niente di più che particelle coscienti." 
Ritornando a Wikipedia, si apprende che:
"Teilhard punta ai problemi sociali dell'isolamento e dell'emarginazione, come enormi inibitori dell'evoluzione, soprattutto perché l'evoluzione richiede un'unificazione di coscienza...nessun futuro evolutivo spetta a nessuno se non in associazione con tutti gli altri...Teilhard sostenne che la condizione umana porta necessariamente all'unità psichica del genere umano, anche se sottolinea che questa unità può essere solo volontaria..."
Sembra che dobbiamo essere d'accordo su base volontaria che 'SIAMO TUTTI UNO' al fine di poter 'EVOLVERE'. Questa è la stessa filosofia che viene spinta così pesantemente da personaggi del calibro di David Icke e da altri della New Age, dai movimenti di 'risveglio' del 2012 e da quelli di 'cambiamento di consapevolezza'.
David Icke, uno dei più seguiti divulgatori dell'inganno Gesuita del "TUTTO E' UNO" 
In modo più preoccupante osserviamo che secondo leader New Age comeBarbara Marx Hubbardchi resiste a questo tentativo di manipolazione al fine di creare un alveare di mentalità conformista, deve cambiare o morire, perché questa è la scelta. Lei afferma che trattare con quelli che rifiutano di 'cambiare' sarebbe semplicemente 'orribile quanto uccidere una cellula tumorale.' E continua:

"Si deve fare [così] per essere pronti per il processo di selezione che è ora all'inizio. Noi, gli Anziani, staremo ad aspettare pazientemente fino all'ultimo momento prima della trasformazione quantistica, per intervenire al fine di tagliare questo elemento corrotto e corruttore del corpo dell'umanità. E' come osservare crescere un cancro, deve essere fatto qualcosa prima che tutto il corpo venga distrutto....il quarto distruttivo deve essere eliminato dal corpo sociale."  


Barbara Marx Hubbard
Così abbiamo dato uno sguardo approfondito all'interno della 'spiritualità' New Age. E' sempre più evidente che questa guida verso 'l'unità' o 'l'uno' è un elemento chiave della proposta Luciferina, una Religione Mondiale, e chiunque non l'accetta sembra che sia da eliminare. Se sorgesse naturalmente una qualche sorta di unità sarebbe un bene, ma questa falsa unità che 'l'élite' sta tentando di creare è stata costruita attraverso una varietà di tecniche di lavaggio del cervello e di controllo mentale. Il sottile inganno che ci gioca l'agenda dell'Uno è quello di minare il nostro senso di essere individui unici e sovrani nati con diritti inalienabili dati da Dio, così come l'essere più facilmente sussunti all'interno del Nuovo Ordine Mondiale 'Comunitario' (una sintesi Fascista/Comunista).
Riconoscere la propria unica individualità e fare valere i vostri diritti inalienabili dati da Dio, non significa automaticamente diventare egoisti, egocentrici, egomaniaci che si preoccupano solo di se stessi, ne si esclude l'azione collettiva volontaria. Essa, d'altronde, costituisce un fondamentale baluardo contro quella sorta di NWO tirannico che le élite di questo mondo vogliono imporre all'umanità. E' l'élite luciferina che intende prendere le decisioni e guidare il pensiero della 'totalità organica' che noi siamo incoraggiati a 'incorporare', 'subordinando' noi stessi all'interno di essa.
Chardin ebbe anche un'importante influenza sulle Nazioni Unite. Il Dottor Robert Muller, l'ex Segretario Generale delle Nazioni Unite, è talvolta descritto come il 'filosofo' delle Nazioni Unite. 

Robert Muller


Fu un appassionato sostenitore del Governo Mondiale ed è citato come responsabile della cresciuta rappresentanza delle religioni all'interno delle Nazioni Unite, in particolare quella del movimento New Age. Nel suo libro 'Most of All They Taught Me Happiness' (pag 116-117), Robert Muller osserva che:


"...Teilhard de Chardin influenzò il suo compagno (Padre de Breuvery), che ispirò i suoi colleghi, che iniziarono un ricco processo di pensiero globale e a lungo termine all'interno delle Nazioni Unite, che ha interessato molte nazioni e persone in tutto il mondo. Io sono stato profondamente influenzato da Teilhard."
In 'The Desire to be Human: A Global Reconnaissance of Human Perspective in an Age of Transformation'. (pag.304) egli dice anche:
"Teilhard [de Chardin] vide sempre le Nazioni Unite come la progressiva incarnazione istituzionale della sua filosofia"
Teilhard stesso scrisse in 'The Future of Man', (pag. 182): 
"Anche se la sua forma non è ancora visibile, domani l'umanità si risveglierà in un mondo pan-organizzato."
In altre parole un Nuovo Ordine Mondiale.
Muller è responsabile della creazione del 'World Core Curriculum' che cerca di:

"...orientare i nostri figli verso la cittadinanza globale, le credenze centrate sulla terra, i valori socialisti e la mentalità collettiva, i quali stanno diventando un requisito per la forza lavoro del XXI secolo." New Man Magazine, (pag. 85-86). 
Nella prefazione al Curriculum troviamo che:
"La filosofia di fondo su cui si basa la scuola di Robert Muller si trova negli insegnamenti all'interno dei libri di Alice A. Bailey..."
Alice A. Bailey fu il terzo leader del movimento Teosofico che fu fondato dall'auto confessata Luciferina Helena Blavatsky. La Bailey costituì anche laLucifer publishing company (insieme a suo marito Foster, massone del 32° grado), che è ora conosciuta come Lucis publishing company ed è strettamente connessa alla Lucis Trust

La Lucis Trust e le sue organizzazioni affiliate hanno diversi collegamenti con le Nazioni Unite. Essa è riconosciuta come Organizzazione Non Governativa dalle Nazioni Unite e gli è permesso di essere presente all'interno delle sue sessioni regolari di briefing.
L'impressione avuta da alcuni è che Chardin fosse considerato un cane sciolto dalla Chiesa che a sua volta lo ripudiò; tuttavia, in 'Dio e Scienza', Charles Henderson parla di come Chardin:

"...diventò un eroe e un modello per un'intera generazione di giovani preti e teologi."
I Gesuiti non l'hanno certo disconosciuto. Fu sepolto nel cimitero dei Gesuiti della Provincia di New York, al Jesus Novitiate, St. Andrew's sull'Hudson in Poughkeepsie, New York. Nulla fece il Papato. Il 12 maggio 1981, in occasione del centenario della nascita di Teilhard de Chardin, il Papa lo elogiò:
"...le meravigliose ripercussioni delle sue ricerche e indagini, così come la forte influenza della sua personalità e della ricchezza del suo pensiero."
Una delle conseguenze fu riportata dal New York Times del 25 ottobre 1996:
"Quasi un secolo e mezzo dopo 'L'Origine delle Specie' di Darwin, Papa Giovanni Paolo II ha fermamente messo il magistero della Chiesa Cattolica Romana nella direzione della visione che il corpo umano possa non essere una creazione immediata di Dio, ma sia un prodotto di un processo graduale di evoluzione. Con una formale dichiarazione inviata Mercoledì all'Accademia Pontificia delle Scienze, il Papa ha detto:"Conoscenze recenti  conducono al riconoscimento della teoria dell'evoluzione come la più semplice delle ipotesi.""
La cosa che colpisce circa la dichiarazione di cui sopra è che la Chiesa Cattolica sta chiaramente prendendo molto le distanze dall'insegnamento della Bibbia. Si aggiunge un peso ancor maggiore per via dell'accusa che il Vaticano sia la forza trainante del movimento ecumenico dell'unione delle religioni del mondo in qualcosa di simile al movimento New Age. Un' Unica Religione Mondiale che sarà controllata segretamente dalle stesse forze Luciferine che mirano al controllo dell'Unico Governo Mondiale.
Questo saggio è stato un reale esercizio di 'dot connecting - unione di punti'.

link articolo originale:http://revolutionharry.blogspot.com/2010/11/pierre-teilhard-de-chardin-father-of.html

leggi anche:
Lucis Trust: La Nuova Religione Mondiale
NEW AGE, NEW ORDER | L'era dell'Acquario e il Nuovo Ordine Mondiale
Lo Scopo Occulto delle Nazioni Unite rivelato dai loro stessi scritti    

domenica 6 febbraio 2011

Catechismo per giovani. Dove fallisce?

Catechismo per giovani. Dove fallisce?

Pubblicato ilgennaio 31, 2011 daSatiricus

Se solo fosse un film comico, e non lo specchietto della realtà parrocchiale media….
Dedicato a chi ancora si chiede il perché della debolezza dei catechismi per ragazzi e giovani. E l’origine dell’emergenza educativa cosiddetta.

PS: se nemmeno intuite il problema, auguri!