Di Papa Paolo VI ce ne furono due: quello che si è visto e ascoltato nelle udienze generali e private, e quello che ci hanno descritto libri e giornali del suo tempo, sopratutto come iniziatore, con Giovanni XXIII, e continuatore fino alla conclusione del Vaticano II. Noi, però, osiamo dire che Paolo VI fu un Papa che cambiò la Chiesa. Lo scrisse anche l’Avvenire del 19 marzo 1999 col titolo: “La cattedra di Paolo VI. Ruini traccia un profilo del Papa che cambiò la Chiesa”. Quindi, anche il Cardinale Ruini aveva riconosciuto che Paolo VI aveva cambiato la Chiesa.
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
lunedì 19 settembre 2011
Non fate quel che faccio...!
Di fronte al Santissimo Sacramento...
Raccoglimento e devozione nel ricevere il Santissimo Sacramento, "il pane disceso dal cielo che porta in sè ogni dolcezza":Le lacrime di Maria
il messaggio di Maria a La Salette
Notizia del 19/09/2011 stampata dal sito web www.lucisullest.it
Notizia del 19/09/2011 stampata dal sito web www.lucisullest.it
L’apparizione di La Salette avviene il 19 settembre 1846. In giorno di SABATO alle tre del pomeriggio: una "Signora" appare a Melania e Massimino di 15 e 11 anni che assistono le mucche al Planeau sulla montagna a 1800 metri d’altezza.
I pastorelli scorgono come un globo di luce in mezzo ad un avvallamento essi dicono: "come se fosse il sole caduto in quel luogo!". Nella luce abbagliante scorgono una donna seduta, con i gomiti sulle ginocchia ed il viso nascosto tra le mani.
La "Signora" li guarda e, dirigendosi un po’ verso loro comincia a parlare nella loro lingua, il francese: i due veggenti scendono nel pendio e raggiungono la visione a tal punto da quasi "confondersi" con essa…
La Signora piange a dirotto…e, con lacrime copiose prende a parlare loro con quelle parole che sono giunte a noi come "MESSAGGIO"!
Padri & figli/e
Cattolici adulti o adulterati?
È interessante navigare in internet, anche perché si possono trovare affermazioni come queste.
Fritto misto
Ho letto su Repubblica la recensione entusiasta di Gustavo Zagrebelsky all’ultima fatica (si fa per dire) di Vito Mancuso, quel libro dal titolo «Io e Dio» con cui l’autore vuole insegnarci la sua particolare «teologia», ove «il passo decisivo è il rifiuto di un Dio che comanda, giudica, condanna esercitando un potere esterno».
Non ho letto, e non intendo leggere, il libro in questione: a una certa età «il tempo si fa breve» e bisogna saper scegliere quali letture fare. Del resto mi ha colpito questa caustica riflessione di Camillo Langone
Neotomista o modernista?
Il pensiero di Maritain: luoghi comuni ed adesione al sistema
Il francese Jacques Maritain (1882-1973), tra i maggiori propugnatori del neo-tomismo, incarna l’inconsistenza di un pensiero che scivola nei luoghi comuni. Così, se da un lato un autore come Emil Cioran, vigoroso e dirompente nel suo lucido “pessimismo”, è quasi ostracizzato (è difficile trovare un suo profilo o passi delle sue opere in enciclopedie ed antologie filosofiche), a Maritain è dedicato più spazio di quanto non meriti un filosofo così insulso.
Post-pre
Il contenuto del 'preambolo dottrinale' presentato alla FSSPX
Lo scorso 14 settembre a mons. Fellay, convocato a Roma per cercare una piena riconciliazione, è stato presentato un 'Preambolo dottrinale' come base per l'accordo. Il testo non è stato però pubblicato, per almeno tre ragioni: per consentire ai responsabili della Fraternità S. Pio X un esame più sereno, senza il fiato sul collo di chi vedrebbe comunque trappole e cavalli di Troia anche nel numero delle virgole; per prepararne una meditata illustrazione al Capitolo generale della Fraternità; e infine... per consentire magari qualche limitata emenda, senza che lo si sappia, ove un passaggio o un aggettivo apparisse davvero poco appetibile alla FSSPX.
domenica 18 settembre 2011
Strani Gesuiti
I gesuiti lo fanno strano. Indissolubilità del matrimonio, unioni gay e progressismi vari. Storia della lunga (e cruenta) guerra tra i figli americani di Ignazio e l’ex Sant’Uffizio. La peggiore grana teologica di Ratzinger
15 settembre 2011 -
Non c’è soltanto parte della chiesa tedesca che, come dimostra la recente intervista rilasciata al settimanale Zeit dal capo dei vescovi Robert Zollitsch, chiede al Vaticano un ripensamento circa le norme adottate da tempo nei confronti dei divorziati risposati. Ci sono anche i gesuiti statunitensi a chiedere a Roma continue riforme fino a teorizzare, con più articoli pubblicati sul prestigioso mensile Theological Studies con sede a Milwaukee, la possibilità che la chiesa riveda interamente la dottrina circa l’indissolubilità del matrimonio.
Questa è proprio bella!
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Fra modernisti ci si aiuta!
"Riaprire caso Fogazzaro" | |
LO SCRITTORE FU VITTIMA DI «UNA PREVARICAZIONE ANCORA SANGUINANTE», EVIDENZIA IL MINISTRO VATICANO DELLA CULTURA,GIANFRANCO RAVASI | |
VATICANISTA DE LA STAMPA | |
Dopo il «caso Gaileo», la Chiesa dovrebbe riaprire anche il «caso Fogazzaro», lo scrittore vicentino le cui opere furono messe all'Indice dei libri proibiti con l'accusa di «modernismo». Per il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, è tempo di una rilettura degli eventi culturali ed ecclesiali di cui fu protagonista Antonio Fogazzaro (1842-19119, l'autore del romanzo «Piccolo mondo antico» di cui quest'anno ricorre il centenario della morte. In uno scritto che appare nella nuova edizione di «La vita di Antonio Fogazzaro» di Tommaso Gallarati Scotti (Morcelliana, pagine 512, euro 30,00), il cardinale Ravasi ricorda il «mea culpa» del Giubileo del 2000, quando Papa Giovanni Paolo II chiese perdono per i peccati commessi dalla Chiesa durante la sua storia bimillenaria. |
venerdì 16 settembre 2011
Mantua infelix
“meno Messe, più Messa”, ma i conti non tornano…
«Meno messe, più messa» recitava uno slogan più o meno di trent’anni fa. Di cui oggi si pagano le conseguenze, come testimonia la reazione di una piccola comunità del Mantovano, quella della frazione di San Giacomo di Cavriana, trovatasi di punto in bianco senza il «servizio liturgico domenicale».
L’unica S. Messa, dopo tre secoli, è stata sospesa. «Un vero e proprio sopruso», scrivono i fedeli, che precisano come l’ordine sia giunto dall’alto, «Vescovo in primis e sacerdoti dell’unità pastorale». Senza «alcuna ragione realistica», bensì con un atto definito «autoritaristico», benché sempre più frequente in quella Diocesi: situazioni simili vi sarebbero a Volta Mantovana, Goito e Castiglione delle Stiviere.
Austria infelix?
di Vito Punzi 15-09-2011 Appena due mesi fa il cardinale di Vienna Christoph Schönborn si è ritrovato nel duomo di Santo Stefano a celebrare il funerale di Ottone d’Asburgo, l’ultimo appartenente all’antica famiglia imperiale. Non pochi hanno voluto vedere in quella cerimonia la fine del glorioso cattolicesimo austriaco. Nella capitale governata da decenni da amministratori di stampo socialista, Schönborn, l’allievo ed amico di Ratzinger, discendente di un’antica famiglia aristocratica, è da giugno sotto pressione a causa di una “Iniziativa per la disubbidienza”, che vede protagonisti ormai più di trecento sacerdoti austriaci. Guidati da Helmut Schüller, già uomo di fiducia e vicario generale del cardinale, sempre più uomini di chiesa azzardano un’opposizione al sistema di governo ecclesiastico che loro definiscono come “rifiuto romano ad effettuare una riforma da tempo necessaria”. |
Chissà chi lo sa...
Quando Fellay disse: “Restiamo fuori”
15 settembre 2011 -
Dopo aver letto il comunicato di ieri relativo all’incontro avvenuto in Vaticano tra la Dottrina della fede e i lefebvriani mi domando cosa succederà. E, soprattutto, mi chiedo: quanto i lefebvriani sono cambiati rispetto a quattro anni, fa quando per il Riformista intervistai il loro attuale capo, Bernard Fellay. Quanto sono disposti ad accettare il Concilio come la Santa Sede chiede loro?
Ecco di seguito l’intervista. Era il 25 ottobre 2007.
IL MOTU PROPRIO NON BASTA. I LEFEBVRIANI RESTANO FUORI
mercoledì 14 settembre 2011
I semi dei frutti
di Autori Vari 1
Durante il Concilio Vaticano II, soprattutto in previsione della ratifica del Decreto Nostra Ætate, un documento dedicato ai rapporti con l'ebraismo e con le altre religioni non-cristiane, un'équipe di sacerdoti messicani, guidata dal gesuita Padre Joaquín Sáenz y Arriaga, iniziò a distribuire ai Padri conciliari alcuni documenti, uno dei quali è lo scritto raccolto in questo opuscolo. Lo scopo era di mettere al corrente la Gerarchia riunita in Concilio degli incontri segreti intercorsi tra il Cardinale Augustin Bea, presidente del Segretariato dell'Unità dei Cristiani, e i suoi collaboratori, e alcune potentissime lobby ebraiche come il B'nai B'rith o il Congresso Mondiale Ebraico. Obiettivo di questi accordi segreti era la rimozione di ogni responsabilità ebraica nella Passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo... |
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