ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 23 ottobre 2012

La nuova evangelizzazione del Sinodo?

Chiesa Rivoluzione in immagini Foto della settimana

Santa Messa per i massoni in Brasile - Belo Jardim 01

Messe in Brasile per il Giorno del Massone - I

Sopra vedete quattro massoni - da sinistra , un apprendista, due compagni e un master. Nel loro centro è un sacerdote cattolico, p. Geraldo Magela Silva, parroco di Nostra Signora della Concezione Chiesa nella città di Bom Jardim (Nice Garden), nello Stato di Pernambuco, Nord-Est del Brasile. I quattro massoni sono davanti all'altare e tenere i loro simboli - una piazza, martello e compasso -. Mentre il loro gran maestro affronta la congregazione con un breve discorso Questa foto così come le altre su questo annuncio sono state prese a una Messa p. Magela celebrata per commemorare il Giorno del Massone, il 20 agosto 2012. Sotto prima riga , è possibile visualizzare i simboli stessi posti sull'altare, come p. Magela celebrato la Messa nella seconda fila , si vedono i massoni che  si avvicinano all'altare, terza fila , fanno gesti  "Novus Ordo" per indicare che stanno partecipando alla Consacrazione,quarta fila , ricevono la Comunione. Ultima fila , p. . Magela fraternizza con il gran maestro Considerando queste foto, come si può non chiedere: E 'la Chiesa Conciliare ancora la Chiesa cattolica? Non è una Chiesa nuova con ogni affinità possibile con gli agenti del Diavolo e di ogni ostilità possibile verso veri cattolici?

Futuro prossimo conciliare


Crisi, chiese in default

Molte parrocchie chiudono. O si convertono. All'Islam.


La mezzaluna al posto della croce. Il muezzin sul minareto invece delle campane. I motivi floreali stilizzati e il nome di Allah scritto a forma di tulipano lì dove c’erano affreschi di santi e madonne. Esiste il rischio che in Italia, nel prossimo futuro, qualche chiesa ormai deserta venga tramutata in moschea per far posto alla fede salda delle crescenti comunità islamiche nel Belpaese? Difficile, ma non impossibile. E qualche caso da portare a esempio già c'è.

Tiro al corvo

SE NON RICHIEDERÀ L’APPELLO, PAOLETTO GABRIELE VERRÀ INCARCERATO IN VATICANO E NON IN ITALIA, ANCHE SE NON SI SA ANCORA SE IL PAPA GLI CONCEDERÀ LA GRAZIA - IL 5 NOVEMBRE TOCCA ALL’ALTRO PROBABILE CORVO, CLAUDIO SCIARPELLETTI - PARE CHE IL CORVO ABBIA FATTO PIÙ COPIE DEI DOCUMENTI SCOTTANTI, OLTRE A QUELLE CONSEGNATE A NUZZI E, A QUANTO DICE LUI, LE AVREBBE FATTE “ANCHE IN PRESENZA DI ALTRE PERSONE”...

Giacomo Galeazzi per "La Stampa"
PAOLO GABRIELE LA SENTENZA DBQ DST xPAOLO GABRIELE LA SENTENZA DBQ DST Xnuzzi resizer jsp jpegNUZZI RESIZER JSP JPEG
Vatileaks continua ed emergono nuove piste. Intanto, il 5 novembre ci sarà la prima udienza del secondo processo nel caso della fuga di documenti riservati della Santa Sede, quello a carico di Claudio Sciarpelletti, tecnico informatico della segreteria di Stato, accusato di favoreggiamento. La posizione di Sciarpelletti era stata stralciata dal primo processo, quello a carico del maggiordomo del Papa Paolo Gabriele.

Accà nisciun' è ....


CLAMOROSO A NAPOLI: IL CARDINALE SEPE SAREBBE PRONTO A LASCIARE LA CITTA’ E TORNARE A ROMA - AL SUO POSTO MONSIGNOR VINCENZO PELVI - INDAGATO PER CORRUZIONE A PERUGIA, CON IL RITORNO IN VATICANO SEPE SAREBBE MESSO AL RIPARO DA “SVILUPPI” CLAMOROSI - NON SOLO: IL CARDINALE, STORICO AVVERSARIO DI BERTONE, POTREBBE SOSTITUIRE COMASTRI AL VICARIATO GENERALE - IL FRONTE ANTI-BERTONE SI COMPATTA IN VISTA DELLA BATTAGLIA FINALE?...

Carlo Tarallo per Dagospia
Cardinale SepeCARDINALE SEPEUn Fedele bacia lanello al Cardinale SepeUN FEDELE BACIA LANELLO AL CARDINALE SEPE
Arrivano i nostri! La voce - raccolta dal Velino - è dirompente: il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe sarebbe sul punto di tornare a Roma, interrompendo prima del previsto la sua esperienza in città. In pole position per la successione ci sarebbe Monsignor Vincenzo Pelvi, napoletano, Ordinario Militare per l'Italia. Ma perché urge il ritorno in Vaticano di Sepe? La sua decisione è legata in qualche modo all'inchiesta di Perugia, dove è indagato per corruzione? Possibile, probabile, ma non del tutto certo.
VINCINO - Cardinale Sepe - Dal CorriereVINCINO - CARDINALE SEPE - DAL CORRIERE
I soliti bene informati, infatti, si dividono sulle interpretazioni da dare a questa indiscrezione.

TANTO GRACCHIARE PER NULLA (?)


 - LA CONDANNA DEL TRIBUNALE VATICANO AL CORVO GABRIELE: LA SUA AZIONE “LESIVA NELL'ORDINAMENTO VATICANO DELLA PERSONA DEL PONTEFICE, DI TUTTA LA CHIESA CATTOLICA E DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO” - CIONONOSTANTE NON SARÀ INTERDETTO DAI PUBBLICI UFFICI, VISTO CHE LA PENA È DI DURATA TROPPO BREVE, SOLO 18 MESI - È COMUNQUE DA “ESCLUDERE UN CONCORSO VERO E PROPRIO DEL REATO”...

PAOLO GABRIELE IN AULAPAOLO GABRIELE IN AULAPAOLO GABRIELE LA SENTENZA DBQ DST xPAOLO GABRIELE LA SENTENZA DBQ DST X
Il tribunale vaticano ha ritenuto Paolo Gabriele colpevole di furto dei documenti riservati del Papa condannadolo a 18 mesi di reclusione, tenuto conto delle attenuanti. È quanto emerge dalla sentenza di condanna dell'ex maggiordomo del Papa, resa nota oggi dalla Sala stampa della Santa Sede. L'azione di Gabriele è «in realtà lesiva nell'ordinamento vaticano della persona del Pontefice, dei diritti della Santa Sede, di tutta la Chiesa cattolica e dello Stato della Città del Vaticano».
PADRE GEORG PAOLO GABRIELE PAPA BENEDETTO XVIPADRE GEORG PAOLO GABRIELE PAPA BENEDETTO XVIPAOLO GABRIELE COPRE LE SPALLE DEL PAPA jpegPAOLO GABRIELE COPRE LE SPALLE DEL PAPA JPEG
Niente interdizione dai pubblici uffici: i motivi. Il tribunale vaticano non ha accolto la richiesta di condanna di Paolo Gabriele «all'interdizione perpetua dai pubblici uffici» perché la «pena di reclusione inflitta al Gabriele risulta inferiore ai limiti temporali» previsti dall'articolo del codice penale in vigore in Vaticano.
Quanto ai «benefici di legge della sospensione condizionale della pena» a Paolo Gabriele e della «non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziario», essi non sono stati applicati vista «l'entità della condanna» a 18 mesi.
PAPA E PAOLO GABRIELEPAPA E PAOLO GABRIELE
«Ha agito da solo». È da «escludere un concorso vero e proprio del reato» di furto aggravato di Paolo Gabriele. È quanto emerge dalla sentenza di condanna dell'ex maggiordomo del Papa, resa nota oggi dalla Sala stampa della Santa Sede, che conferma la «sottrazione di documenti», anche «originali», come elemento fondamentale del furto. Il Tribunale vaticano ricorda però che «ulteriori indagini sono in corso circa la sussistenza di altre eventuali responsabilità nelle fuga di documenti riservati».
PADRE FEDERICO LOMBARDIPADRE FEDERICO LOMBARDI
Lombardi: se va in carcere sarà in Vaticano. Se ci sarà carcere per Paolo Gabriele sarà in Vaticano e non in Italia. Lo ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, spiegando che nessun richiesta è stata fatta all'Italia. Per ora l'ex maggiordomo del Papa è ancora agli arresti domiciliari. Padre Lombardi ha anche spiegato che si è ancora in attesa della decisione se presentare appello da parte del procuratore di giustizia della Corte di appello vaticana, prof. Giacobbe. Nel caso non ci sia appello la sentenza diventerà esecutiva.

Vatileaks, pubblicata la sentenza di condanna per Paolo Gabriele

Vatileaks, pubblicata la sentenza di condanna per Paolo Gabriele
Nella sentenza del processo a Paolo Gabriele, depositata ieri dai giudici e pubblicata oggi spuntano i nomi di due altri cardinali: l’indiano Ivan Dias, prefetto emerito della Congregazione della Dottrina della Fede, e lo svizzero Georges Marie Martin Cottier, teologo emerito della Casa Pontificia. La difesa del maggiordomo aveva chiesto che i due fossero ascoltati dalla Commissione Cardinalizia di indagine presieduta dal cardinale Julian Herranz. Una richiesta, scrivono i giudici, esorbitante dai poteri del Tribunale. I nomi dei due cardinali si aggiungono a quelli degli italiani Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano e arciprete della Basilica di San Pietro, e Paolo Sardi, già citati nel corso del dibattimento, in quanto Paolo Gabriele ha dichiarato di aver parlato con loro e aveva lasciato capire di esserne stato in qualche misura suggestionato. Circostanza che, per quanto lo riguarda, il cardinale Comastri ha definito “una menzogna”.
Secondo i giudici vaticani “appare censurabile l’indicazione che, secondo le dichiarazioni fatte dal Gabriele in istruttoria (interrogatorio del 21 luglio), egli avrebbe avuto dal suo padre spirituale di negare le proprie responsabilità in ordine alla fuga di documenti riservati e di “attendere le circostanze e salvo che fosse stato il Santo Padre a chiedermelo di persona di non affermare ancora questa mia responsabilità”. Il sacerdote – interrogato in istruttoria – è don Giovanni Luzi, della diocesi di Palestrina. La sua indicazione, stigmatizzano i giudici, “sarebbe stata all’origine del suo atteggiamento reticente nella famosa riunione della Famiglia Pontificia del 21 maggio 2012, nel corso della quale monsignor Georg Gaenswein avrebbe esplicitamente contestato all’imputato di essere il responsabile della fuga di documenti”.
Quanto alla pena, l’ex maggiordomo del Papa non ha avuto la sospensione poiché la condanna è stata di tre anni (anche se con pena diminuita a un anno e mezzo). Il Tribunale della Città del Vaticano non ha applicato i benefici di legge della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziario. In ragione della “accertata colpevolezza” dell’imputato, i giudici lo hanno condannato anche “al rifacimento delle spese processuali”.
Nel merito, si legge nella sentenza, alcune contraddizioni emergono dalle dichiarazioni di Paolo Gabriele circa il numero delle copie fatte dei documenti trafugati. “Le dichiarazioni dell’imputato – si legge nel dispositivo – presentano qualche contraddizione, per esempio laddove afferma di aver fatto solo due copie (quella data al Nuzzi e quella data al confessore), quando invece di molti documenti si è trovata anche una terza copia, reperita nel corso della perquisizione dell’abitazione vaticana e sequestrata; o laddove afferma di avere effettuato le fotocopie durante l’orario di ufficio, mentre, sempre in dibattimento, dichiara: ‘preciso che non c’era un orario prestabilito’”. “L’imputato invece – prosegue il testo – non nega di aver fatto le fotocopie anche in momenti nei quali, non essendo presenti entrambi i Segretari (i due segretari del Pontefice, ndr), rimaneva solo in ufficio: difatti nelle ricordate dichiarazioni rese in dibattimento ha affermato che le fotocopie sono state effettuate ‘a volte anche in presenza di altre persone’”.
Il Papa potrebbe concedere ora concedere la grazia al suo ex maggiordomo, ma non si possono prevedere “né tempi né modi”. Così il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha commentato la sentenza. ”Nessuno sa – ha scandito il religioso – né io ho da dire quando e se la grazia sarà concessa. Se il Papa ce lo dirà lo sapremo, per ora è una possibilità: più di questo io non dico anche per non essere falsamente interpretato”. Per ora, comunque, “Paolo Gabriele è agli arresti domiciliari per far decorrere i termini di un appello eventuale del promotore di giustizia di appello, Giovanni Giacobbe; trascorsi questi tempi, se non farà appello, la sentenza di per sé diventa esecutiva e c’è da prevedere la carcerazione che sarebbe in Vaticano e non in Italia in quanto non c’è nessuna iniziativa in tal senso e credo non ci sia convenzione per attuare quanto pure è previsto dai Patti Lateranensi” in base ai quali c’e’ la possibilita’ di far scontare in Italia le pene comminate da un Tribunale Vaticano.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/23/vatileaks-pubblicata-sentenza-di-condanna-per-paolo-gabriele/390629/

Ma dove va...?

E LA CHIESA VA (PERCHE’ ESCLUDERE?) - ALLA PERIFERIA DI FIRENZE, ESISTE UNA PARROCCHIA IN CUI ANCHE I GAY DICHIARATI POSSONO FARE LA COMUNIONE - DON ALESSANDRO SANTORO SFIDA IL VESCOVO E GLI INVIA DUE LETTERE INVITANDOLO A “NON CONSIDERARE VERITÀ ASSOLUTE QUELLE CHE POI, COME È ACCADUTO IN PASSATO, LA CHIESA DOVRÀ RICONOSCERE COME ERRORE” - LE GERARCHIE ECCLESIASTICHE BOLLONO DI RABBIA...
Maria Cristina Carratu per "la Repubblica"
Per loro è stato un gesto intimo e silenzioso, ma le gerarchie ecclesiastiche potrebbero prenderlo come una sfida inaccettabile. Si chiamano Ambra, Alice, Silvano, Luciano e Davide, Irene e Cristina, e si sentono «persone qualunque», dicono, anche se «per la Chiesa non lo siamo del tutto».
LA CHIESALA CHIESA
Per la Chiesa ufficiale, almeno, visto che alle Piagge, quartiere fiorentino di periferia dove l'unico punto di riferimento per tante vite difficili è il Centro sociale Il Pozzo di don Alessandro Santoro, sono di casa, come persone e come credenti. E ieri, nel prefabbricato che ogni domenica si trasforma in chiesa, quando don Santoro ha fatto girare il calice con le ostie consacrate, anche loro, gli «esclusi», hanno fatto la comunione, insieme a tutti gli altri. Offrendo una sponda «al prete che ci ha fatto riavvicinare alla Chiesa», dopo anni di lontananza obbligata in quanto credenti omosessuali, condizione che il magistero bolla come «oggettivamente disordinata» e tale da precludere l'accesso ai sacramenti, in primis l'eucaristia.

lunedì 22 ottobre 2012

«Il sacro non va mai in museo»


L’intervista
Vesti e simbolismi papali, parla don Bux:
«Il sacro non va mai in museo»
L’amico intimo di Ratzinger: in quei simboli c’è
la continuità del magistero

«Il sacro non va mai in museo». Risponde senza alcuna esitazione e con grande chiarezza don Nicola Bux all’obiezione che la scelta di Benedetto XVI di indossare paramenti ormai desueti possa offrire l’immagine di un Pontefice antiquato che ama gli abiti da museo. Amico di lunga data di Joseph Ratzinger, che nel 1997 presentò il suo libro “Il quinto sigillo”, Bux è consultore delle Congregazioni per la Dottrina della Fede e delle Cause dei Santi e dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.

Magistero contro Tradizione?


Una spiegazione chiara ed intelliggibile dello staus queastionis
 
Il motivo di contrasto fra la Fraternità San Pio X e le autorità romane è il suo opporsi all’insegnamento attuale della Chiesa, che fonda le sue radici nell’ultimo concilio. Tale opposizione è da noi motivata dal fatto che si insegnano ora nuove dottrine in contrasto con l’insegnamento passato. Il Vaticano ci accusa per questo di avere una concezione erronea della Tradizione e del magistero della Chiesa.
Secondo Giovanni Paolo II la posizione della Fraternità San Pio X ha come origine il fatto che non si consideri la Tradizione come qualcosa di vivente, rimanendo fissati sul passato. Così si esprimeva nel 1988, all’occasione della consacrazione dei nostri quattro vescovi: «La radice di questo atto scismatico è individuabile in una incompleta e contraddittoria nozione di Tradizione. Incompleta, perché non tiene sufficientemente conto del carattere vivo della Tradizione».[1]
A sua volta Benedetto XVI accusa la Fraternità San Pio X di essersi fissata al magistero pre-conciliare e di non riconoscere appunto il magistero del Concilio e del post-concilio: «Non si può congelare l’autorità magisteriale della Chiesa all’anno 1962 – ciò deve essere ben chiaro alla Fraternità».[2]
La Tradizione deve essere vivente, cioè interpretata dal magistero attuale che ci dice oggi ciò che è conforme o meno alla fede. Chi vuole opporre la Tradizione di ieri al magistero di oggi si erge a giudice della Chiesa e del suo insegnamento, rimpiazzandolo appunto con il suo personale giudizio.
Per sviscerare il problema, rispondere a questa obiezione e comprendere in cosa consista questa opposizione che sembra sia fondamentale risolvere, prima di poter giungere ad una soluzione giuridica fra la Fraternità San Pio X e Roma, è necessario definire e chiarire i concetti di Tradizione e magistero.

Speriamo l'esorcizzi..! ne abbiamo molto bisogno!!!*


Se la bandiera Ue ha qualcosa di “mariano”

Il simbolo dell'UE
IL SIMBOLO DELL'UE

Il simbolo dell'Europa fu disegnato da un cattolico. E domani, per la prima volta, la statua della Madonna di Fatima passa davanti al Parlamento

Devozione mariana contro cristianofobia: la Madonna di Fatima a Strasburgo. Se la bandiera europea ha 12 stelle è in omaggio a lei, eppure è la prima volta che "visita" la roccaforte politica Ue. Domani alle 10 la statua della Vergine verrà portata nella cattedrale della città-simbolo della tecnocrazia europea da pellegrini provenienti da tutto il continente. Il programma prevede un successivo passaggio davanti alla sede del Parlamento Europeo. 

"Un evento eccezionale", commentano Lorenzo Fontana e Mario Borghezio, in merito all'arrivo della statua della Madonna di Fatima a Strasburgo. "Pochi sanno - spiegano i due europarlamentari - che la versione originaria del simbolo dell'Europa unita è squisitamente mariano, come ben dimostra la bandiera ufficiale dell'Unione europea con le dodici stelle e i colori bianco e azzurro della Madonna".  

Liturgisti virtuali in tilt: quanti giga x il Corpo di Cristo?


Come imparare a comunicare la fede

 Baciare un tablet al posto del messale. Conferire un sacramento sul web. Non sono solo provocazioni ma stimoli per una riflessione a cui la Chiesa e i suoi pastori non possono sottrarsi nel tempo della cultura digitale.

DIVORZIATI MA NON DA CRISTO ?


- BENEDETTO XVI HA IN SERBO QUALCOSA DI RIVOLUZIONARIO, E DAL SINODO ARRIVANO I PRIMI SEGNALI - MONSIGNOR FORTE FA L’APRIPISTA: CI VUOLE “UNA DECISA SVOLTA NEL SENSO DELLA CARITÀ PASTORALE” - L’ARCIVESCONO DI FIRENZE BETORI: “NESSUNO È BUTTATO FUORI DALLA COMUNITÀ PER UNA SUA IRREGOLARITÀ DI SITUAZIONE FAMILIARE” - NEGARE LA COMUNIONE AI CATTOLICI DIVORZIATI NON E’ PIU’ POSSIBILE…

Marco Ansaldo per "la Repubblica"
PAPA BENEDETTO XVI A MILANO jpegPAPA BENEDETTO XVI A MILANO JPEG
I divorziati risposati non possono essere ridotti a una «realtà peccatrice». E la Chiesa «deve trovare soluzioni» al loro caso. C'è una buona notizia che viene dal Sinodo dei vescovi in corso in Vaticano. Ed è la significativa apertura, da parte della Chiesa ufficiale, alle coppie divorziate e risposate, con una riflessione sui loro figli e l'accesso a comunione e sacramenti. Monsignor Felix Gmur ha 46 anni, ed è uno dei più giovani fra i vescovi partecipanti ai lavori.

Poveri preti per povera chiesa


UNA RISATA LI SEPPELLIRA’ - UN PRETE MESSICANO CELEBRA MESSA IN UNA DELLE CITTA’ PIÙ VIOLENTE AL MONDO CON UN NASO ROSSO DA PAGLIACCIO - “DAVANTI A TANTA VIOLENZA, TANTO DOLORE E TANTA FRUSTRAZIONE CERCAVO UN SEGNALE DI VITA PER REGALARE UN SORRISO” - MIRACOLO! ALLE CELEBRAZIONI SUCCESSIVE I FEDELI INDOSSANO NASI DA CLOWN - “LA GENTE HA COMPRESO IL SIGNIFICATO VERO DEL MIO GESTO, CHE È UN MESSAGGIO DI VITA…”

NARCOS-MESSICONARCOS-MESSICOPADRE MELENDEZPADRE MELENDEZ
Un prete messicano ha celebrato messa nella propria parrocchia di Ciudad Juarez, città al confine con gli Stati Uniti considerata una delle più violente al mondo a causa della guerra tra bande di narcotrafficanti, con un naso rosso da pagliaccio.

Nuova evangelizzazione per nuova chiesa?


Duemila persone a Jesolo per la Madonna

I fedeli di Medjugorje al Pala Arrex di piazza Brescia. Canti, filmati, testimonianze e alcuni malori “mistici”
    JESOLO. Giornata di preghiera dedicata alla Madonna di Medjugorje, sul litorale jesolano arrivano migliaia di fedeli da tutta Italia. Dopo il successo dello scorso anno, il PalaArrex di piazza Brescia si è nuovamente trasformato in una grande chiesa adibita alla venerazione della Santa Vergine, nel secondo appuntamento organizzato dall'associazione “In cammino con Maria”.

    Giunte e curie


    FORMIGONI TWITTA LA GIUNTA DELL’ADDIO - GIBELLI VICE, ENTRANO GILARDONI E MILAZZINI - PRENDETEVI CURIA DI VOI: MONSIGNOR BRESSAN, VICARIO EPISCOPALE AMBROSIANO, VEDE MAZZETTE OVUNQUE E SCARICA L’EX IDOLO CELESTE: “CORRUZIONE SEMPRE PIÙ DILAGANTE E INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITA’ SONO IL CAMPANELLO DI ALLARME CHE ANNUNCIA IL GRAVE STATO DI CRISI DEL SISTEMA POLITICO NEL SUO INSIEME, SEGNALE DI UN DEGRADO ANCORA PIÙ GRAVE E SISTEMICO…”

    1- FORMINCHIONI TWITTA LA GIUNTA DELL'ADDIO
    da Corriere.it
    roberto formigoniROBERTO FORMIGONI
    Il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha anticipato su Twitter la composizione della sua nuova giunta. «Ho formato la nuova Giunta lombarda, come promesso vi do alcune anticipazioni: assessore alla Sanità, professore Mario Melazzini», ha scritto il governatore su Twitter. E poi «assessore alle Infrastrutture e Mobilità, professor Andrea Gilardoni». Formigoni ha aggiunto che il vicepresidente sarà Andrea Gibelli, della Lega Nord.

    L'usura nella Cristianità

    USURY IN CHRISTENDOM: il nuovo libro di Michael Hoffman

    È con grande piacere che leggo della imminente pubblicazione del nuovo libro di Michael Hoffman, che si annuncia interessantissimo: USURY IN CHRISTENDOM – The Mortal Sin That Was and Now Is Not (L’USURA NELLA CRISTIANITÀ – Il peccato mortale che era e che ora non è).

    Questa la presentazione che ne fa l’autore sul suo blog (http://revisionistreview.blogspot.it/2012/10/book-usury-in-christendom-pre.html ):

    Per la maggior parte dei primi 1.500 anni del cristianesimo l’usura, il prestito di denaro a interesse, venne unanimemente condannato dai Padri della Chiesa, e dai papi, dai concili e dai santi, come un peccato mortale equivalente al furto e addirittura all’omicidio. Qualunque interesse sui prestiti di denaro, non solo l’interesse “esorbitante”, venne definito de fide come una grave trasgressione contro Dio e contro l’uomo.