Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
domenica 19 maggio 2013
Il prefetto della fede (in GADU)
Koch: l'unità delle Chiese sarebbe un importante impulso per l'Europa
Purtroppo non stupiscono neppure più gli accenti del Card. Koch, prefetto del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, centrati sul «falso ecumenismo» post-conciliare. Non ha saputo far meglio che citare Lutero e auspicare «un'unità delle chiese» - definendo impropriamente, com'è ormai prassi, chiese - le confessioni cristiane non cattoliche; unità basata su uno slogan, indicando l'autentico bisogno dell'Europa in una «moneta di riferimento spirituale». Ha dichiarato inoltre che « la politica europea deve diventare più “cattolica” nel senso di tendente ad una trasformazione universale ». Dunque l'universalità de La Catholica viene di fatto trasferita alla politica europea e alle sue tendenze globaliste...
Nell'intero
discorso, mai una volta è risuonato il Nome del Signore e la Sua opera
di salvezza accolta e dunque diffusa, da cui soltanto può scaturire
l'etica nella politica e la centralità della persona ordinata al suo
creatore e salvatore in tutte le manifestazioni individuali e collettive
della sua umanità; ma sono apparsi luoghi comuni di conio
antropocentrico ed immanente. Ormai è stata abbandonata persino la pastorale, divenuta prassi ateoretica, in questo caso trasformata in demagogia politica.
Non avete che da rendervene conto leggendo il testo che segue.
Non avete che da rendervene conto leggendo il testo che segue.
A questo punto il nostro motto diventa: resistere,
ancorati alla nostra fede di sempre, rinnovata e purificata in base a
quel che il Signore ci dona di approfondire nella Sua Chiesa, ma non
rifondata in base alle nuove visuali moderniste.
RIFLESSIONI A MARGINE DELLA MARCIA PER LA VITA
Marcia per la Vita: la “primavera latina” e i problemi dell’ora presente
Con l’arroganza dei falsi vincitori, i Radicali Italiani, per bocca del loro presidente, tale Viale, hanno commentato la Marcia per la Vita di domenica 12 maggio, con la frase “indietro non si torna”.
(di Roberto de Mattei) Tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, la grancassa mediatica mondiale annunciò l’arrivo della «primavera araba», ovvero di una nuova era di democrazia, di libertà e di sviluppo economico sociale in Medio Oriente e nel Nord Africa. Qualcuno, come il ministro Andrea Riccardi, arrivò a dichiarare che «il Mediterraneo è divenuto un mare tutto democratico», fingendo di ignorare che dalla Libia alla Siria, dall’Egitto alla Tunisia, le rivoluzioni arabe hanno prodotto la crisi economica, l’instabilità politica, l’ascesa dei movimenti islamisti e una violenta repressione anticristiana. Non si è trattato di primavera ma di un duro inverno per quelle sfortunate regioni.
Se la primavera araba, accuratamente organizzata dai centri di potere occidentali e dai Fratelli musulmani è miseramente fallita, una ben diversa primavera si sta sviluppando nei primi mesi del 2013 in Europa: è quella che potremmo definire un “primavera latina”.
A Roma, la Terza Marcia Nazionale per la Vita ha raccolto il 12 maggio quarantamila persone, che hanno sfilato dal Colosseo a San Pietro, dove li ha accolti la benedizione di Papa Francesco. Nessuno dei grandi movimenti “ecclesiali”, da Comunione e Liberazione ai Neocatecumenali, dai Carismatici ai Focolarini, ha partecipato alla Marcia, che si è affermata dunque come un “movimento” diverso da tutti gli altri, non riconducibile al mondo cattolico ufficiale.
La Marcia per la Vita italiana ha ben scritto Mario Palmaro «non ha carattere ecclesiale, non è una processione, non è un incontro di preghiera: ad essa partecipano cattolici e altri cristiani, esponenti di altre religioni, credenti e non credenti. Molti tacciono, molti altri pregano, in un clima di grande libertà. In questo modo, la Marcia documenta la ragionevolezza delle ragioni della vita. La Marcia è autonoma e indipendente, e si garantisce una libertà che la sottrae a condizionamenti, compromessi, tattiche, censure interne, pavidità travestite da prudenza».
In Francia, dopo la legalizzazione del cosiddetto «matrimonio omosessuale», il 23 aprile scorso, le Manifs pour tous (”manifestazioni per tutti”) uniscono a loro volta centinaia di migliaia di persone, che continuano a protestare contro il governo, con un’inventiva, ha scritto Patrice de Plunckett sull’“Osservatore Romano” dell’8 maggio, che stupisce i media: mobilitazione via twitter, raduni spontanei per le strade, accampamenti di fronte all’Assemblea Nazionale, operazioni “risveglio mattutino” davanti alle abitazioni dei ministri, affissione di striscioni sui ponti delle autostrade.
E c’è pure la rete dei veilleurs (coloro che vegliano) e delle mères veilleuses – “madri che vegliano”, ma anche, con un gioco di parole, “meravigliose”, che esprimono in piccoli gruppi la loro protesta e la loro indignazione. Nell’uno e nell’altro caso, si tratta di un movimento spontaneo che parte soprattutto dalla base del mondo cattolico. Ciò che accade è qualcosa di più di una manifestazione è la ricostruzione di un tessuto sociale: è un germe di salute e di vita che si sviluppa in un organismo malato, come avverte Rémi Fontaine in un bel libro dedicato a questo fenomeno (Les enjeux du printemps français, Editions de Paris, Versailles 2013).
Se la cultura relativista produce la decomposizione di una società, la cultura pro-life e antiomosessualista rivitalizza il corpo sociale. I potentati internazionali che controllano, o condizionano, le scelte politiche dei governi nazionali, seguono con preoccupazione questo inatteso risveglio. Il loro timore è che affiorino nuove forme di presenza politica e sociale e nuove classi dirigenti, in grado di provocare insorgenze popolari contro il sistema di cultura e di potere stabilito in Europa dall’epoca della Rivoluzione francese. Il tentativo a cui assisteremo sarà quello di cercare di “riconvertire” e “normalizzare” il movimento di opposizione all’establishment. Ma se è possibile ingannare gli uomini, è impossibile “comprare” la Grazia divina, che, quando si manifesta, innesca un processo irreversibile.
Dietro la primavera latina, oltre all’azione invincibile della Grazia, c’è una concezione del mondo che affonda le sue radici nelle radici latine della cultura occidentale. In Grecia nasce il concetto di humanitas, l’idea che esiste una natura umana, caratterizzata da leggi costanti e universali che la filosofia ha il compito di riconoscere.
L’uomo, infatti, non è solo un animale sociale, ma è innanzitutto un animale razionale. L’ humanitas, non è l’Io soggettivo dell’umanesimo moderno, ma la consapevolezza di queste leggi universali della natura umana. Questo quadro di leggi e di principi assoluti e universali, è la legge naturale del Decalogo che, dopo la filosofia greca, troviamo riconosciuta dal Diritto romano. Il nuovo Catechismo della Chiesa cattolica ricorda le parole di Cicerone, secondo cui «certamente esiste una vera legge: è la retta ragione; essa è conforme alla natura, la si trova in tutti gli uomini; è immutabile ed eterna; i suoi precetti chiamano al dovere, i suoi divieti trattengono dall’errore» (Marco Tullio Cicerone, La Repubblica, 3,22,33, cit. in Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1956). San Tommaso d’Aquino ci ricorda a sua volta che la legge stabilita dai parlamenti, e da ogni altra istanza legislativa umana, non può essere in contraddizione con l’eterna Legge di Dio. La legge naturale, infatti, «altro non è che la luce dell’intelligenza infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare. Questa luce o questa legge Dio l’ha donata alla creazione» (San Tommaso d’Aquino, In duo praecepta caritatis et in decem Legis praecepta expositio, c. 1).
Giovanni Paolo II, nel suo ultimo libro Memoria e identità, ha bollato a fuoco «lo sterminio legale degli esseri umani concepiti e non ancora nati (…) uno sterminio deciso addirittura da Parlamenti eletti democraticamente, nei quali ci si appella al progresso civile delle società e dell’intera umanità. Né – aggiunge – mancano altre gravi forme di violazione della Legge di Dio. Penso, ad esempio, alle forti pressioni del Parlamento europeo perché le unioni di omosessuali siano riconosciute come una forma alternativa di famiglia, a cui competerebbe anche il diritto di adozione. È lecito e anzi doveroso porsi la domanda se qui non operi ancora una nuova ideologia del male, forse più subdola e celata, che tenta di sfruttare contro l’uomo e contro la famiglia, perfino i diritti dell’uomo. Perché accade tutto questo? Qual è la radice di tali ideologie post-illuministe? La risposta, in definitiva, è semplice: questo avviene perché è stato respinto Dio quale Creatore, e perciò quale fonte della determinazione di ciò che è bene e di ciò che è male. (…) Se vogliamo parlare in modo sensato del bene e del male, dobbiamo tornare a san Tommaso d’Aquino, cioè alla filosofia dell’essere» (Memoria e identità, Rizzoli, Milano 2005, pp. 22, 23).
La Marcia per la Vita italiana e le Manifs pour tous francesi si fondano su quella “filosofia dell’essere” a cui il mondo moderno ha voltato le spalle, con i disastrosi risultati che sono sotto i nostri occhi. Dietro la primavera latina c’è la ferma convinzione che la legge divina e naturale non possa rimanere confinata all’ambito privato, ma debba proiettarsi nella sfera pubblica e costituire la base dell’ordine sociale cristiano, che è l’unica possibile soluzione dei drammatici problemi dell’ora presente. (Roberto de Mattei)
Con l’arroganza dei falsi vincitori, i Radicali Italiani, per bocca del loro presidente, tale Viale, hanno commentato la Marcia per la Vita di domenica 12 maggio, con la frase “indietro non si torna”.
E’ singolare notare come questa frase è la stessa che
ripetevano i bolscevichi durante la rivoluzione d’ottobre del 1917, quando, con
enorme spargimento di sangue, presero il potere, credendo che fosse per sempre.
Ritenendo che "il sol dell’avvenire” fosse sorto su quelle terre per non
tramontare più.
La storia, però, ha reso ragione alla Verità e ha smentito,
nel giro di 70 anni, il beffardo e vuotamente ironico “indietro non si torna”
di una ideologia menzognera e criminale, quale è stata quella marxista –
leninista, declinata nel comunismo, con i suoi oltre 100 milioni di morti
immolati sull’altare del falso progresso umano, del materialismo storico e
della dittatura del proletariato.
Così la storia renderà ragione alla Verità distruggendo i
falsi miti dei “diritti civili”: perché non è un diritto uccidere il bimbo
innocente che vive nel grembo materno, così come non è un diritto quello di
sottrarsi alle responsabilità verso la famiglia che hai creato, utilizzando
l’uscita di scurezza del divorzio, non è un diritto quello di toglierti la vita
quando sei vecchio o malato posto che non hai vissuto e non vivi solo per te
stesso, ma, sei parte di una storia più grande e hai responsabilità famigliari
e sociali che superno il tuo egoismo solipsistico.
La Marcia Nazionale per la Vita a cui hanno aderito 40mila
persone, tra cui anche una piccola delegazione di 45 biellesi, ha voluto essere
pietra di inciampo per questa generazione disperata che, uccidendo la vita nel
grembo materno, uccide sé stessa in ossequio alla falsa libertà
dell'autodeterminazione quale valore assoluto.
Valore falso e menzognero, così come falsi e menzogneri
erano i valori del comunismo. Radice comune è la non assoggettabilità dell'uomo
alle leggi di natura, ovvero l'uomo che si crede svincolato dalla sua stessa
essenza, l'uomo che si fa Dio.
Questa visione antropologica comune ai totalitarismi di
tutte le epoche ha quale gravissimo effetto collaterale quello di sacrificare i
deboli a vantaggio dell'egoismo dei forti che, facendosi falsi creatori della
propria vita, distruggono quella altrui.
Il bimbo nel grembo materno viene sacrificato sull'altare
del "diritto di scelta" della donna-madre.
I bimbi nella famiglia vedono minato il loro sviluppo
psicologico sulla base del diritto degli adulti a rifarsi una vita, mettendo
nel nulla la fedeltà ad una promessa, posto che oggi quella promessa vale tre
anni di separazione.
Il malato o l’anziano, in balia di visioni della vita che
rivendicano una non meglio specificata dignità di vita, viene spinto a togliere
il disturbo perché il suo essere malato sconvolge l'equilibrio salutista di una
società che ha tolto valore alla sofferenza.
In buona sostanza, per questa falsa cultura dei diritti,
l’uomo è pura materia, non ha un valore in quanto tale, ma solo se vive una
vita “degna”, seguendo regole morali dettate dal desiderio. L’anima non esiste
e tutto si chiude dentro un forno crematorio, quale ultimo atto necessario ad
affermare la pura materialità dell’uomo. Questa, però, non è cultura, non è
umanità. È solo nichilismo.
(*) Gruppo Vita e Famiglia - Biella
Contro la storia modernista
Una bella lezione di storia: il «Vangelo nelle Americhe»
«Un bella lezione di storia»: così Jean Dumont scrive nel libro Il Vangelo nelle Americhe che EFFEDIEFFE – a sèguito delle numerose richieste – è lieta di ripubblicare in una nuova veste grafica dopo diversi anni dalla prima edizione ormai andata da tempo esaurita.
Di quella che fu e resta la bellissima civiltà indo-cristiana, nata dalla conquista spirituale dell’America spagnola, non si troverà una parola, nei racconti che ci vengono abitualmente proposti, che non sia di riserva o di disprezzo, rifiutandosi la storiografia comunemente accettata di far posto alla prodigiosa effusione di Grazia che è, in definitiva, il segno essenziale di questa Conquista.
Papabilis erat
Sean O’Malley boicotta l’ateneo dei gesuiti che invita il premier abortista
Il Boston College, pilastro del sistema educativo dei gesuiti in America, il 20 maggio ha in programma di onorare Enda Kenny, premier irlandese e sostenitore della legge che porterà l’aborto a Dublino. Il cardinale Sean O’Malley, fra i candidati a succedere a Papa Benedetto XVI, non ci sarà, perché ha annunciato il boicottaggio della cerimonia di assegnazione delle lauree alla quale parteciperà Kenny.
il “politicamente corretto” e l’Anticristo
Da un po’ di tempo sempre più forte si avverte il contrasto tra quanto
propalato dai mezzi di informazione e di condizionamento sociale su
quale sarebbe il comportamento corretto da tenere nei tempi attuali e
quello che effettivamente nasconde nei suoi intenti questo modo di agire
imposto e ipocrita.
Il dominio dell’Anticristo probabilmente non sarà violento e disumano in maniera palese, forse manifesterà una apparente compassione verso le creature, in particolare verso gli esseri umani, ma in realtà sarà solo inganno perchè celerà dentro di sé distruzione e morte. Ma sotto certi aspetti così sembra essere diventato il nostro mondo attuale governato dall'ideologia del ‘politicamente corretto’. Che sia allora già questo nostro il regno dell’Anticristo o il peggio deve ancora arivare?
Il dominio dell’Anticristo probabilmente non sarà violento e disumano in maniera palese, forse manifesterà una apparente compassione verso le creature, in particolare verso gli esseri umani, ma in realtà sarà solo inganno perchè celerà dentro di sé distruzione e morte. Ma sotto certi aspetti così sembra essere diventato il nostro mondo attuale governato dall'ideologia del ‘politicamente corretto’. Che sia allora già questo nostro il regno dell’Anticristo o il peggio deve ancora arivare?
sabato 18 maggio 2013
La sentiranno mai a S.Marta..?
L’IDEOLOGIA LUCIFERICA – GLI ILLUMINATI DELLA NOBILTA’ NERA
di Gianni Tirelli
“Quell’abominio incommensurabile che oggi si sta consumando
sulla terra, è il risultato di un ultimo efferato piano d’attacco, che Satana
ha sferrato contro Dio, attraverso gli uomini di potere, che lui stesso a
scelto e selezionato, sulla base della loro predisposizione a delinquere e a
mentire – In questo modo, intende colpirlo al cuore, uccidendo i suoi figli e
contaminando il creato”
Predicare e razzolare?
"La gente muore di fame per la crisi ma ci si occupa delle banche"
Dopo la curia Francesco mette nel mirino la finanza
Una chiesa povera. Il Papa sta ricollocando l’evangelizzazione sui grandi problemi contemporanei
Papa Francesco batte un secondo colpo sulla crisi economica, e non lo fa, stavolta, davanti ad un gruppo ristretto di ambasciatori, ma durante l’incontro con i movimenti religiosi in occasione della veglia di pentecoste svoltosi in piazza San Pietro oggi pomeriggio. Circa 200mila persone hanno ascoltato il Pontefice che ha svolto una sorta di question time rispondendo a domande sulla fede, la chiesa, la politica e l’economia.
Sarà perché ci ha reso tutti poveri?
“Papa Francesco tifa Angela Merkel”
18/05/2013 - La stampa vicina alla leader della Cdu evidenzia il grande spazio concesso dal Vescovo di Roma nell'udienza privata svoltasi oggi
A Papa Francesco piace Angela Merkel, e pure molto. E’ questo il giudizio della stampa conservatrice tedesca che supporta la cancelliera, nel tracciare il bilancio dell’udienza privata che il pontefice ha concesso oggi alla leader dell’Ue conservatrice. A pochi mesi dalle elezioni la Merkel può beneficiare di un incontro spot da spendere di fronte al suo elettorato.
Preti e massoni, relazioni pericolose
Il rapporto difficile raccontato nell’ultimo libro di Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti
Può un cattolico essere massone? No. Per quanto i rapporti siano diventati meno ostili, rispetto alle origini della massoneria italiana (attorno al 1730), tuttavia la Chiesa non può accettare il dominio occulto e l’esoterismo segreto che si praticano nella società dei liberi muratori: chi vi aderisce è di fatto scomunicato. Si mette fuori dell’ambito ecclesiale. Ciò non toglie che fra le due organizzazioni si sia costituito, storicamente e culturalmente, un tessuto connettivo profondamente radicato. Ci sono notoriamente massoni fra i preti, si è parlato persino di papi massoni (con leggendari sospetti su Giovanni XXIII e Paolo VI), nelle alte sfere della Santa Sede siedono uomini di fiducia massoni.
Presentazione in aforismi di un reazionario colombiano
Oggi, 18 maggio, ricorre il centenario dalla nascita del pensatore reazionario Gómez Dávila, che qui brevemente presentiamo.
Gómez Dávila nella sua vita “lesse, scrisse e morì”.
Si dice di lui che l’unica cura che ritenesse utile contro il tedio
dell’esistenza fosse la “biblioterapia”. Il pensatore colombiano,
infatti, era solito rintanarsi nella sua biblioteca da dove usciva solo a
notte fonda, dopo aver passato la giornata a scrivere su piccoli
quaderni verdi i propri pensieri sotto forma di aforismi, perché “[…] tra poche parole è difficile nascondersi come tra pochi alberi”.
Per le sue posizioni, Gómez Dávila è stato spesso definito un “reazionario”,epiteto di cui andava molto orgoglioso. Il suo è un antimodernismo inflessibile e intransigente, Ma non avrebbe,invece, bisogno di DIO?
Papa Francesco ad Angela Merkel: il mondo ha bisogno di un'Europa forte e giusta
Stamani, Papa Francesco ha ricevuto, nel Palazzo Apostolico Vaticano,
il cancelliere federale tedesco Angela Merkel, che poi ha incontrato
mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.
“Durante i cordiali colloqui – riferisce un comunicato della Sala Stampa
vaticana - è stata ricordata la lunga storia dei rapporti che
intercorrono tra la Santa Sede e la Germania, soffermandosi su temi di
comune interesse, quali la situazione socio-politica, economica e
religiosa in Europa e nel mondo.
Merenda continua
Bolle di sapone (in rito ordinario)
Bolle di sapone (in rito ordinario)
Centro studi Federici – Per una nuova insorgenza
Più che una ricreazione è una merenda (fra compagni?)
In una sala stampa vaticana gremita di sponsor e di addetti ai
lavori, il 14 maggio è stata presentata in pompa magna la novità senza
precedenti della partecipazione della Santa Sede alla Biennale di
Venezia d’arte contemporanea, che si inaugurerà il 31 maggio.
In realtà, nella conferenza stampa si sono dette molte parole ma si è fatto vedere pochissimo, anzi, niente.
Si sa che il tema generale del padiglione vaticano saranno i primi 11 capitoli della Genesi, articolati in tre percorsi affidati ad altrettanti artisti: Creazione, De-Creazione, Ri-Creazione.
Ad esempio, questo terzo momento è stato così declinato dal cardinale Gianfranco Ravasi, ideatore e promotore dell’iniziativa:
In realtà, nella conferenza stampa si sono dette molte parole ma si è fatto vedere pochissimo, anzi, niente.
Si sa che il tema generale del padiglione vaticano saranno i primi 11 capitoli della Genesi, articolati in tre percorsi affidati ad altrettanti artisti: Creazione, De-Creazione, Ri-Creazione.
Ad esempio, questo terzo momento è stato così declinato dal cardinale Gianfranco Ravasi, ideatore e promotore dell’iniziativa:
Oppubbàcco...! siamo già all'alta teologia: ispirata dai presenti?
Il Papa: "Disinformazione, diffamazione e calunnia sono peccato"
"Il cristiano - dice Bergoglio durante l'omelia della messa a Santa Marta - deve vincere la tentazione di mischiarsi nella vita degli altri"
"Il cristiano - dice Bergoglio durante l'omelia della messa a Santa Marta - deve vincere la tentazione di mischiarsi nella vita degli altri"
Nell'omelia di oggi durante la Messa celebrata a Santa Marta Papa Francesco ha affrontato il tema delle chiacchiere e della disinformazione, e con essa il tema della calunnia.
Bergoglio punta il dito contro l’abitudine di "dire soltanto la metà che ci conviene", o raccontare per "rovinare la fama di una persona", o "dire cose che non sono vere", e quindi "ammazzare il fratello".
venerdì 17 maggio 2013
Sviolinate e schiaffeggiate
La Chiesa in due mesi ha già cambiato lingua
Linguaggio diretto, frasi, slogan, parole insolite. Il Papa fa la rivoluzione. Con la semplicità
Linguaggio diretto, frasi, slogan, parole insolite. Il Papa fa la rivoluzione. Con la semplicità
Una
Chiesa viva e concreta, non un'istituzione astratta, né tanto meno una
ong. E un cristiano gioioso e coraggioso, che abbia la forza di andare,
se necessario, anche controcorrente.
MESSIANISMO AMERICANISTA E NUOVO DISORDINE MONDIALE
Nell’articolo
«L’alienazione americanista che inquina il mondo», del dicembre 2006,
dicevo che il gran dilemma dell’ora presente riguarda l’egemonia degli
Stati Uniti nel mondo, che suscita la questione: Corrisponde tale
potente influenza nella vita internazionale a un valido modello di
civiltà? Rappresenta esso un fattore di continuità o di abbandono del
concetto d’ordine e di pace fondato su una verità vitale per l’uomo,
come fu intesa dagli albori della Storia?
Un fatto è certo: sotto il dominio di un potere alieno da sani principi di civiltà, l’umanità intera è esposta, a dispetto d’ogni parvenza di benessere, a un’inesorabile decadenza spirituale, che è anche causa di un letale squilibrio vitale.
Un fatto è certo: sotto il dominio di un potere alieno da sani principi di civiltà, l’umanità intera è esposta, a dispetto d’ogni parvenza di benessere, a un’inesorabile decadenza spirituale, che è anche causa di un letale squilibrio vitale.
Alì reloaded
Emanuela Orlandi. Ali Agca rilanciato: “nuova” pista di giudici in pensione
Il bergoglianismo e la stura degli eretici dannati #
Teilhard de Chardin e il dialogo tra fede e cultura
Il concorso dei giovani dell'Istituto Sociale dei gesuiti di Torino al Salone del libro e la conferenza di Carlo Molari al Sociale
Giovedì presso lo spazio Book del Bookstock Village del Salone del Libro si è svolta la premiazione della seconda edizione del concorso letterario “il mio sogno”, ideato e organizzato dall’Istituto Sociale di Torino in collaborazione con la Fondazione per la Cultura, la Musica e il Libro e rivolto agli studenti delle terze medie delle scuole statali e paritarie del comune di Torino e cintura.
Il problema delle chiese
Delle immagini seguenti, una riproduce una chiesa cattolica. Le altre due no. Sapete distinguere?
giovedì 16 maggio 2013
Ecumenismo alla laicista
Università di Firenze: via il crocifisso dall’Aula Magna
Senza polveroni e troppe spiegazioni, è stato tolto il crocifisso dall’Aula Magna. A volerlo il Magnifico Rettore dell’Università di Firenze, Alberto Tesi, che evidentemente ha pensato che fosse di cattivo gusto tenerlo in un “luogo di incontro e di confronto”.
E dire che in quell’aula è anche avvenuto uno dei primo convegni sul
dialogo con l’Islam, organizzato da Franco Cardini. Lì si incontrarono e
si confrontarono i massimi esponenti della Lega araba mondiale e il
capo degli islamici italiani, ma non provarono nessun orrore per il
crocifisso. Non sono però dello stesso parere i laici universitari.
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