Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Questo incredibile epistolario merita di essere commentato, seppure brevemente, data la pochezza del tutto, da un lato, e la sconcertante opera di sovversione che rappresenta dall'altro.
Abbiamo già pubblicato un primo intervento dell'amico L. P., che avrà un seguito, pubblichiamo adesso un intervento dell'amico Giovanni Servodio.
"La Chiesa è una madre vedova che cammina nella storia"
PAPA FRANCESCO IN PIAZZA SAN PIETRO
L'omelia del mattino alla messa in Santa Marta
REDAZIONEROMA
La Chiesa è una mamma vedova e che ha il coraggio di una donna che difende i suoi figli per portarli all'incontro col suo Sposo. «La nostra madre Chiesa» quando «è fedele, sa piangere»,quando non lo fa «qualcosa non va bene».
Nella Chiesa chi inventa liturgie viene lodato, chi celebra fedelmente viene commissariato. Perché?
- La Chiesa cattolica non è in comunione con chi sostiene che,
dal 1962 in poi, la Chiesa stessa si sia rinnegata e tradita
- Il Cammino Neocatecumenale è in comunione con la Chiesa cattolica, nonostante questo:
- La Chiesa cattolica prescrive che la Comunione si riceva in
ginocchio o in piedi (Ordinamento Generale del Messale Romano, 160) e,
tramite un indulto, anche in mano.
Don Mauro Tranquillo commenta la lettera del papa a Scalfari
La lettera di Papa Francesco ad Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano "La Repubblica", non è certo un atto di Magistero, e in questo potranno concordare anche coloro che sono soliti rimproverarci su questo punto.
In difesa dei francescani puniti da papa Francesco
Quattro studiosi hanno inviato in Vaticano un esposto contro
il divieto ai frati dell'Immacolata di celebrare la messa in rito antico.
"È una sanzione in palese contrasto con il motu proprio 'Summorum
pontificum' di Benedetto XVI"
ROMA, 17 settembre 2013 – Il divieto imposto da papa Francesco ai frati
francescani dell'Immacolata di celebrare la messa in rito antico continua a
suscitare vivaci e diffuse reazioni.
In realtà, quella libertà di celebrare la messa in rito antico che papa Joseph
Ratzinger aveva assicurato a tutti col motu proprio "Summorum
pontifiicum" oggi non ha più estensione universale, perché è stata
revocata dal suo successore a una congregazione religiosa e conseguentemente
anche ai fedeli che assistevano alle sue messe.
Lettera aperta di un sacerdote al Papa che scrive ai musulmani
Riprendo da Traditio Liturgica la Lettera aperta di un sacerdote cattolico della diocesi di Parigi all'attuale papa. L'indicazione che se ne ricava, sottolinea il blogger che l'ha pubblicata, è che la direzione impressa dalle gerarchie cattoliche non è affatto la stessa riscontrabile alla sua base.
Papa Francesco ai preti: “Non chiedete soldi ai fedeli”
ROMA – Papa Francesco ai preti: “Non chiedete soldi ai fedeli”. L’occasione era l’incontro di ieri con il clero romano alla basilica di San Giovanni in Laterano: Papa Francesco, rivolgendosi direttamente ai sacerdoti, li ha esortati ad astenersi dal chiedere soldi ai fedeli nelle chiese, nelle parrocchie.
Inchini reciproci tra Papa Bergoglio ed Eugenio Scalfari
parte prima di L. P.
Dalle inattese telefonate ai giovani con esordio “Buongiorno, sono Francesco” all’epocale e strillato scambio epistolare con Scalfari! Ecco i massimi e i minimi dell’oscillazione mediatica di Papa Bergoglio.
È durato più di due ore l’incontro tra papa Francesco e i
preti della sua diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano, la
mattina di lunedì 16 settembre.
L’incontro era a porte chiuse. E un resoconto parziale di
ciò che il papa ha detto è stato fornito qualche ora dopo da “L’Osservatore
Romano” e dallaRadio
Vaticana.
Ma in nessuno dei due resoconti sono comparse due battute
dette dal papa su due alti ecclesiastici.
Pubblichiamo un intervento di Giovanni Lugaresi sul celibato
ecclesiastico, apparso tre anni orsono su La Voce di Romagna, e
tuttavia di grande attualità. Ci è sembrato utile rileggerlo oggi, per
constatare come ciclicamente ritornino alla ribalta argomenti, già in passato
ampiamente approfonditi e chiariti. Sorge spontanea una domanda: con quale
scopo certi problemi, più o meno reali, vengono riproposti, anche da parte di
Ecclesiastici che, per gli importanti incarichi che ricoprono, dovrebbero
attentamente soppesare ogni parola?
CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa ha incontrato il clero di Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano, per un appuntamento programmato subito dopo la sua elezione. L'incontro, a porte chiuse, è stato aperto da un saluto del vicario, cardinale Agostino Vallini. Questa mattina nella messa che ha celebrato a Santa Marta ha detto: «Un buon cattolico si immischia in politica».
1. DITE A BERGOGLIO DI ACCELERARE LA DEPURAZIONE DELLA MARCIA FINANZA VATICANA - 2. PERCHÉ OGNI VOLTA CHE FIATA, MONSIGNOR SCARANO TIRA FUORI UNA BOMBETTA NIENTE MALE: ORA HA RACCONTATO AI MAGISTRATI DI UN'OPERAZIONE DI AGGIOTAGGIO REALIZZATA DAL BANCHIERE NATTINO, FONDATORE DELLA BANCA FINNAT, GRAZIE ALL’APSA - 3. “I TITOLI DELLA SUA BANCA ERANO STATI FATTI ARTATAMENTE SCENDERE DI VALORE E LUI LI RIACQUISTÒ AL MOMENTO GIUSTO SENZA APPARIRE E SERVENDOSI DI UNO SCHERMO” - 4. IL PIANO BERGOGLIO PER STRONCARE IL MALAFFARE: FONDERE IOR E APSA E GESTIRE IL PATRIMONIO IMMOBILIARE DI QUEST’ULTIMA CON QUELLO DI PROPAGANDA FIDE - 5. VESCOVI E SUORE SI LAMENTANO: “BASTA COL TERZO GRADO SUI NOSTRI CONTI CORRENTI” -
Le rivelazioni dell’alto prelato Nunzio Scarano continuano ad aprire scenari inediti all’interno dello scandalo finanziario che coinvolge lo Ior, una delle strutture strategiche del Vaticano. Dal 28 giugno Monsignor Nunzio Scarano, ex capo contabile dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, è in carcere per l’operazione sospetta di riciclaggio di venti milioni d’euro, frutto di una evasione fiscale di 41 milioni di euro degli armatori D’Amico, che dovevano essere trasferiti dalla Svizzera a un conto Ior. Ed è proprio sulle operazioni di riciclaggio effettuate attraverso i conti aperti presso l’Apsa che si stanno muovendo i magistrati romani. Le prime ammissioni di Monsignor Scarano con la Procura risalgono all’8 luglio scorso quando assistito dal suo avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, rispose alle domande dei pubblici ministeri. Rivelazioni che questa mattina occupano intere pagine dei maggiori quotidiani in edicola con tanto di retroscena di svariate operazioni.
I conti laici Il Corriere della Sera racconta di depositi non riconducibili ai religiosi utilizzati per “schermare” passaggi illeciti di soldi. “Noi come Apsa non potevamo avere clienti esterni – sono alcune delle dichiarazioni di Scarano riportate dal Corsera – ma pur non potendo in realtà ‘facevamo banca’, nel senso che avevamo una raccolta di risparmio e forme di reimpiego con corresponsione di interessi ai depositanti”. E Scarano fa alcuni nomi: “C’erano anche conti di cardinali, gestiti da Giorgio Stoppa, precedente delegato dell’Apsa. E c’erano anche altri conti. Ma non ricordo alcun nome specifico se non quello della Duchessa Salviati, benefattrice del Bambin Gesù”.
Scheletri nell’armadio La Stampa, che parla anche di uno Scarano tenuto all’oscuro di alcune cose e che insoddisfatto di come andasse la gestione all’Apsa aveva chiesto anche udienza al Santo Padre, tira fuori anche alcuni scheletri nell’armadio. Con esattezza quelli lasciati da Paolo Mennini, ex numero uno di Apsa: “Il Mennini era arrivato quando Giorgio Stoppa andò in pensione e si trattava di trovare qualcuno che si occupasse anche di coprire gli scheletri da lui lasciati in armadio. Il Menniti portò con sé il De Angelis. I due avevano uno stretto rapporto con Marco Fiore, che lavorava per i D’Amico a Montecarlo. Stoppa gestiva in maniera padronale e opaca il suo settore. Mennini gli riconobbe un trattamento pensionistico molto lauto. Mennini si era portato anche una certa Maria Teresa Pastanella che godeva di un trattamento privilegiato pur non avendo alcun titolo di studio”.
L’incontro Le nuove verifiche condotte dagli specialisti del Nucleo valutario della Guardia di finanza si concentreranno sulle indicazioni di Scarano ai magistrati che durante l’interrogatorio gli avevano chiesto se avesse parlato con le gerarchie vaticane di quanto accadeva all’interno di Apsa. E Scarano ricorda molto bene un incontro: “Di recente mi recai dal cardinal Filoni (Fernando, prefetto di Propaganda Fide) al quale dissi dei conti ‘laici’. Dato l’incontro nel 2010 e in seguito a questo, in effetti, alcuni funzionari furono allontanati da Apsa”.
In quell’episodio il prelato dichiara di aver riferito a Filoni di un’operazione fatta dal banchiere Nattino, della famiglia fondatrice della banca Finnat, che secondo le parole de La Stampa sarebbe quella “temuta dal finanziere Stefano Ricucci che, in un interrogatorio davanti ai pm, disse agli inquirenti che chiedevano lumi sui Nattino: «Ma lei vuole che a me mi uccidono stasera qui»”.
Su Nattino Scaroni racconta che “aveva un conto all’Apsa (poi chiuso) e un figlio di Mennini (Luigi) lavorava nella banca da lui diretta. Fece una operazione di aggiotaggio di cui si parlava nei corridoi e che riguardava titoli della sua banca che subivano oscillazione e che venivano comprati e venduti, di fatto, sotto mentite spoglie. A quanto ricordo i titoli erano stati fatti artatamente scendere di valore e il Nattino li riacquistò al momento giusto senza apparire e servendosi dello schermo dell’Apsa. Vi furono più operazioni simili”.
E l’incontro con il cardinale Filoni produsse i suoi effetti: “Quando il cardinal Filoni prese provvedimenti, la cosa scatenò il finimondo. Io fui promosso in seguito a questi eventi, anche se la promozione, di fatto, mi collocò fuori dal perimetro operativo”, ha dichiarato Scaroni agli inquirenti.
Chi paga il conto Tra indagini e retroscena sullo Ior c’è però qualcun altro che ci va di mezzo. Piccoli e medi correntisti, tra cui preti, suore e vescovi che non ci stanno più a rendere conto delle loro operazioni presso la banca vaticana dove si recano sistematicamente per effettuare prelievi, bonifici, pagare bollette. La direzione dello Ior alla missione trasparenza intrapresa per rispettare le regole sulla lotta al riciclaggio ha aggiunto da qualche settimana un terzo grado ai clienti che si presentano agli sportelli della banca a cui sembra impossibile sottrarsi. Un interrogatorio che, come si legge in un articolo su Repubblica, avviene “senza rispetto della privacy davanti a tutti i clienti presenti”. Pena il blocco immediato dell’operazione.
L'INCHIESTA - L'EX CAPO CONTABILE DELL'AMMINISTRAZIONE DELLA SEDE APOSTOLICA
Le rivelazioni del prelato «Soldi nascosti sui conti»
Scarano: per il riciclaggio usati depositi dei «laici»
ROMA - Operazioni di riciclaggio effettuate attraverso i conti aperti presso l'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica. È l'ultimo filone di indagine avviato dai magistrati romani che indagano sull'attività di monsignor Nunzio Scarano, l'ex capo contabile arrestato a giugno per aver esportato all'estero milioni di euro di proprietà degli armatori D'Amico. E poi finito al centro dell'ennesimo scandalo finanziario che coinvolge una delle strutture strategiche del Vaticano. Sono state proprio le rivelazioni dell'alto prelato ad aprire scenari inediti. E adesso le verifiche disposte dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Stefano Pesce, si concentrano su questi trasferimenti di denaro. Così come accaduto per lo Ior, sono stati scoperti depositi non riconducibili ai religiosi utilizzati per «schermare» passaggi illeciti di soldi.
Sempre allo scopo di capire come e perché sono successe certe cose nell'ultimo mezzo secolo, ripesco oggi un lungo articolo di padre Gheddo pubblicato recentemente sulla Nuova Bussola Quotidiana per commentarne alcuni spunti. Conoscendo l'animo sincero e generoso di padre Gheddo si può essere certi che esprime esattamente ciò che ha vissuto.
E’ da tutti ormai percepito che la situazione in cui si trova oggi la Chiesa Cattolica abbia origine dal Concilio ‘Vaticano II.’ Tutti lo pensano, ma pochi lo dicono. Chi ha il coraggio di dirlo, è subito accusato con una parola fino a ieri sconosciuta e che ora ha assunto un valore di spregio: preconciliare. Che poi vuol dire tutto e nulla, perché in questo contenitore vi entra chiunque fa resistenza alla insensata modernizzazione della Chiesa.
Nel
2012 l’editore Gribaudi di Milano ha pubblicato il testo di don Marcello
Stanzione “ Anna Caterina Emmerick, tra visioni di santi, angeli e anime del
Purgatorio”. Visto il buon successo editoriale di quel testo, in questo
settembre 2013 l’editore Gribaudi ha stampato “Caterina Emmerick. 365 pensieri
per ogni giorno dell’anno.”, sempre a cura di don Marcello Stanzione. Il film
di Mel Gibson, “The Passion”, ha portato alla ribalta le visioni di Anna
Katharina Emmerick, la mistica tedesca morta cinquantenne nel 1824.
Ci sono due cose belle di tutto il polverone suscitato dal carteggio repubblicano tra il Papa e Scalfari.
La prima è che non l’ho
seguito, non l’ho letto e non lo leggerò. Ho preferito ahimè darmi un
periodo di digiuno a pane acqua, Nuovo Testamento, Compendio del
Catechismo e Chesterton.
- LA BANCA VATICANA FA PULIZIA DI “CATTIVI CLIENTI” E RICICLAGGI VARI
Il pensionamento di Bertone, l’arresto di Scarano (che aveva 10 conti!) e le dimissioni di Cipriani e Tulli hanno velocizzato il lavoro del presidente von Freyberg: “Chiuderemo i conti agli ‘esterni’, ma non potranno portare i soldi nei paradisi fiscali. Abbiamo individuato decine di conti “sospetti”, spesso sono preti “pasticcioni”…
Per papa Francesco ripulire lo Ior è cruciale. Glielo hanno chiesto i suoi elettori in conclave, a partire dai cardinali americani. A breve la commissione di riforma, guidata dal cardinale Farina, gli fornirà i primi orientamenti. "Il mio impegno - afferma il 55enne Ernst von Freyberg, presidente della banca dal 15 febbraio - è di modificare la cattiva fama dello Ior e farne un istituto finanziario moderno, efficiente, discreto. Piena trasparenza e Total Compliance alle regole internazionali".
Sicuramente ricorderete la domanda retorica del Papa formulata in aereo di ritorno dal Brasile: «Chi sono io per giudicare un gay?», domanda che sintetizzava la triplice distinzione che fa la Chiesa tra orientamento sessuale, condotta omosessuale e responsabilità personale degli atti omosessuali. Nessuno di noi – voleva dire il Papa - è in grado di giudicare con esattezza il grado di colpa morale di chi assume comportamenti omosessuali, restando questi ultimi sul piano oggettivo gravemente disordinati, e ancor prima nessuno di noi deve ergersi a giudice della responsabilità altrui, persone omosessuali comprese. Ovviamente appena l’aereo che portava il Papa toccò terra tali distinzioni scomparvero come neve al sole sulla bocca degli opinion makers televisivi e nelle penne dei giornalisti intendendo le parole del Papa come una benedizione della Chiesa all’omosessualità in quanto tale.
San Paolo
è sempre più fuori legge in Inghilterra, nonostante il fatto che a Londra ci
sia una cattedrale a lui dedicata, che è pure la Chiesa madre della diocesi
anglicana londinese. Lo sanno bene gli agguerriti e volenterosi avvocati
del Christian Legal Center, a cui tocca difendere, con una
sempre maggiore e preoccupante frequenza, i predicatori di strada che si
ostinano a citare le parole dell’«omofobo» Apostolo delle Genti.
Gli attacchi prevenuti contro Pio XII sono ammesse
Robert P. Banaugh, Ph.D.
Il libretto La Commissione Biblica sugli ebrei: Cambiamenti in Dottrina e nuovi anatemi da Atila Sinke Guimaraes è una recensione del libro: Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana . Si tratta di una pubblicazione della Pontificia Commissione Biblica (PBC), che è una filiale della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF). Il libro presenta il "razionale" per l'imposizione di fatto(non de fide ) cambiamenti nella dottrina cattolica che consentano una "nuova" concezione della Chiesa cattolica nei confronti dell'ebraismo.
Ha ricevuto un forte appoggio dal CDF, come è evidente dal capo allora della CDF, il cardinale Ratzinger, che ha scritto la prefazione e ha consentito di essere pubblicato sotto l'egida della CDF. fallacia della logica Pagina 10 del libretto Guimaraes ' contiene la seguente citazione dalla pubblicazione PBC: "I tempi moderni hanno portato i cristiani a diventare più consapevoli dei legami fraterni che ci uniscono strettamente al popolo ebraico. Durante la seconda guerra mondiale gli eventi tragici ... sottoposto il popolo ebraico a una gravissima prova [il cosiddetto Olocausto, la mia aggiunta] che minacciava la loro stessa esistenza in gran parte d'Europa. In queste circostanze, alcuni cristiani non hanno dato prova della resistenza spirituale che ci si aspetterebbe da discepoli di Cristo non prendendo le corrispondenti iniziative.
Mons. Piero Parolin, neo Segretario di Stato Vaticano,
intervistato dal quotidiano di Caracas El Universal, si dice cosciente
di partecipare “ad un’opera di rinnovamento che (il Papa) vuole fare
nella Chiesa Cattolica”.
Tra le altre cose il prelato riflette sul fatto che il celibato sacerdotale non è una “definizione di fede”
e, quindi “si può pensare a qualche modifica”. Nulla di nuovo sotto il
sole, né di scandaloso, sono secoli che si discute di questa legge
ecclesiale, ma, come molti lettori sapranno, questa volontà di
cambiamento è stata espressa particolarmente negli ultimi 40-50 anni.
"Dietro l'espressione vaga mondo di oggi vi
è la questione del rapporto con l'età moderna. Questo non è riuscito nello
schema XIII [Gaudium et Spes]. Sebbene la costituzione pastorale
esprima molte cose importanti per la comprensione del mondo e dia rilevanti
contributi sulla questione dell'etica cristiana, su questo punto non è riuscita
a offrire un chiarimento sostanziale". (Benedetto XVI al Sinodo
dei vescovi, 11 ottobre 2012)
Dopo aver buttato la vocazione alle ortiche, essersi spretato e aver tradito l’insegnamento della Chiesa, Vito Mancuso è finito per rinnegare perfino il pensiero del suo sedicente “padre spirituale”, ovvero il compianto card. Carlo MariaMartini. L’argomento è centrale nel cristianesimo: la figura di Maria.
Quando l’inferno è sceso sul piccolo villaggio cristiano di Maaloula
dove si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù, a difenderlo da tale
assalto del gruppo terrorista islamico, collegato a «al-Qaida»
(Washington Post) c’è solo l’Esercito regolare siriano di Assad; quello
che la politica «alleata» vuole liquidare.