ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 7 gennaio 2014

Test d'ingresso al prossimo Conclave



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Uccio De Santis - c'e' qualcuno?

La lingua batte dove il dente duole!

Il Terzo segreto di Fatima è «un documento autentico»


La statua della Maddona di Fatima
LA STATUA DELLA MADDONA DI FATIMA

Sarà pubblicata nei prossimi giorni la ricerca di una paleografa che attribuisce alla mano di suor Lucia dos Santos il testo reso pubblico nell'anno 2000


Il Terzo segreto di Fatima, il manoscritto reso noto da Papa Wojtyla e dal cardinale Joseph Ratzinger nel giugno dell'anno 2000, è «un documento autentico» e va attribuito alla mano di suor Lucia dos Santos, la più grande dei tre pastorelli veggenti scomparsa nel febbraio 2005. È quanto afferma la professoressa Maria José Azevedo Santos, paleografa, docente alla facoltà di Lettere dell'università di Coimbra, che ha condotto una ricerca sul manoscritto della veggente nel quale viene descritta la scena del «vescovo vestito di bianco» che subisce il martirio insieme a tanti altri cristiani in cima a una montagna. Una scena che Giovanni Paolo II attribuì a se stesso e all'attentato del 13 maggio 1981.

Crocifissi Vaticani

Il vinto vittorioso: Mindszenty. Cardinale crocifisso 2 volte: dal comunismo e dall’ostpolitik


Il campione della Chiesa del Silenzio. La sua lotta contro l’Ostpolitik vaticana: perse, ma fu comunque vincitore. E due volte martire: di Mosca e del Vaticano (e se la prima fu la sua croce, il secondo fu il suo Golgota). Che in quegli anni sembrarono più complici che nemici.

Joszef Mindszenty

cardinale, martire, testimone intrepido della fede della Croce, imitatore di Cristo, santo. Perciò sgradito in ogni luogo, in esilio ovunque, imbarazzante per qualsiasi potente, pietra d’inciampo per tutti gli ipocriti

L’enigma Papa Francesco (seconda parte)

Meglio agitarsi nel dubbio che riposare nell’errore (Manzoni)

francobollo-papa-francescoMancava solo che il 4 gennaio, in pieno tempo natalizio, Bergoglio tornasse a rimarcare quella frase ambigua sui gay con una nuova espressione: “le coppie gay propongono sfide educative inedite”. Cosa significa? Ormai sono troppe le sue frasi sibilline, ognuno se le tira dove vuole, hanno sempre bisogno di padre Lombardi che le chiarisca e le riconduca “acrobaticamente” all’ortodossia per evitare ulteriori scandali tra i fedeli. Non per nulla la più grande rivista gay americana ha proposto Papa Francesco come “Uomo dell’Anno”, non certo perché costoro si siano convertiti, ma perché si sono sentiti confermati nelle loro azioni dal Papa che è come se li avesse benedetti e invogliati a proseguire su quella strada confidando nella “misericordia” di Dio. E un po’ ovunque sembra che il mondo gay esalti il Papa come “paladino ufficiale” dei loro diritti. Forse non è quello che Bergoglio voleva dire, ma la gente lo capisce così e ridicole sono le precisazioni di chi vuol rettificare sempre i suoi discorsi. Il Papa ha il dovere di parlare chiaro, “poco ma chiaro”, e invece risulta il contrario, parla “molto e nebuloso”.

Relativismo alla curato gesuita?

Un gesuita ad ispirare Papa Francesco…

favre“Il Vangelo si annuncia con dolcezza, non con le bastonature inquisitorie”. Intorno a questa frase di papa Francesco, pronunciata durante l’incontro con i confratelli gesuiti presso la storica Chiesa del Gesù per celebrare la canonizzazione di Pietro Favre, compagno di Ignazio di Loyola e primo gesuita ad essere ordinato sacerdote, inevitabilmente si sono  scatenate le solite strumentalizzazioni.

I.V.A.(imposta vaticana aggiunta) a rate

Monsignore va in soffitta. Il bastone del Papa contro la lebbra carrierista

Niente più monsignori con meno di sessantacinque anni d’età. L’ordine è partito da Santa Marta, direttamente dal Papa. Destinatari, i vescovi sparsi nel mondo. Basta con il carrierismo, “una lebbra!” che mina la chiesa e la fa sembrare un’organizzazione burocratica. Francesco da tempo ha chiarito come la pensa in proposito di nomine e gerarchie interne. In attesa di riformare la curia e le sue strutture – “ci vorrà del tempo”, diceva qualche mese fa il cardinale honduregno Oscar Maradiaga –, si parte dal basso. D’ora in poi, l’unica onorificenza che sarà concessa ai presbiteri secolari sarà quella di cappellano di Sua Santità. La Segreteria di stato ha già provveduto a informare della novità i nunzi apostolici, chiedendo loro di mettere al corrente al più presto le conferenze episcopali locali – quella degli Stati Uniti ha trasmesso la comunicazione alle diocesi lo scorso 3 gennaio.

Di frottola in frottola


La frottola mediatica dell’apertura di Papa Francesco alle unioni gay

La frottola mediatica dell'apertura di Papa Francesco alle unioni gay

Genesi ed effetti di una bufala giornalistica
Un cortocircuito mediatico. Non si può definire in altro modo quanto accaduto tra venerdì e domenica su quasi tutti i quotidiani italiani. Causa di tutto, la sintesi del colloquio tra il Papa e i Superiori generali degli istituti maschili pubblicata venerdì pomeriggio alle 15.00 dalla Civiltà CattolicaUn dialogo “franco e libero”, l’ha definito padre Antonio, ricordando che è durato ben tre ore, occupando l’intera mattinata del 29 novembre scorso.

GREMBIULINI, TONACHE E SERVIZI SEGRETI


1. CHI TREMA PER L’ARCHIVIO DI PAOLO OLIVERIO, L’UOMO DELLO SCANDALO DEI CAMILLIANI? - 2. IL FISCALISTA E’ ACCUSATO DI AVER RICICLATO SOLDI DELLA ‘NDRANGHETA MA SONO VENUTI FUORI RAPPORTI CON LA SOLITA CRICCA DI GREMBIULINI, TONACHE E SERVIZI SEGRETI - 3. NEL SUO ARCHIVIO C’ERANO “DOSSIER” SU ALCUNE “PERSONALITÀ” E UN SOFTWARE PER LE INTERCETTAZIONI ILLEGALI. TRA I CONTATTI ANCHE PAOLO BERLUSCONI, CLAUDIO LOTITO, MARCO SQUATRITI, SERGIO DE GREGORIO, L’EX MANAGER FINMECCANICA LORENZO BORGOGNI, IL FACCENDIERE FLAVIO CARBONI E IL BOSS ERNESTO DIOTALLEVI - 4. CON LORO, OLIVERIO HA PIAZZATO ANCHE ALCUNI “COLPI” DA PARECCHI MILIONI DI EURO - 5. IL COMMERCIALISTA (“GOLA PROFONDA” DEI SERVIZI?), QUANDO FU ARRESTATO, AI MILITARI CHE PORTAVANO VIA PC E HARD DISK, DISSE: “SE LI APRITE VIENE GIÙ L’ITALIA” -

Stili diversi/contenuti diversi


Apprendiamo dalla stampa che, in un colloquio con alcuni giovani sacerdoti che volevano conoscere il suo pensiero su argomenti di attualità  e  in particolar modo riguardo l'uso delle droghe leggere, la Santità di Nostro Signore il Papa si è degnata confidar loro:

Nel 1954 quando facevo il buttafuori in un locale malfamato di Cordoba… ebbi modo di  fumare uno spinello che mi fu offerto da alcuni amici.

lunedì 6 gennaio 2014

Re Magio di ritorno?

Terra Santa: Francesco per tre giorni sulle orme di Paolo VI

Gerusalemme
GERUSALEMME

Il Papa ha annunciato il pellegrinaggio per commemorare l'abbraccio di cinquant'anni fa tra Montini e Atenagora. Dal 24 al 26 maggio, con tappe ad Amman, Betlemme e Gerusalemme *

Rivoluzione nella Chiesa in immagini Foto della settimana

Papa Francesco riceve menorah -1

Francesco viene assegnata una menorah da Israele

Alcuni giorni dopo che il Papa Francesco ha pubblicato il suo Esortazione apostolica Evangelii Gaudium in cui si afferma che l'Alleanza di Dio con gli ebrei "non è mai stata revocata" (§ 247), ha ricevuto un regalo simbolico dal primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu.

Anime belle (addormentate?)

Antonio Socci

Celebrata di buon mattino la Messa del Ss.mo Nome di Gesù, sono tornato in canonica e, mentre facevo colazione, ho seguito alla radio Prima pagina e gli interventi degli ascoltatori su Filo diretto. Un intervento della signora Anna Bilisari da Roma, a proposito dell'articolo di Antonio Socci sui Francescani dell'Immacolata, merita un commento. Tengo a precisare che le mie riflessioni non vogliono minimamente mettere in discussione la mia stima per il bravo giornalista cattolico. 

In Vaticano c'è una nuova inquisizione catto-progressista. Perseguitano con accanimento i Francescani della Immacolata perché hanno fede e tante vocazioni.  Ma il Papa lo sa?

Lo Spirito era Santo, ora è bizzarro.

C'è un Faust in Vaticano

Anche Bergoglio ha il suo Mefistofele: la Bundesbank. Contro la quale nulla può la Misericordina

Il Papa venuto da lontano. Due pontefici si sono presentati il giorno della nomina davanti ai fedeli in piazza San Pietro con questa frase. Karol Wojtyla il 16 ottobre del 1978 s’affaccia dal balcone e dice: “Lo hanno chiamato di un paese lontano…”. Jorge Mario Bergoglio fa la stessa cosa trentacinque anni dopo, saluta con un “buonasera” e dice: “Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo…”.
Quanto è lontano il Papa venuto da lontano? Da dove e da cosa? 

At rapae dant saguinem?

Se la chiarezza non ci viene anzitutto dal Papa, da chi mai dovrebbe arrivarci?

Dopo la pubblicazione su Civiltà Cattolica dell’incontro con i Superiori Generali degli Ordini religiosi.
Per il Vicario di Cristo ho tutto il rispetto e l’amore filiale. Ma mi sento di pretendere da Lui (si, ho detto proprio “pretendere”) parole chiare, inequivoche, che possa anch’io capire al volo. Con le parole equivoche si è arrivati ad avere un Papa – e questo addolora tutti i cattolici – che è stato nominato “Uomo dell’anno” da una rivista americana che si fa portavoce degli invertiti
di Michele Majno
.
ITALY-VATICAN-POPE-EASTER-WAY OF THE CROSSQueste non sono che due righe scritte con vero sconforto da un povero cattolico qualsiasi come il sottoscritto, che, anche per ragioni di età, era abituato al fatto che c’era una figura in cui riporre la propria fiducia, il prete, e che comunque, se questo prete era magari incapace, confuso, da Roma arrivava sempre il giudizio sicuro, la parola definitiva, che tranquillizzava il fedele e soprattutto lo confermava nel Magistero che da sempre la Chiesa aveva espresso. Tutto ciò rispondeva a un’esigenza non solo della vita spirituale, ma anche del banalissimo – ma tanto sano! – buon senso, perché la se la Chiesa è depositaria della Verità, da essa non possono che arrivare parole chiare, nette, a tutti comprensibili.

Perfidi in carriera

SUGLI ERRORI DEGLI SCISMATICI "ORTODOSSI" E SULLA VERITÀ ASSOLUTA DEL CATTOLICESIMO ROMANO

Una delle nefastissime conseguenze di questo periodo della Chiesa, in cui abbiamo al potere autorità che non compiono responsabilmente la propria missione affidata da Dio, che antepongono gli interessi e le necessità politiche agli interessi e alle necessità divine, che vogliono piacer agli uomini anziché a Dio, è che tantissime persone, realmente chiamate alla e dalla Verità, finiscono per essere delusi quando vedono l’attuale stato delle cose e il Nemico, sempre pronto come leone ruggente, ne approfitta per deviarli verso altre vie, erronee o imperfette, comunque deficienti di Verità.

I VIGNAIOLI PERFIDI

Chi devasta la vigna del Signore?

- parte prima - 








ANNOTAZIONE

Il testo de La Civiltà CattolicaSvegliate il mondo, sul quale ci basiamo per queste nostre considerazioni, è stato reso pubblico e accessibile sul sito della rivista, con in testa e in calce la seguente annotazione: “Questo articolo è sotto copyright de @ La Civiltà Cattolica e non può essere riprodotto, se non per brevi citazioni, senza permesso scritto.”

Per certi aspetti la cosa è oggi usuale, visto che anche le cose di Chiesa, che dovrebbe essere cattolica, e soprattutto le cose più importanti, sono in gran parte riconducibili alle persone e alla proprietà esclusiva loro e degli editori che le pubblicano. È il caso, ad esempio, degli scritti e dei discorsi degli ultimi papi, i quali, nonostante siano espressamente rivolte a tutti i fedeli, da costoro possono essere fruiti solo attraverso il permesso speciale delle Edizioni Vaticane. Un’incongruenza apparente, ma del tutto coerente con lo spirito del tempo: vale più la “proprietà esclusiva”, con relativo controllo selettivo e relativi introiti pecuniarii, che il magistero stesso. Per dirla volgarmente: se i fedeli vogliono conoscere ciò che i papi hanno detto rivolgendosi a loro, chiedano il permesso all’editore e, se è il caso, a discrezione dell’editore, sborsino qualche quattrino. Diversamente si dovranno accontentare di pezzi e bocconi o dell’ignoranza. E questo proprio oggi che i mezzi di comunicazione sono talmente diffusi e alla portata di tutti da far pensare alla abolizione di ostacoli e impedimenti varii.

Per questo, noi qui ci riferiremo al detto documento, riducendo al minimo le citazioni, e invitando i fedeli a scaricarlo direttamente dal sito della rivista.
Sembra una contraddizione, se non fosse che si tratta di una cosa ordinaria nel mondo di oggi, che è ricco di contraddizioni e se ne vanta.


Affidiamo il 2014 a Maria Regina della storia

Madonna di Fatima_

(di Roberto de Mattei) Quando sorse l’alba del 1 gennaio 1914, l’Europa era immersa nella tranquilla opulenza della Belle époque e confidava ancora nel progresso radioso dell’umanità. Il XX secolo si era aperto nell’ingenua presunzione di aver per sempre lasciato alle spalle i mali e gli errori che affliggono gli uomini dopo il peccato originale. Chi avrebbe immaginato che il 1914 avrebbe inaugurato un’epoca di morte e di distruzione su scala mondiale?

Il poi

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
[Gv 1,1-5.9-14]

Sarei tentato di girare per le parrocchie ed ascoltare le omelie su questo Vangelo. La mia fede (poca) e la mia pazienza (risibile) verrebbero frustrate, ma almeno mi divertirei ad ascoltare come si giustificano tante scemenze (per non usare il termine eresie) che vengono quotidianamente propinate dai pulpiti e che in maniera palese si discostano da questo Vangelo. Tanto per fare due esempi:

domenica 5 gennaio 2014

El priòr de la pampa: ma pòr favòr..!

Enzo Bianchi: non solo folclore. I gravissimi pericoli dell’ignoranza teologica e della falsa carità La voracità degli errori sembra non avere freno e più essi sono avidi di anime e più inghiottiscono ed emettono menzogne in un rigurgitare continuo di «buoni sentimenti»

enzbnch«Nella calza di Napolitano tanto coraggio e fiducia» questo si augura per l’Epifania il priore di Bose, Enzo Bianchi, interpellato dall’Agenzia Adnkronos[1]. Sul calendario della sua Comunità per il 6 gennaio non è prevista la Santa Messa, ma «ore 17.00 solenni vespri dell’Epifania con la proclamazione dell’evangelo nelle lingue dell’oikoumene e indizione della Pasqua»[2]: come è uso nel suo “monastero” la Santa Messa è un orpello che si inserisce o non si inserisce a seconda delle esigenze sincretiche dell’ habitat ecumenico dove convivono religioni diverse.
 Il tuttologo Bianchi, nella sua intervista, chiede poi demagogicamente «che davvero ci sia intenzione di rendere questa società italiana capace di una convergenza seria.

Lavori in fabbrica (dai papi ai vescovi bianchi..)

Papa Francesco, la tratta delle novizie e le «fabbriche di piccoli mostri»

 Cosa ha detto il Pontefice a colloquio con i Superiori Generali


Papa Francesco, la tratta delle novizie e le «fabbriche di piccoli mostri»
Evitare “seminari” che possano diventare “fabbriche di mostri”. Questo uno dei passaggi più importanti del Colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali riportato dal sito civilità cattolica. Un discorso lungo e articolato, che lancia uno sguardo sulla società dal punto di vista della Chiesa così come la descrive e vede il nuovo Pontefice, che oggi punta il dito anche su alcune “derive” che la Chiesa non ha adeguatamente combattuto negli anni scorsi.
...grazie ad un approccio unico (intothehearts.blogspot.com)
(intothehearts.blogspot.com)

E.T.: telefono suora...?

  Che cosa stanno facendo queste suore che non rispondono?

LA NOTIZIA

CITTA' DEL VATICANO, 04 Gennaio 2014 (Zenit.org) - "Che cosa stanno facendo queste suore che non rispondono? Sono Papa Francesco e volevo salutarvi per gli auguri della fine dell'anno. Proverò a chiamarvi più tardi se posso. Dio vi benedica".
Questo il contenuto del messaggio lasciato da Papa Francesco nella segreteria telefonica del convento delle Carmelitane Scalze del convento di Lucena, Spagna, lo scorso 31 dicembre alle 11.45. Il Santo Padre aveva chiamato per fare alle religiose gli auguri di buon anno, ma nessuna ha risposto. Ha quindi lasciato il simpatico messaggio sopra riportato, augurando loro un buon anno e promettendo di richiamare più tardi.
Il messaggio è stato poi ascoltato dalla priora del convento di clausura, Suor Adriana de Jesus Resucitado, che ha dichiarato alla radio spagnola Cope: "Mi sono sentita morire". La religiosa ha inoltre raccontato che al momento della telefonata le suore erano impegnate a dire il rosario. Papa Francesco ha poi chiamato nuovamente, come promesso: la conversazione è durata 15 minuti, poco dopo le 19.15 del 31 dicembre. (S.C.)

La notizia è clamorosa e stupefacente, non perché papa Bergoglio telefoni a questo e a quello, ma perché oltre a telefonare si diverte a dire corbellerie, e le dice con quell’immediatezza e quell’incoscienza e quella superficialità e quella mancanza di un minimo di riflessione, che lo contraddistinguo.

Tornare ad imparare ad ascoltare

Ausculta filii praecepta magistri



SAN BENEDETTO DA NORCIA


San Benedetto da Norcia (480-597) rifugiatosi nella grotta di Subiaco, dopo esser fuggito dall’ambiente universitario di Roma nel 497, corrotto intellettualmente e moralmente, scrisse una Regola che ultimò giunto a Cassino (529) dopo i trent’anni passati a Subiaco, di cui tre nella grotta o sacro speco. La Regoladoveva riuscire utile a tutti i cristiani per l’educazione allo spirito di Cristo e necessaria ai futuri monaci Benedettini.

Il Santo di Norcia inizia la sua Regola con un consiglio: “Ascolta o figlio gli insegnamenti del Maestro”. Egli si presenta come Maestro, ma non è sacerdote, non ha avuto ancora alcun mandato canonico, ha ricevuto semplicemente l’abito monastico dal monaco Romano a Subiaco; eppure, grazie alla sua vita di unione con Dio per tre anni – in piena solitudine, preghiera, lavoro e silenzio – nella grotta di Subiaco, si sente in dovere di trasmettere agli altri: “Ho trasmesso ciò che ho ricevuto” (1 Cor., XV, 3) ciò che Dio aveva dato e insegnato a lui: “Contemplare e trasmettere agli altri i frutti della propria contemplazione” (S. Tommaso d’Aquino).

I cavalli di Troia della pampa

Il Papa apre nella Chiesa la discussione su famiglie omosessuali e divorziati

I figli che vivono in una famiglia di divorziati risposati, con un genitori e solo, con una coppia omosessuale, in una famiglia allargata, sono tagliati fuori dalla fede, dal rapporto con la Chiesa? Se quest'ultima si fonda solo su norme e dogmi, su un potere autoritario e ideologico, alla fine sì. E il rischio è il progressivo isolamento del cristianesimo nell'età contemporanea. Per questo Francesco chiama il mondo ecclesiale a confrontarsi con le nuove realtà familiari, con l’umanità, insomma, in tutte le sue variante ed esperienze di vita. E sullo sfondo si apre il grande dibattito sul sinodo straordinario sulla famiglia


Ex sottosegretario o ex vescovo? Ex verbis?

Unioni civili, vescovo Mogavero: “Stato riconosca coppie di fatto”

Domenico Mogavero

ROMA  - ”La legge non può ignorare centinaia di migliaia di conviventi. Senza creare omologazione tra coppie di fatto e famiglie, è giusto che anche in Italia vengano riconosciute le unioni di fatto”. Lo afferma, in un’intervista alla Stampa, il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, ex sottosegretario Cei e attuale commissario per le migrazioni.

”Lo Stato può e deve rispettare e tutelare il patto che due conviventi hanno stretto tra loro.



I doni dei Magi

NON APPENA BERTONE ESCE DALLO IOR, PARTONO I CONTROLLI SUI CONTI CORRENTI DELLA “BANCA DI DIO” - - -

Saranno controlli a campione e sistematici, così come richiesto da Moneyval per far entrare la Santa Sede nella «white list» dei paesi finanziariamente virtuosi - . Secondo l’ultimo bilancio dell’istituto, i conti correnti sono 18.900: -10% rispetto alla relazione dell’anno precedente - Nel portafoglio dello Ior ci sono 1,2 miliardi di depositi…

Il cristo che cambia?

FROCIO-PAPISMI - LA BERGOGLIO-REVOLUTION PROSEGUE DOVE I CATTO-REAZIONARI SI FANNO PIÙ DURI: I GAY - “DOBBIAMO ANNUNCIARE CRISTO A UNA GENERAZIONE CHE CAMBIA” - - -

Per il Papa le unioni gay, soprattutto quelle in cui sono presenti figli, pongono “nuove sfide educative” - E poi piazza una nuova mossa per riformare il clero ed eliminare il carrierismo nella Chiesa: abolito il conferimento dell’onorificenza pontifica di “monsignore” per i sacerdoti con un’età inferiore ai 65 anni…

Acta/facta





Parole e silenzi di Francesco, a tu per tu con i superiori religiosi


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Alle 15 in punto di venerdì 3 gennaio “La Civiltà Cattolica” ha diffuso 15 pagine di resoconto delle tre ore di colloquio che papa Francesco ha avuto il 29 novembre in Vaticano con i superiori generali degli ordini religiosi.

sabato 4 gennaio 2014

Asserita, ma non provata

Isaia e Israele alla luce di S. Giovanni Crisostomo:
la asserita, ma non provata continuità con “Nostra aetate” 
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La S. Scrittura       Isaia (V 1-7)
Nel Libro del profeta Isaia al  capitolo V (versetti 1-7) si legge la predizione sull’abbandono d’Israele da parte di Dio, che avverrà circa 700 anni dopo, con l’Incarnazione del Verbo e la sua crocifissione:
«Canterò al mio  diletto l’inno del mio padrone alla sua vigna:
“ Il mio diletto aveva una vigna in un poggio fertile.
La cinse con una siepe, tolse tutte le pietre che vi si trovavano e vi piantò viti ottime.
Fabbricò in mezzo ad essa una torre ed un torchio.
Aspettò con pazienza che facesse uva, ma produsse spine”.
Ed ora siate giudici voi stessi, abitanti della Giudea, tra me e la mia vigna. Che cosa avrei dovuto fare per essa che non abbia fatto? Ma ora vi mostrerò ciò che farò alla mia vigna: toglierò la sua siepe e sarà calpestata; distruggerò il suo muro e sarà invasa. La renderò deserta e ordinerò alle nubi di non versare pioggia su di essa. Perché la vigna del Signore è la casa di Israele e i giudei la sua piantagione prediletta. Mi aspettavo che facessero opere buone, ed ecco invece l’iniquità; giustizia, ed ecco invece malvagità» (Is., V, 1-7).