C’è modo e modo per leggere i segni dei tempi e inevitabilmente questi modi passano sempre per il soggettivismo dei singoli; ma c’è anche un soggettivismo dei gruppi, e quando questi gruppi sono connotati da una visione del mondo è inevitabile che la lettura dei segni dei tempi viene fatta alla luce di tale visione; e quanto tale visione del mondo è essenzialmente religiosa la lettura è conseguentemente onnicomprensiva; e quanto tale visione del mondo è quella della religione cattolica ne consegue che essa cessa di essere soggettiva perché è la visione del mondo che deriva dall’unica vera religione che viene direttamente da Dio, tale che si deve parlare di visione del mondo oggettiva che, non solo valuta e pondera in base agli insegnamenti e ai precetti di Dio, ma si attiene sempre, a parte le imprecisioni introdotte dagli uomini, alla oggettiva realtà dell’uomo e del mondo.
In questa ottica, sforzandoci di limitare al minimo le imprecisioni dovute alla nostra valenza umana, sempre manchevole, cerchiamo di guardare a quanto è accaduto in questi ultimi giorni, con gli occhi del cattolico praticante attento a quanto si verifica intorno a lui, in questo mondo così anomalo e così disordinato nel quale Dio ha voluto che nascessimo.
In questa ottica, sforzandoci di limitare al minimo le imprecisioni dovute alla nostra valenza umana, sempre manchevole, cerchiamo di guardare a quanto è accaduto in questi ultimi giorni, con gli occhi del cattolico praticante attento a quanto si verifica intorno a lui, in questo mondo così anomalo e così disordinato nel quale Dio ha voluto che nascessimo.