Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Il vescovo caldeo di Erbil chiede di chiamare le cose con il loro nome
Bashar Warda, vescovo caldeo, si rivolge al sinodo generale a Londra (foto LaPresse)
Il vescovo caldeo di Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno, mons. Bashar Warda, ha scelto la platea americana di Indianapolis per esortare l’occidente a chiamare le cose con il loro nome: quel che sta accadendo tra Siria e Iraq da più d’un anno, ha detto, “è un genocidio”.
In questi ultimi tempi, tutti, mondo cattolico incluso, sembrano preoccupati di evitare una supposta prevedibile terza guerra mondiale, dovuta ai fondamentalismi religiosi, ai nazionalismi, razzismi, discriminazioni varie, che si sono drammaticamente accentuati grazie alla globalizzazione accelerata, al terrorismo internazionale, ecc.
Per evitarla (invece di definire strategie per contrastare e risolvere questi fatti) sembra essersi concordato di considerare prima “causa” di questo rischio ciò che la gnosi vuole abbattere da sempre: la fede cristiana.
Chi fa davvero male all’istituzione del papato? = Cosa accadrà al Sinodo? Nulla, perché tutto è già fin troppo chiaro. = Galantino, uomo di una Chiesa che ha buttato a mare la trascendenza e a cui è rimasta solo l’immanenza = Renzi osannato al Meeting, luogo dell’ “attenzione all’umano”, troppo umano…
Martedì 1° settembre 2015 .
sono pervenute in Redazione:
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Caro Gnocchi,
mi considero un cattolico all’antica e anche a me l’attuale situazione della Chiesa e del papato provoca molta tristezza. La seguo da tempo e quest’estate ho letto il libro che ha pubblicato col caro Mario Palmaro e con Giuliano Ferrara. Sono d’accordo praticamente su tutto quanto dice, però mi chiedo se sia giusto continuare scrivere di queste cose. Ho paura che alla fine si arrivi a fare del male alla stessa istituzione del papato. Che cosa ci rimarrebbe dopo?
Lettori, in attesa che avvenga, accogliete il suggerimento:
Quando arriverà l’accordo, leggete i caratteri minuti!
Romani implacabili Voci provenienti dalla Fraternità San Pio X sembrano confermare la supposizione avanzata da questi “Commenti” la scorsa settimana (vedi CE 423 del 22 agosto), secondo la quale Roma vuole un accordo con la FSSPX. Le voci parlano di un incontro segreto tenutosi all’inizio di questo mese, in cui i capi della FSSPX avrebbero discusso di finanze e di un “preambolo dottrinale”. Si è trattato dello stesso preambolo citato dal cardinale Müller il 3 agosto? Redatto da Roma perché la FSSPX lo firmi? Il Cardinale ha detto che esso sarebbe necessario per qualsiasi accordo, mentre Mons. Schneider non vede alcun problema dottrinale perché il Vaticano II è stato semplicemente “pastorale”. Ma voci o no, ricordiamoci degli immutabili elementi di base.
Giornata mondiale della “Laudato si’”. Ma c’è chi obietta
Alla vigilia della giornata mondiale di preghiera per la cura del
creato, indetta da papa Francesco per il 1 settembre, il Vaticano ha
diffuso il libretto con la liturgia della parola che sarà celebrata nel pomeriggio in piazza San Pietro.
Lo schema è identico a quello della prima parte della messa, con l’introito, le tre letture, il salmo responsoriale, l’alleluia.
Ma con una eccezione.
Chiesa e politica: temporali d'agosto e piogge d'autunno. Come cambia il clima fra vescovi e partiti
C’era una volta il dio Po, ristoro settembrino e rito aspersorio del leghismo padano e pagano, a rinnovare le promesse battesimali e ostentare l’autonomia, e alterità, delle sue origini spirituali, celtiche e laiche, oltre che crociate. C’è adesso il Tevere, bersaglio agostano e abbaglio segreto di una Lega pellegrina e conquistatrice, italica e cattolica, nazionale e confessionale, trasfigurata da un leader che a dispetto dei propri affondi sul Vaticano non perde occasione, contestualmente, di proclamare l’identità e ortodossia del suo status di credente. Devoto ma deluso. Peccatore, ma non pentito.
Estonia: 800° della consacrazione del Paese alla Madonna
La consacrazione alla Vergine Maria - RV
800 anni fa, nel 1215, Papa Innocenzo III approvava la consacrazione della Livonia (oggi Estonia e Lettonia) alla Vergine Maria. Nella storia della Chiesa, si trattava di una delle prime consacrazioni di una nazione alla Vergine Maria. Da allora, l’Estonia è conosciuta anche con il nome di “Terra Mariana”. In occasione di questo importante anniversario, il 6 settembre l’amministratore apostolico del Paese, mons. Philippe Jourdan e l’arcivescovo di Riga, in Lettonia, mons. Zbignevs Stankevičs, rinnoveranno la consacrazione dell’Estonia alla Madre di Dio.
La diocesi di Padova, che attraverso la facoltà teologica pratica da decenni un protestantesimo moderato e un marxismo dal volto umano, ora si lancia in una iniziativa di avanguardia: organizza un convegno per spiegare un gender più veridico, rispetto a quello tendenziosamente demonizzato dai soliti tradizionalisti, e in sintonia con la nuova religione addetta a dare un supporto morale alle leggi dello Stato. Mentre si vietano iniziative parrocchiali retrive, viene annunciato l’insegnamento del gender cattolico.
di Patrizia Fermani
. Anche se non abbiamo ancora la lettera a Francesca, e un promettente romanzo epistolare si è bloccato alle prime battute per l’esuberanza della coautrice saffica, forse non è più il caso di sottoporre a ingrata pressione la segreteria vaticana che nello sforzo di soddisfare la nostra malsana curiosità, potrebbe indursi a confezionare un apocrifo sul modello del vangelo di Giuda, e compromettere definitivamente le proprie prospettive di salvezza. Infatti non sarà comunque la risposta di Bergoglio, vera o contraffatta che sia, a cambiare la posizione della chiesa attuale su tutti i temi etici, da famiglia a gender , sui quali essa ha già fatto cadere tutti i veli come Salomè.
Immigrazione e “parolinate”: le nostre osservazioni.
Sì,
parolinate, quelle espresse dal cardinale Segretario di Stato del Santo
Padre Francesco, Pietro Parolin e perché, diciamocelo onestamente, qui
due sono le cose: o si finge di non sapere, o si finge sapendo di
fingere (non vogliamo usare di proposito il termine mentire perché
sarebbe tutto un altro discorso).
Erano cinque e ora sono diciassette i cardinali anti-Kasper
E intervengono insieme in due libri che stanno per uscire in prossimità del sinodo. Con in prima fila Robert Sarah e gli africani
ROMA, 31 agosto 2015 – Il cardinale guineano Robert Sarah, prefetto della congregazione per il culto divino, è in questi giorni a Ratisbona, a presentare l'edizione tedesca del suo libro "Dio o niente", uscito in Francia lo scorso febbraio e ormai prossimo a uscire in altre nove lingue in tutto il mondo, visto l'enorme interesse che ha suscitato, per ciò che vi è scritto e per chi l'ha scritto, come già messo in evidenza da www.chiesa:
A introdurre il libro a Ratisbona sarà il cardinale Gerhard Müller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, mentre la prefazione all'edizione tedesca è stata scritta dall'arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della casa pontificia e segretario personale di Benedetto XVI.
Ma il papa emerito in persona non ha mancato di esprimere al cardinale Sarah il suo apprezzamento, scrivendo tra l'altro:
"Ho letto 'Dio o niente' con grande profitto spirituale, gioia e gratitudine. La sua coraggiosa risposta ai problemi della teoria del 'genere' mette in chiaro in un mondo obnubilato una fondamentale questione antropologica".
Delle quasi quattrocento pagine del libro, solo poche riguardano il sinodo sulla famiglia. Ma hanno fatto impressione per la nettezza e la lucidità con cui si oppongono alle correnti di cambiamento della dottrina e della pastorale matrimoniale che hanno nel cardinale Walter Kasper il loro esponente di spicco.
La civiltà moderna è l’espressione di una Gnosi anticristiana? Gli ultimi anni stanno confermando la diagnosi di Eric Voegelin e smentendo il giudizio di Popper secondo il quale i totalitarismi moderni derivano niente meno che che da Platone
La civiltà moderna è l’espressione di una Gnosi anticristiana?
Ci eravamo già occupati, sia pure di sfuggita, del pensiero del filosofo tedesco Eric Voegelin (cfr. l’articolo «Il volto del potere è demoniaco perché, “uccidendo” Dio, non mira che a distruggere», pubblicato su «Il Corriere delle Regioni» in data 31/07/2015); e anche della gnosi moderna protesa a scalzare la spiritualità cristiana dal mondo (nell’articolo «Il caso di Eluana fu la nuova breccia di Porta Pia per l’irruzione del relativismo gnostico?», sempre su «Il Corriere delle Regioni» in data 28/08/2015). Vogliamo ora mettere insieme i due argomenti e farne una sintesi: mostrando come le vicende degli ultimi decenni e degli ultimi anni stiano pienamente confermando la diagnosi di Eric Voegelin e smentendo, invece, il giudizio di Popper, secondo il quale i totalitarismi moderni derivano niente meno che da Platone, cioè dalla metafisica.
È DIO CHE UNISCE GLI SPOSI. SALUTARE MEDITAZIONE PRESINODALE SULLE NOZZE COME SACRAMENTO
Sembra che poco prima del Sinodo sulla famiglia di ottobre venga pubblicato un libro di contrapposizione alla “linea Kasper” firmato da 11 cardinali:Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna; Baselios Cleemis, Arcivescovo maggiore della Chiesa cattolica siro-malankarese e Presidente della Conferenza episcopale dell’India; Paul Josef Cordes, Presidente emerito del Consiglio pontificio «Cor Unum»; Dominik Duka, O.P., Arcivescovo di Praga, Primate di Boemia; Willem Jacobus Eijk, Arcivescovo di Utrecht; Joachim Meisner, Arcivescovo emerito di Colonia; John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja (Nigeria); Antonio Maria Rouco Varela, Arcivescovo emerito di Madrid; Camillo Ruini, Vicario generale emerito di Sua Santità per la Diocesi di Roma; Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti; Jorge Liberato Urosa Savino, Arcivescovo di Caracas, Santiago de Venezuela. Il curatore del volume sarà il professore tedesco Winfried Aymans, esperto di diritto canonico della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco, il quale, il 6 giugno scorso ha firmato su L’Osservatore Romano una profonda riflessione sull’essenzialità della natura sacramentale del matrimonio cristiano che proponiamo alla meditazione e allo studio.
La Chiesa che non ti aspetti: "Emigranti statevene a casa vostra"
La Chiesa Cattolica e il «partito di Bergoglio» si contrappongono anche sul tema dell' immigrazione. Bergoglio afferma che ci sono masse di persone che, per fame, hanno il diritto assoluto e indiscriminato di emigrare nei nostri Paesi. Ma se l' attuale flusso migratorio fosse davvero scatenato dalla fame si dovrebbe affrontare lì il dramma del cibo non costringere gli affamati anche a sradicarsi e mettersi nelle mani dei mercanti di morte.
La Chiesa ha sempre insegnato diversamente da Bergoglio.
La civiltà nichilista che rifiuta la consolazione. La nostra è una strana civiltà una civiltà che aborrisce l’idea stessa della consolazione che la respinge con sdegno che la schernisce che la deride e che ne fa oggetto di disprezzo e di compatimento
La civiltà nichilista che rifiuta la consolazione
La nostra è una strana civiltà: una civiltà che rifiuta la consolazione, una civiltà in cui la cultura dominante rifiuta l’idea che si possa, che si debba, essere consolati nelle difficoltà della vita, nelle sconfitte, nelle delusioni, nelle amarezze, nei sogni infranti; di più: una civiltà che aborrisce l’idea stessa della consolazione, che la respinge con sdegno, che la schernisce, che la deride e che ne fa oggetto di disprezzo e di compatimento.
Forte, trendy, (rock, direbbe Celentano) la Conferenza episcopale tedesca. Promuove un pellegrinaggio ecumenico insieme ai protestanti da Flensburg a Parigi: 1470 km. Dal 13 al 27 settembre. Voi penserete: per implorare dal Cielo la salvezza delle migliaia cristiani perseguitati, massacrati, torturati, crocifissi, stuprati etc. in massima parte in nome del jihad? Non esattamente.
La macchina dello spin obamiano per fare del Papa una caricatura progressista
L’Amministrazione fa già trapelare messaggi per trasformare preventivamente la visita di Francesco alla Casa Bianca in un abbraccio senza attriti, dove la dottrina sociale della chiesa e l’ideologia progressista fraternamente valorizzano i punti in comune
Barack Obama e Papa Francesco durante l'ultima visita del presidente americano a Roma, l'anno scorso (foto LaPresse)
New York. La macchina dello spin obamiano sulla visita del Papa è in moto. Francesco andrà alla Casa Bianca fra meno di un mese, e l’Amministrazione fa già trapelare messaggi per trasformare preventivamente l’occasione in un abbraccio senza attriti, dove la dottrina sociale della chiesa e l’ideologia progressista fraternamente valorizzano i punti in comune, seppellendo le differenze. Obama ha una nota e interessata predilezione per il Francesco dei poveri, del riscaldamento globale, delle critiche al liberismo selvaggio e del dialogo diplomatico con l’Iran e Cuba, e per bocca del cattolico adulto Joe Biden ha detto che il Papa “è un timone morale nel mondo su alcune delle questioni più importanti del nostro tempo, dalle diseguaglianze ai cambiamenti climatici”. La selezione degli esempi non è casuale.
Ce lo meritiamo di essere trattati da imbecilli, perché ancora non siamo andati a defenestrare nessuno di questi chierici, come si usava fare molto civilmente un po’ di secoli fa. Ma oggi, che siamo diventati più – molto più – civili, certe cose non si fanno più e non si possono fare più, e non si debbono fare più, e si fa invece buon viso a cattivo giuoco, anche quando ti trattano a pesci in faccia.
Tuttavia, noi che siamo irriducibilmente retrogradi, non stiamo zitti quando ci trattano come se fossimo degli imbecilli e reagiamo, magari limitandoci a scrivere come facciamo adesso, nonostante nel mondo di oggi, guai ad essere schietti a viso aperto e dire pane al pane e vino al vino, si corre il rischio di finire in tribunale o perfino in galera.
Filosofo diceva Platone è colui che sa vedere l’intero, mentre chi non ne è capace, ma sa vedere solo la singola parte, non lo è. Ne consegue che il vero filosofare è saper vedere la parte nascosta della realtà di Francesco Lamendola
Vedere le stelle a mezzogiorno
Filosofo, diceva Platone, è colui che sa vedere l’intero; mentre chi non ne è capace, ma sa vedere solo la singola parte, non lo è.
Ne consegue che il vero filosofare è saper vedere la parte nascosta della realtà, la parte che si cela dietro le apparenze, la parte che rinvia al tutto e non è fine a se stessa.
La persona comune vede solo quel che ha di fronte o, al massimo, è quella che riflette, di volta in volta, su ciò che si vede venire incontro nel corso della propria vita; il filosofo è colui che pensa alla morte prima che essa venga a bussare alla sua porta; che respira il profumo della primavera, quando ancora regnano i geli dell’inverno; che ammira lo spettacolo commovente del cielo stellato, con i pianeti e la Via Lattea, ben prima che il sole abbia iniziato a declinare.
Medjugorje non viveva un periodo così vuoto da tempo. Da queste parti, neanche troppo velatamente, ce l’hanno un po’ tutti con la Chiesa. Con il Papa, in particolare, benché manchi ancora la sentenza definitiva sulle apparizioni mariane. Le indecisioni del Vaticano hanno tolto turismo e pellegrini. A rimanerci male non sono solo i veggenti, ma pure – se non soprattutto – ristoratori, albergatori e venditori ambulanti.
Secondo i numeri, rispetto al boom del 2013, in questo scorcio di 2015 il numero di pellegrini si è dimezzato.
Visioni eterodosse (e altro) fioriscono nella Chiesa cattolica
(di Maike Hickson)In seguito al Sinodo dei Vescovi su matrimonio e famiglia svoltosi lo scorso ottobre 2014 e alla scandalosa relazione di medio termine che ha promosso un atteggiamento più lassista e ostentatamente più liberale nei confronti dei divorziati “risposati” e degli omosessuali, la Chiesa cattolica si trova sempre più spesso a dover far fronte a vescovi e prelati che sostengono un programma liberale innovativo per quanto riguarda il tradizionale insegnamento morale della Chiesa.
Proprio nelle ultime settimane sono successi alcuni eventi che fanno riflettere: un arcivescovo tedesco ha dichiarato pubblicamente il suo appoggio agli omosessuali; un Vescovo spagnolo ha permesso a una donna transgender di diventare la madrina di suo nipote; un Vescovo svizzero è stato denunciato da un’organizzazione omosessuale per un presunto “discorso d’odio” perché ha citato alla lettera l’Antico Testamento; uno dei più stretti consiglieri del Papa terrà un intervento importante in una conferenza a Roma con vari oratori marcatamente progressisti.
Fa il giro del mondo la notizia di una lettera di papa Francesco che incoraggia l'editrice di libry gay per bambini. Una strumentalizzazione cialtronesca ma all'origine c'è un'assurda risposta, dalla Segreteria di Stato, alla lettera dell'autrice che pure aveva insultato il mondo cattolico. O in posti delicati ci sono persone inette o c'è anche qualcuno che voleva esattamente quanto è accaduto.Papa e gender, un altro pasticcio in Vaticano
Andiamo al sodo: se io dovessi scrivere al Papa una lettera in tono educato che inneggia al satanismo oppure che richiama la necessità – sempre in tono educato e rispettoso - di sterminare una parte dell’umanità, magari tramite aborto ed eutanasia, dovrei dunque aspettarmi una risposta dalla Segreteria di Stato, a nome del Papa, che mi augura «una sempre più proficua attività al servizio della diffusione degli autentici valori umani e cristiani»?
L’antichità conosceva il valore del matrimonio. Pur ammettendo de iure il ripudio e tollerando de facto certe intemperanze comportamentali, il diritto romano sanciva e tutelava l’inviolabilità dei patti liberamente contratti, compreso quello coniugale. Nell’antico popolo eletto la santità del matrimonio, protetta da una legislazione molto severa, era fondata sull’originaria volontà del Creatore: «Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua sposa e i due saranno una carne sola» (Gen 2, 24). Nel nuovo Israele, fin dalle origini, l’unione legittima di un uomo e di una donna, santificata dal Verbo incarnato mediante il sacramento da Lui istituito, è stata elevata ad immagine dell’unione di Cristo con la Chiesa. La continuità tra la legge naturale e quella rivelata è in questo caso quanto mai evidente; ogni persona ragionevole può agevolmente riconoscerla, né può ragionevolmente metterla in discussione.
La parola martire, nella concezione cristiana, indica chi accetta la
morte per rendere testimonianza alla Verità del Vangelo. Gli Apostoli ed i
discepoli furono i primi martiri che confermarono, con l’offerta della propria
vita, la Fede in Cristo. La storia dei primi tre secoli della Chiesa è
contrassegnata da una lunga successione di persecuzioni arrecate ai cristiani
dai giudei, dai pagani e dagli imperatori. Con l’atrocità dei supplizi
e con il martirio tutti costoro resero testimonianza alla Verità generando
tante anime alla vita di Grazia. Ancora oggi il culto a Cristo richiama
l’ostilità del mondo paganeggiante moderno che seguita a martirizzare i
cristiani. «Se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi» (Gv
15,20), in tal senso va interpretata la testimonianza degli attuali vescovi
perseguitati in Cina per l’amore ardente al Crocifisso.
L’inspiegabile censura negli Atti del convegno dedicato a Costantino
Sconcertante la sfrontatezza sempre più evidente in chi proceda per schemi ideologici a discapito della verità: dal 18 al 21 aprile 2012, nella ricorrenza dei 1.700 anni dalla battaglia di Ponte Milvio, si tenne in Vaticano un convegno storico internazionale di grande spessore sulla figura di Costantino il Grande, convegno voluto dal Card. Walter Brandmüller, allora presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Di rilievo furono i relatori e significativi gli aspetti toccati, dalla conversione dell’imperatore ai rapporti tra Cristiani ed Impero, dalla visione di Costantino al vittorioso scontro finale, avvenuto il 28 ottobre 312.
Recentemente di quell’evento sono stati pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana gli Atti dal titolo «Costantino il Grande, alle radici dell’Europa», presentati presso l’Augustinianum. Tra «i più grandi esperti dell’argomento», come scritto dei relatori dall’attuale Presidente del Pontificio Comitato, Padre Bernard Ardura, figurava anche il Prof. Roberto de Mattei, che evidenziò il «significato archetipico della battaglia di Ponte Milvio» nel corso di un intervento applauditissimo e molto apprezzato anche da noti studiosi, quali il tedesco Heinz Sproll ed il Card. Raffaele Farina, Bibliotecario ed Archivista emerito di Santa Romana Chiesa (Cfr:http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/512-convegno-su-costantino-il-grande-atti-con-sorpresa.html.). Eppure, l’intervento del Prof. de Mattei è sparito negli Atti, alla cui presentazione l’autore non è nemmeno stato invitato, aggiungendo uno sgarbo personale alla scorrettezza editoriale. (Per il testo integrale della relazione cfr.http://www.conciliovaticanosecondo.it/articoli/la-relazione-censurata-su-costantino-del-prof-de-mattei/).
La carica delle vergini laiche (che hanno sposato il Signore)
Raduno in seminario per duecento donne che hanno scelto la castità. "Sola o pentita? Per niente, Gesù è una persona e te la senti accanto"
Che cosa c'è di più provocante della verginità? Forse nulla e vedere oltre duecento donne che hanno sposato Gesù e vivono una vita di castità in mezzo alle cose di tutti i giorni è un punto interrogativo gigantesco che si disegna negli occhi di chi le incontra.