Papa Francesco, San Francesco e i francescani sulla questione dei “migranti”
I miei Cinque Lettori conoscono bene la mia tesi sulla questione dei “migranti”. Non pretendo nessuna originalità o copyright giacché ritengo che si tratti di comune buon senso, allo stesso mondo di quando si osserva la pioggia e si dice: “piove”. Se una soluzione al problema la si deve trovare, occorre porre subito fine alla guerra e alle rapine. È anche un menar il can per l’aia la distinzione fra migranti “regolari” o “profughi”, che avrebbero “diritto” a differenza di chi il diritto non lo ha e dovrebbe essere per questo “rimpatriato”. Poco importa se spinti da guerra o miseria, vengono tutti perché i nostri governi hanno portato la guerra e la devastazione in quei paesi: meglio sarebbe parlare non di “profughi”, ma di prigionieri di guerra, provenienti da paesi che abbiamo invaso e di cui abbiamo devastato le economie, unicamente preoccupati di rapinare risorse altrui.