ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 31 maggio 2016

Iniziava per la Chiesa il calvario


                                            SOGNO DI UNA NOTTE DI PRIMAVERA

 «Sogno un’Europa giovane capace di essere ancora madre, che offre speranza di vita. Sogno un’Europa che soccorre come un fratello il povero, dove essere migrante non sia un delitto». Questa è la solenne affermazione di Bergoglio sulla “canonizzazione” del migrante indirizzata qualche giorno fa ai vertici dell’Unione. Tra le righe del discorso c’è anche l’invito ad aggiornare l’idea di Europa formulando una diagnosi lontana dal condurre alle vere cause del male. Il discorso ai potenti del Continente è culminato con l’assegnazione del premio internazionale Carlo Magno 2016 (pergamena e medaglia). «Ci adattiamo a tutto ma guai a saperlo prima» è quanto sostiene un giornalista e scrittore dei nostri giorni.

La pace di Bergoglio, non quella di Cristo

Un istruttivo tour sul sito delle “Scholas Occurrentes”


Un’Organizzazione Internazionale di Diritto Pontificio per costruire “un mondo integrato e pacifico”. Naturalmente, in collaborazione con tutte le confessioni religiose. Perché la “pace” che si cerca è quella del mondo, non quella di Cristo.
di Paolo Deotto
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zzzzScholas-Ocurrentes

"Restaurare tutto in Cristo"

Mons. Umberto Benigni - Il grande contributo
della Chiesa di Cristo, all'umana civiltà 
Ristampa della Storia Sociale della Chiesa: l'opera del principale collaboratore di San Pio X, nella lotta almodernismo
Video-presentazione di Elia Menta (in allegato)    
di Elia Menta / Video-presentazione
Storia Sociale della Chiesa – di Mons. Benigni
 Mons. Umberto Benigni – Ristampa della "Storia Sociale della Chiesa"   
Roma – di Elia Menta   Oggi presentiamo una storia della Chiesa molto lontana da quella che possiamo immaginare, molto lontana da quella che e' arrivata a noi dai banchi di scuola e non solo, Purtroppo. Una scoperta di tutto cio' che la Chiesa di Gesù Cristo ha fatto per la societa': Ristampa della "Storia Sociale della Chiesa" di Monsignor Umberto Benigni (1862-1934).

«La religione entro i limiti della ragione»

CROCE ANALFABETA DI DIO

    Pretendeva d’aver capito tutto, di saper spiegare tutto: la filosofia di Benedetto Croce è uno dei tanti sviluppi del pregiudizio illuminista secondo il quale bisogna ricondurre la religione entro i limiti della ragione
 di Francesco Lamendola  





 Il disprezzo nei confronti della religione, considerata una manifestazione di ordine inferiore, e la polemica anticristiana, più o meno esplicita, sono proprie dell’idealismo non meno del marxismo: figli, l’uno e l’altro, dell’hegelismo, e accomunati dalla medesima istanza razionalista, dalla medesima presunzione speculativa e dalla medesima concezione storicista che, riducendo tutto il reale ad immanenza e sostenendo che non l’essere crea il pensiero, ma il pensiero crea l’essere, divinizzano se stessi nel momento in cui squalificano tutto ciò che non voglia riconoscere le loro buone ragioni per detenere il monopolio della suprema verità.

Privatizzata la "postina"?

A un anno dall’annuncio del Papa, tutto tace sul fronte Medjugorje

Nel giugno 2015 il Pontefice parlò di decisioni imminenti. Le profonde crepe tra i cardinali chiamati a valutare il dossier

Vicka Ivankovic, la veggente di Medjugorje (foto LaPresse)
Roma. “Siamo lì lì per prendere delle decisioni. Poi si diranno. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi, ma sulle linee che si prenderanno”. Era il 6 giugno di un anno fa e il Papa, rispondendo a una domanda a bordo dell’aereo che lo riportava a Roma dal viaggio a Sarajevo, spiegava che la decisione della Santa Sede sulla veridicità delle apparizioni mariane di Medjugorje sarebbe arrivata di lì a poco.

Amoris astutia?

Amoris Laetitia, la gran disputa sulle 
interpetazioni

A due mesi dall'esortazione post-sinodale emerge una pluralità di interpretazioni. Domina l'indeterminatezza che però sta producendo un conflitto di interpretazioni di cardinali e addetti ai lavori. Un libro sullo svolgimento del Sinodo e sull'esito dell'Amoris Laetitia prova a fare chiarezza.


Trascorsi ormai due mesi dalla pubblicazione dell'esortazione post-sinodale Amoris laetitia ciò che sembra emergere è una pluralità di interpretazioni del documento, almeno per quanto riguarda la questione più dibattuta sul discernimento e l'integrazione delle cosiddette coppie “irregolari”. Più precisamente: per l'accesso all'eucaristia delle coppie di divorziati risposati. Il resto del testo, per quanto il Papa abbia indicato di leggerlo nella sua interezza, rimane dietro le quinte.

Ma allora, chi è Gesù Cristo per loro?

Ebrei e islamici, conversioni non graditeIl cardinale Koch afferma che gli ebrei non si devono convertire. E neanche gl islamici, aggiunge padre Lombardi. Ma allora, chi è Gesù Cristo per noi? Se davvero è il Salvatore, venuto per ogni uomo e ogni donna, non è possibile non anunciarlo. Come ha ribadito nel 1990 san Giovanni Paolo II.

Padre Federico LombardiPochi giorni fa il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha tenuto una conferenza a Cambridge, nel Regno Unito, che gli è valsa diversi titoli di giornale. Koch avrebbe infatti detto che il dovere di evangelizzare è nei confronti di tutti i non cristiani, musulmani inclusi, ad eccezione degli ebrei. Quanto a questi ultimi, i cristiani - ha detto ancora Koch - riconoscono il patto stipulato da Dio con il popolo ebraico, cosa che non si può applicare all’islam. Da ultimo Koch è andato ben oltre la definizione di “fratelli maggiori” e ha detto che i cristiani dovrebbero vedere l’ebraismo come una “madre”. Per questo non si deve convertire gli ebrei, mentre al contrario si deve evangelizzare i musulmani.

lunedì 30 maggio 2016

Le bombe di Denim (“l'uomo che non deve chiedere mai”)


   La casuale bomba a Nagasaki e i martiri giapponesi


Amakusa Shiro
La visita di Obama in Giappone, oltre a ribadire la storica superbia degli Stati Uniti e la loro protervia nel non riconoscere che il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki è stato un crimine di guerra immane e, soprattutto nel caso di Nagasaki, inutile in quanto i giapponesi stavano già trattando la resa, offre alcuni spunti di riflessione.

Frattura e rottura ormai innegabili

" Amoris Laetitia è solo una tappa, non è nemmeno il punto d'arrivo. Questo è chiaro"


Da un blog autenticamente cattolico prendiamo, come abbiamo fatto in altre occasioni, una seria riflessione di un fine e devoto teologo.
Anche questa volta è stato impossibile farsi sfuggire il testo di un commento teologico e ... 
voilà con il mouse abbiamo fatto  "copia-incolla" per proporlo alla riflessione dei nostri attenti Lettori.

Buona lettura! Ne vale la pena! 
***

Premessa: il "cattolico" è un complesso microcosmo.

Da una parte è un povero uomo segnato dal peccato, un malato bisognoso di cure, un mendicante la Grazia di Dio, senza la quale non può nulla; dall'altra, mediante il battesimo, è adottato a Figlio di Dio, per cui ha una vita spirituale e -anche quando deve portare la croce- può godere di quella consolazione soprannaturale che rende beato anche l'afflitto.
*

La misericordia di Dio è -tra l'altro- la piena, fedele e paziente disponibilità del Padre ad accoglierci come figli perduti e ritrovati, morti alla vita dello spirito e tornati in vita.

Post veggenza

Paolo Brosio: "Su Medjugorje non sono un visionario"

Paolo Brosio: Su Medjugorje non sono un visionario
Paolo Brosio (Foto Fotogramma)

Passaparola..in quali mani siamo

E’ nato sabato 28 maggio a Roma il ‘Comitato famiglie per il no al referendum costituzionale’ di ottobre, animato dai promotori dei recenti Family Day. L’obiettivo è quello di contribuire ad affossare una riforma costituzionale pericolosa per la democrazia, che - concentrando  i poteri in un solo uomo e un solo partito, con una Camera dominante su un Senato pressoché esautorato  - agevolerebbe tra l’altro l’approvazione di nuove leggi liberticide e antropologicamente sovversive. Necessario l’impegno strenuo di tutti, in particolare dei cattolici, chiamati a non essere complici della deriva autoritaria. 

Modernisti pro-Medio Evo

Germania: se la Chiesa fa’ soldi coi profughi.

Forse é meglio di no..!

Santità, vada a Genova per favore...
Dal 14 al 18 settembre a Genova si svolgerà il Congresso Eucaristico Nazionale. Un appuntamento importante, per i cattolici italiani. Ma per ora non è prevista la presenza del Papa. Una situazione che crea perplessità.

La ghigliottina misericordiosa

Fuori Müller, dentro Schönborn. Il papa ha cambiato maestro di dottrina


Per Francesco la giusta interpretazione della "Amoris laetitia" non è quella del prefetto della congregazione per la dottrina della fede, ma quella del cardinale austriaco. Eccone per la prima volta il testo integrale

di Sandro Magister



ROMA, 30 maggio 2016 – Il prefetto della congregazione per la dottrina della fede è sempre lui, il cardinale tedesco Gerhard L. Müller.

Il quale continua a svolgere con impegno il suo compito, da ultimo con il monumentale discorso da lui tenuto a Oviedo il 4 maggio per una corretta comprensione della "Amoris laetitia", in sintonia con il precedente magistero della Chiesa sulla famiglia:

> Esercizi di lettura. La "Amoris laetitia" del cardinale Müller

Ma è sempre più evidente che per papa Francesco non è Müller ma è un altro cardinale il maestro di dottrina autorizzato a dare lumi sull'esortazione postsinodale: il cardinale Christoph Schönborn.

Le perpetue ormai sono emancipate

AMORIS LAETITIA SECONDO DON CAMILLO 

A don Camillo è la perpetua che annuncia i grandi cambiamenti, finché non arriva il Brusco e tante cose ritrovano il loro posto 

A Rughino, dieci anime sparse sull'Appennino, le notizie arrivano con calma. Perché ci sono tanti campi, ma "non c'è campo". Qui il segnale va e viene e, di solito "non prende". Anche questa è periferia. Quassù sembra quasi di stare in un bell'ospizio a cielo aperto, le notizie più interessanti per la gente sono quelle sulle novità del presidio medico. Un povero prete si trova qui in esilio montano e il lavoro pastorale è semplice: visitare gli infermi e seppellire i defunti. Di matrimoni neanche l'ombra, il più giovane qui ha 60 anni.
"Don Camillo, ma non ha letto Amoris laetitia? Il Papa ha detto che i divorziati risposati possono fare la comunione. E ha anche detto che gli adulteri e i fornicatori non sono "irregolari", ma solo in discernimento. Ah, se lo avessi saputo prima..."
"Ma, Desolina cosa dice?"

Deciderà la storia?

Il Papato al tempo della Amoris LaetitiaDalla Civiltà Cattolica al cardinale Schönborn, in molti sostengono che la grande novità della Amoris Laetitia sia il linguaggio, che si vuole più aderente alla concretezza esistenziale. Ma ciò pone anche un problema: finora i Papi intervenivano per chiarire e definire, qui invece si vuole porre problemi, aprire processi su cui deciderà la storia. È una nuova concezione del Papato.

Il Linguaggio dell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia ha fin da subito attirato l’attenzione su di sé, prima e forse più dei contenuti. Su La Civiltà Cattolica del 14 maggio si parla di «rinnovamento del linguaggio ecclesiale». Il cardinale Schönborn, in occasione della conferenza stampa di presentazione in Vaticano, aveva detto che la Amoris Laetitia è un «avvenimento linguistico». Forse, il cardinale Kasper si riferiva proprio a questo aspetto quando anticipò che l’Esortazione sarebbe stata una «rivoluzione».

domenica 29 maggio 2016

Sotto il manto della Vergine

                           Ex oriente lux

ÅÐÉÓÊÅØÇ ÔÏÕ ÐÑÏÅÄÑÏÕ ÔÇÓ ÑÙÓÉÁÓ ÂËÁÍÔÉÌÉÑ ÐÏÕÔÉÍ ÓÔÏ ÁÃÉÏÍ ÏÑÏÓ (POOL/ÊÙÓÔÁÓ ÔÓÉÑÙÍÇÓ)

Ho seguito con grande interesse il viaggio del Presidente Putin in Grecia e sull’Athos. Una scelta di certo non usuale per un capo di stato, specialmente in quest’epoca nella quale si fa a gara nell’esibire il proprio ateismo o la propria indifferenza religiosa. Putin ha inteso celebrare ufficialmente i 1000 anni di monachesimo russo, ma questa è la seconda volta in cui visita l’isola della Vergine. Putin ha fatto richiesta ufficiale, come ogni altro pellegrino, alla Chiesa Ellenica e al Patriarcato di Costantinopoli. E’ arrivato a Karyés accompagnato dal suono delle campane, un onore mai tributato ad un capo di stato.

Umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati..

Circa le donne che si accostano alla Comunione vestite indecentemente

Molte donne, specialmente nei mesi estivi, vanno a Messa vestite con abiti spudorati, e così svestite osano addirittura accostarsi alla Sacra Mensa. Ecco cosa scrisse in proposito Don Giuseppe Frassinetti, un pio, dotto e zelantissimo sacerdote genovese del XIX secolo, autore di numerosi libri edificanti. Per rendere più agevole la lettura ho tradotto in italiano corrente qualche termine desueto.


Per le donne che si accostano alla Sacra Mensa vestite indecentemente. 

“Finché continuerà la repressione”?

La UE proroga le sanzioni alla Siria per un altro anno: Mons. Marayati (Aleppo), “politica che sconcerta. Sofferenze inflitte alla popolazione””


Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di estendere fino al 1° giugno 2017 le sanzioni decretate contro la Siria. La decisione è stata annunciata da Bruxelles ieri con un freddo ed impersonale comunicato. A nulla sono valsi gli appelli del vescovo di Aleppo, di autorità religiose ed organizzazioni umanitarie: la UE ha stabilito il proseguimento delle sanzioni contro la popolazione siriana, indifferente di fronte allla morte di altre migliaia di bambini, di malati e di feriti rimasti senza medicinali, aiuti alimentari e generi di prima necessità per causa delle sanzioni.

Et..et..cì

         

          La Chiesa e la logica del “ma anche”

Noi cristiani lo sappiamo, o dovremmo saperlo: la nostra fede è all’insegna dell’et et, non dell’aut aut. Non siamo esclusivisti. Dio è uno e trino. È Padre e Figlio e Spirito Santo. Gesù è Dio e uomo, vero Dio e vero uomo. Per il cristiano, l’uomo è carne e spirito, corpo e anima. Al cristiano piace integrare, includere, non ergere barriere. Con l’incarnazione Dio si è fatto uomo. La Chiesa stessa vive all’insegna dell’et et. È Chiesa di preghiera e di azione, di grandi asceti e grandi lavoratori, di contemplazione di missione. Ora et labora, non ora aut labora. La Chiesa ha i predicatori e i confessori, i monaci e le monache di clausura e i preti di strada. La Chiesa accoglie tutti: poveri e ricchi, colti e incolti, giovani vecchi.
Da qualche tempo però sembra di notare che alla logica dell’et et si stia sostituendo nella nostra Chiesa una logica diversa: quella del non solum, sed etiam, cioè del «non solo, ma anche». Potrebbe sembrare che, tutto sommato, non vi siano differenze, ma non è così.

Sennonché

La verità sul terzo segreto di Fatima e perché se ne torna a parlare (se ne astengano i dilettanti) – di Antonio Socci

Madonna-di-FatimaIn questi giorni è scoppiata una polemica fra il sito cattolico americano OnePeterFive e il Vaticano a proposito del Terzo Segreto di Fatima. Io me ne sono tenuto al di fuori, ritenendo – come ho scritto – poco credibili le nuove “rivelazioni”, ma siccome in tanti mi chiedete un parere, voglio spiegare come ritengo che stiano le cose. E cosa c’è dietro…

IL FATTO
Dunque il giorno di Pentecoste nel sito Americano OnePeterFive si riportava una rivelazione del teologo tedesco Ingo Döllinger secondo il quale, dopo la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima, nel 2000, l’allora cardinale Ratzinger, suo amico, gli avrebbe confidato, che c’era dell’altro e che in questa parte non pubblicata si parlava di “un cattivo Concilio e di una cattiva messa” che sarebbero arrivati di lì a poco.
Io ho subito osservato che quelle espressioni non mi sembravano attribuibili né a Ratzinger né alla Madonna.
Credevo che la questione sarebbe finita di lì a poco, anche perché era l’ennesima voce, negli anni, che parlava di una parte non rivelata del Terzo Segreto.

La nuova liquidità del magistero pontificio?


Due laici e un cardinale. Coro a tre voci contro lo spartito della "Amoris laetitia"


Grygiel
Nella Chiesa è l'ora dei laici. Ad essi la parola. Ebbene, eccone due che hanno parlato, con voce saggia. Senza concordare nulla tra loro, eppure levando all'unisono lo stesso segnale d'allarme, contro la deriva ondivaga che investe in pieno l'attuale magistero pontificio.
*
Il primo è un filosofo e antropologo di chiara fama, il professor Stanislaw Grygiel (nella foto, con la moglie), già allievo e consigliere di Karol Wojtyla. Che in una sua analisi della "Amoris laetitia" pubblicata su "Il Foglio" di del 27 maggio ha scritto tra l'altro:
"Alcuni dei nostri pastori e 'arcipastori', cercando di non commettere apertamente l’errore di Mosè e nello stesso tempo di non esporsi anche alle critiche da parte dei 'cuori sclerotici', ci assicurano che l’indissolubilità del matrimonio è fuori discussione. Entrano però in un vicolo cieco quando comunque pretendono che il pensiero pratico sui matrimoni falliti si appoggi anche su una piccola parola – 'ma' – che permetta loro di costruire commenti casistici con i quali giustificare l’adulterio. Propongono una casistica 'sì, ma' che prende in considerazione non tanto la coscienza dell’uomo, quanto la sua inclinazione al male. Se si dovesse andare avanti così, c’è da aspettarsi che a breve seguirà il caos, in cui le persone soggette all’inclinazione al male andranno in giro per le parrocchie e perfino per le diocesi in cerca dei casuisti più furbi. Oggi ci serve urgentemente un Pascal, che scriva 'Le nuove Provinciali'".
*
Mentre l'altro è lo stimato numero uno dei vaticanisti della televisione di Stato italiana, Aldo Maria Valli, che il giorno successivo ha pubblicato sul suo blog personale una nota sulla logica del "ma anche" che ormai contrassegna il magistero di papa Francesco.
Questo è l'esordio della sua nota:
"Noi cristiani lo sappiamo, o dovremmo saperlo: la nostra fede è all’insegna dell’'et et', non dell’'aut aut'. Non siamo esclusivisti. Dio è uno e trino. È Padre e Figlio e Spirito Santo. Gesù è Dio e uomo, vero Dio e vero uomo. Per il cristiano, l’uomo è carne e spirito, corpo e anima. Al cristiano piace integrare, includere, non ergere barriere. Con l’incarnazione Dio si è fatto uomo. La Chiesa stessa vive all’insegna dell’'et et'. È Chiesa di preghiera e di azione, di grandi asceti e grandi lavoratori, di contemplazione e di missione. 'Ora et labora', non 'ora aut labora'. La Chiesa ha i predicatori e i confessori, i monaci e le monache di clausura e i preti di strada. La Chiesa accoglie tutti: poveri e ricchi, colti e incolti, giovani e vecchi.
"Da qualche tempo però sembra di notare che alla logica dell’'et et' si stia sostituendo nella nostra Chiesa una logica diversa: quella del 'non solum, sed etiam', cioè del 'non solo, ma anche'. Potrebbe sembrare che, tutto sommato, non vi siano differenze, ma non è così.
"Pensiamo ad 'Amoris laetitia', nella quale la logica del 'ma anche' si trova un po’ ovunque. Quanto alla 'vexata quaestio' circa la comunione ai divorziati risposati, qual è la conclusione? Dopo aver letto e riletto il testo più e più volte, la risposta è: comunione sì, ma anche no. Oppure: comunione no, ma anche sì. Nel documento, in effetti, entrambe le conclusioni sono legittimate. A ciò conduce la logica del caso per caso, a sua volta figlia dell’etica della situazione. Mi devo considerare un peccatore? Sì, ma anche no. No, ma anche sì. Dipende.
"I sintomi della logica del 'ma anche' emergono qua e là, in occasioni diverse, ma sono sempre più frequenti"...
E Valli cita alcuni esempi lampanti: dalle parole dette da Francesco nellachiesa luterana di Roma, a quelle del cardinale Schönborn, che commentando 'Amoris laetitia' a nome del papa "ha detto che il divieto di fare la comunione, per i divorziati risposati, non è stato revocato, ma, attraverso la 'via caritatis' indicata da Francesco, 'si può dare anche l’aiuto dei sacramenti in certi casi'. E quindi in pratica ha detto: no, ma anche sì; sì, ma anche no".
Il seguito della nota è tutto da leggere:
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Ma a queste due voci significative del laicato cattolico è utile aggiungere anche una terza voce, questa volta della gerarchia, quella del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna, che negli stessi giorni ha levato anch'egli l'allarme contro il "magistero incerto" che promana oggi dalla sede di Pietro e trova espressione clamorosa appunto nella "Amoris laetitia".
Ha detto il cardinale in un'intervista a "La Nuova Bussola Quotidiana" del 25 maggio 2016:
"Il capitolo ottavo della 'Amoris laetitia', oggettivamente, non è chiaro. Altrimenti come si spiegherebbe il 'conflitto di interpretazioni' accesosi anche tra vescovi? Quando ciò accade, occorre verificare se vi siano altri testi del magistero più chiari, tenendo a mente un principio: in materia di dottrina della fede e di morale il magistero non può contraddirsi. Non si devono confondere contraddizione e sviluppo. Se dico S è P e poi dico S non è P, non è che abbia approfondito la prima affermazione. L’ho contraddetta.
"'Amoris laetitia', dunque, insegna o no che vi sia uno spazio di accesso ai sacramenti per i divorziati risposati?
"No. Chi versa in uno stato di vita che oggettivamente contraddice il sacramento dell’eucaristia, non può accedervi. Come insegna il magistero precedente, possono invece accedervi coloro che, non potendo soddisfare l’obbligo della separazione (ad esempio a causa dell’educazione dei figli nati dalla nuova relazione), vivano in continenza. Questo punto è toccato dal papa in una nota, la n. 351. Ora, se il papa avesse voluto mutare il magistero precedente, che è chiarissimo, avrebbe avuto il dovere, e il dovere grave, di dirlo chiaramente ed espressamente. Non si può con una nota, e di incerto tenore, mutare la disciplina secolare della Chiesa. Sto applicando un principio interpretativo che in teologia è sempre stato ammesso. Il magistero incerto si interpreta in continuità con quello precedente".
Va tenuto presente che Caffarra, specialista di teologia del matrimonio e della famiglia, ha partecipato a entrambi i sinodi su invito diretto di Francesco, ma è anche uno dei tredici porporati che, lo scorso ottobre, hanno firmato la lettera al papa contro i rischi di manomissione dell'assise.
Evento poi effettivamente verificatosi, come prova, tra l'altro, il retroscena recentemente messo in pubblico dal segretario speciale del sinodo Bruno Forte, al quale il papa disse nel mezzo dell'assise:
"Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati, questi non sai che casino ci combinano. Allora non parliamone in modo diretto, tu fai in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io".
Dire, non dire, disdire, contraddire. È questa la nuova liquidità del magistero pontificio?

Settimo Cielo di Sandro Magister 28 mag