ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 6 marzo 2016

Un giubileo voluto dal Cielo…

Il miracolo delle Sacre Spine di don Luigi Moncalero



Un giubileo voluto dal Cielo… è quello della concomitanza del 25 marzo, giorno dell’Incarnazione del Verbo, con il Venerdì Santo, giorno della Sua morte in croce. È successo nel 1910, nel 1932, nel 2006 e si ripeterà nel 2016. Ma non lo si vedrà più fino al 2157... In Francia, in questa occasione si celebra un giubileo a Le Puy en Velay (Massiccio Centrale), uno dei giubilei più antichi dopo Roma e Gerusalemme.

Ravasiana


Parla un ex massone: vi spiego a cosa mirano le società segrete e perchè


Serge Abad-Gallard e’ un francese di origine spagnola che sa come funzione la massoneria.
Da oltre vent’anni e’ stato membro di una loggia che ha lasciato dopo essersi convertito al cattolicesimo.
Nel suo libro ‘Perche’ ho smesso di essere massone’ spiega questo processo e come questa societa’ lavora. Il prezzo e’ stato costoso dal momento che poco dopo la sua pubblicazione e’ stato licenziato dal suo lavoro.
Il giornale Actuall ha parlato con Serge sull’influenza della massoneria nelle leggi sociali che vengono imposte in tutto il mondo, quale e’ il vero potere che detiene e chi e’ il loro nemico principale. Che relazione ha la massoneria con le leggi di ingegneria sociale, come l’aborto, l’eutanasia, il divorzio o il matrimonio gay?
Le leggi che sono state emanate dall’Assemblea nazionale sono state pensate e formalizzate nelle logge.

Né c’è molto da stupirsi

Volemose bene. E poco importa se perdiamo la Fede  

Con la vaselinosa dolcezza del “dialogo”, Bergoglio riceve sette eretiche in Vaticano e sulla stampa compare un articolo ingannatore a firma di un massone. Non facciamoci imbrogliare, ne va della salvezza.

di Paolo Deotto

zzzzlcfrdrNon c’è molto da dire, né c’è molto da stupirsi. La strada per la rovina, ossia la strada per la costruzione della “religione unica mondiale” è stata imboccata da tempo, e sarebbe sufficiente ricordare la frase “l’interreligiosità è una grazia” per capire a quale livello di confusione – voluta e programmata – siamo arrivati.
Tuttavia è nostro dovere mettere in luce i nuovi passi su questa strada verso l’abisso, soprattutto quando sono fatti con modalità e con dichiarazioni che straboccano di buoni sentimenti. Modalità ingannevoli, con la consueta tattica di dire cose tanto belle, a cui nessuno potrebbe in teoria obiettare nulla; peccato che le dolci parole sottendano poi il superamento dell’unicità della Fede cattolica, e che siano tese a prometterci tante belle cose, ora qui e subito,accantonando del tutto la salvezza dell’anima, che possiamo raggiungere solo credendo in Nostro Signore Gesù Cristo, che ha istituito la Sua Chiesa, la Chiesa cattolica.

Se 25 milioni vi sembran pochi..


Flop a piazza del Popolo? 
I paragoni sono sempre odiosi, lo sappiamo, ma qualche volta sono necessari. Ed è troppo vicina la data del 30 gennaio, e delle centinaia di migliaia di persone riunite al Circo Massimo contro il DDl Cirinnà per non porsi immediatamente a confronto con la manifestazione – nazionale anch’essa – a favore dei cosiddetti diritti civili. Una manifestazione che nonostante la mobilitazione della CGIL e di diverse decine di persone note dello spettacolo ha visto poche migliaia di partecipanti.
I paragoni sono sempre odiosi, lo sappiamo, ma qualche volta sono necessari.

Don't you speak ciellinese?*

Tutti i travagli del cardinale George Pell


Quattro audizioni in una settimana, dalle 22.30 alle 2 del mattino, in videoconferenza per l’Australia. “Sono un po’ stanco”, dice alla Stampa il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia e già arcivescovo di Melbourne e Sydney. Interrogato dalla Royal Commission australiana che indaga sugli abusi su minori commessi tra gli anni Settanta e Ottanta da parte di membri del clero. In particolare, a Pell è stato chiesto conto di quanto avveniva nelle diocesi di Ballarat (dove era sacerdote e vicario espicopale, cioè collaboratore del vescovo) e Melbourne (dove fu vescovo ausiliare e poi arcivescovo).
L’ACCUSA
Il tema è sempre quello, già indagato più volte: la copertura degli abusi. Pell sapeva o no quanto avveniva? Era a conosceza delle ragioni che spingevano i suoi superiori a trasferire di parrocchia in parrocchia i preti pedofili?
LA DIFESA DEL CARDINALE AUSTRALIANO
Lui ha sempre respinto ogni addebito, anche se ha ammesso – sempre nella lunga intervista concessa ad Andrea Tornielli – di essere stato “un po’ passivo e un po’ scettico rispetto ad alcune accuse”. Nel dettaglio (riguardo la situazione di Ballarat) il porporato dice: “Io ero prete da poco, e sebbene fossi vicario episcopale, avevo un ruolo consultivo, non esecutivo. La notizia mi arrivò da un giovane, io riferii la circostanza al cappellano della scuola. Mi fidavo del suo giudizio”. Oggi, aggiunge, “potendo guardare con maggiore chiarezza a quei fatti con le informazioni di cui dispongo, avrei voluto fare di più. E’ una tragedia terribile e mi dispiace davvero tanto per tutti quelli che hanno subito questi crimini”.
LA NOTA DELLA SANTA SEDE
Padre Federico Lombardiin una nota diffusa venerdì, ha chiarito che “si deve dare atto al card. Pell di una testimonianza personale dignitosa e coerente (una ventina di ore di dialogo con la Commissione Reale!) da cui risulta una volta di più un quadro obiettivo e lucido degli errori compiuti in molti ambienti ecclesiali (in questo caso in Australia) nei decenni passati. E questa è un’acquisizione non inutile nella prospettiva della comune ‘purificazione della memoria’. Si deve dare anche atto a diversi membri del gruppo delle vittime venuto dall’Australia  – ha aggiunto il direttore della Sala stampa vaticana – di aver dimostrato la disponibilità a stabilire un dialogo costruttivo con lo stesso cardinale e con il rappresentante della Commissione per la protezione dei minori – il P.Hans Zollner S.I., della Pontificia Università Gregoriana – con cui hanno approfondito prospettive di impegno efficace per la prevenzione degli abusi”.
SUSSURRI DAI SACRI PALAZZI
Una lettura che Repubblica, in un articolo pubblicato ieri a firma di Orazio La Rocca, mette in dubbio: “In Vaticano cresce il silenzioso esercito pronto a brindare per vederlo sollevato d’autorità dal suo prestigioso prestigioso incarico”. Ormai, scrive La Rocca, “‘non è più difendibile’ dicono Oltretevere quanti (anche tra vescovi e cardinali) sono rimasti delusi e sconcertati’ per le risposte date dal porporato in teleconferenza”. Secondo quanto riporta il quotidiano diretto da Mario Calabresi, “tra i prelati dei Sacri Palazzi” filtra la convinzione che “per un atteggiamento simile c’è solo una strada da intraprendere, quella delle dimissioni”.
L’EPISODIO DEL 1974
A riassumere le audizioni, sul Corriere della Sera, è stato Gian Guido Vecchi: “‘Con l’esperienza di quarant’anni dopo, convengo sul fatto avrei dovuto fare di più. L’ultima notte di deposizione davanti alla Royal Commission governativa australiana non cambia la sostanza, George Pell smentisce ogni responsabilità nella copertura di preti pedofili e dice d’essere stato ingannato dai superiori. Però ammette un episodio esemplare di ciò che accadeva negli anni Settanta e Ottanta. Era il 1974 e uno studente del St. Patrick’s College gli disse che il ‘fratello cristiano’ Edward Dolan ‘si comportava male’ con i ragazzi. ‘Lo disse in una conversazione, casualmente, non mi chiese di fare qualcosa…Supposi che fosse tecnicamente un lamentela’, ha raccontato Pell. Quando il presidente della Commissione Peter McClellan gli ha chiesto cosa fece, Pell ha riposto: ‘Non ho fatto niente’. Alla fine, ha aggiunto, ‘qualcosa ho fatto’: ne parlò con il cappellino della scuola, e il cappellano replicò che l’ordine dei Fratelli cristiani ‘si stava occupando’ delle accuse”.

* Pedofilia, stop all'inchiesta su don 'Mercedes': il Vaticano mette il segreto sugli atti

I pm di Cremona non avranno gli atti sui presunti casi di abusi: la denuncia del deputato Bordo (Sel). Don Inzoli era stato al centro delle polemiche per aver partecipato al convegno sulla famiglia tradizionale
Don Inzoli al convegno sulla famiglia 
Il Vaticano stoppa tutto: la procura di Cremona non potrà avere i documenti richiesti su Mauro Inzoli, alias 'don Mercedes', il prete già ai vertici di Comunione e Liberazione e sospeso dalla Congregazione per la Dottrina delle Fede per pedofilia, lo scorso anno. La denuncia arriva dal deputato di Sel Franco Bordo, autore dell'esposto che aveva dato il via all'inchiesta della giustizia italiana, per una volta in ritardo rispetto a quella vaticana. "La scelta della Santa Sede di non trasmettere gli atti ci delude profondamente - spiega Bordo - ed è una contraddizione rispetto al nuovo corso annunciato da papa Francesco". 

Per questo motivo Sel si augura che ci sia un ripensamento, "i tempi dell'omertà sono finiti". Su don Inzoli, per anni presidente del Banco Alimentare e famoso per il suo elevato stile di vita, è stato apposto il sub secreto pontificio, una specie di segreto di Stato della Santa Sede. La quale aveva speso parole durissime nell'imporre al dirigente di cielle una vita riservata e non più al contatto con i fedeli. "In considerazione della gravità dei comportamenti e del conseguente scandalo, provocato da abusi su minori, don Inzoli è invitato a una vita di preghiera e umile riservatezza, come segni di conversione e di penitenza. Gli è inoltre prescritto di sottostare ad alcune restrizione la cui inosservanza comporterà la dimissione dallo stato clericale", spiegò il decreto del vescovo di Crema, Oscar Cantoni. 

Don Mercedes era salito di nuovo alla ribalta poche settimane fa, quando venne immortalato a Milano seduto in seconda fila, dietro a Roberto Maroni e a Roberto Formigoni, durante il convegno per la famiglia tradizionale al Pirellone. Convegno che aveva scatenato un vespaio perché organizzato dalla Regione con una associazione che si propone l'obiettivo di curare i gay (o perlomeno gli omosessuali che ne fanno richiesta). Il giorno dopo tutti i vertici del centrodestra lombardo fecero finta di non averlo visto, o addirittura di conoscerlo di sfuggita. 

Comunque sia, le indagini vanno avanti. Al momento
 almeno una ventina di persone ascoltate sarebbero state ascoltate dagli investigatori. Il procuratore capo Roberto Di Martino, contattato da Cremaonline, ha spiegato che "da diversi mesi stiamo portando avanti le indagini, che tuttora procedono. Le persone interrogate sono residenti nel cremasco e nei territori limitrofi. Abbiamo accertato alcuni fatti che risalgono a diversi anni indietro. In parte potrebbero risultare prescritti, in parte no. Stiamo verificando".

Interdetti?

Gesuitica ostpolitik

I Gesuiti di un tempo erano andati in Russia per convertirla. Dato che lo zar non aveva applicato il decreto di soppressione di Clemente XIV, fu grazie a loro che l’ordine, nel 1814, poté rinascere per volontà di Pio VII. Paradossalmente, un governo ortodosso aveva mantenuto in vita un’istituzione cattolica eliminata dal Romano Pontefice, ma utilissima allo Stato russo per le sue rinomate scuole, nonostante la capillare infiltrazione nell’aristocrazia. Oggi la politica di Mosca è ancora una volta contraria, nei fatti e nelle parole, all’orientamento assunto da Roma con un tradimento più o meno esplicito della sua missione di origine divina. Come si spiega allora l’abbraccio di Cuba e l’ostinato silenzio papale sulla sorte dei greco-cattolici ucraini?

Orticelli in cerca di ortolani

Cattolici in politica: il vero vulnus e l’unico rimedio

La sortita di Adinolfi e Amato sul loro nuovo partito, “Il popolo della famiglia”, sta come ovvio facendo discutere e fin da subito si nota che l’iniziativa ha suscitato perplessità.
Riccardo Cascioli, ne “La nuova Bussola Quotidiana” (4 marzo), critica soprattutto le modalità d’azione dei due: a quanto dice, avrebbero agito all’insaputa degli altri organizzatori – Gandolfini, Miriano, Brandi – del Family Day spiazzandoli anche pubblicamente e sottolinea il fatto che fin dal nome si riduce tutto al problema della famiglia, mentre giustamente un partito non può essere monotematico.

El globalista

La “globalizzazione buona” di Bergoglio 



Nel pomeriggio del 1 marzo 2016 il Papa ha incontrato a Santa Marta una trentina di aderenti al movimento del cristianesimo sociale francese dei “Poissons Roses” e al connesso laboratorio di idee “Esprit Civique”.
Sui contenuti dell’incontro pomeridiano, protrattosi per circa un’ora e mezza, il direttore del settimanale francese “La Vie”, Jean-Pierre Denis, presente all’incontro, ha scritto sul sito internet del settimanale un accurato resoconto dal titolo “Conversation politique avec le pape François”, che è stato tradotto e pubblicato da L’Osservatore Romano del 4 marzo 2016. e ripreso dal servizio d'informazione vaticano news.va.
Il testo si presenta come uno spaccato del bergoglio-pensiero che, tra luoghi comuni e battute ad effetto, rende bene l’idea del “tipo di papa” ammannitoci dai moderni cardinali.

TAR dixit

La saga dell’imbecillità impazza…e i preti si defilano 


L’ultima esilarante novità viene da Rimini, un tempo terra “papalina” oggi terra di mangiapreti: niente più benedizioni pasquali nelle scuole, TAR dixit.

Ovviamente il TAR si è pronunciato su richiesta di alcuni cittadini, tra cui spiccano certuni che avrebbero il compito di “educatori”, che fanno cioè gli “insegnanti”, e dovrebbero “insegnare a campare” ai bambini.
Quando si dice “i frutti del ‘68”!

Fatto sta che, dopo le ridicole “battaglie laiche” per la “rimozione dei Crocifissi” e l’“abolizione dei presepi natalizi”, venire a sapere che la mancanza di cervello ha partorito questa nuova “conquista sociale”, e veramente cosa che scoraggia, non tanto perché stupisca o indigni questa diffusa “lotta al sacro”, quanto perché fa male constatare fino a che punto quest’attuale società “civile” possa dar prova di atrofizzazione della materia grigia.

sabato 5 marzo 2016

Il corano dei bergogliani: Jesus akbàr!

Islam, la svolta del nuovo vescovo «A Bologna serve una 
moschea» 
 Corriere della Sera - Bologna 
«Sono favorevole a una moschea a Bologna». L’arcivescovo Matteo Maria Zuppi spinge per un grande luogo di culto musulmano in città. E le sue parole spiazzano tutti, dal sindaco Virginio Merola al coordinatore della comunità islamica bolognese Yassine Lafram. Ma l’imprevedibilità di Zuppi ha ormai abituato tutti, (...) 

Cine Gospa Circus (a colori e in bianco e nero per daltonici..)


Monica Comi ‘Ho Visto La Madonna A Medjugorje E Mi Ha Sorriso’


Monica Comi, è una mamma di famiglia. Ha due figli: Elisabetta e Marco Giuseppe.
E’ sposata con Enrico e vivono in provincia di Vicenza.
La sua famiglia è sempre stata vicino a Dio.
Monica, è’ sempre disponibile in parrocchia, animando la messa.
Dal 2002 ad oggi, gestisce e lavora insieme ai suoi genitori, suo fratello e sua cognata, presso il bar di famiglia “Bar Flavia”.
L’incontro con la Vergine Maria a Medjugorje ha cambiato la sua vita.

Ma quando mai?

PASTORI IN CONFUSIONE

    Pastori del gregge o seminatori di scandalo? Ci sono vescovi e teologi che a partire dal Concilio Vaticano II sono diventati seminatori di confusione facendosi fautori di una sorta di relativismo spirituale. Ma il Vangelo è cambiato? 
di F. Lamendola




Ci sono vescovi e teologi i quali, a partire dal Concilio Vaticano II, invece di porsi come pastori del gregge, sono diventati, in effetti, e al di là della loro personale bona fides, dei seminatori di confusione, persino di scandalo, nei confronti del popolo cristiano; non mostrano più, con chiarezza e autorevolezza, la via da seguire, la via maestra tracciata dalla Chiesa in secoli e secoli di storia, di pensiero, di sostegno dello Spirito Santo, ma si fanno fautori di una sorta di relativismo spirituale, di una specie di soggettivismo religioso,partendo dall’erroneo presupposto che “tutto è grazia”, fraintendendo la nota frase di S. Paolo e ponendo come dato già acquisito ciò che è, invece, un impegnativo, faticoso e mai scontato cammino della Chiesa verso il compimento del Vangelo e la realizzazione della Promessa divina.

Il salvadanaio cattolico è consunto

L'OPA DELL'ASTUTO ADINOLFI

    Il partito del Family Day ovvero dell’Opa di Adinolfi sulla destra cattolica. Adinolfi come Costantino:No secco all'astuto giocatore di poker già deputato del Pd che ebbe a transitare nel montismo e strizzato l'occhio a Grillo-Renzi 
di Giovanni Vasso


Il fatto. Il partito del Family Day ovvero dell’Opa di Adinolfi sulla destra cattolica

di Giovanni Vasso
Barbadillo


Mario Adinolfi, come Costantino (l’imperatore, intelligenti pauca), ha avuto chiara illuminazione. Ed è partito, novello San Giorgio, all’assalto del fortino senza padrone (il Drago che fu Alleanza Nazionale è ormai dissolto, quello che fu Forza Italia è di fatto morente) in cui c’è il tesoro di voti e cuori destri.  Fiero e orgoglioso della sua specialissima protezione divina, “In hoc signo vinces”, dalla tribuna della “Croce” ha lanciato la sfida alle rovine del centrodestra: avanti, con il Popolo della Famiglia che sarà nuovo soggetto politico e partitico pronto a scender nell’agone elettorale già da subito, alle amministrative. Che sia un progetto e non una mera boutade lo annuncia l’assemblea fondativa convocata a Roma per l’undici marzo prossimo venturo.

Quando il popolo indurisce la cervice

Ita et nunc


 Come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così anche ora (Gal 4, 29).


Se i Protocolli dei Savi di Sion fossero stati un falso compilato dalla polizia zarista, non si capisce a che scopo Nicola II ne avesse portato con sé una copia a Ekaterinburg, dove fu trucidato con tutta la sua famiglia. Altro indizio di autenticità è il fatto che buona parte del piano in essi descritto si è già realizzato, a cominciare da quella rivoluzione marxista, finanziata e diretta dalle logge ebraiche, che in una prima fase lo detronizzò e in una seconda lo eliminò fisicamente. Non senza motivo un esperto di massoneria, qual era padre Kolbe, li aveva presi molto sul serio. I figli carnali di Abramo, non sopportando che i suoi figli spirituali li abbiano soppiantati nel godimento dei beni messianici, si sono votati ad una lotta senza quartiere contro di loro, fino all’ultimo cristiano. Non potendo certo sterminarli tutti (nonostante i ricorrenti massacri inaugurati nel 1792 e tuttora in corso per mano islamica), hanno pensato bene di pervertirne la fede al fine di condurli inavvertitamente alla loro stessa apostasia e riassorbirli così nella propria incredulità.

Consulente non bergogliana

Lutero commemorato come merita nelle parole di S.Teresa d'Avila

 (Dal Cammino di perfezione, cc. 1-3) “In questo tempo mi giunse notizia dei danni e delle stragi che avevano fatto in Francia i luterani e di quanto andasse aumentando questa malaugurata setta. Ne provai gran dolore e, come se io potessi o fossi qualcosa, piangevo con il Signore e lo supplicavo di porre rimedio a tanto male. Mi sembrava che avrei dato mille volte la vita per salvare una fra le molte anime che là si perdevano. Ma, vedendomi donna e dappoco, nonché incapace a essere utile in ciò che avrei voluto a servizio del Signore, poiché tutta la mia ansia era, come lo è tuttora, che avendo egli tanti nemici e così pochi amici, decisi di fare quel poco che dipendeva da me.

A piccoli passi verso il 2017?

Il mondo ortodosso riconosce la Santa Casa di Loreto. Tappa gloriosa di una storia comune

Una giornata storica, una «tappa gloriosa» che unisce il mondo latino cattolico con quello orientale bizantino, e che segna un ulteriore «arricchimento reciproco dei valori spirituali e culturali»: nelle parole dei partecipanti c’è tutta l’importanza dell’evento in programma domani 5 marzo a Loreto, in provincia di Ancona, dove, in occasione del settimo centenario della fondazione dell’attuale basilica pontificia, autorità ortodosse delle Chiese di Albania, Georgia, Grecia, Romania, Russia e Serbia si riuniranno in preghiera presso la Santa Casa insieme alla delegazione pontificia e ai rappresentanti della Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta.

“Facile è cavalcare la tigre, difficile è scendere”.

Strane coincidenze nella nuova strategia comunicativa del Vaticano

La notte da Oscar del cardinale “ranger” George Pell
Il cardinale George Pell
Roma. Far coincidere la prima delle audizioni del cardinale George Pell davanti alla Royal Commission australiana (cioè la più alta istanza inquirente del Paese) con la notte degli Oscar in cui sicuramente il film “Il Caso Spotlight” avrebbe conquistato una statuetta (ha addirittura vinto quella di maggior prestigio come miglior film) non può essere considerata casuale. Pell doveva rendere la sua testimonianza già agli inizi di dicembre dell’anno scorso, poi ha chiesto di essere ascoltato in video streaming per problemi di salute relativi alla sua età e ai suoi disturbi cardiaci. La Commissione , che lo voleva interrogare di persona, ha chiesto un aggiornamento, al fine di accertare se le condizioni di salute fossero migliorate. Ciò non è avvento, e di rinvio in rinvio, di valutazione in valutazione, si è arrivati alla notte degli Oscar. Pura coincidenza o che altro? Forse strategia. Della Royal Commission o si tratta anche  di una nuova strategia comunicativa vaticana?

venerdì 4 marzo 2016

Per me risulta ridicolo:

Se riedifico quello che ho demolito, mi denuncio come trasgressore  

Riflessioni sul Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che modifica il Rito della “Lavanda dei piedi”.

“Se riedifico quello che ho demolito, mi denuncio come trasgressore” (Galati, 2, 18)
di Don Giovanni Stefano Di Maria
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In data 6 gennaio 2016, solennità dell’Epifania del Signore, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, con la firma del Prefetto Robert Card. Sarah e un commento dell’Arcivescovo Segretario Arthur Roche, ha emanato il Decreto “In Missa in Coena Domini”, che muta il Rito della  ‘Lavanda dei piedi’, dando attuazione ai desiderata di Papa Francesco, espressi con Lettera del 20 dicembre 2014.
Riprendo la missiva del Sommo Pontefice con questo metodo: ritrascrivo il testo pontificio, evidenzio in corsivo alcune sue affermazioni, fra parentesi in neretto offro il mio contributo.


In verità non è difficile comprendere..

Meglio affittare l’utero o la vagina?


di Roberto Quaglia – Roberto.info
Ho lottato con me stesso per non dire assolutamente nulla in merito alla grande telenovela nazionale – utero sì, utero no (nel senso dei contratti di locazione uterina agevolata per spermatozoi ed ovuli senza fissa dimora). Alla fine ho dovuto arrendermi e dire la mia anch’io.
Nella stragrande maggioranza delle discussioni in merito il tema è mal posto. Se ne fa una questione morale e sulle questioni morali possiamo stare a cianciare fino alla fine dei tempi.
Il tema invece – come sempre – è innanzitutto capire di cosa stiamo parlando.
In verità non è difficile comprendere che cosa sia l’atto di affittare l’utero di una donna per farvi crescere un bambino proprio. E’ un contratto di prostituzione. A chi se ne fosse dimenticato gioverà ricordare che sesso e procreazione sono categorie di fenomeni attigui, talvolta addirittura correlati, e che l’utero non a caso si trova subito al di là della vagina. Non vorrei qui passare per complottista, ma vi assicuro che non è una coincidenza. C’è una ragione se utero e vagina sono così vicini.