ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 27 gennaio 2017

Francis' theatre

Per fare scandalo oggi basta rivelare cosa c'è scritto nel Vangelo


L'esordio della “Passione secondo Giovanni” al Teatro Massimo di Palermo suscita clamore perché intende avviare una radicale rilettura della religione



Esordirà ad aprile al Teatro Massimo di Palermo ma fa già scandalo la “Passione secondo Giovanni” di Bach che verrà allestita da Pippo Delbono. Ora, questi scandali preventivi, telegrafati con mesi di anticipo, sono un gioco delle parti e lasciano il tempo che trovano: dalle anticipazioni trapela infatti che l'istinto anarchico del regista ribelle lo porterà a una radicale rilettura della religione in cui, pare, si schiererà dalla parte dei migranti, rivaluterà il ruolo della donna, si opporrà ai muri, rileggerà laicamente l'epoca di terrore in cui siamo piombati. Capirai: tutti temi di cui in questo periodo non si parla affatto e che coglieranno il pubblico di sorpresa; speriamo che in platea non si verifichino troppi infarti.

Delbono rivendica inoltre la necessità di riflettere sulla religione e decidere se schierarsi “dalla parte del fondamentalismo e della violenza o dalla parte dell'uomo e dell'amore”. Ora, considerato che nella Passione c'è scritto che Gesù amò i discepoli fino alla fine, ma che uno di loro lo tradì; considerato che fulcro e cardine del Cristianesimo è l'insegnamento di amare i nemici, mentre i crocifissori di Gesù agivano secondo logiche e istituzioni puramente umane; considerato tutto questo, se Delbono volesse veramente fare scandalo, dovrebbe limitarsi a dire al pubblico ciò che si trova scritto nel Vangelo: bisogna decidere se schierarsi dalla parte dell'uomo e della violenza oppure dalla parte del fondamentalismo e dell'amore.



Mamma lo turkson!

Muro Usa-Messico: card. Turkson (Santa Sede), “speriamo altri Paesi non seguano esempio” di Trump


La Santa Sede è preoccupata per “il segnale che si dà al mondo” con la costruzione del muro tra Usa e Messico, voluto dal presidente statunitense Donald Trump per frenare le migrazioni. E si augura che gli altri Paesi, anche in Europa, “non seguano il suo esempio”. Lo ha detto oggi al Sir il cardinale Peter Turkson, presidente del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale, a margine di un convegno sulla “Laudato sì e gli investimenti cattolici” in corso alla Pontificia Università Lateranense. “Noi ci auguriamo che il muro non sia costruito ma conoscendo Trump forse si farà – ha affermato. La Santa Sede è preoccupata perché non riguarda solo la situazione con il Messico ma il segnale che si dà al mondo. Non sono solo gli Usa che vogliono costruire i muri contro i migranti, accade anche in Europa. Mi auguro che non seguano il suo esempio. Un presidente può anche costruire un muro ma può arrivare un altro presidente che l’abbatterà”.
http://agensir.it/quotidiano/2017/1/27/muro-usa-messico-card-turkson-santa-sede-speriamo-altri-paesi-non-seguano-suo-esempio/

Tutta la verità sul muro di Trump


L' autocrate

L'American Spectator all'attacco del Papa: "E' un autocrate"
Pesante attacco del mensile statunitense al Pontefice dopo le vicende che hanno interessato l'Ordine di Malta: "Sta cancellando i suoi avversari"

     Benedizione 'Urbi et Orbi' di Papa Francesco (foto LaPresse)

“Sotto Papa Francesco, la nuova ortodossia è eterodossia e guai a coloro che non si conformano ad essa”, scrive George Neumayr sul mensile American Spectator. Le analisi del periodico statunitense ruotano attorno alla vicenda delle dimissioni di Matthew Festing, Gran Maestro dell'Ordine di Malta, richieste del Pontefice il 25 gennaio scorso. Il caso era scoppiato un mese prima con il licenziamento, ad opera di Festing, del Gran Cancelliere tedesco Albrecht Freiherr von Boeselager, reo di non avere impedito la distribuzione di preservativi per le prostitute e gli operatori umanitari nei presìdi dell'Ordine in Myanmar.

La rivincita del Califfo

Copiata/incollata/argentinata

AMORIS LAETITIA ERA GIÀ STATA «SCRITTA» PARI PARI DA BERNHARD HÄRING. ECCO COSA NE PENSAVA LA CHIESA

Amoris Laetitia era già stata «scritta» pari pari da Bernhard Häring. Ecco cosa ne pensava la Chiesa
Su L'’Osservatore Romano del 6 marzo 1991 comparve, “su autorevole richiesta”, una traduzione di un articolo del professor William E. May, docente di teologia morale alla Catholic University of America di Washington e unico membro laico della Commissione Teologica Internazionale, già pubblicato nel periodico Fellowship of Catholic Scholars Newsletter, vol. 14, n. 1, dicembre 1990.

Nel 1989 P. Bernhard Häring, CSSR, ha pubblicato il libro Ausweglos? Zur Pastoral bei Scheidung und Wiederverheiratung: Ein Plädoyer, Freiburg, Herder 1989 (trad. it.: Pastorale dei divorziati. Una strada senza uscita?, Bologna, Ed. Dehoniane 1990). (I riferimenti delle citazioni saranno fatti seguendo l’edizione italiana). Häring, che evidentemente considera la pratica delle Chiese Ortodosse Orientali, fondata sulla loro spiritualità della oikonomia, come superiore alla pratica della Chiesa Cattolica Romana, sostiene alcune posizioni che non sono compatibili con l’'insegnamento cattolico.

“Odore di pecora”

L'ODISSEA DEL RANCORE

    Cosa c’è dietro l’astio anti-Trump di Francesco. Nel cristianesimo e fin da subito si sono insinuati i rancorosi: quelli che nel Vangelo hanno visto la grande occasione per odiare i ricchi, i forti e gl’intelligenti 
di Francesco Lamendola  



C'era una volta il rancore.  Il rancore del povero nei confronti del ricco; del debole nei confronti del forte; dello stolto nei confronti del saggio. Nel mondo antico il rancore poteva esprimersi solo in rare occasioni e solo a mugugni: la struttura sociale non permetteva altrimenti. Lo vediamo nel discorso di Tersite agli Achei, contro Agamennone; e capiamo perché, quando Odisseo lo percuote sulla gobba e lo zittisce, tutti i guerrieri greci scoppiano a ridere: non perché siano dei vili, come i soliti commentatori moderi politically correct si affrettano a spiegare, ma perché Tersite, piangente sotto le percosse di Odisseo, è l’emblema vivente e grottesco del rancore frustrato e umiliato, un qualcosa che essi non possono che disprezzare doppiamente. Tersite, per loro, non è affatto il nobile pacifista inascoltato, ma un vile e un maldicente di professione: il primo a fuggire davanti al pericolo, il primo a schizzare veleno sui capi con la sua lingua tagliente.
Poi è venuto il cristianesimo. Gesù ha insegnato a ciascuno a rendere i conti davanti a Dio, senza guardarsi né a destra, né a sinistra; senza criticare il vicino, senza borbottare, anzi, perfino ignorando, con la propria mano destra, quel che sta facendo la sinistra.

Vatican memory day


Francobollo celebrativo
per il quarantesimo anniversario dell'Incoronazione
di Sua Altezza Imperiale
Jean Bedel Bokassa

1977-2017

I ricchi cantori della Chiesa povera

INCHIESTA Il giudice è un "volto noto": lo strano caso del bando milionario vinto da Melloni & coIl super bando ministeriale da un milione vinto dalla Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna. C'è il caso del membro di commissione che ha assegnato il punteggio vincente per la Scuola di Bologna: è un docente dello stesso ateneo del segretario Melloni. Ma c'è di più: proprio nei giorni caldi del bando ha frequentato le commissioni della Fondazione e partecipato, su invito di Melloni, a trasmissioni radiofoniche sulla Rai. E' solo una delle stranezze mai chiarite dal Miur. L'ultima puntata della nostra inchiesta. 

giovedì 26 gennaio 2017

Cari laicisti

Il Papa detta la linea sui migranti, banani in Piazza Duomo e quel bullismo radical sul figlio di Trump


“Quanti fuggono dai propri Paesi a causa della guerra, delle violenze e delle persecuzioni hanno diritto di trovare adeguata accoglienza e idonea protezione nei Paesi che si definiscono civili”. Queste le parole pronunciate ieri da Papa Francesco durante l’incontro con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, esortando i magistrati a “dedicare ogni sforzo, specialmente nel contrasto della tratta di persone e del contrabbando dei migranti”. Se poi vi avanza tempo per espellerne qualcuno o evitare che nascano ghetti tipo Molenbeek, meglio, altrimenti poco male.
Cari laicisti dei miei coglioni, quelli che non appena arriva l’inizio di dicembre cominciano a rompere i coglioni contro presepi e recite scolastiche nelle scuole, in nome dello Stato laico, nulla da dire al riguardo? Tutto bene che un capo di Stato estero, perché tale è il Papa nella loro visione della cose, metta becco nell’amministrazione della giustizia italiana e nelle priorità del contrasto alla criminalità? Perché se così fosse, allora non è la laicità dello Stato a starvi a cuore, vi sta sui coglioni il Natale, perché dovete fare i Charlie Hebdo de noantri. Ma si sa, quando c’è di mezzo il migrante, va bene tutto, si fanno i patti anche con il diavolo. O con l’acquasanta, a scelta.

La Domenica andando alla Messa?

BOSNIA: Ogni domenica a messa con l’imam



di Đenana Kaminić (N1) 
Nei villaggi tra Jablanica e Prozor, che al tempo della guerra in Bosnia si trovavano sulla linea del fronte tra milizie croate e bosgnacche, i tempi del conflitto sembrano ormai alle spalle.
Amir Effendi Drežnjak è l’imam del villaggio di Lizoperci nel comune di Jablanica. Da tre anni e mezzo ormai, ogni domenica accompagna in auto i fedeli cattolici dal vicino villaggio di Slatina fino al villaggio di Gračac per la messa. Nello stesso villaggio l’imam tiene lezioni alla scuola coranica (mekteb)
“Mi hanno detto che non hanno un autobus o automobili. Li ho accompagnati una domenica, e poi la successiva. Alla terza domenica di fila ho detto loro che non vi è alcuna necessità per loro di aspettare che qualcun altro li passi a prendere, perché io vado a Gračac ogni domenica. Ho detto loro che possono contare su di me e che li porterò io in chiesa a pregare Dio finché io sono lì“, ha dichiarato Amir Drežnjak alla televisione bosniaca N1.

Lo scrociato

Il Cavaliere e il pezzente


festing-bergoglio
di Alberto Di Janni
Bergoglio ha chiesto le dimissioni del Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, fra’ Matthew Festing. Il Gran Maestro ha obbedito.
Forse non poteva fare altrimenti, data la sua condizione di religioso (tanto per evitare equivoci e polemiche, mi metto qui nell’ottica di chi, come appunto il Gran Maestro Festing, riconosce pacificamente Francesco come legittimo Papa della vera Chiesa).
Forse è stato ricattato o ha cercato di salvare il salvabile, sacrificando la sua persona per il bene dell’Ordine: illudendosi che il suo sacrificio avrebbe calmato l’ira e l’ingordigia del despota.

E' lui o non é lui?

P.LIVIO IN CRISI: NON CREDE PIÙ A MEDJUGORJE?


C’è chi pensa stia vivendo una profonda crisi spirituale (qualcuno azzarda trattarsi di una vera e propria crisi di fede) e chi addirittura ritiene che non creda più alle apparizioni di Medjugorje: troppo lunghe, la gente si è stufata…


266 o 666?

Atti, misfatti e soprusi di “266” il misericordioso

Malta come le Falkland?

Il Papa "commissaria" l'Ordine di Malta, ora si aspetta la punizione per il cardinale Burke
Clamorosa decisione del Papa contro l'Ordine di Malta: "impone" le dimissioni al Gran Maestro Festing e annuncia un Delegato Pontificio per il governo dell'Ordine. Si distrugge così la sovranità di un Ordine che vanta rappresentanze diplomatiche in oltre cento paesi. Ma si capisce che obiettivo è il cardinale Burke, patrono dell'Ordine, da tempo nel mirino per le resistenze alla lettura progressista dell'Amoris Laetitia.





Il duro e inusuale intervento di papa Francesco che ha forzato alle dimissioni il Gran Maestro Robert Matthew Festing per poi annunciare una sorta di commissariamento del Sovrano Militare Ordine di Malta, pare essere soltanto l’inizio di un terremoto sia nella Chiesa sia nel campo dei rapporti internazionali.

mercoledì 25 gennaio 2017

E domani?

Lettera di un giovane cattolico perplesso


Mons-Lefebvre_Mons-de-Castro-Mayer
 di Cristiano Lugli
Carissimi amici di Radio Spada,
I pregi dell’essere giovani sono tanti e siamo soliti affermarlo accoratamente. Ancor meglio è essere giovani e cattolici, cosa che, in epoca pre-illuminista, poteva considerarsi cosa normale e tipica di ogni famiglia.
Certo oggi si evidenzia un terzo aspetto nell’essere giovani e perlopiù cattolici, ovvero essere giovani cattolici al giorno d’oggi. Il giochetto di parole derivante da questo terzo aspetto non è casuale, tanto meno irrisorio, ma è segno di una realtà tangibile a tutti. Penso che la differenza di età conti senza dubbio poco, tuttavia essere giovani cattolici al giorno d’oggi ha un non so che di difficile, commisto ad un non so che di altrettanto stimolante. Intanto limitiamoci al primo aspetto.
Penso non sia sbagliato asserire che una persona di vent’anni e poco più, quale il sottoscritto, è nato al cospetto del peggio: una società degradata all’ennesima potenza, una generazione cresciuta senza arte né parte, un’educazione generale soggetta in quasi totale parte allo spirito del mondo ed infine, non per importanza, una Chiesa scarnata della Sua essenza principale.

Spiriti attaccaticci e crudeli

La beata Anna Katharina Emmerick e le visioni dell’Angelo Custode, di San Michele e del demonio

                          

Per molti cattolici, la figura di Anna Katharina Emmerick (1774-1824) beatificata da Giovanni Paolo II nel 2004, è essenzialmente legata al famosissimo film dell’attore regista australiano Mel Gibson “La Passione di Cristo”, la cui sceneggiatura è in buona parte, per gli aspetti non tratti ovviamente dai vangeli canonici, basata sulle visioni attribuite alla monaca agostiniana tedesca. La beata nacque l’8 settembre 1774 da una famiglia di contadini e non potè frequentare regolarmente la scuola, dovendo lavorare nei campi e aiutare in casa. Sin dalla più tenera età ebbe un profondo desiderio di consacrarsi a Dio nella vita religiosa. Come accadeva a quell’epoca, diverse congregazioni di suore la rifiutarono la rifiutarono perché non aveva a disposizione la necessaria dote economica per entrare in monastero. Solo nel 1802 venne finalmente accolta nel monastero delle Agostiniane di Agnetenberg presso Dulmen e l’anno seguente prese i voti religiosi.

Il centro del villaggio


  
 La chiesa torni al centro del villaggio

La ricostruzione delle chiese non può non essere una priorità per l'Ue ed il governo italiano, in gioco c'è l'identità di un continente intero.

Ospite sgradito e tragicamente familiare, il terremoto è tornato a bussare alle porte degli italiani scuotendone le case e – con esse- quella sicurezza sociale che da sempre rappresentano nell’immaginario collettivo. La congiuntura con l’ondata di maltempo, fatalmente, ne ha riproposto il suo carico di morte oltre che di distruzione. La scossa del 18 Gennaio ha ricondotto l’attenzione del Paese sul dramma che dal 24 Agosto scorso sta vivendo quotidianamente la popolazione delle zone colpite: la sepoltura di parenti ed amici, risparmi e ricordi di una vita finiti sotto le macerie, il gelo e gli sciacalli, le pastoie burocratiche e la corsa della solidarietà che rallenta. Un tale disastro naturale, oltre ad aver procurato insanabili sofferenze individuali, rischia di mettere a repentaglio l’esistenza stessa di intere comunità, fiaccate dalla devastazione dei tradizionali contesti aggregativi, dal conseguente stravolgimento del tessuto sociale e dalla necessità di una ricostruzione veloce e non troppo divisiva.


Un uomo si giudica anche dai suoi nemici





3 BUFALE dette dai giornalisti CONTRO DONALD TRUMP


http://www.pandoratv.it/?p=14108






FUOCOATRUMP

    Salviamo il clandestino Donald ! Scriveva Joseph Conrad che un uomo si giudica anche dai suoi nemici, ed il neo presidente Usa, che di nemici ne ha davvero tanti, sembra meno peggiore di gran parte di loro 

                                                                                                                                                                                                                di Roberto Pecchioli  
                                                                                                      


Chi scrive e chi pubblica queste righe non è un tifoso sfegatato di Donald Trump, né si attende dalla sua presidenza miracoli o rivoluzioni nell’assetto del mondo. Tuttavia, scriveva Joseph Conrad che un uomo si giudica anche dai suoi nemici, ed il neo presidente Usa, che di nemici ne ha davvero tanti, sembra meno peggiore di gran parte di loro, e comunque ha diritto ad essere messo alla prova. I sedicenti nemici dei “pregiudizi”, i sacrestani integerrimi della democrazia hanno emesso la sentenza contro di lui prima e senza processo, senza prove e diritto di replica. Alla larga da questi insopportabili talebani del Bene, del progresso, e dei “diritti”.
Bianco, maschio, eterosessuale.  Per di più credente: ha giurato da presidente degli Stati Uniti su due Bibbie, una delle quali è quella che gli donò la madre più di sessant’anni fa. Mentitore, anche, Donald Trump, archetipo del Male: ha confidato che per un uomo ricco e potente è facile ricevere favori sessuali dalle donne, il che è una vergognosa, millenaria menzogna ! Nel discorso di insediamento ha osato affermare che il potere , suo tramite, ritorna al popolo americano, cui era stato espropriato e che, massimo degli orrori, egli si impegna a difendere i confini, il popolo ed il lavoro degli Usa.