ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 1 luglio 2017

E’ la neo Chiesa di rito argentino

Don Bosco: santo, educatore, prete di strada


Sono tante le ferite all’anima dei cattolici fedeli. Dall’abdicazione del grande papa Benedetto XVI alla successiva intronizzazione di Francesco, poi, sembra che le piaghe si vadano allargando e se ne aprano di nuove. Dalla drammatica vicenda degli abusi sessuali sui minori a casi sempre più numerosi di condotte private ed intime di vita disordinata o addirittura scandalosa, all’affarismo di alcuni sino a vere e proprie enormità dottrinali, il quadro è disarmante. Il “papa nero” Sosa Abascal, numero uno dei gesuiti, ha messo in dubbio la verità dei Vangeli (“non c’erano telecamere al tempo di Gesù”) e negato rotondamente l’esistenza del Maligno. Gli esempi sono troppi e così diffusi da far temere che avesse ragione Paolo VI allorché denunciava, insieme ad un “pensiero non cattolico” diffuso nella Chiesa, il fumo di Satana penetrato nel corpo vivo dell’istituzione. La memoria va ad un grande filosofo e sacerdote dell’Ottocento, Antonio Rosmini, ed al suo libretto, che gli costò in vita le attenzioni del Sant’Uffizio, intitolato “Le cinque piaghe della Santa Chiesa.”
Serve aria fresca, una prassi ed un pensiero cattolico che, fedele al “depositum fidei”, torni a parlare di Dio ad un mondo diventato infedele, o, peggio, indifferente. Un grande esempio ci viene dalla figura di San Giovanni Bosco, anzi, semplicemente, Don Bosco, il grande prete astigiano dell’Ottocento che unisce tre straordinarie caratteristiche, o carismi, come si diceva. Innanzitutto, Don Bosco è un santo, e non solo perché tale lo ha proclamato la Chiesa sin dal 1934. Ma fu anche un eccezionale educatore e, come oggi usa dire, un prete di strada. Torino ed il Piemonte conobbero, in quel periodo, una preziosa fioritura di figure eccezionali. Oggi vengono chiamati i “santi sociali”, Giuseppe Cafasso, amico e collaboratore di Don Bosco, l’uomo che seguiva i condannati a morte sin sul patibolo, Giuseppe Cottolengo, il vero paladino degli ultimi, dei più sfortunati e disgraziati tra gli esseri umani, Francesco Faà di Bruno, scienziato ed infaticabile animatore della stampa, Giulia di Barolo, nobile di origine francese. L’ultimo grande, già in pieno Novecento, fu Don Orione.

Chi accoglie chi?

Ricordate le barricate “razziste” di Cona? Ora le fanno i migranti lì ospitati. Contro altri migranti


“Oggi le comiche” fa un baffo a questo Paese, siamo veramente alla frutta. Mentre ci camminano con i tacchi a spillo sui coglioni h24 per ricordarci che l’accoglienza è un dovere, sapete cosa succede a Cona, il piccolo paesino del veneziano balzato agli onori delle cronache lo scorso gennaio per le barricate erette dai cittadini contro l’arrivo di migranti? Che gli stessi migranti non vogliono altri migranti! Razzisti del cazzo, altro che risorse!

Avete dimenticato ciò che è il Battesimo e ignorate la dottrina cristiana.,

Scusi, lei che ne pensa del caso Mortara?



In questi tempi di somma confusione teologica e morale, dove pare che a un cattolico sia lecito dire tutto e il contrario di tutto, e dove, in nome del “discernimento”, dell’”accompagnamento” e della “misericordia”, si è indotti a pensare che bazzecole come la Verità, la Giustizia e la Dottrina, per non parlare dell’Amore stesso, dell’Amore vero, quello cristiano, che è cosa divina e ben diversa dall’amore puramente umano (e, talvolta, in se stesso perverso), passino in seconda linea e diventino delle entità trascurabili, qualcosa di negoziabile, proponiamo un test facilissimo per capire chi abbiamo di fronte e se sia un cattolico serio oppure un cattolico progressista, cioè da operetta, o addirittura un modernista, cioè un eretico travestito da cattolico e segretamente nemico implacabile sia del cattolicesimo, sia della Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Il test consisterebbe in questa breve, lapidaria domanda: Scusi, lei che ne pensa del caso Mortara?

Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».

Müller trasferito? Un altro colpo alla continuità dottrinale

Il cardinal MullerIl cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della congregazione per la Dottrina della Fede, non sarà confermato nel suo incarico alla scadenza del quinquennio il prossimo 2 luglio. La notizia potrebbe essere ufficializzata oggi stesso ed era da tempo nell'aria. Nell'interpretazione dell'esortazione Amoris laetitia, è stato uno strenuo difensore della continuità della dottrina della Chiesa in materia morale

Amoris immunditia

Festini gay in Vaticano e il cardinal Coccopalmerio

                                        orgia
Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 
Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce…
Fa discutere quanto è accaduto in questi giorni: un alto prelato è stato colto in flagrante nel corso di un’animata orgia a base di sesso e droga all’interno del Palazzo del Sant’Uffizio.
Il Fatto quotidiano ne ha parlato per primo, 3 giorni fa, in questi termini: “..L’inquilino dell’appartamento, stando a quanto raccontano in Vaticano, è un monsignore che svolge le mansioni di segretario di un importante porporato a capo di un dicastero della Curia romana…I n Vaticano bocche cucite o quasi sull’operazione delicatissima svolta dagli uomini comandati da Domenico Giani.

Amoris Darwinismus

Amoris Laetitia, Avvenire già parla di riforma della dottrina 

L’inserto di Avvenire “Noi genitori e figli” attualmente in distribuzione è dedicato all’Esortazione postsinodale Amoris laetitia. La parte più interessante riguarda la lettura del documento di Papa Francesco come occasione e spinta per il rinnovamento della teologia morale. Ne parlano due teologi, uno dei quali, il Prof. Chiodi, da poco nominato membro della rinnovata Pontifica Accademia della Vita. 


Questa dichiarazione di intenti di Avvenire, non nuova a dire il vero, ma in qualche modo “ufficializzata” sul quotidiano dei vescovi italiani, è interessante prima di tutto perché confuta definitivamente l’idea di chi continua a dire: la dottrina non cambia, il documento è solo pastorale.

Ma come twitta bene il muto...

VIDEO - Charlie deve morire: così si è rotto l'argine
Con il silenzio-assenso dei vescovi all'eutanasia
Quello che sta accadendo con Charlie rappresenta una svolta epocale per la nostra società. Un bambino totalmente espropriato ai genitori da uno Stato che lo condanna a morte. E la Chiesa? L'inquietante silenzio pervenuto dalle gerarchie è stato interrotto solo da pavide voci che ci hanno raccontato false verità, dando così il silenzio assenso all'eutanasia.

Avverso alla ragione e alla dottrina

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Preti profetici?


Se qualcuno non l’avesse ancora capito, opporci con la ragione e con la dottrina all’avversario che abbiamo di fronte è perfettamente inutile, visto com’è dichiaratamente avverso alla ragione e alla dottrina. L’individuo che i poteri occulti hanno collocato al vertice della Chiesa Cattolica, quando sragiona di un Cristo che si sarebbe fatto letteralmente peccato e persino diavolo, non fa altro che ripetere pedissequamente le tesi aberranti e blasfeme di tale Martin Lutero, frate nevrotico del XVI secolo che spinse il suo disturbo fino alla follia, facendosi – lui, sì – demonio che spaccò la Chiesa visibile e fece scorrere fiumi di sangue. L’occupante del soglio pontificio lo cita alla lettera, in barba ai diritti d’autore, tradendo così la propria vera fonte di ispirazione, se ci volessero ulteriori prove al riguardo. Il suo maestro è un pazzo che riuscì a introdurre la contraddizione addirittura in Dio, aprendo la strada ai vaneggiamenti di un certo Hegel, dai quali è poi derivato il marxismo, la più distruttiva e mortifera delle ideologie mai apparse nella storia umana. Il “pensiero” del jefesudamericano non è altro che un miscuglio di tutto questo, condito – come se non bastasse – di “benedizioni” pentecostali… Un bel minestrone davvero! C’è ancora chi si illude di ottenere risposte da cotal personaggio?


venerdì 30 giugno 2017

Essi fanno una colpa molto grave



                    Azione, non Dialogo.




  Tutta la Rivoluzione, scoppiata in questi decenni in casa cattolica, è avvenuta in nome del dialogo.  La nuova chiesa si è concepita in contrapposizione alla Chiesa del passato proprio in nome del dialogo: ti dicono che la Chiesa prima del Concilio era una chiesa in difesa, mentre ora la Chiesa ha capito che bisogna aprirsi, aprirsi in un dialogo continuo con il mondo.

  In nome di questo dialogo hanno anche preteso il cambiamento della Messa: la Messa di prima, nella sua sacralità, sarebbe la Messa di una Cristianità in “difensiva”, preoccupata di distinguersi dal mondo; la nuova messa sarebbe, invece, la messa di un cristianesimo in “dialogo”, lievito nascosto nella pasta del mondo.

  Ciò che occorre capire è che hanno cambiato la messa per cambiare il cristianesimo, questo è il punto!

Uno speciale allontanamento da DIO?

L'ombra dell'Anticristo sul mondo. Da un'antica e attualissima omelia di J.H. Newman

Sullo sfondo St Mary in Oxford
Durante l’Avvento dell’anno del Signore 1835 John Henry Newman predicò nella Chiesa Universitaria di St Mary a Oxford un ciclo di omelie o letture su The Patristical Idea of the Antichrist le quali furono poi raccolte e pubblicate nel Tract 83 (consultabile in J.H. Newman, Discours and Arguments on Various Objects, vol. 2, Longmans Green, London 1907, oppure qui). Nella Prima lettura sul “tempo dell’Anticristo” il giovane Cappellano universitario descrive con una impressionante chiaroveggenza i segni che indicano se non l’ingresso finale almeno la prossimità dell’“uomo dell’iniquità”: apostasia, neutralizzazione e riduzione della Fede critiana a fatto della coscienza individuale, oblio e negazione della Verità, lotta alla all’autorità, alla rilevanza pubblica e alla dislocazione spaziale della Chiesa, rinuncia ad educare i giovani al Cristianesimo, equiparazione di ogni culto, tirannia della decisione democratica, spiritualismo, costituirsi di una “confederazione del male” operante in tutto il mondo e, in mezzo a tutta questa distruzione del giusto ordine, la finale tentazione di Satana per ognuno. Qui di seguito, nella nostra traduzione un passo particolarmente rilevante e attuale dell’antica omelia. [A.S.]

Non potrò più fidarmi di te!

Come siamo diventati eretici


Alcuni di voi certamente conoscono Ross Douthat, giornalista statunitense di 37 anni, editorialista del New York Times e autore di alcuni volumi che hanno suscitato un discreto interesse negli Stati Uniti.

Nell’ottobre del 2015 Douthat è stato al centro di un attacco da parte di alcuni intellettuali del mondo cattolico progressista per un articolo pubblicato sul New York Times in cui lo stesso Douthat esprimeva le proprie perplessità sul pontificato di Papa Bergoglio.  Nei giorni successivi l’intellighenzia progressista si mise in moto e produsse una lettera aperta in cui si ricordava al direttore del New York Times che Douthat non aveva alcuna qualifica professionale per scrivere di questi temi e nemmeno per accusare alcun membri della Chiesa di eresia.


Chi tace acconsente..

Un Santo Rosario stasera a Biella, per il piccolo Charlie Guard, vittima di un potere assassino 

Un bambino sarà assassinato, ma i suoi carnefici e i loro mandanti non finiranno, come meriterebbero, sulla forca. Tutto sarà fatto nella “legalità”, questo nuovo mostro diabolico con cui una società in putrefazione copre le sue orribili vergogne.
Tutti conoscono la vicenda del piccolo Charlie Guard. Un tribunale lo ha condannato a morte; l’uccisione dell’innocente è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio. Di quale colpa può essersi macchiato un bimbo così piccolo? Una colpa terribile: è un “peso”. Non vota, non lavora, non fa raccolta differenziata, non partecipa a gay-pride. È malato e bisognoso di cure e di amore. Il potere politico della nazione di cui il piccolo è cittadino non muove un dito: che muoia! Ma soprattutto chi dovrebbe, da Roma, alzare la voce fino a farsi sentire in tutto il mondo, tace. Traditori e complici/vittime del diavolo. Ogni persona dotata di senno tragga le conclusioni.
Il sangue degli innocenti non ricade solo su chi lo versa, ma anche su chi diviene complice del crimine con il suo silenzio.
La società della felicità-ora-e-subito non si accontenta più di assassinare i suoi figli nell’utero materno; va oltre. In questo è coerente. L’azione del diavolo è ormai così scatenata che dobbiamo moltiplicare le preghiere. Un Ave Maria recitato con vera devozione è un terribile colpo per il principe di questo mondo.
Abbiamo ricevuto questo comunicato, che riportiamo integralmente, invitando gli amici che seguono Riscossa Cristiana – da qualsiasi parte d’Italia o del mondo si trovino – a partecipare alla recita di questo Santo Rosario. Invochiamo la misericordia – quella vera, non quella da discount – di Dio, perché la misura è stracolma e ormai qualsiasi castigo è possibile.
PD
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Serata testimonianza e preghiera per Charlie GUARD – per fermare il boia di stato
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Inginocchiati davanti al padrone di questo mondo

GRYGIEL: ABBIAMO PASTORI CHE TACCIONO LA VERITÀ PER PAURA DEL PADRONE DI QUESTO MONDO

Grygiel: abbiamo pastori che tacciono la verità per paura del padrone di questo mondo

«[...] La situazione diventa pericolosa quando questo o quell'altro pastore, oppure arcipastore, cominciano a parlare della Parola di Dio come se esercitassero un potere su di Essa. Inginocchiati davanti al padrone di questo mondo, mettono disordine negli uomini. Subordinano la loro vita con Dio al proprio discernimento, come e fino a che punto li obblighi il Decalogo inciso dal dito di Dio nei loro cuori per la difesa dell'amore affidato al loro lavoro, come debbano comprendere la propria esperienza del bene e del male soprattutto alla luce dei loro condizionamenti storici.

Caccia al Ranger


Cardinale Pell: "un caso montato come processo di caccia di streghe"

Il prestigioso critico letterario australiano Peter Craven ha scritto in The Sydney Morning Herald una revisione schiacciante di "Cardinal: The Rise and Fall of George Pell” [Cardinale: La salita e la caduta di George Pell] di Louise Milligan, che cerca di coinvolgere il cardinale George Pell negli abusi sessuali. Lo chiama "un tentativo di 384 pagine per una profezia autosoddisfatta".

Secondo lui, “Millingan non dà la impressione di essere versata né in questioni di teologia né di legge” e il suo libro “ha molte inesattezze”. La chiama “una scrittora con ferventi convizioni e prosa sensazionalista che supporta le sue intuizioni di fronte a qualsiasi nozione di prova o scrupolo”.

Il vero dramma è l’eresia


L’esecuzione capitale decretata dai giudici di Stato sta per essere applicata su Charlie. A tempo ormai scaduto arrivano anche le parole pavide dei vescovi britannici e del presidente della Pav, Paglia i quali continuano a parlare di accanimento terapeutico. Ma non si tratta di sospendere terapie sproporzionate, bensì di eutanasia. Così si mette a morte un innocente. E’ il silenzio assenso della Chiesa al Male.
Charlie morirà oggi come un condannato a morte Con il pavido assenso di vescovi e alti prelati

Saranno staccati oggi i macchinari che tengono in vita il piccolo Charlie Gard, il neonato di dieci mesi ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra per una rara malattia mitocondriale. Lo hanno annunciato i suoi genitori, Chris Gard e Connie Yates, che hanno perso la battaglia legale arrivata fino alla Corte europea dei diritti umani per portare a proprie spese il bimbo negli Usa e sottoporlo a una cura sperimentale.

La loro immensa superbia li sta perdendo

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Modernisti e progressisti, giù le mani dalla Chiesa


Si direbbe che ai più diretti interessati, o almeno, a quelli che ci s’immaginerebbe essere tali – sacerdoti, religiosi, vescovi, cardinali, teologi – la cosa non importi poi molto: a giudicare da come lasciano fare, da come dicono di sì a tutto, da come fanno buon viso a cattivo gioco, e si adattano con sospetta, camaleontica disinvoltura, alle situazioni più impensate, più incresciose, più blasfeme; si direbbe che, se pure la Sposa di Cristo sta diventando un’adultera sfrontata, o peggio, una immonda prostituta, pronta a vendere i suoi favori al primo offerente, la cosa non li riguardi, né li tocchi più di tanto.

giovedì 29 giugno 2017

Sullo psicodramma migranti in atto in queste ore.

E’ bastata la sconfitta a Sesto San Giovanni per far rinsavire il PD sui migranti? Io non ci credo


L’altro giorno auspicavo la chiusura dei porti italiani come una delle misure necessarie per evitare che la tensione sociale già presente nel Paese a causa dell’eccessiva presenza di migranti (sempre negata dal governo) sfociasse in reazione violenta: sembra quasi che il governo legga RischioCalcolato e lo ritenga degno di ascolto. C’è un problema, però: se passi all’offensiva con l’UE sul tema, devi farlo imponendo un atto unilaterale con un ultimatum chiaro, non paventando l’ipotesi come extrema ratio. Altrimenti, succede che la stessa Europa ti faccia notare questo

«Eretico per eccellenza»

1517-2017:500 anni di sovversione protestante
                    


L’infiltrazione del protestantesimo nella Chiesa conciliare


di Fra’ Pierre Marie, O. P.

Alla vigilia del Vaticano II, il protestantesimo era in declino.
Dei feudi importanti della setta, come Ginevra e l’Olanda, erano diventati a maggioranza cattolica. In Inghilterra, da più di un secolo era in atto un importante movimento di conversione (1), specialmente tra i pastori: un gruppo di duemila pastori si apprestavano a farsi cattolici. Il cattolicesimo progrediva anche negli Stati Uniti d’America.

Mons. Lefebvre amava dire che se il Concilio fosse stato quello che avrebbe dovuto essere, avrebbe comportato la morte del protestantesimo.
Ahimè! Non fu così. Il Concilio venne distolto dal suo fine, e il protestantesimo, soprattutto nella sua branca fondamentalista (che si autodefinisce «evangelica»), conosce oggi un impressionante sviluppo mondiale.

Nel 2015 si contavano nel mondo 610 milioni di protestanti detti «evangelici», di cui più di 200 milioni pentecostali. Si valuta che questo movimento goda di più di 50 mila conversioni al giorno.
In Francia, dal 1950 al 2013, il loro numero si è decuplicato. A credere a quanto dicono, essi fonderebbero nel paese una chiesa ogni dieci giorni.

“Usque ad effusionem pecuniae” ?

La misteriosa ricomparsa del cardinale del Mali. Con tanto di birra

Dicevano (maligni?) che era ammalato, e invece eccolo il nuovo cardinal Jean Zerbo

Alla fine c’era pure il maliano arcivescovo di Bamako, Jean Zerbo. L’avevano dato per disperso e fino a quarantott’ore fa manco si sapeva se sarebbe venuto a Roma per ricevere il biretum rubrum, cioè la porpora cardinalizia. Avevano detto che si era preso la malaria, poveretto. E a quell’età (73 anni) non si può mai sapere…

Se ogni "flatus vocis" del Romano Pontefice sia dogma..


In difesa dei "dubia" dei quattro cardinali, messi in castigo dal papa
Ricevo e pubblico, acconsentendo alla richiesta dell'autore di non rendere noto il suo nome.
*
"SE FOSSE COSÌ SEMPLICE RISOLVERE I 'DUBIA', PERCHÉ IL PAPA NON RISPONDE?"
di ***
È stata pubblicata il 27 giugno 2017 su Vatican Insider, alla vigilia del concistoro, una "Lettera aperta ai quattro cardinali dei 'Dubia'", scritta dal Sig. Stephen Walford. In questa lettera si chiede ai Cardinali di rivedere le loro posizioni e di non alimentare il fuoco del dissenso.
Le motivazioni addotte sono di due ordini, che potremmo chiamare materiale e formale:

L' offensiva antimariana

E ora nel mirino della neochiesa c’è Maria Vergine



Abbiamo visto che ogni giorno porta un nuovo tassello al mosaico del vasto disegno perseguito dalla neochiesa per sostituirsi, se possibile inavvertitamente, alla vera Chiesa cattolica, fondata da Gesù Cristo e affidata a san Pietro e ai suoi successori. Al centro della manovra c’è una strategia per assimilare gran parte della dei contenuti della cosiddetta Riforma protestante: in nome di un non meglio specificato ecumenismo, di fatto si sta dando ragione a Lutero, su tutta la linea, a 500 anni di distanza dallo scisma da lui provocato. Dopo averne pienamente riabilitato la figura e l’opera, e dopo averlo definito un sincero cristiano che ardeva di carità per la Sposa di Cristo (tanto è vero che la voleva distruggere), e dopo lo scandaloso viaggio del papa a Lund, in Svezia, per celebrare la festosa ricorrenza del mezzo millennio da che il monaco agostiniano si ribellò al papa Leone X, dapprima pubblicando le 95 tesi contro le indulgenze, nel 1517, poi, nel 1520, bruciando in pubblico la bolla papale Exurge Domine, resta il lavoro pratico di demolizione della teologia e della dottrina cattolica, e della loro sostituzione con la teologia e la dottrina protestanti. Per quanto riguarda la dottrina, non c’è problema: da quando, il 19 maggio 2017, nella sua quotidiana omelia da Santa Marta, il papa ha dichiarato che la dottrina è una cosa cattiva se crea “divisioni”, con evidente riferimento ai luterani, e ha accusato di “fanatismo” quanti la difendono, è ormai evidente che la trincea è stata abbandonata senza che alcuno abbia neanche tentato di difenderla. Resta la teologia; anche qui, peraltro, l’opera di demolizione e di sostituzione si presenta oltremodo facile, perché è stata preparata, abilmente e silenziosamente, da decenni di incontri interconfessionali, da traduzioni della Bibbia interconfessionali, da iniziative d’ogni genere interconfessionali, sicché i cattolici, senza quasi essersene resi conto, sono già rimasti con una teologia che, di fatto, è ancora cattolica solo di nome, e che, come un colosso dai piedi argilla, è pronta per essere abbattuta senza sforzo, al primo serio colpo che le verrà sferrato. E questo colpo, prossimamente, pare proprio che andrà a colpire al cuore la teologia cattolica, attraverso la figura e l’opera corredentrice della Vergine Maria. Il culto di Maria, come è noto, costituisce una delle cose che maggiormente differenziano i cattolici dai protestanti: per questi ultimi si tratta di un culto idolatrico, che non trova fondamento nelle Scritture (lette alla maniera di Lutero e di Calvino, beninteso), ma “solo” (e hanno detto poco…) nella Tradizione: ragion per cui, senza tante cerimonie, hanno abolito l’intera Tradizione, e così, distruggendo la foresta, si sono assicurati d’aver abbattuto anche l’albero più importante di tutti.

Non per «puro caso»


La verità della tomba di San Pietro 




Gli scavi per il ritrovamento della tomba di San Pietro

Che cosa dice da secoli la tradizione della Chiesa? Dice che Pietro, il pescatore di Galilea, quello che Cristo stesso considerava «protos», il primo dei suoi discepoli, il principe degli Apostoli fino ad allora, venne a Roma a predicare la buona novella; che a Roma morì martire sotto Nerone nel 64, nel Circo Vaticano, fu sepolto a breve distanza dal luogo del suo martirio, e sulla sua tomba, all’inizio del IV secolo, l’imperatore Costantino fece costruire la grande basilica vaticana.

Questa tradizione secolare della Chiesa cominciò, a un certo momento, a suscitare dissensi da parte degli avversari della Chiesa, e i dissensi giunsero al punto che qualcuno si credette in obbligo di dire, contro ogni verità storica, che Pietro non era mai venuto a Roma, tanto per poter negare la presenza della tomba di Pietro in Vaticano; che è di suprema importanza, in quanto dire tomba di San Pietro a Roma, in Vaticano, significa in un certo senso dire primato della Chiesa di Roma.

“Accidentata, ferita e sporca”


Livio Melina: "Le sfide di 'Amoris Laetitia' per un teologo della morale"
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                     (Incontro dei teologi moralisti polacchi, Nysa, 12 giugno 2017)


Per il teologo moralista, l’esortazione apostolica "Amoris Laetitia" rappresenta una sfida senza molti precedenti nella storia recente della Chiesa, e questo a vari livelli. Forse solo dopo l’uscita dell’enciclica "Humanae vitae" nell’estate del 1968 ci fu un dibattito così vivace; ma lo scenario ora è in un certo senso opposto e con punti di conflitto più cruciali: allora vi era un insegnamento di dottrina morale molto ben definito da parte del Magistero e un fronte di contestazione in nome dell’aggiornamento dell’etica coniugale; oggi vi è un invito all’apertura pastorale del Papa, che ha dato origine ad un conflitto di interpretazioni sia sul piano pratico che teorico, con una richiesta formale al Papa da parte di alcuni cardinali di “fare chiarezza”.

Oremus fratres..!

CHARLIE GARD. LA CHIESA DI ROMA E LA PROFEZIA CHE NON C’E’ STATA.        

Un comunicato della Pontificia Accademia per la Vita tratta del dramma di Charlie Gard,  e dei suoi genitori. Lo riportiamo così come lo ha dato la Radio Vaticana:
“La vicenda del piccolo bambino inglese Charlie Gard e dei suoi genitori colpisce tutti noi per il carico di dolore e di speranza che ci consegna”. Così mons. Vincenzo Paglia che assicura la sua vicinanza ai genitori e a quanti “lo hanno curato e hanno lottato con lui”. Per loro, e per quanti sono chiamati a decidere del loro futuro, si legge nella dichiarazione del presidente dell’Accademia per la Vita, “innalziamo al Signore della vita una preghiera perché nulla vada perduto”.

mercoledì 28 giugno 2017

Quanto manca un'Ireneo!

Cosa dicono i gesuiti di Aggiornamenti Sociali sul fine vita


In caso di pazienti oncologici terminali o in stato vegetativo anche nutrizione e alimentazione artificiali possono essere interrotte. È il giudizio più dirompente di Aggiornamenti Sociali, storica rivista politica dei gesuiti italiani, che in un breve ma intenso passaggio spazza via l’attuale posizione della Chiesa sul fine vita. Quella posizione che equipara idratazione e alimentazione artificiali a sostegno vitale che mai può essere sospeso. Al contrario la legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat) approvata dalla Camera e ora al Senato, ritiene si tratti di “trattamenti sanitari” che il paziente può rifiutare. Una legge che l’articolo, frutto del lavoro di équipe di un Gruppo di studio sulla bioetica della rivista, definisce “positiva”, “equilibrata”, “condivisibile”. Una legge che “non presta il fianco a derive nella direzione dell’eutanasia”.

Non c’è da stupirsi se dei credenti pregano, in pubblico?


DOMANI A MILANO RIPARAZIONE PER IL GAY PRIDE. I LAICI IN PIAZZA PREGANO. CHIESA E SODOMIA. È ANCORA PECCATO?
Anche a Milano, domani, si pregherà in riparazione al Gay Pride che si è svolto il 24 giugno nel capoluogo meneghino. Dopo Reggio Emilia, Pavia, Varese e altre città, anche a Milano dei laici – dei laici! – si sono mobilitati, per compiere pubblicamente quello che è un antico gesto cristiano. Chiedere perdono a Dio dell’ostentazione e della rivendicazione di un gesto che viene giudicato profondamente peccaminoso, e cioè la sodomia.

«Servo esemplare del Vangelo, lo dico da Papa»


Il vero volto di don Lorenzo Milani

(di Cristina Siccardi) «Mi piacerebbe», ha dichiarato Papa Francesco ai partecipanti alla presentazione dell’Opera omnia di don Lorenzo Milani alla Fiera dell’Editoria italiana di Milano lo scorso aprile, «che lo ricordassimo soprattutto come credente, innamorato della Chiesa anche se ferito, ed educatore appassionato con una visione della scuola che mi sembra risposta alla esigenza del cuore e dell’intelligenza dei nostri ragazzi e dei giovani».
Le lodi di Bergoglio a questo sacerdote («Servo esemplare del Vangelo, lo dico da Papa» e «Ringrazio il Signore per averci dato sacerdoti come don Milani»), sulla cui tomba di Barbiana è andato in preghiera il 20 giugno scorso, hanno creato malumori non certo infondati. Chi era don Milani?

Il culto della contraddizione

Considerazioni teologiche e liturgiche sulla concelebrazione


(di Cristiana de Magistris) Fino al Concilio Vaticano II la concelebrazione non è stata una questione particolarmente disputata. La tradizione e la prassi della Chiesa erano ben consolidate e non v’era motivo di sollevar questioni. La diatriba è iniziata col modernismo ed è culminata nell’ultima assise conciliare, a partire dalla quale la concelebrazione è divenuta una consuetudine “selvaggia”, che ha oscurato pesantemente e spesso ostacolato la celebrazione individuale.
Nel 1981 il padre carmelitano Joseph de Sainte-Marie dedicò al “problema” della concelebrazione – ché tale era divenuto dopo il Vaticano II – un ampio e documentato volume, il quale a tutt’oggi sembra essere lo studio più esauriente sul tema (L’Eucharistie, salut du monde, Dominique Martin Morin, Paris 1982).

Come un fungo velenoso

La neochiesa sostituisce la chiacchiera alla croce



Il ritmo con cui si sta espandendo la neochiesa, come un fungo velenoso, dentro la Chiesa cattolica, sta diventando frenetico: non passa quasi giorno senza che dei suoi esponenti di spicco, o secondari, introducano qualche ulteriore cambiamento, qualche nuovo abuso liturgico, qualche sproposito pastorale, qualche bestemmia teologica, sempre più baldanzosi, sempre più sfrontati, sempre più certi di non trovare opposizione, né resistenza, se non da parte di singoli sacerdoti e di fedeli talmente isolati, da poter essere facilmente etichettati come oscuri “tradizionalisti”, e liquidati con un’alzata di spalle. I quattro cardinali che, nel settembre scorso, si rivolsero alla Congregazione per la Dottrina delle Fede, chiedendo precise delucidazioni sui punti controversi di Amoris laetitia, non hanno ricevuto risposta alcuna, così come non ha ricevuto risposta la loro richiesta di essere ricevuti in udienza dal papa Francesco, per poter esporre, almeno verbalmente, i loro dubbi e domandare i necessari chiarimenti. 

"Cambio di paradigma"?


Dopo l'Accademia per la Vita, cambia faccia anche l'Istituto per la Famiglia

Passati al setaccio l'uno dopo l'altro, i nuovi membri della Pontificia Accademia per la Vita nominati il 13 giugno da papa Francesco, riservano ogni giorno nuove sorprese.
Ma anche nel contiguo Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, anch'esso consegnato dal papa alla cura di monsignor Vincenzo Paglia, si prepara una svolta nella stessa direzione.
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Strano ?

Anche la Corte Europea vuole la morte di Charlie Strada spianata all'obbligo di decesso per i malati

 In tempi molto più rapidi del previsto la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Cedu) ha dato ragione ai tribunali inglesi che avevano decretato la morte per Charlie Gard, il piccolo bambino di dieci mesi affetto da una rara malattia genetica. «La decisione è finale», dicono i giudici di Strasburgo in nome del rispetto per la sovranità britannica. La sentenza segna un salto di qualità spaventoso nella deriva nichilista dell'Europa.

La strada perché i malati vengano obbligati a morire è spianata. Con una decisione a maggioranza resa nota attraverso un comunicato stampa ieri pomeriggio e il cui testo completo sarà diffuso oggi, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), composta nell’occasione da sette giudici, ha dato ragione ai tribunali britannici e stabilito che il Great Ormond Street Hospital può staccare il supporto vitale di Charlie Gard, il bambino di dieci mesi affetto da una rara malattia genetica, che i genitori Chris e Connie avrebbero voluto portare negli Stati Uniti per un trattamento sperimentale. La Cedu ha dichiarato inammissibile il ricorso della famiglia e ritirata perciò la misura che prorogava le cure per il piccolo.