ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 26 luglio 2017

Cadono le braccia ?

Spiacenti, ma siamo in totale disaccordo con la visione della realtà di Sua Eccellenza Mons.Schneider.


Sul blog chiesaepostconcilio viene riportato lo scritto – definito esemplare - di S.E.Mons.Schneider. 
Premettiamo che il sincero sentimento di affetto per Mons.Schneider (i cui molti interventi sono stati postati su corsiadeiservi.it) rimane immutato poiché siamo convinti della buona fede del Vescovo nella lettura di certi aspetti assai controversi della realtà, precisamente della crisi della Chiesa ormai manifesta. Lo stesso nostro atteggiamento vale nei confronti del Card. Caffarra, o del Card.Burke (tanto per citare degli esempi)...
Tuttavia, tornando ad alcuni passi contenuti nello scritto di Mons.Schneider, non possiamo che manifestare pubblicamente la delusione profonda: purtroppo i timori che si nutrivano nei confronti di alcuni alti prelati (come quelli citati) nella concezione della Chiesa e della Fede si sono manifestati confermando sostanzialmente una questione (o meglio dire: LA questione): il Concilio Vaticano II è stato e rimane il problema dei problemi.
Vale a dire: come approcciarsi al Vaticano II? Una volta per tutte, quel concilio è da considerarsi un bene o un male per la Chiesa cattolica? 

L’umiltà secondo Francesco

Umiltà?



L’«autorevole uomo di Chiesa», che ieri ha pubblicato anonimamente sul blog di Sandro Magister Settimo Cielo un articolo in risposta ad alcuni interventi del Card. Christoph Schönborn in Irlanda, a un certo punto della sua trattazione, ha riportato un episodio riferito dal sito Crux:
Schönborn ha rivelato che quando ha incontrato il papa dopo la presentazione di Amoris laetitia, Francesco lo ha ringraziato e gli ha chiesto se il documento era ortodosso. «Gli dissi: Santo Padre, è pienamente ortodosso». Schönborn ha aggiunto che pochi giorni dopo ricevette da Francesco una piccola nota che diceva: «Grazie per quella parola, che mi ha confortato».
Postilla l’anonimo autore:
Questo racconto, se da un lato rivela lumiltà di Francesco che chiede un parere ai suoi teologi di fiducia, non toglie il fatto che dovrebbe essere il papa a dare risposte ai teologi, ai vescovi, ai cardinali i quali, con la parresia richiesta e incorggiata dallo stesso pontefice, gli esprimono gravi preoccupazioni per lo stato della Chiesa.

Sapete che allegria!



UK. GESÙ PUÒ ESSERE GAY, ALLAH NO. MA A PROTESTARE È RIMASTO SOLO UN ATEO FAMOSO. I CRISTIANI? E A RIMINI…

Richard Dawkins ha criticato duramente l’operazione “ipocrita” condotta dalla polizia durante il London Pride, la sfilata per inneggiare allo stile di vita e alle pratiche omosessuali. Il notissimo ateo ha criticato le forze di sicurezza perché hanno obbligato il Concilio degli ex musulmani di Gran Bretagna (CEMB) a far sparire gli striscioni “Allah è gay”, e hanno invece permesso cartelli sui quali era scritto “Gesù è gay”.
Il famoso biologo evoluzionista il 23 luglio scorso ha twittato: “Marcia del gay pride di Londra. La polizia è contenta con gli striscioni ‘Gesù è gay’. Ma ha proibito lo striscione del CEMB ‘Allah è gay’. Ipocrisia del tipo @kpfa”. La Kpfa è una radio che afferma di voler promuovere accoglienza, tolleranza sociale e integrazione.

La posta in gioco

MARIA E LA MODERNITA'


Perché Maria è inconciliabile con la modernità. La Madonna rappresenta, nel più alto grado, tutte le qualità che la cultura femminista odia, detesta e aborrisce: rappresenta la donna che si sacrifica totalmente
di Francesco Lamendola





Abbiamo sostenuto, nei precedenti articoli, che esiste un’incompatibilità di fondo tra la Vergine Maria, la sua figura, la sua funzione, il suo culto, e la cultura moderna, comprese le componenti del cattolicesimo che si ispirano, direttamente o indirettamente, a quella cultura (cfr. specialmente gli articoli E ora nel mirino della neochiesa c’è Maria Vergine, e «Figli, non bevete del veleno che il mondo vi offre», pubblicati, rispettivamente, su Il Corriere delle Regioni il 28/06/2017, e su Nuova Italia. Accademia Adriatica di Filosofia, il 25/07/2017). E abbiamo indicato due delle cause fondamentali di tale incompatibilità: il fatto che Maria è d’intralcio, se così possiamo esprimerci, al tanto strombazzato “dialogo” con le chiese scismatiche protestanti, in nome di un principio astratto e letteralmente inventato dal Concilio Vaticano II, ossia che non è ammissibile il perdurare della separazione fra le diverse confessioni cristiane e che qualunque prezzo deve essere pagato pur di ricomporle a unità; e il fatto che la funzione essenziale di Maria è la mediazione fra l’umanità peccatrice e il suo divino Figlio, cosa che pone l’accento sul peccato e che non piace, di per sé, ai cattolici progressisti, i quali non amano considerare l’uomo nella sua fragilità e nel suo limite creaturale, ma preferiscono guardarlo nella sua eccellenza e nella sua perfezione, così da porlo di fronte a Dio quasi in un rapporto di pari dignità ontologica. Vogliamo ora parlare di una terza causa di quella inconciliabilità, ancor più profonda e che si colloca veramente alla sua radice: il fatto che il modello femminile rappresentato da Maria Vergine è agli antipodi del modello femminile alla cui costruzione lavora senza posa, da almeno tre secoli, la cultura moderna. In pochissime parole, Maria è inconciliabile con il femminismo. E il fatto che, nella teologia contemporanea, siano fiorite delle correnti di sedicente teologia femminista, indica quanto a fondo sia penetrato il male e quanto difficile sia la battaglia per estirpare il veleno e restituire non solo il culto mariano, ma la concezione teologica mariana, alla sua purezza e trasparenza originarie.

II ricchi cantori della Chiesa povera

Chiesa povera Soldi pubblici e Melloni incassa 
                                                                               Un nuovo maxi finanziamento alla Fondazione per le Scienze Religiose di Melloni, cantore della Chiesa povera. Stavolta arriva dalla Regione Emilia che oggi vota il provvedimento da 1 milione e 500 mila euro. Ma si smarca la nipote di Prodi, Silvia, che voterà contro: "Assenza di trasparenza, le altre istituzioni avranno 500mila euro da dividere per 12", dice lei alla Nuova BQ. Il silenzio del ministro dopo la nostra inchiesta sul mega bando da 1 milione cucito su misura dalla quale emergeva un pesante conflitto di interessi.

Più nulla da fare?

Charlie e l’orso                   


Adesso che per Charlie Gard, il bambino inglese colpito da malattia rarissima a cui i medici intendono «nel suo interesse» riservare l’eutanasia, sembra non esservi più nulla da fare, dopo che persino i battaglieri genitori – informati della compromissione muscolare, che parrebbe troppo avanzata per ogni tentativo di cura – sembrano arresi; adesso, insomma, che il caso che ha commosso ma soprattutto mosso il mondo, da Papa Francesco a Donald Trump, pare volgere davvero al termine, il problema è proteggerlo. Ma non Charlie, bensì l’orso. Più precisamente, il riferimento è a KJ2, l’orsa che in Trentino, secondo le prime ricostruzioni, si è resa responsabile dell’aggressione a un uomo finito all’ospedale e che sarebbe entrata in azione, in modo del tutto simile, già nel luglio 2015.

Non si deve essere troppo pessimisti?


FERMARE L'ANTI-PEDAGOGIA                
Bisogna fermare l’antipedagogia catto-progressista. Mele marce di don Ciotti. Un tempo le fiabe per bambini battevano insistentemente sul medesimo tasto: non fidarsi dello sconosciuto, anche e soprattutto se offre le caramelle 
di Francesco Lamendola  


Un tempo le fiabe per bambini battevano insistentemente sul medesimo tasto: non fidarsi dello sconosciuto, anche e soprattutto se offre le caramelle; non seguire il primo che si presenta con un sorriso e che non si sa di dove venga e che intenzioni abbia; tener sempre presente gli avvertimenti del papà e della mamma, non aprire la porta, non ascoltare le chiacchiere di chi si presenta come amico, ma che nessuno sa chi sia realmente. Nulla di speciale: erano, semplicemente, inviti al fare ricorso  al più elementare buon senso e ad ascoltare il puro istinto della conservazione; niente di più e niente di meno. Bisogna dire che, in linea di massima, era un pedagogia che funzionava: rendeva i bambini consapevoli del fatto che, al mondo, non c’è, purtroppo, solamente il bene, ma c’è anche il male; che il male, sovente, si nasconde dietro apparenze rispettabili e perfino rassicuranti, per meglio raggiungere i suoi scopi; e che, sebbene la vittoria finale del bene sia assicurata, come insegna anche la religione cattolica,  chi sottovaluta i pericoli va incontro ad amarissime sorprese, delle quali non finirà mai di dolersi, senza poter contare sulla comprensione, tanto meno sulla commiserazione, degli altri, perché chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Il bambino, anche grazie a tali raccomandazioni e alla morale insita nelle favole che gli venivano raccontate dagli adulti, diventava una persona matura e responsabile; non rimaneva un eterno bamboccio, un eterno sprovveduto, un eterno piagnone, frignone e vittimista.

martedì 25 luglio 2017

Pensano di aver già vinto


La Massoneria spiegata in Tv dal Gran Maestro Di Bernardo
(di P. Paolo M. Siano) L’11 aprile 2001 è andata in onda su Rai2 la dodicesima ed ultima puntata del programma Satyricon, nel corso della quale il conduttore Daniele Luttazzi ha intervistato, come «primo ospite», l’allora Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI), il Prof. Giuliano Di Bernardo. Dal 1990 al 1993 Di Bernardo è Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani (GOI). Poi nel 1993 lascia il GOI e fonda la GLRI divenendone Gran Maestro.
La GLRI ottiene il riconoscimento da parte della Massoneria britannica e del circuito delle Grandi Logge anglofile. Tra il 1996 e il 1998 il Gran Maestro Di Bernardo partecipa alla fondazione della Gran Loggia di Ucraina e della Gran Loggia di Moldavia. Verso il 2002 Di Bernardo lascia ufficialmente la GLRI e la Massoneria per dedicarsi alla costituzione di altre realtà di tipo iniziatico. Vediamo alcuni punti di quell’intervista del Di Bernardo, il quale, nell’arco di circa 22 minuti, lascia intravedere l’essenza iniziatica ed esoterica della Massoneria.
Suo malgrado, il Prof. Di Bernardo ci aiuta a comprendere i motivi profondi dell’inconciliabilità tra Chiesa e Massoneria.

I «pastori poco illuminati»

Pasdaran e clero refrattario


Ogni rivoluzione che si rispetti ha i suoi pasdaran e il suo clero refrattario. La rivoluzione da qualche anno in atto nella Chiesa cattolica non poteva fare eccezione. Non meraviglia dunque che il pasdaran di turno, certo Giulio Cirignano, dalle colonne dell’Osservatore Romanose la prenda col clero refrattario che non solo non si entusiasma per lo «straordinario momento» che stiamo vivendo, ma addirittura assume un «atteggiamento, talvolta, di chiusura se non di ostilità».

Ci si potrebbe ritenere offesi al sentirsi definire «discepoli [che] dormono»; «pastori poco illuminati», che tengono i fedeli loro affidati «dentro un orizzonte vecchio, l’orizzonte delle pratiche abituali, del linguaggio fuori moda, del pensiero ripetitivo e senza vitalità»; «Sinedrio … ricco di devoto ossequio al passato … [ma] povero di profezia». Ma ormai ci siamo abituati; abbiamo le spalle grosse; svolgiamo il nostro lavoro non certo alla ricerca di lodi, ma solo per servire il Signore che ci ha scelti, con tutti i nostri limiti e imperfezioni, e ci ha inviati come pecore in mezzo ai lupi. Certo, dopo aver preso tante sberle per le strade del mondo, una volta rientrati in casa, farebbe piacere sentirsi dire una parola di incoraggiamento e di conforto. Da qualche tempo invece, anche dentro la Chiesa, lo sport preferito sembra essere diventato il tiro al piattello, dove il piattello sono i poveri preti che non ne fanno una giusta. Ma va bene cosí; un motivo in piú per non montarci la testa e prendere parte, nel nostro piccolo, alla passione del Maestro.


Il megafono disartrico

 Il papa tace e Schönborn parla per lui. Con argomenti qui criticati ad uno ad uno


Ricevo da un autorevole uomo di Chiesa e pubblico, acconsentendo alla richiesta di non rendere noto il suo nome.
*
TUTTI RISPONDONO AI "DUBIA" FUORCHÉ IL PAPA. QUESTA VOLTA È TOCCATO A SCHÖNBORN
di ***
Il 13 luglio 2017 il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha parlato per quattro ore, in due conferenze e una conversazione a domande e risposte, presso il Mary Immaculate College, a Limerick, in Irlanda.
Il porporato austriaco è intervenuto nel contesto dell'evento "Let's Talk Family: Let's Be Family" (Parliamo di famiglia, siamo famiglia), che fa parte di una serie di manifestazioni organizzate in preparazione dell'incontro mondiale delle famiglie (1), a cura del dicastero per i laici, la famiglia e la vita, che si svolgerà a Dublino dal 21 al 28 agosto 2018.
Dopo aver letto i reportage dell'evento offerti dai principali media specializzati (2), non posso che constatare che ai "dubia" sottoposti al papa da quattro cardinali rispondono tutti fuorché lui; e che, in questo modo, al coro caotico dei commenti e delle interpretazioni più disparate di "Amoris laetitia" – che tutto fanno fuorché chiarire ai fedeli e ai confessori i problemi suscitati dal documento – si è aggiunta una nuova voce, o meglio, della nuova nebbia.
Questo perché gli argomenti offerti dall'arcivescovo di Vienna – almeno per come sono stati riportati dai media più affidabili – sono tutt'altro che convincenti. Vediamone i principali.

La guerra dei quarant'anni

Presentazione
Proponiamo la lettura di questo interessante articolo di don Philippe Toulza, sull'assistenza alla messa novus ordo, ma il discorso concerne anche la sua celebrazione. Esso è uno degli 11 articoli che compongono il dossier che la rivista francese Fideliter, n° 237, ha dedicato all'argomento.
E' un articolo che va certamente integrato non solo dal restante dossier, ma anche da tutta la bibliografia che ha caratterizzato la ormai quarantennale battaglia della Fraternità san Pio X per la santa Messa Tradizionale, contro il novus ordo; esso ha il vantaggio della sintesi e della chiarezza nel presentare la posizione della Fraternità: "Non possiamo né celebrare la messa di Paolo VI, né assistervi".

Come viene stravolta la cultura della vita


La Nuova Bussola Quotidiana ha firmato stamani un’ articolo drammatico, leggi qui, nel quale comprendiamo quella “resa” che avrebbe spinto i genitori del piccolo Charlie ad arrendersi, a gettare la spugna e noi non siamo certo qui a giudicare la loro scelta, anzi, queste nostre riflessioni desiderano far emergere la gravità di un certo grado culturale della morte, al quale siamo arrivati, continuando a sperare, a pregare per questi due genitori affranti e davvero esausti, ma anche ingannati!
Che cosa hanno in comune queste due Anime e la famosa enciclica di Giovanni Paolo II, la Salvificidoloris? Certamente sono due casi completamente diversi, eppure condividono una similitudine che faremo bene a meditare: in Don Dolindo Ruotolo, nonostante la grettezza dei suoi genitori, la ruvidezza dei comportamenti di un padre autoritario e manesco, prevale quel senso della vita che era la nostra cultura di un tempo, il valore che si dava alla sofferenza e di conseguenza il valore che si dava alla vita umana, a prescindere da…. Nel caso di Charlie, pur emergendo l’amore di due genitori pronti a fare ogni sacrificio per il loro unico figlio, alla fine prevale quel senso di scoraggiamento che è la “cultura della morte” non in quanto essa sia un fattore del tutto naturale nel momento in cui nasce una vita, ma una “cultura” ingannatrice atta a capovolgere il senso stesso della vita e del suo valore a prescindere dal fatto, appunto, se uno nasce “malato” o meno.

Chi sceglie la resa


UN UOMO PICCOLO PICCOLO…


Si può scegliere nella vita se essere eroici o prosaici. Se appartenere all’epos o alle cronache del quotidiano. Se combattere o arrendersi. Chi sceglie la resa è un perdente. Papa Bergoglio lo è. Su tanti aspetti di quest’uomo piccolo piccolo si potrebbe avere da ridire, su tante sue affermazioni più o meno deliranti, più o meno eretiche. Ma un Pontefice che decide di non proferire verbo in relazione al caso del piccolo Charlie Gard merita non il nostro sdegno o la nostra riprovazione, semplicemente merita indifferenza. Se c’è un momento nel quale quest’uomo ha perso definitivamente per me ogni residua dimensione di vicario di Cristo, ebbene quel momento si materializza oggi. Tacere dinanzi all’eutanasia di un bimbo di meno di un anno è un crimine altrettanto potente di chi quell’eutanasia la sta attuando. Il silenzio su questo tema, pur nella affollata confusione verbale su innumerevoli altre tematiche, dichiara l’uomo. Un uomo piccolo piccolo. Forse la giusta figura per una società di tanti uomini piccoli piccoli, nella quale non solo non esiste più l’epos, la narrazione esemplare ed eroica che supera i limiti del contingente e si riconnette ad una dimensione trascendente; una società che vive in stato di ateismo, nella quale la Chiesa stessa può dirsi in gran parte atea, ripiegata sulle istanze del materialismo marxista, dell’utopia sociale non più subordinata a Dio, ma alla divinità dell’Uomo al quale tutto è concesso, anche procurare la morte ad un innocente.
by 15 Comments

http://www.fidesetforma.com/2017/06/28/un-uomo-piccolo-piccolo/




la satanica notte radicale


Noi non sappiamo che collegamento vi sia fra l’onorevole (già Ministro) Gaetano Quagliariello e il giornalista Giancarlo Loquenzi. Di certo vengono entrambi dal mondo radicale. Il politico dice d’essersi convertito (lui lo dice) il giornalista una volta in privato, piccato, sbottò d’essere fiero d’esser radicale. Piccole grandi miserie umane. Pazienza. Ce la vedremo tutti con Dio, giusto Giudice.
Risultati immagini per loquenzi indottrinamento mediatico
Potremo fare un parallelo fra la carriera politica di Quagliariello e quella giornalistica di Loquenzi (entrambi, lo ribadiamo, nati in quella fucina di “cultura di morte” che è il mondo attorno a Pannella, Bonino, Cappato e radio radicale) ma lo lasciamo fare a voi lettori.
Potremmo pure aggiungere che anche la “cattolica” Roccella viene da quel mondo. Anche lei dice di essere convertita. Anche Danilo Quinto viene da quel mondo: lui addirittura ha ricoperto incarichi molto prestigiosi dentro al partito radicale. E pure Danilo Quinto dice d’esser convertito a Cristo. Danilo Quinto è più credibile: la sua vita è cambiata ed ha messo, nero su bianco tutto questo travaglio interiore verso la Libertà -che è Cristo- in un libro. Ma questo post non è nè per demonizzare Loquenzi (e/o Quagliariello) nè per canonizzare Quinto.
CHARLIE (2)
In questa sera in cui persino i genitori -non si sa quanto liberamente- gettano la spugna e lasciano che il loro Charlie venga giustiziato (e sacrificato a satana: un perfetto innocente) dalla cultura di morte (radicale, massonica, libertaria) con una tristissima eutanasia -di questo si tratta- che sancisce la vittoria della cultura delloo scarto che Bergoglio, a parole, condanna.
Ecco, stanotte Charlie -vittima pura innocente- muore. Per una sentenza umana, dei tribunali umani. E stasera quel demonio di “cantante” compie un rito satanico di massa a Roma, e giorno 26 replica a Villafranca Veronese (nonostante il Vescovo ha chiesto l’annullamento del “concerto”).
SIT IN
E sempre giorno 26 luglio, in questa rovente estate che sa di inferno (in tutti i sensi) l’atea abortista mai pentita, bestemmiatrice, pro droga, pro eutanasia, va a parlare -invitata dalla Chiesa locale, in una parrocchia piemontese. Lei, abortista fiera mai pentita va sull’ambone, davanti al Santissimo Sacramento, a parlare!
Lei, la radicale, lei la “grande italiana”. Maledetta massoneria.
bonino-bergoglio

Nella fase che precede il collasso


Togliamogli il Giocattolo (...e il Fiasco)

di Francesco Colafemmina

Fritz Wagner  (1896 - 1939)

L'articolo che segue è stato scritto da Francesco Colafemmina,  noto filologo saggistae scrittore pugliese, autore di alcuni libri e di diversi articoli pubblicati sul suo prestigioso blog «Fides et Forma», molto conosciuto ed apprezzato nell'ambito ecclesiale.

Nel 2014 fu sottoposto, insieme alla sua consorte, ad un'ingiusta quanto vergognosa convocazione dai carabinieri a seguito di una denuncia penale per diffamazione(QUI) inoltratagli da padre Alfonso Bruno, il braccio destro del Commissario dei Francescani dell'Immacolata – che sono tuttora perseguitati in modo incomprensibile da Bergoglio (cfr. QUI) – suscitando una vastissima indignazione in tutto il mondo tradizionalista legato agli antichi valori cristiani.

Molti come lui: Sandro Magister, Marco Tosatti, Roberto De Mattei e diversi altri hanno incontrato critiche feroci e a volte persino l'allontanamento dai microfoni di Radio Maria (Antonio Socci, Alessandro Gnocchi, Mario Palmaro) per le loro dure prese di posizione contro questo papato, ma mai al punto da esserne denunciati all'autorità giudiziaria.

Ho già scritto e documentato parecchio su questo argomento e i post si possono trovare sotto le voci: Bergoglio, Antonio Socci, Francesco Lamendola, Maurizio Blondet, Don Elia e Profezie, e continuerò a farlo nella speranza che si riduca la massa degli "estasiati", ma sarebbe meglio dire "cloroformizzati", che insiste ciecamente a sostenere e a difendere gli "assalti" sempre più sfacciati che il Falso Profeta  assesta  alla Chiesa  ma  soprattutto  alle  anime  che  credono  in  lui.

Che ora é?

E’ ORA DI DIRE BASTA! [Pedofilia, Chiesa e Stato]



Accade fin troppo frequentemente che certi “zelanti” pastori facciano a gara per rivangare, a ritmi periodici, le solite questioni trite e ritrite della pedofilia di certa parte del Clero, come è apparso ultimamente a caratteri cubitali in prima pagina, non solo su Repubblica, ovviamente, ma perfino su “Avvenire” e su “Famiglia Cristiana” con una ostentazione disgustosa di chi si gloria di sputare nel piatto dove mangia.

E’ ora di chiarire una volta per tutte la questione e mettere a tacere, non solo i giornalisti laici, ma soprattutto certo clero fanatico di sapore “bergogliano” perché sembra che non perda occasione per infangare soprattutto la figura del grande Papa Benedetto, colpendo lui, suo fratello George e guarda un po’, perfino il coro della cappella di… Ratisbona, luogo dal quale l’eroico papa Benedetto tuonò contro il pericolo musulmano, citando fonti storiche ma tirandosi addosso quasi la lapidazione pubblica.
E sparano cifre assurde e infondate, 570 e più ragazzini coinvolti… con tanto di sevizie e violenze, tanto chi potrà controllare se nemmeno uno dei ragazzi è stato toccato? Calunniate calunniate, qualche cosa resterà, diceva Voltaire! Tanto, è ormai risaputo che i calunniatori e i corrotti non ci rimettono nulla perché protetti anche da eventuali denunce.
Insomma a quella macabra descrizione del coro di Ratisbona mancavano solo le streghe e gli orchi, forse qualche camera di tortura e poi… il quadro è al completo! Ma i genitori di questi ragazzini non si sono mai accorti di nulla a quel tempo? Tutto tranquillo? Nessun ragazzo che avesse subito qualche trauma e messo in luce fatti così terrificanti sui quali doveva indagare la polizia?  Nessuna denuncia alla Questura in modo da avviare a quel tempo e non adesso, una doverosa indagine?