ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 6 agosto 2017

Semper longa adhuc restat via


IL PAPA DELL’ASSUNZIONE DI FATIMA (2)

[Card. F. Tedeschini, da: Attualità di Fatima, Città della pieve, 1954 –impr.-] 
IL PAPA DEL SANTO ROSARIO
Nell’illustrare le mirabili e, a prima vista, non immaginabili, incredibili coincidenze tra il Papa e Fatima, longa adhuc restat via; e quando uno creda di averla percorsa, sempre longa adhuc restat via; onde correre è d’uopo, e contentarsi di prelibare, e di scegliere fior da fiore. Coincidenza sesta. Quale è la sesta? Dicemmo, raccolta dalle labbra Mariane, la necessità d ella preghiera; l’urgenza della penitenza; l’invito ai peccatori: convertitevi! e quello che or ora abbiamo visto come contenuto dell’Anno Ma due cose altresì, vogliamo raccogliere  dagli accenti Mariani: le più belle e le più salutari. L’una, conosciuta da sette secoli e rimasta nella pia costumanza cristiana alla guisa di un  sacramentale; l’altra, non nuova essa pure, ma di tarda cognizione; e per i1 costante ed universale ed imperdonabile oblìo in cui era caduta, quasi sconosciuta, e certamente negletta!
Il Rosario, la prima cosa; il Cuore Immacolato di Maria, la seconda. Con l’una un ricordo volle ridestarci Maria, quasi ad immemori e non adeguati estimatori. Il Rosario è qua e là praticato, ma non sempre come preghiera familiare; e meno ancora quotidiana, essendo questa una caratteristica di ben poche, e sempre più poche famiglie. – Col ricordo, uno sprone; e con lo sprone, un velato, tenero, materno rimprovero. Con l’altra, Maria ci dà un annunzio: ci porta, da parte del Figlio, un messaggio, e sempre da parte del Figlio, ci svela, sì, un segreto, e  ci trasmette un desiderio. Desiderio di un Dio, manifestatoci dalla sua Madre; qual comando maggiore?

“I nemici della Chiesa sono nostri amici!”

Uno dei casi più forti di possessione della storia - Annalise durante gli esorcismi si arrampicava sui muri


La possessione diabolica e di conseguenza il sacramento dell’esorcismo sono argomenti che trovano posizioni opposte all’interno della Chiesa. Il caso emblematico del conflitto vissuto all’interno degli ambienti della Chiesa è rappresentato dall’esorcismo di Anneliese Michel, una ragazza tedesca morta a 24 anni tra atroci sofferenze.

E per causa loro, la verità sarà degradata


VERRANNO DEI FALSI MAESTRI

«Anche tra voi ci saranno dei falsi maestri». Oggi stiamo vivendo in una società neopagana, in cui ritornano puntualmente i vizi e i peccati descritti dalla Bibbia: i disordini sessuali, l’abbandono di Dio da parte degli uomini 
di Francesco Lamendola  



 

 Verranno dei falsi maestri; molti li seguiranno e, per causa loro, la verità sarà degradata. È un passo, abbastanza noto, del Nuovo Testamento; sono parole tradizionalmente attribuite al primo degli Apostoli di Gesù, al primo capo della Chiesa. Le abbiamo sentite, le abbiamo lette, ma ce ne sfugge il significato. Abbiamo la tendenza a pensare che quanto è scritto in quei libri non riguarda noi e il nostro presente; che le profezie non si riferiscono al nostro tempo, ma ad un tempo imprecisato, forse passato, forse futuro; comunque, non il nostro. Questo accade perché la nostra fede si è indebolita, si è razionalizzata; il veleno della modernità ci è entrato nel sangue, e siamo incapaci di calare nel nostro presente, nella nostra situazione, nella nostra vita, quel che dice la Bibbia. Pensiamo che quelle cose si debbano riferire sempre a qualcun altro; oppure che abbiano un senso generico, buono un po’ per tutti e, in fondo, per nessuno. Noi uomini moderni abbiamo smarrito la  certezza che Dio ci parla per mezzo di quegli autori: a noi, proprio a noi, a ciascuno di noi, in ogni epoca della storia, e che continuerà a farlo sino alla fine del mondo. Un poco alla volta, abbiamo preso a credere in altre parole, in altri messaggi: quelli del mondo, che giustificano ogni sorta di abusi morali e di sconcezze. Ci fidiamo di più degli economisti, degli scienziati, dei tecnici: calcoliamo le probabilità, soppesiamo i pro e i contro, pervasi da un robusto scetticismo da persone pratiche, che sanno vivere coi piedi ben piantati a terra.

Quali disastri ci vorranno ancora?

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Quando gli uomini moderni da Dio si sono allontanati,
La Madonna ha cercato di aiutarli, ma essi si sono rifiutati.


Consacrazione di Fatima - I
Quando lo scorso maggio quattro vescovi a Vienna, Virginia, negli Stati Uniti, hanno fatto quello che potevano per consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, essi hanno usato una formula per la Consacrazione mai usata prima, che era un po’ diversa dalle formule conosciute. Essa comprendeva una breve storia della richiesta della Madonna per la Consacrazione, la quale indicava anche come i capi della Chiesa abbiano mancato, e continuino a mancare, nel rispondere adeguatamente alla semplice soluzione celeste dei problemi senza precedenti della Chiesa e del mondo di oggi. Lo scopo di tale formula era quello di aiutare tutti a rendersi conto che questi problemi altrimenti insolubili sono causati non da Dio Onnipotente, ma dalla mancanza di fede dei Suoi uomini di chiesa. Costoro devono fare quello che la Madonna ha chiesto loro, nonostante qualunque cosa il Vaticano II li induca a volere. Quali disastri ci vorranno ancora perché essi facciano finalmente ciò che vuole la Madonna per salvare tutti noi?

Fra illusioni e frustrazioni

Dall’illusione alla frustrazione
Per non pensare che Mons. Fellay abbia cattive intenzioni, diremo semplicemente che sembra un uomo in preda alle emozioni, alle impressioni, in definitiva alle illusioni. Basta vedere cosa ebbe a dire solo quattro mesi fa: nella predica in Polonia del 3 marzo 2017:
«E c’è anche qualcosa di molto interessante. Da, possiamo dire, due anni e qualcosa, c’è un cambio molto importante, non dovunque, ma nella Congregazione della fede. Questa Congregazione della fede con la quale parliamo. E ora ci dicono “Non siete obbligati ad accettare la libertà religiosa, l’ecumenismo, la nuova Messa; potete mantenere la vostra posizione, perché questi punti del Concilio non sono così importanti per cui chi li rifiuta non sarebbe cattolico. Si può non essere d’accordo col Concilio e rimanere cattolici”. Questo è molto importante, fino ad ora si è sempre detto “dovete accettare tutto”. E negli ultimi anni, nelle discussioni che abbiamo avuto con i Vescovi inviati da Roma, ci è stato detto “queste questioni, sono questioni aperte”.


«C’è da chiedersi: perché sono cambiati? Do la mia opinione: mi sembra che la ragione di questo cambiamento di attitudine derivi dalla gravità della situazione attuale della Chiesa. C’è un contrasto. Allora ci trattano meglio perché la Chiesa va male. Vedono brutte cose nella Chiesa. E sono costretti a riconoscere ciò che noi facciamo e che a loro non piace, ma che non è allo stesso livello delle altre cose e che ciò che noi difendiamo è cattolico.


«Per esempio: l’ultima volta che ho incontrato il cardinale Müller, che è il Prefetto della Commissione per la fede, mi ha detto: “noi – della commissione della fede – speriamo che voi entriate nella Chiesa – noi siamo già nella Chiesa – lo speriamo perché ci aiutiate a combattere i modernisti”. Sono molto turbati da tutte le eresie che accadono oggi e ci guardano come un aiuto per combattere queste eresie.»

Splende il sol dell'avvenire!

L’ Avvenire non è roseo



Tutti i giornali hanno parlato, in questi giorni, del fatto che un milione di italiani ha tolto la sua fiducia alla CEI, negli ultimi anni, negandole l’8 per 1000. Non si tratta solo di soldi in meno, ma soprattutto di fiducia in meno. Nessuno o quasi ha messo in luce un altro fatto: anche il quotodiano della Cei, Avvenirevede calare il suo consenso
in edicola (dove è possibile certificare il vero numero delle vendite).
Nel novembre 2016 si piazza infatti come penultimo quotidiano nazionale, e perde circa 3400 lettori, rispetto al novembre 2015.

sabato 5 agosto 2017

A bocca aperta

Un’antica sapienza


Dopo aver pubblicato l’edizione italiana delle Costituzioni dei Barnabiti del 1579 (Barnabiti Studi, n. 31/2014), sono ora alle prese con la traduzione delle Regulae officiorum, vale a dire le norme pratiche che regolavano la vita di ogni giorno di una comunità dei Chierici Regolari di San Paolo. Anch’esse si sono andate formando fra Cinque- e Seicento, per essere poi riviste e adattate piú volte nei secoli successivi (la loro ultima edizione risale al 1950).

Se il lavoro sulle Costituzioni era risultato estremamente interessante, perché mi aveva dischiuso le ricchezze di quello che era stato il codice fondamentale dei Barnabiti per quattrocento anni (1579-1976), il lavoro sulle Regulae officiorum si annuncia ancora piú appassionante, giacché, oltre a ritrovarvi lo spirito della Congregazione, ci si trova di fronte alla vita concreta di ogni giorno, con i suoi risvolti positivi e negativi e con precise indicazioni su come comportarsi.

Io rimango a bocca aperta dinanzi a tanta saggezza, che non è certamente improvvisata, ma il risultato di una lunga e sofferta esperienza. Ed è proprio questo che colpisce di piú: i nostri maggiori non avevano la pretesa di “inventare” la propria vita ogni giorno, come siamo portati — e spesso invitati anche dall’alto — a fare noi oggi; essi facevano tesoro degli ammaestramenti di una tradizione precedente (il magistero dei Padri del deserto), ad essi aggiungevano la loro esperienza vissuta e tutto ciò trasformavano in preziose direttive per sé e per i propri successori.


Le tre cose più grandi che la storia della Chiesa abbia tramandato!


IL PAPA DELL’ASSUNZIONE DI FATIMA (1)       


[Card. Tedeschini, da: Attualità di Fatima, Città della pieve, 1954 –impr.-]
Gran cosa parlare del Papa! Più grande, parlare del Papa nostro, Pio XII; ancor più grande, parlare del Papa e dell’Assunta! E più grande ancora, parlare del Papa, dell’Assunta e di Fatima: le tre cose più grandi che, non separate né lontane, ma unite insieme, i secoli abbiano visto, e che la storia della Chiesa abbia tramandato! Il vivere le cose, al di fuori della diretta impressione, le rende piccole; il guardarle nella storia, le ingigantisce nella luce dei secoli, ma in una statura anch’essa piccola, perché lontana. Solo il tornare a viverle da vicino, il meditarle e il tornare a meditarle, le pone nella vera grandezza. – Così è di questi tre temi: da una parte il Papa! Pilastro principale e pietra angolare dei disegni di Dio, sulla Chiesa; fonte inesauribile di vita e di sviluppo per la Chiesa. E dall’altra, i due aspetti, che ai nostri giorni ci hanno rappresentato Maria: Maria nell’Assunzione e Maria in Fatima. Ma fra i tre, Papa, Assunzione e Fatima, questa sta nel centro: Fatima, il nome più piccolo della geografia, tanto da essere stato sempre, fino a noi, trascurabile ed anche sconosciuto; ma ora scelto ed innalzato a fastigi mondiali da Colei che sempre « respexit humilitatem » .

Soltanto l'obbedienza a Lei può salvarci

Avanzano le 2 Bestie Apocalittiche: Mondo e Chiesa

Benjamin West  (1738-1820)

I due articoli quasi completi che ho deciso di pubblicare e che sono sostanzialmente affini nel loro contenuto, provengono l'uno dal sito americano "Fatima.org" e l'altro da Padre Alfonso Gálvez che ha espresso il suo acuto pensiero sul prestigioso portale spagnolo "adelantelafe.com".

In essi viene presentato un quadro reale del mondo d'oggi, sia sotto l'aspetto socio-politico quanto cultural-religioso della "Nuova Chiesa Modernista" che sta prendendo il posto di quella tradizionale.

I frutti sono devastanti in entrambi i lati e richiamano alla mente, senza ombra di dubbio, le due bestie apocalittiche descritte così bene da Giovanni per la fine dei tempi: una che sale dal mare, e l'altra dalla terra...

Arrieccoli

In Vaticano un'altra conferenza sul clima che promuoverà il controllo delle nascite 
Ci risiamo. Dal 2 al 4 novembre ci sarà un’altra conferenza internazionale “ambientalista” in Vaticano dove a farla da padroni saranno ancora una volta i più radicali sostenitori del controllo delle nascite, con la regia del solito monsignor Sorondo. Rovesciata in pochi anni la posizione della Santa Sede sui temi fondamentali discussi alle Nazioni Unite e che mettono in discussione la dignità dell'uomo. Le contraddizioni della Laudato Sì.

Ci risiamo. Dal 2 al 4 novembre ci sarà un’altra conferenza internazionale “ambientalista” in Vaticano dove a farla da padroni saranno ancora una volta i più radicali sostenitori del controllo delle nascite.

Inutile dire che gran maestro per questo genere di evento è monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, in qualità di cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali. Titolo della conferenza è “Health of People, health of planet and our responsibility – Climate Change, air pollution and health” (Salute delle persone, salute del pianeta e la nostra responsabilità – Cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico e salute). È la prosecuzione ideale della conferenza già tenuta in febbraio su “come salvare l’ambiente naturale” e come allora anche per l’appuntamento di novembre l’approccio all’argomento è figlio dell’estremismo ecologista.


Andava male quando andava meglio..


Quando tutto andava bene…


Se non ci rendiamo conto una buona volta della realtà, non saremo neanche in grado di arrestare la parabola discendente. E se tale è la situazione, è dunque fallita la testimonianza che noi Sacerdoti e Religiosi dobbiamo rendere al nostro Cristo? La domanda è di quelle che fanno paura; ma sarebbe colpevole pusillanimità il non affrontarla in pieno con spirito di indagine serena, obiettiva e coraggiosa, se il caso lo richieda. Tanti fattori hanno certo contribuito a creare la presente situazione [Lutero, gli errori filosofici, le persecuzioni, i cambiamenti politici, economici e sociali]; ma anche ammesso tutto questo, se siamo arrivati ai punti accennati, come non riconoscere che anche in casa nostra ci deve essere qualche cosa che non funziona a dovere? Si sarebbe, comunque, arrivati ad una situazione così lacrimevole se da parte dei Sacerdoti e dei Religiosi si fosse resa al Cristo la testimonianza della loro santità?

Non è un testo scritto ai nostri giorni e nemmeno negli anni dell’immediato postconcilio. Il suo autore è un prete, canonizzato il 18 aprile 1999, che il venerabile Pio XII definì nel telegramma di condoglianze campione di evangelica carità. San Giovanni Calabria (1873-1954), senza che egli lo sapesse, alla vigilia della propria morte aveva offerto la vita per il Pontefice agonizzante, il quale, nel momento in cui il Santo moriva, ricuperò improvvisamente la salute, tanto da vivere poi ancora per quattro anni. La prima edizione del suo libro più noto, Ora decisiva. Apostolica vivendi forma, fu data alle stampe nel 1946, ma sembrano pagine scritte oggi. Non vi si deplorano le immense rovine materiali lasciate dall’ultima guerra mondiale, ma quelle morali e spirituali provocate dalla tiepidezza di clero e religiosi. Fin dalle prime righe ci si deve inevitabilmente rendere conto che i mali della Chiesa e della società non sono cominciati con il Concilio Vaticano II.


venerdì 4 agosto 2017

Senza suore, preti..e vescovi

SUORA BRUTTA E CATTIVA?
Brutta e cattiva la suora che non fa l’elemosina. Imperversa più che mai il buonismo idiota, è diventato la divisa obbligatoria del politically correct e segna l’ultimo stadio irreversibile dell’incretinimento dell’essere umano 
di Francesco Lamendola  




  
Imperversa più che mai il buonismo idiota, è diventato la divisa obbligatoria del politically correct e segna l’ultimo stadio, probabilmente irreversibile, dell’incretinimento dell’essere umano e della sua degradazione da persona, capace di sentimenti e di pensieri propri, a tubo digerente - per dirla con Maurizio Blondet -, capace solo di replicare e imitare i pensieri e i sentimenti altrui: quelli veicolati, diffusi e imposti dai grandi mezzi di (dis)informazione di massa.
Il buonismo, naturalmente, si sposa con il progressismo e con il modernismo: sono tre cose che vanno sempre di pari passo, specialmente nella neochiesa gnostico-massonica dei tempi di papa Bergoglio. Il buonismo, per essere dalla parte “della gente”, meglio ancora “dei poveri” (quelli politicamente e sindacalmente riconosciuti, protetti e garantiti: i cosiddetti migranti e i falsi profughi, per esempio, non i pensionati italiani che devono sopravvivere con trecento euro al mese); il progressismo, per essere dalla parte della modernità, o, quanto meno, per essere sempre in dialogo con essa, sincero e costruttivo, ci mancherebbe; il modernismo, per sostituire al vangelo dell’amore il vangelo del buonismo e della modernità, vale a dire un anti-vangelo il cui scopo è la totale sovversione, lo stravolgimento e il capovolgimento del vero Vangelo di Gesù Cristo, per sostituirlo con una contro-religione puramente umana, mirante all’autocelebrazione dell’uomo, dopo aver annacquato e dissolto tutte le religioni oggi esistenti, ma specialmente il cristianesimo, che, ad un tale obiettivo, fa problema più di tutte.

Dai cattoanestesisti ci salvi ddio


#Charlie: terrificante lettera di un medico cattolico ad Avvenire

La distinzione tra accanimento terapeutico ed eutanasia si delineerà quindi caso
per caso a partire dalla valutazione medica circa la prognosi e la proporzionalità 
delle cure rispetto alla qualità di vita (in questo contesto l’espressione non è 
strumento della «cultura dello scarto» [QUESTA AFFERMAZIONE E’ APODITTICA,
OSSIA NON DIMOSTRATA NDR]) realisticamente ottenibile

La lettera ad Avvenire del medico cattolico Mattia Baldini (QUI), che sta specializzandosi in rianimazione in Inghilterra, fa venire i brividi. Secondo lui, la ventilazione di Charlie era “accanimento terapeutico” (presumo che per lui lo sia anche quella del piccolo Alfie).
Notevole anche come Baldini utilizzi parole rasentanti il disprezzo per gli esperti italiani come il Card. Sgreccia, che hanno spiegato che per Charlie non era accanimento, ma eutanasia. Baldini dice che non si può generalizzare il caso di Charlie, invece la questione vera, che impedisce allo specializzando di comprendere la situazione, è prettamente di natura filosofica. 

Chi bussa in vaticano ci abita..?

La massoneria vuole abbattere la Chiesa Cattolica

Riporto alcuni brani tratti dall'Enciclica "Humanum genus", del Sommo Pontefice Leone XIII.

Il genere umano [...] si scisse in due campi diversi e nemici fra loro; di essi, uno combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per tutto ciò che è contrario alla virtù e alla verità. Il primo è il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo, e coloro che vogliono aderire ad essa sinceramente, e in modo che giovi alla salvezza, devono servire con tutta la mente e con il massimo zelo Dio e l’Unigenito suo Figlio; l’altro è il regno di Satana, e sono sotto il suo superbo dominio coloro che, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei progenitori, ricusano di ubbidire all’eterna e divina legge e cercano di ottenere i loro scopi senza curarsi di Dio e spesso contro Dio.

Quanti volti ha il gesuita?


PERO’, COME SONO CAMBIATI I GESUITI….


A San Giorgio in Salici (Verona)  i comboniani hanno celebrato la prima “messa di rito luterano”. Qui sotto la “liturgia”  eucaristica . vi si parla di Dio dai mille  volti …

U golpe et lione


La Chiesa post-sessuale (I parte)


Sappiamo tutti che gli attuali vertici cattolici sono uso stupire con dichiarazioni fuori dalle righe, apparentemente politicamente scorrette in quanto innovative rispetto a una tradizione di pensiero cattolico. Ciò riguarda una molteplicità di temi dai rapporti con l’islam, ai principi non negoziabili, alle questioni legate alla bioetica.
Ormai sui “pronunciamenti” dei leaders cattolici e sul vescovo di Roma sono state formulate le ipotesi più diverse riassumibili schematicamente nelle seguenti correnti di pensiero:

Via trucis


Chiese dell'Est, una spina nel fianco del papa                     

Pew

L'Europa orientale è una spina nel fianco del pontificato di Francesco e sono numerosi e vari gli elementi che lo provano.
Nel doppio sinodo sulla famiglia, i vescovi dell'Europa dell'Est sono stati tra i più risoluti difensori della tradizione, a cominciare dal relatore generale della prima sessione, il cardinale ungherese Péter Erdõ, autore tra l'altro di una clamorosa denuncia pubblica delle scorrettezze compiute dalla fazione riformista, quest'ultima palesemente appoggiata dal papa.
A sinodo concluso, di nuovo sono venute dall'Europa orientale le interpretazioni più restrittive del documento papale "Amoris laetitia". In particolare i vescovi della Polonia si sono espressi coralmente per una applicazione del documento in perfetta continuità con l'insegnamento secolare della Chiesa dalle origini a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Il pollo di Renzo

Natuzza Evolo, nello scontro tra vescovo e Fondazione spunta anche la Massoneria

Dopo un decreto del vescovo di Vibo, la Fondazione nata su ispirazione della mistica Natuzza Evolo sceglie un nuovo presidente: fuori tre sacerdoti, due dei quali padri spirituali della donna per la quale è avviata la causa di beatificazione. Dentro, come presidente, l'attuale vice: l'avvocato Marcello Colloca, che appartiene alla massoneria calabrese. Un fatto curioso, chissà cosa ne pensa il vescovo di questa doppia "obbedienza", visto che è ritenuta non conciliabile dal Magistero.

giovedì 3 agosto 2017

La profezia di San Nilo

IL DOMINIO DI SATANA, NATURALMENTE. SUL NOSTRO TEMPO.

Questa è la foto di Ciro Guarente, il sodomita che ha ammazzato, squartato e sciolto nell’acido il rivale sodomita che gli aveva soffiato il “fidanzato” travestito, quello che i media  corrivi chiamano “la bellissima Heven Grimaldi”.  I media chiamano anche lo squartato “l’attivista gay Vincenzo”.

Ciro Guarente e quello per cui ha squartato.

Pubblicano anche la foto in cui si vede lo squartatore (in tutte le foto ride così..) insieme “Giulio Golia, il celebre inviato di Le Iene”.   Del quale viene riferito “lo shock”:  la foto, spiega, “ era stata scattata durante la realizzazione di un servizio che mi sta particolarmente a cuore, quello sul matrimonio di Michele e Alessia, la prima sposa trans d’Italia”.

“Me viè da piagne ”

                                                 http://www.lecconotizie.com/wp-content/uploads/2017/02/messa-antica-510x371.jpg

A messa con Newman

    Domenica scorsa, durante la messa in rito ambrosiano nel santuario della mia città d’origine (che emozione riascoltare l’organo e i canti sacri nel tempio mariano voluto da san Carlo Borromeo), davanti all’oggettività e alla verità di tanta bellezza ho ringraziato il Signore di avermi accolto nella fede cattolica e poi, per una di quelle corrispondenze interiori che stupiscono innanzitutto chi ne è protagonista, mi è tornato alla mente il cardinale John Henry Newman, con la sua conversione dalla Chiesa anglicana a quella cattolica in nome della verità della fede.
In particolare, ho ripensato al «Biglietto speech», il «Discorso del biglietto», pronunciato a Roma il 12 maggio 1879, che si chiama così perché Newman lo tenne quando ricevette il messo del Vaticano latore del biglietto con il quale il papa Leone XIII lo informava di avergli assegnato la porpora nel concistoro segreto, appena concluso.
Rivolto a una platea di cattolici inglesi e americani, nel Palazzo della Pigna, Newman non  nascose l’emozione. Le prime parole di ringraziamento furono in italiano, poi però preferì proseguire nella sua lingua, e ne venne fuori una riflessione di straordinaria attualità, specie là dove il cardinale affronta l’argomento del liberalismo in campo religioso, ovvero di quella corrente teologica e di pensiero secondo cui non esiste una verità oggettiva religiosa, ma ogni credo è valido e buono come gli altri, nessuna religione può pretendere di essere riconosciuta e vissuta come vera e ciascun individuo può piegare il messaggio religioso alle proprie esigenze.

Senza tregua, al fresco di Santa Marta


La fase due di Francesco: cambio all’Opera Pellegrinaggi

 In questa estate soffocante e senza tregua, al fresco di Santa Marta, si sta facendo largo un modo nuovo di gestire, selezionare e sostituire i pezzi grossi della curia per rinnovare la squadra di governo. La fase due del pontificato. In queste ultime settimane diversi casi hanno offerto una riflessione generale su quella che si può anche considerare una accelerata al percorso di restaurazione caratterizzata da un decisionismo marcato. Ci sono stati funzionari rispediti alle diocesi di appartenenza senza indugi, altri sostituiti in un battibaleno. 
Altri, come nel caso (più eclatante) del cardinale Gerhard Mueller, fino a un paio di settimane fa a capo dell' ex Sant' Uffizio. Anche lui - come altri- si sono visti ritirare la fiducia dall' incarico velocemente, senza troppi giri di parole, senza soppesare minimamente l' operato svolto, o il tracciato compiuto. Un modus operandi quello di Papa Francesco che si sta allargando anche al Vicariato, la sua diocesi, dove ha nominato un Vicario che condivide con il Pontefice ogni mossa, ogni sfumatura.

Dolce, dolcissimo, perfino mieloso


TIPICO ERRORE MODERNISTA

Un tipico errore modernista: separare l’amore dalla spiritualità. E tale confusione, tale separazione, ancora una volta, le troviamo nelle parole di padre Ermes Ronchi, un tipico esponente della neochiesa di papa Bergoglio 
di Francesco Lamendola 





È un tipico errore, una tipica eresia modernista: la separazione della sfera della spiritualità da quella dell’affettività, come se la seconda potesse fare a meno della prima e come se “amare”, in senso cristiano, fosse la stessa cosa che “amare” nel linguaggio e nel significato di questo mondo. E tale confusione, tale separazione, ancora una volta, le troviamo nelle parole di padre Ermes Ronchi, un tipico esponente della  neochiesa di papa Bergoglio, del quale è un fedelissimo interprete e con il quale si sente in perfetta sintonia.  Padre Ronchi è un servita, e, nella sua formazione, nella sua forma mentis, si nota l’influenza di due serviti illustri che l’hanno preceduto: Giovanni Vannucci (Pistoia, 26 dicembre 1913-18 giugno 1984) e David Maria Turoldo (Coderno, Udine, 22 novembre 1916-Milano, 6 febbraio 1992). 

Il Cristianesimo sopravvivrà?


L'ULTIMO CRISTIANO

Il Cristianesimo si estinguerà quando l‘ultimo cristiano sarà stato ammazzato come ad alcuni sembra di poter evincere dalla oscura profezia di San Malachia o quando l’ultimo cristiano avrà perso per sempre la fede? 
di Francesco Lamendola   

 

Il Cristianesimo si estinguerà quando l‘ultimo cristiano sarà stato ammazzato, come ad alcuni sembra di poter evincere dalla oscura profezia di San Malachia, o, meno drammaticamente, quando l’ultimo cristiano avrà perso per sempre la fede?
Quando l’ultimo Papa sarà stato passato per le armi e quando l’ultimo fedele avrà smesso di credere nel Vangelo di Gesù Cristo, qualcuno potrà scrivere la parola “fine” su questo slancio gigantesco dell’anima umana, che ha sostenuto milioni di persone nel corso di due millenni, che ha ispirato santi, artisti, filosofi, che ha dato un significato all’umile esistenza dei più emarginati e derelitti, e all’ombra del quale sono state perpetrate anche violenze e ingiustizie, sono stati commessi inganni e tradimenti?
Per tentar di rispondere a questa domanda, bisogna anzitutto separare il concetto di “Cristianesimo” da quello di “cristianità”, e, più ancora, da quello di “chiesa”: il Cristianesimo è la promessa che si esprime nel Vangelo, la cristianità è quella parte del genere umano che ha creduto e che crede a tale promessa; la Chiesa, poi, e specialmente la Chiesa cattolica, è un tentativo di organizzare quei credenti alla luce della promessa, animati dalla fede che, dove ci sono due o tre persone che si riuniscono in nome di Cristo, lì c’è anche Lui.
Se dovessero morire o abiurare tutti i credenti, finirebbe la cristianità, e ovviamente finirebbe anche la Chiesa, o almeno finirebbe la Chiesa visibile – perché, per i credenti, la Chiesa non è formata solo dai vivi, ma anche da quanti ci hanno preceduto, dai santi e dalle presenze angeliche; non finirebbe, però, il Cristianesimo. Così, se ci è lecito un paragone profano, si può dire che sia finita la manifestazione storica dell’arte bizantina o di quella gotica; ma l’arte bizantina e quella gotica, in se stesse, non sono finite, perché esisteranno finché ci saranno le loro opere, finché ci saranno persone in grado di vederle e di apprezzarle, finché sopravvivrà il loro ricordo.

I santi sono banditi


Una chiesa a più voci? La zizzania nella Chiesa


 Se si digita, sul Web, Parrocchia San Defendente di Ronco Cossato (Biella), appare il sito Una chiesa a più voci del parroco don Mario Marchiori. Le autorità religiose hanno perciò deciso di esautorare san Defendente, martirizzato dall’Imperatore romano Massimiano nel 287 circa perché si era rifiutato di sacrificare al culto dell’Imperatore stesso. San Defendente morì per Cristo e per dare testimonianza ai fratelli in Cristo.
Il Protestantesimo che impera in questa laica chiesa biellese, i santi sono banditi perché essi sono lo specchio della Fede autentica, mentre le «più voci» vengono debitamente selezionate secondo ben precisi e schierati criteri ideologici.
Bene accolta in questa parrocchia è stata Emma Bonino, che iniziò la sua carriera nella metà degli anni Settanta con la lotta per la legalizzazione dell’aborto in Italia e successivamente per l’affermazione del divorzio e la legalizzazione delle droghe leggere; nel 1975 fondò il Cisa (Centro informazione, sterilizzazione e aborto), per il quale venne arrestata. Tuttavia il 26 luglio scorso, in quello che dovrebbe essere un luogo sacro, predisposto per i sacerdoti, ovvero nel presbiterio della parrocchia sopraindicata, la Bonino ha presentato la sua campagna pro-emigrazione Ero straniero. L’umanità che fa bene, che sta portando in giro per l’Italia.
Questa donna, che da decenni lotta senza ritegno contro ogni principio di vita, di morale, di coscienza, è stata incoraggiata, due giorni prima di questo incontro, da papa Francesco, che le ha telefonato dicendole di «tenere duro».