ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 20 ottobre 2017

Civitas diaboli

Le ragioni dell'appoggio della gerarchia modernista allo jus soli


Quando dividebat Altissimus gentes,
quando separabat filios Adam,
constituit terminos populorum
juxta numerum filiorum Israël.

Deut. XXXII, 8


Perché la neo-chiesa è così smaniosa di estendere i diritti di cittadinanza - dimenticando spesso che essi trovano un necessario completamento nei doveri ch'essa comporta - in nome di un umanitarismo solidarista di chiara matrice massonica? Perché i suoi capi, i suoi ministri, i suoi corifei sono i primi ad essere dei clandestini in seno alla Chiesa, non condividendone né i principj, né la morale, né la storia. Invasori silenziosi, nemici dichiarati, quinte colonne. Per lo stesso motivo essi legittimano le coppie omosessuali, la teoria gender, il concubinato: Cicero pro domo sua. Giungeranno a derubricare anche altri peccati, purché siano quelli in cui essi indulgono. E viceversa, si inventeranno nuove fattispecie di colpa, tra cui quell'integralismo che essi aborrono, poiché difende nella sua totalità il corpo dottrinale, morale, spirituale e liturgico di una Religione in cui non credono, della quale negano i dogmi, di cui adulterano il contenuto, la cui storia gloriosa essi screditano per non sentirsi condannati e scomunicati assieme ai grandi eresiarchi dei quali celebrano oggi la ribellione, osando addirittura chiamare in causa il Paraclito a suggello dei proprj delirj.

Neo Anti Chiesa

l'Antichiesa


PRINCIPALI DIFFERENZE TRA LA VERA CHIESA E L’ANTICHIESA


Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
(Lc 12,32)
1. – DEFINIZIONI E COLLOCAMENTO
- Oggigiorno la Vera Chiesa potrebbe così definirsi: “piccolo gregge”, in seno alla Chiesa Cattolica, ed attualmente è minoritaria.
- Mentre l’Antichiesa coincide – oggi come oggi – quasi interamente, alla Chiesa Cattolica ufficiale, ed attualmente è maggioritaria.
2. – RISPETTIVI CENTRI
- Per la Vera Chiesa il proprio centro è Gesù Cristo, particolarmente presente nel Santo Sacramento dell’Altare, con tutto il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
- L’Antichiesa ha come proprio centro il “povero”, considerato nei suoi bisogni economici e sociali (non considerando però – di questo medesimo “povero” – le sue carenze di amore, di cultura e, meno che meno, la sua penuria di valori spirituali).

Chi pio,chi cojo cojo... mò ti twitto li coj..

·        CHIESA POLACCA SOTTO TORCHIO A CAUSA DI AMORIS LAETITIA. PAPA E TENEREZZA, KAFKA E VATICANO.




La Chiesa polacca è sotto torchio. Non per le bugie che i nostri giornali mainstream raccontano sul Rosario ai confini e così via; si sa, il partito al governo e il suo Ufficio Affari Religiosi, leggi CEI sono profondamente interessati e forse non solo spiritualmente al nodo dell’immigrazione-invasione. E quelli sono giornali sensibili a certi input. No la Chiesa polacca sta pagando ancora una volta, come le è già capitato nella storia, in maniera drammatica e sanguinosa, la sua fedeltà al Magistero della Chiesa. Quello di sempre.
Nei giorni scorsi su La Nuova Bussola Quotidiana è uscito un articolo sulle linee guida proposte all’approvazione della Conferenza Episcopale Polacca in tema di famiglia e divorziati risposati. Era stato preparato da un ufficio – il Centro nazionale per la pastorale familiare della KEP – e quindi non è un documento venuto da Marte.

Prima che sia tardi


LETTERA A UN PRETE MODERNISTA       

Le "Lettere di un prete modernista" le scrisse in perfetta mala fede il capofila dei modernisti italiani Ernesto Buonaiuti, anche se non ebbe il fegato di firmarsi perché l’enciclica Pascendi scomunicava il modernismo di Francesco Lamendola  



  
Caro amico sacerdote, conosci, vero, le Lettere di un prete modernista? Le scrisse il capofila dei modernisti italiani, Ernesto Buonaiuti, anche se non ebbe il fegato di firmarsi, anche perché era in perfetta mala fede: l’enciclica Pascendi, del 1907, scomunicava formalmente il modernismo; e il suo libro venne pubblicato l‘anno dopo, nel 1908: dunque, egli sapeva benissimo quel che stava facendo, stava pubblicando un’apologia dell’eresia modernista. Anche se, poi, si è atteggiato a martire per la scomunica che, solo più tardi, gli venne comminata. Intanto, però, in quel libro, oltre a diffondere l’eresia, egli si prendeva anche lo sfizio di riversare tutto il suo livore contro il papa, Pio X, definendolo un ignorante e un odiatore dell’intelligenza (l’intelligenza dei modernisti, in verità); forse dimenticando, oltre al voto di obbedienza e oltre al precetto della carità cristiana, anche la frase di Gesù Cristo: Ti rendo lode, o Padre, Signore del Cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te! (Matteo, 11, 25-26).

Alter Luther

 Cose da fine del mondo. I "novissimi" secondo Francesco


Sull'importante quotidiano "la Repubblica" di cui è fondatore, Eugenio Scalfari, autorità indiscussa del pensiero laico italiano, lo scorso 9 ottobre è tornato a riferire così quella che egli ritiene una "rivoluzione" di questo pontificato, raccolta dalla viva voce di Francesco nel corso dei frequenti colloqui che ha con lui:
"Papa Francesco ha abolito i luoghi dove dopo la morte le anime dovrebbero andare: inferno, purgatorio, paradiso. La tesi da lui sostenuta è che le anime dominate dal male e non pentite cessino di esistere, mentre quelle che si sono riscattate dal male saranno assunte nella beatitudine contemplando Dio".

Cena Inferi

I vescovi italiani riabilitano Lutero
  



Duomo di Trento, 8 ottobre 2017
liturgia ecumenica


«L’unità nella diversità», questa tesi ecumenica eterodossa così cara a Giovanni Paolo II e abbracciata da Francesco, guida da decenni la nuova Chiesa conciliare, uscita dal Vaticano II, sui cammini tenebrosi che conducono alla definitiva rovina della dottrina cattolica. Le anime sono immerse nelle tenebre dell’«apostasia silenziosa».

Con l’insediamento di Jorge Mario Bergoglio sul trono petrino, la pratica di questo ecumenismo relativista, evolutivo e ambiguo, fatta di incontri e di celebrazioni interconfessionali volti a giungere a questa unità visibile al di sopra dei problemi dottrinali, non è sconfessata, al contrario, Francesco la incoraggia risolutamente.
Tanto più in quest’anno anniversario dei 500 anni della Riforma protestante, occasione benvenuta per moltiplicare il ritrovarsi dei fratelli separati.

Ubera non ad lactandum

Viri probati, il risultato della lobbying brasilianaESIA

Adesso c’è la data: ottobre 2019, un Sinodo sull’Amazzonia. Che toccherà molti temi, ma che farà notizia, soprattutto, per quanto riguarda un argomento molto interno alla Chiesa cattolica, e a quella latina in particolare: la possibilità di ordinare degli uomini di fede sicura, di una certa età, e coniugati, i “viri probati” per supplire alla mancanza di sacerdoti in molti luoghi della regione vastissima.
L’annuncio è stato dato dal Pontefice ieri, nel corso della cerimonia che in San Pietro ha visto l’ascesa agli altari di nuovi santi. Fra i cardinali presenti c’era anche Claudio Hummes, che il pontefice ha salutato calorosamente, e a cui ha fatto un cenno come per dire: Poi parliamo. Hummes da anni, se non da lustri, è il portabandiera e il principale promotore della causa dei “viri probati”. Lo era già arrivando a Roma come Prefetto del Clero; e dopo l’elezione di Bergoglio ha svolto un’intensa attività di lobbying all’interno della conferenza episcopale brasiliana (e non solo) in questo senso, andando a visitare praticamente tutte le diocesi del territorio delle Amazzoni per sensibilizzare i presuli al problema, e invitarli a scrivere al Pontefice. Hummes da qualche mese ha avuto seri problemi di salute. La sua presenza a Roma in questi giorni è stata una sorpresa; e alcuni la collegano proprio al Sinodo, e al tema che è al centro della sua attenzione.

Osservatori bergogliani


  • STRUMENTALIZZATE LE PAROLE DI UN VESCOVO

Anche Rep inciampa sulla Polonia

E’ davvero sorprendente l’insistente malafede con la quale le due ammiraglie mediatiche del nostro Paese hanno deciso di scagliarsi contro i polacchi, protagonisti il 7 ottobre della più grande preghiera di popolo che sia mai stata fatta da 50 anni a questa parte sotto la volta stellata europea. Quasi due milioni di persone assiepate sui confini della nazione per pregare nell’ordine: per la pace, contro il terrorismo islamista e per la fede cattolica del popolo. Troppo per il Corriere della Sera che, nel tentativo di screditare l’iniziativa, che ha visto per la prima volta il saldarsi un sol braccio, di laici e gerarchie ecclesiastiche, ha accusato i polacchi di essere stati collaborazionisti dei nazisti, de facto paragonando gli ebrei di ieri agli islamici di oggi. Niente di più scorretto, niente di più falso storicamente. Infatti la cosa non è passata sotto silenzio. La piattaforma CitizenGo ha lanciato una petizione, l’ambasciata polacca, stando a fonti della Nuova BQ sta pensando ad una protesta formale nei confronti del giornale ex via Solferino.

giovedì 19 ottobre 2017

“L’ultimo rimedio” conto i mali della Chiesa e della società

Fatima: Devozione al Cuore Immacolato e Consacrazione. Valore e significato del messaggio



Dopo aver visto come il Cuore Immacolato stia davvero al centro di Fatima, del suo messaggio, delle sue richieste e delle sue promesse, mi sembrano opportune alcune considerazioni per chiarire come la richiesta della “Devozione al Cuore Immacolato” non significhi qualcosa di diverso di “Consacrazione” al Cuore Immacolato. Sono, in realtà, come due sinonimi ma con delle sfumature da cogliere. La devozione al Cuore Immacolato possiede una “triplice dimensione”, che diventa, sul piano pratico, un triplice impegno di amore nei confronti di Maria: “venerazione”, “riparazione”, “consacrazione”.

«Oggi è l’intera Chiesa che soffre»


I PASTORI DEL GREGGE

 Voi ci capite qualcosa? ma il vescovo non dovrebbe esser il pastore del gregge della sua diocesi? facciamo un esempio concreto di vescovo progressista, buonista e “misericordioso”, beninteso alla maniera di papa Bergoglio 
di Francesco Lamendola  
  

Che tristezza. Il vescovo dovrebbe esser il pastore del gregge della sua diocesi, il continuatore dell’opera degli Apostoli: dovrebbe essere saldo nella dottrina, radicato nella fede, pronto a esporsi per amore del Vangelo, come Ignazio di Antiochia e tanti altri, che affrontarono la morte per dare l’esempio alle pecorelle spaventate. Oggi molti vescovi e arcivescovi non si curano d’altro che della loro poltrona, dei loro bei paramenti, dell’anello, del prestigio della loro carica; si preoccupano di riuscire graditi alla cultura dominante, di piacere alla gente, dove “la gente” sono, in realtà, gli intellettuali progressisti, che dalla Chiesa vogliono una cosa sola: che contraddica e smentisca se stessa, e che si metta ad annunciare quel vangelo che piacerebbe a loro,  ma che non è affatto il Vangelo di Gesù Cristo; nonché preoccupati di pubblicare libri di grande tiratura, di presenziare a conferenze e tavole rotonde, di essere inviati alla radio e alla televisione, di potersi crogiolare sotto la luce dei riflettori, gonfiando il petto per la soddisfazione di poter annunciare la Chiesa dei poveri, loro che vivono in un palazzo; di prescrivere l’accoglienza verso qualsiasi numero e qualunque sorta d’immigrati, anche se loro, affacciandosi dalla finestra, vedono un bel giardino, potato e curato da inservienti, da frati o suore, e non il quartiere degradato dalle prostitute nigeriane e dagli spacciatori marocchini, in cui sono costretti a vivere milioni d’italiani, specialmente anziani e pensionati, persone a basso reddito che pure hanno lavorato una vita intera; di puntare il dito contro l’egoismo, il razzismo, la xenofobia e l’omofobia dei cattolici ipocriti, proprio loro che non si fanno mancare nulla, nemmeno i vizi privati, a cominciare da quel tal vizietto contro natura che sono, appunto, così indulgenti nel giudicare, o meglio nel non giudicare, forse per solidarietà di categoria, loro che di festini e orge gay, in Vaticano e altrove, se ne intendono, eccome, quanto se ne intende il cardinale Francesco Coccopalmerio, e chissà quanti altri come lui.

La porta chiusa?

«Io ho le chiavi»


In un articolo pubblicato ieri su OnePeterFive, Maike Hickson (foto) si chiede: “Potrebbe l’aneddoto raccontato sulla rivista dei Cappuccini essere la chiave per svelare i piani del Papa sull’ordinazione delle donne?”.

Di che si tratta? Si tratta di un aneddoto narrato tre anni fa (2014) nell’editoriale del numero di aprile della rivista dei Cappuccini svizzeri Ite dal Direttore Fra Adrian Müller. L’originale è in tedesco; non conoscendo il tedesco, vi traduco in italiano la versione inglese della Hickson:
Papa Francesco non risiede nell’appartamento pontificio, ma piuttosto nell’albergo del Vaticano [l’Ospizio Santa Marta]. Lí le Guardie [Svizzere] hanno il compito di proteggere il Papa o, talvolta, quando mette la testa fuori dalla porta, andare a prendergli un caffè. Al nuovo Vescovo di Roma non piace fare colazione da solo. Perciò, di solito, si siede ogni volta accanto a qualcuno e incomincia a parlare con lui. In una di tali occasioni, pare che sia avvenuto il seguente incontro:
Si dice che Papa Francesco si sia seduto una mattina di fronte a un Arcivescovo e abbia portato il discorso sulla questione del sacerdozio femminile. Poi avrebbe chiesto al suo compagno di tavola che cosa ne pensasse. Quello taceva, non sapendo come rispondere a questa domanda. Dopo un momento di silenzio, si dice che Francesco abbia replicato: “Sí, sí, entrambi i miei predecessori ci hanno chiuso la porta”. Quindi, ridendo, avrebbe detto: “Per fortuna, io ho le chiavi”.

Spirito di galantino supercuck & code di paglia


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La Riforma un evento dello Spirito Santo. Galantino esalta Lutero       


“Mi sono schierato contro tutti i papisti, contro il Papa e le indulgenze ma solo predicando la Parola di Dio. E quando io dormivo la parola di Dio operava tali cose che il Papa è caduto”. Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale dell’Episcopato Italiano, ha letto ad alta voce questo brano di Lutero che per 5 secoli era considerato offensivo dai cattolici. “La Riforma avviata da Martin Lutero 500 anni fa è stata un evento dello Spirito Santo”, ha affermato il vescovo intervenendo alla Pontificia Università Lateranense ad un Convegno promosso dall’ateneo del Papa per celebrare l’anniversario.

Dopo la miscredenza, siamo alla blasfemia

Povero Tauran!
Non ha capito niente della vita e… della religione 

 




L’Osservatore Romano del 14 ottobre 2017, a pagina 6 (Un’occasione provvidenziale), ha pubblicato la prolusione che il Card. Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha pronunciato all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2017-2018 dell’Istituto teologico di Assisi, il 9 ottobre 2017, nella Basilica di San Francesco.
All’inaugurazione era stato posto il tema: La teologia in Umbria a servizio del dialogo tra le religioni; e il cardinale ha parlato de: Il dialogo interreligioso: un rischio o una opportunità? -
Per completezza, riproduciamo il testo in calce.

Senza voler stravolgere il pensiero del cardinale, ci sembra sia possibile considerare, per prima cosa, che l’intervento è stato caratterizzato da questa dichiarazione: 

«È perché confessiamo che Dio ha scelto, per rivelarsi, la via del dialogo con l’umanità, che la missione della Chiesa consiste appunto nel prendere l’iniziativa del dialogo con l’umanità.»

I post-cristiani hanno solo se stessi da biasimare.

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Quando le persone soffrono, è allora che imparano.
Ecco perché l’Occidente dovrà crollare e bruciare!
Parla Putin

Quando ogni cosa nel mondo che ci circonda sta andando a rotoli, non dovrebbe sorprendere di trovare il Papa che parla come un politico comunista e il capo della Russia che parla come un Papa cattolico. Così, un lettore di questi “Commenti” è rimasto sorpreso nel leggere nel numero del 5 agosto l’espressione “Santa Russia”, quando è dal 1917 che la Russia ha diffuso i suoi errori in tutto il mondo. Ma la “Santa Russia” è un’espressione che si riferisce ad ancor prima del XX secolo. E sta ad indicare la naturale inclinazione del popolo russo alla religione. Se dal 1917 al 1989 i Russi sono stati i comodi sostenitori del comunismo internazionale è solo perché lo servivano con un fervore religioso, poiché esso era – ed è ancora - il messianismo del materialismo, la principale religione sostitutiva ebraica per i post-cristiani (che hanno solo se stessi da biasimare).

Due modi di far sparire Dio


UNA RELIGIONE SENZA DIO?           


A che serve, o a chi, una religione senza Dio? Andiamo verso la religione dell’Uomo: cioè il delirio di auto-esaltazione della creatura al cospetto del Creatore. La congiura che ha cambiato la nostra Chiesa un pezzo alla volta 
di Francesco Lamendola   


 

L’aspetto più grave della crisi che sta vivendo la Chiesa cattolica in questi tempi non è la semplice somma degli errori teologici e dottrinali, delle stramberie pastorali e degli abusi liturgici, che pure ne sono l’aspetto più visibile e impressionante; e neppure le continue, incessanti “sparate” che fanno un po’ tutti i membri del clero, dal vertice fino alla base, anche in veste di teologi, insieme a una pletora di “fiancheggiatori” laici, in veste di filosofi, sociologi, storici, psicologi, eccetera, sia in sede ufficiale, sia in sede ufficiosa o privata, ad esempio rilasciando interviste di qua e di là, partecipando a trasmissioni radio e televisive, pubblicando giornalini, foglietti parrocchiali, ciclostilati, riflessioni, esortazioni, considerazioni, pontificando a trecentosessanta gradi, ma specialmente su argomenti di carattere sociale, sindacale, lavorativo, e dando uno speciale rilievo, si capisce, all’immancabile tema dei “migranti”, con tutto il relativo armamentario di solidarietà, accoglienza, condivisione, fraternità, integrazione, ospitalità, inclusione, e chi più ne ha, più ne metta. No: l’aspetto più grave, ancora più grave di tutti questi, che già sono estremamente gravi, consiste nel progressivo, silenzioso, abilmente camuffato gioco di prestigio, che consiste nel far sparire Dio dalla religione, dal Vangelo, dalla morale cattolica. E il gioco è arrivato ormai a buon punto; ancora poco, e la sparizione sarà completata. Già il dio che ci resta fra le mani, ora come ora, è un dio a scartamento ridotto: non è il Padre celeste, non è il Figlio unigenito, non è lo Spirito santo; è una specie di entità evanescente, volatile, o perlomeno liquida, pronta a evaporare alla prima occasione. Che non può tardare: perché l’obiettivo è questo; si tratta evidentemente di un disegno e non di una mera, impersonale fatalità; quel che sta accadendo non è il risultato dell’azione convergente di una mentalità nuova, è la mentalità nuova che è il risultato di un piano preordinato, paziente, metodico, intrapreso secoli fa, ma giunto quasi a maturazione al tempo del Concilio Vaticano II, e attualmente in piena fase di attuazione.
Formalmente, la religione cattolica è sempre la stessa; si parla, sì, di continuità o discontinuità nella linea post-conciliare, ma si vuole intendere che il cambiamento si svolge coerentemente con la tradizione (con la lettera minuscola), e che, pertanto, la religione attuale è la stessa che veniva insegnata, e che praticavano, e nella quale credevano, i nostri genitori e i nostri nonni. Invece non è così: è cambiata in profondità, è stata sostituta un pezzo alla volta, un rito alla volta, una preghiera alla volta, una lezione di catechismo alla volta, una omelia alla volta, una intervista alla volta, un abuso liturgico alla volta: col risultato che quello che ci troviamo fra le mani non è il cattolicesimo dei nostri genitori e dei nostri nonni, per il semplice fatto che la Chiesa attuale non è la stessa Chiesa di allora. 

La linea di frattura


La Correctio filialis e la Laudatio di papa Francesco

(di Roberto de Mattei) Tre settimane dopo la Correctio filialis è apparsa la prima risposta organizzata: una Laudatio pubblicata sul web, a firma di un gruppo di sacerdoti e intellettuali di area prevalentemente austro-germanica (http://www.pro-pope-francis.com/).
Chi sono i firmatari della Laudatio? Uno di essi, il tedesco mons. Fritz Lobinger, vescovo emerito di Aliwal (Sudafrica), è il “padre” della locuzione “presbiteri di comunità”che ha esposto nel libro Teams of Elders. Moving beyond Viri probati(2007) in cui auspica l’introduzione nella Chiesa di due tipi di sacerdoti:quelli diocesani e quelli di comunità, i primi celibi, a tempo pieno, i secondi sposati, con famiglia, a disposizione della comunità in cui vivono e lavorano.

mercoledì 18 ottobre 2017

Le armi contro il Maligno e contro il secolarismo


   GENOVA CONSACRATA ALLA MADONNA.



apriamo però il blog di oggi con una notizia seria, che ci ha fatto molto piacere (Genova è la città d nascita di chi scrive. Che è questa, ed è collegata alla fotografia del blog odierno: il 16 ottobre 2017, il Cardinale Angelo Bagnasco ha consacrato la diocesi di Genova a Maria Santissima, indicando anche nella Santa Messa e nel Rosario quotidiani le armi contro il Maligno e contro il secolarismo che porta a vivere senza Dio o come se Dio non esistesse. Inutile ricordare che si è celebrato in questi giorni il centenario dell’ultima apparizione a Fatima.
Marco tosatti
estratto da:
http://www.marcotosatti.com/2017/10/18/genova-consacrata-alla-madonna-e-inoltre-labate-faria-contro-la-sciatteria-musicale-diffusa-in-chiesa/

“La potenza di un’Ave Maria alla Madonna” di Fra Cristoforo


Se qualcuno aveva dubbi sulla potenza della preghiera dell’Ave Maria, ora dovrà proprio ricredersi. Tantissimi santi hanno raccomandato la preghiera Mariana del Rosario, proprio perché dà molto fastidio al demonio, e si ottengono tante Grazie spirituali e materiali.
Venerdì scorso una docente universitaria di Macerata, durante una sua lezione, ha proposto agli studenti di pregare un’Ave Maria, per essere in comunione con tutti coloro che in quel momento pregavano il Rosario in tutto il mondo, dando ovviamente la possibilità a chi non fosse d’accordo di uscire dall’aula. La reazione a questo gesto è stata fuori da ogni misura. La docente è stata attaccata in tutti i modi, sui social, verbalmente, e anche sul notiziario universitario. Tutti arrabbiati perché non si poteva perdere tempo durante l’ora di lezione con tali “sciocchezze”, e che era una grave mancanza di rispetto verso i non credenti o gli appartenenti ad altre religioni ecc… (http://www.lanuovabq.it/it/il-coraggio-di-unave-maria-inopportuna).
Tempestiva seppur ironica però è stata la risposta del Vescovo Mons. Marconi (finalmente ogni tanto un Vescovo cattolico): “Grazie all’università ai non credenti e agli anticlericali perché ci avete ricordato quali tesori possediamo senza apprezzarne adeguatamente il valore e l’importanza”(http://www.emmetv.it/2017/10/17/chiedo-scusa-per-quellave-maria/).
Un fatto che ci dà il termometro dei tempi che stiamo vivendo. Dove il diavolo è veramente scatenato. Basta un’Ave Maria e guarda cosa succede…
E’ davvero una preghiera potentissima! Questo episodio ci insegna davvero tanto. La docente ha commentato inoltre: “rifletto solo sul fatto che se un Ave Maria deve scatenare questo putiferio mi sembra evidente che si tratti di Parola di Dio vivente. E il Principe di questo mondo si scatena di fronte a questa vitalità del cuore e dell’anima che cerca Dio. Parole sante!
Mi meraviglia il fatto (ma non voglio illudermi) che ancora non sia intervenuto in merito Mons. Galantino. Visti i precedenti, tipo quando disse: “Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche che praticano l’interruzione della gravidanza” (https://www.riscossacristiana.it/il-segretario-generale-della-cei-crede-nel-valore-della-preghiera-di-michele-majno/). Mah! Tenetemi aggiornato.
Fra Cristoforo

Lutero sarebbe stato una «medicina» per la Chiesa?

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'                                                                  Ritratto di Martin Lutero sul letto di morte' 


Tra “celebrazioni” e fatti storici


    «Guarda qui!».
Quando Santa Subito dice così vuol dire che mi sta dando un compito. C’è qualcosa che devo leggere. Ma questa volta l’invito va preso alla lettera. Effettivamente, più che da leggere c’è da guardare.
È l’ultimo numero di un settimanale cattolico, tutto dedicato al «Catechismo della Chiesa Cattolica» in occasione della nuova edizione presentata da papa Francesco.
E allora?
Santa Subito apre la rivista e mi mostra il dossier dedicato all’argomento. Che sotto il titolo «Il Catechismo nella vita della Chiesa» propone tre dipinti di Lucas Cranach il Vecchio, pittore luterano del Cinquecento. E in due dei dipinti compare proprio lui, Lutero
Santa Subito mi guarda e fa: «No dico, Lutero! Era proprio necessario?».