ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 21 maggio 2018

Qua si sta già giocando la partita per la successione.

Gli esami a Papa Francesco
Cardinali contro il Pontefice, porporati arrabbiati e la partita per la successione già iniziata
Papa Francesco (foto LaPresse)
Il diluvio che copre il Cupolone rende nervoso il cardinale seduto al tavolino del bar turistico a due passi da piazza della Città leonina. Appoggia il cappello sul tavolo, accanto al cellulare vecchio di almeno un decennio e mi domanda se ho letto quel che ha detto il cardinale di Utrecht, Ejik. Dico di no, che non so neppure chi sia questo cardinale, immagino uno dei soliti progressisti del nord Europa. Invece no, scopro che è quasi un lefebvriano, tanto conservatore è. Il mio interlocutore mi dice che mai nessuno come questo Ejik se l’era presa con il Papa: “Altro che dubia, altro che Burke. L’arcivescovo di Utrecht ha messo in dubbio il ruolo di defensor fidei del Papa, e questo è gravissimo.
GRAVISSIMO!!”, scandisce alzando il tono della voce che fa interessare alla conversazione il cameriere che presumo essere indiano. “Il Papa deve fare qualcosa, un gesto forte, far capire che bisogna darci un taglio! Non è possibile che un giorno sì e l’altro pure un cardinale si alzi e pubblicamente attacchi il vicario di Cristo”. 
E che dovrebbe fare?, domando. “Convocare a Roma questi ribelli, spiegare loro che un Conclave ha deciso che lui è il Papa e che discutere va bene, ma mettere in dubbio il ruolo del Pontefice non è ammissibile”. Sì, ma concretamente, che strumenti ha Francesco? “Selezionare bene i futuri cardinali, scegliere quei vescovi periferici che si appassionano poco alle beghe romane e che stanno in mezzo al popolo e che non hanno propositi di esaminare la competenza dottrinaria del Papa”. Par di capire che qua si sta già giocando la partita per la successione.

di La Gran Sottana
https://www.ilfoglio.it/roma-capoccia/2018/05/20/news/gli-esami-a-papa-francesco-195280/
Il Papa annuncia 14 nuovi cardinali. Il primo della lista è il patriarca di Baghdad

Il prossimo concistoro si terrà il 29 giugno (LaPresse)
Mar Sako apre l'elenco dei porporati che riceveranno la berretta il prossimo 29 giugno. Dentro anche il vicario di Roma, De Donatis, l'arcivescovo dell'Aquila Petrocchi e il pakistano Joseph Coutts
Roma. Ancora una volta nessun preavviso, neppure ai prescelti. Al termine del Regina Coeli di oggi, il Papa ha annunciato che il prossimo 29 giugno terrà un concistoro per la creazione di 14 nuovi cardinali, di cui 11 elettori. Il primo della lista è il Patriarca di Babilonia dei caldei, in Iraq, mar Raphaël Louis I Sako, che ha saputo della scelta di Francesco da una telefonata dell'Editrice missionaria italiana (Emi): "Davvero il Papa mi ha nominato cardinale? Ma nessuno me lo ha chiesto! Questa nomina non è per me, ma per la chiesa caldea, per la chiesa in Iraq e per l'Iraq", ha aggiunto. A seguire, il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, mons. Luis Ladaria, spagnolo. Quindi il vicario generale di Roma, mons. Angelo De Donatis e il sostituto per gli Affarti generali della Segreteria di stato, mons. Giovanni Angelo Becciu, in predicato di essere "promosso" alla guida di un importante dicastero in curia. A sorpresa, riceverà la porpora anche l'elemosiniere e già cerimoniere pontificio Konrad Krajewski. Dall'Europa saranno cardinali elettori anche il vescovo di Leiria-Fatima, mons. Antonio dos Santos Marto e l'italiano Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell'Aquila. Un sudamericano – il peruviano mons. Pedro Barreto, arcivescovo di Huancayo – un giapponese, mons. Thomas Aquinas Manyo, arcivescovo di Osaka e un africano: mons. Desiré Tsarahazana, arcivescovo di Toamasina (Madagascar). In lista anche mons. Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi (Pakistan). Dei tre ultraottantenni, uno non è vescovo: il missionario clarettiano Aquilino Bocos Merino. Gli altri due sono il messicano Sergio Obeso Rivera, arcivescovo emerito di Xalapa e mons. Toribio Porco, prelato emerito di Corocoro (Bolivia). 

Con il concistoro del prossimo 29 giugno viene nuovamente scavallato di sei unità il tetto dei 120 cardinali elettori fissato da Paolo VI. Diventeranno 125 a fine giugno, quando il cardinale Angelo Amato compirà ottant'anni. Degli 11 elettori, 6 sono europei, 3 asiatici, un africano e un latinoamericano. Nessuna porpora per l'Oceania e l'America settentrionale. Delle sedi italiane tradizionalmente cardinalizie restano fuori Venezia, Torino e Milano, anche se in quest'ultimo caso risulta ancora elettore l'arcivescovo emerito, il cardinale Angelo Scola.

Il Papa crea 14 cardinali. Ma il grande assente è l'arcivescovo di Milano
I nuovi porporati da ogni parte del mondo. Tre gli italiani: c'è monsignor Becciu, non Delpini

Fabio Marchese Ragona - Lun, 21/05/2018 - 08:34

Per l'annuncio, anche questa volta rigorosamente a sorpresa, Papa Francesco ha atteso il giorno di Pentecoste: il prossimo 29 giugno ci sarà un concistoro per la creazione di nuovi porporati.


Saranno 14, di cui 11 elettori e 3 ultraottantenni, nominati per essersi distinti per il loro servizio alla Chiesa. Anche in questo caso arrivano da tutte le parti del mondo: Giappone, India, Iraq, Perù, Madagascar, Portogallo, ecc. Tre saranno italiani.

Il primo nome della lista dei nuovi collaboratori del Pontefice, però, non è quello del Vicario di Roma o del Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, come ci si sarebbe aspettato, ma il Patriarca caldeo di Baghdad, Louis Raphaël I Sako, figura chiave della Chiesa cristiana del Medio Oriente che tutti i giorni fa i conti con le persecuzioni. «La porpora al Patriarca Sako è una porpora per i cristiani perseguitati», spiegano fonti della Santa Sede, «Il Papa vorrebbe andare in Iraq ma sa che in questo momento non è possibile e così fa sentire la sua vicinanza in questo modo a quel popolo». Nell'elenco dei nuovi cardinali pronunciata da Francesco al termine del Regina Coeli in Piazza San Pietro, spiccano nomi eccellenti anche della Curia Romana, a dispetto di chi pensava che Bergoglio avrebbe «punito» gli uomini della Curia. Diventerà cardinale l'attuale numero due della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu, sardo di Pattada, chiamato in Vaticano nel 2011 da Benedetto XVI dopo esser stato nunzio apostolico a Cuba e in altri Paesi africani. Per Becciu, con questa porpora si aprirà probabilmente la strada per la guida di uno dei dicasteri della Santa Sede come la Congregazione per le Cause dei Santi o la Segreteria per l'Economia nel caso in cui il cardinale Pell non dovesse far ritorno in Vaticano dall'Australia dove sta affrontando un processo per abusi sessuali su minori.

Insieme a Becciu riceverà la porpora anche il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, lo spagnolo Luis Ladaria e l'Elemosiniere di Sua Santità, il polacco Konrad Krajewski. Anche in questo caso la scelta del Papa è stata simbolica: la porpora non va all'uomo ma ai poveri e ai senzatetto di cui «don Corrado» si occupa ormai da tanti anni personalmente e per i quali, su indicazione del Papa, ha avviato la realizzazione anche di una barberia sotto al colonnato di San Pietro, dei bagni e di un dormitorio. Tra gli italiani anche monsignor Angelo De Donatis, Vicario del Papa per la Città di Roma e l'arcivescovo dell'Aquila, monsignor Giuseppe Petrocchi: la sua, spiegano dalla Curia, è una porpora simbolica per tutti coloro che soffrono e che hanno sofferto per i terremoti.

Grande assente dall'elenco dei nuovi cardinali, invece, l'arcivescovo metropolita di Milano, monsignor Mario Delpini, che ormai dal luglio 2017 guida la diocesi più grande d'Europa. Se quella ambrosiana è storicamente sede cardinalizia, Papa Francesco, in questo caso, ha deciso di non inserire Delpini nell'elenco, come già successo con i pastori di Torino, Venezia, Bologna e Palermo. Nel caso dell'arcivescovo di Milano, secondo molti, peserebbe l'accusa di aver coperto, quando era vescovo ausiliare, un sacerdote accusato a sua volta di abusi su un minore. In realtà Papa Francesco era già stato informato di questa vicenda prima della nomina di Delpini ad arcivescovo e non aveva trovato elementi che potessero ostacolarne la nomina. «Il Santo Padre - spiegano dalle sacre stanze - per dare la porpora a Delpini attende che il suo predecessore, il cardinale Scola, compia 80 anni».
http://www.ilgiornale.it/news/politica/papa-crea-14-cardinali-grande-assente-larcivescovo-milano-1529844.html

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