ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 11 gennaio 2018

Devil's selfie

QUEL "DIAVOLO" DI UN GESUITA



Che ci sta a fare un gesuita che nega il diavolo: padre Arturo Sosa Abascal ha mai letto il Catechismo e se sì vuole riscriverlo lui? Come tutti i progressisti degni di rispetto è un arrogante per vocazione per natura e destino 
di Francesco Lamendola  


Eletto preposito generale della Compagnia di Gesù nell’ottobre del 2016, succedendo ad Adolfo Nicolás, non si può certo dire che padre Arturo Sosa Abascal  abbia tenuto quel che si dice un basso profilo: al contrario, gli son bastati pochi mesi per farsi conoscere ai quattro angoli del mondo. Nel febbraio 2017, nel corso di un’intervista a Giuseppe Rusconi, per il sito Rossoporpora, ha messo in dubbio che Gesù abbia mai insegnato l’indissolubilità del matrimonio, e ha pure messo in dubbio che i quattro Vangeli e gli altri libri del Nuovo Testamento riportino fedelmente le parole del nostro divino Maestro; motivazione: a quel tempo non esistevano i registratori, quindi la sua Parola non è mai stata riportata con precisione assoluta. A maggio, nel corso di una lunga intervista al giornale El Mundo, ha aggiunto, fra le altre cose, e sempre con la massima disinvoltura, come si potrebbe dire una cosa normalissima e perfino scontata, che il diavolo non esiste, essendo solo una immagine figurata del male.

La furia secolarizzatrice

L’Europa senza radici ora abbatte anche le chiese

La ruspa entra in azione, si muove inesorabile e colpisce con la durezza dell’acciaio il muro della chiesa di San Lamberto, piccolo tempio cattolico della cittadina di Immerath nella Renania Settentrionale-Vestfalia.In due giorni, la chiesa si è trasformata in un cumulo di macerie. Al suo posto nient’altro che uno spazio vuoto, che servirà per espandere la vicina miniera di carbone di Garzweiler. Alcuni dicono che servirà per un nuovo deposito, altri per allargare le vie di accesso. Ed è questo il motivo della demolizione, decisa già dal 2013, quando il tribunale federale decise che le ragioni della popolazione locale, degli ecologisti e di coloro che lottavano per mantenere in piedi una vecchia chiesa (sconsacrata ma nel cuore dei fedeli locali), fossero meno importanti dell’interesse pubblico ad aumentare la capacità estrattiva di quella miniera di carbone. Oggi, quella chiesa costruita dalla comunità cattolica locale nel 1893 già non esiste più.

Stupito dal revival della fede?

Un motivo ci deve pur essere


Don Filippo Di Giacomo, sull’ultimo numero del Venerdí di Repubblica (5 gennaio 2018), ci informa del flop del programma di TV2000 Padre nostro, che ha visto la partecipazione niente po’ po’ di meno che del Papa:
Papa Francesco è stato protagonista di un programma in onda ogni mercoledí, dal 25 ottobre in poi, su TV2000, la cosiddetta “televisione dei vescovi”, intitolato Padre Nostro e condotta da don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova. Il programma è stato accompagnato da un grande e lungo battage pubblicitario con lanci su ogni possibile organo di comunicazione, dalla carta stampata alla radio e alla presenza di don Pozza sui principali canali televisivi nazionali. Ma nonostante l’impegno, ha registrato ascolti cosí bassi da risultare imbarazzanti. Confermando, oltretutto, ciò che i dati di ascolto attestano da almeno tre anni: papa Francesco, in televisione, vale la metà di papa Benedetto XVI: se il secondo aveva una audience media intorno al 20 per cento, il suo successore si attesta tra il 9 e il 12 per cento degli spettatori. Se, come diceva McLuhan (morto cattolico praticante, con una grande diffidenza per il microfono sull’altare e un profondo disgusto per le messe “contemporanee”), «il medium è il messaggio», ma la gente cambia canale quando appare una tonaca teletrasmessa, un motivo ci deve pur essere.

Tutti a messa da Fredo..

Ora la commissione segreta ha un volto

Luca Maria Negro, il presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ha annunciato su nev.it (10 gennaio) che “il 2018 sarà un anno cruciale per l'ecumenismo in Italia e nel mondo".
La ragione di questo, dice Negro, è che quest'anno un Tavolo permanente di consultazione con Cattolici, Protestanti e Ortodossi sarà fondato in Italia. Negro non spiega il perché questo sarà "cruciale" per l'ecumenismo nel mondo.

“ Si vis, potes me mundare ”

Contro il Modernismo 

Poiché è imprescindibile conoscere il nemico per potergli resistere validamente in questi tempi di tenebra, presentiamo questa interessantissima e schietta analisi del modernismo teologico, la vera e terribile piaga che gravemente affligge il Cattolicesimo dal XX secolo in poi, forse la più rovinosa piaga dell'intera storia della Chiesa. Molto interessante e chiarificatrice, riguardo ai dubbi che sorgono di questi tempi, la sezione sul valore del Magistero.


Nel suo libro Athanasius, monsignor Rudolf Graber, vescovo di Ratisbona, spiega come il Demonio nel corso dei secoli attacca la santa Chiesa cattolica in modo sempre più raffinato, insidioso, ed intimo. Cominciava attaccando i fedeli con le persecuzioni, ma vedendo che esse conducevano piuttosto alla crescita della Fede, adottò un altro metodo: quello di attaccare la Fede stessa.

Con le eresie di Martin Lutero è riuscito a staccare un gran numero di fedeli dalla Chiesa cattolica; con le eresie e le dottrine eretizzanti e non-cattoliche che circolano allora riesce persino, attualmente, a contaminare la Fede di un gran numero di persone dentro la Chiesa stessa.

Una contro-morale di una contro-religione

PRESI AL LACCIO DAL DIAVOLO



Cardinali sodomiti e la sinagoga di satana la domanda di come sia potuto accadere che tanto tormenta un grandissimo numero di persone e fedeli. Perdere il senso del bello equivale a cercare inconsciamente la propria distruzione
di Francesco Lamendola  

  

Quanto alla domanda che tanto ci tormenta, e che tormenta un grandissimo numero di persone: la domanda su come sia potuto accadere che il clero abbia deviato così tanto dalla Verità di Cristo, che abbia tradito così gravemente la Parola di Dio, e che il popolo cristiano abbia ceduto con tanta facilità alle lusinghe del mondo, fabbricandosi, ipocritamente, una nuova dottrina, falsa e menzognera, nella quale perfino i peccati mortali diventano cose di nessun conto, o si nega addirittura che siano peccati, e si chiama Dio stesso a benevolo e compiacente testimone della impenitenza finale delle anime, assicurando - assurdamente - che ciò nonostante la misericordia divina accoglierà tutti e porterà in paradiso tutti, la risposta a queste domande, in fondo, è molto, ma molto semplice: terribilmente semplice.

Uscire nel mondo reale e combattere

Anno nuovo e musica vecchia, vecchissima, senza sguardo sul domani. Eppure suona a così alto volume da suscitare onde che, nel bicchierino da rosolio tradizionalista, passano per tempesta agli occhi di chi ama illudersi sulla rivincita imminente e inesorabile..

Ossessionati dal realismo


SAN PIETRO. ORGANO A CANNE O ORGANO DIGITALE/CAMPIONATO? UNA RIFLESSIONE DEL MAESTRO AURELIO PORFIRI.

Stilum Curiae ha chiesto al maestro Aurelio Porfiri un contributo sulla discussione attualmente in corso relativa all’organo a canne della basilica di San Pietro, e la sua eventuale sostituzione con un organo digitale. Aurelio Porfiri è Honorary Master and Organist for the Church of Santa Maria dell’Orto a Roma, oltre Honorary Master and Organist al Saint Joseph Seminary Chapel (Macau, China). È anche direttore della rivista “Altare Dei”, e autore di numerose opere su musica sacra e liturgia. La più recente, uscita poche settimane orsono, è “Ci chiedevano parole di canto: La crisi della musica liturgica”. 

L'etica delle situazioni






  • Un altro colpo di piccone all’insegnamento morale della Chiesa

  • «Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti»
     Mt 19,17
    «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi»
    Gv 8,32
    «Purché questa libertà non divenga pretesto per vivere secondo la carne»
    Gal 5,13
     Prima o poi ci si doveva arrivare. E infatti ci siamo arrivati. Don Maurizio Chiodi, teologo moralista e neo-membro ordinario della Pontificia accademia della vita, recentemente rinnovata da papa Francesco, ha sostenuto che in alcune circostanze la contraccezione non è solo consentita, ma necessaria. Le dichiarazioni di Chiodi sono arrivate durante il suo intervento del 14 dicembre 2017 all’Università Gregoriana di Roma nell’ambito di un ciclo di lezioni pubbliche per i cinquant’anni dell’enciclica di Paolo VI «Humanae vitae».
    Ha detto dunque don Chiodi: «Ci sono circostanze, mi riferisco ad “Amoris laetitia” capitolo VIII, che proprio per responsabilità richiedono la “contraccezione”».

mercoledì 10 gennaio 2018

Il sacramento della sapienza

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L’ottavo sacramento

A volte il fissare troppo la terra tradisce un segreto inconfessabile; la perdita del cielo. Questa è l’impressione che suscitano in me troppi sacerdoti. Un tempo li si chiamava uomini di Dio, oggi l’espressione ha un che di antico, quasi archeologico.
Oggi sembra che Dio abbia abbandonato il cielo per confondersi con la terra, l’infinito parrebbe essersi non solo mescolato ma dissolto nel finito.
Per conseguenza il cristianesimo si va riducendo ad una morale applicata a tutte le miserie umane, con il fine di soccorrere, fasciare ferite, consolare.

Non licet esse christianos


SUL KATECHON – E SU COME FOSSE SERIO IL GOVERNO ROMANO


“Cosa trattiene il mistero dell’iniquità?”.  Se lo chiede “fra Cristoforo”, uno stimabile sacerdote-blogger.  E’,ancora una volta, una meditazione sul katechon, il misterioso “qualcosa” o ”qualcuno che trattiene” la venuta dell’Anticristo,  di cui san Paolo parla (o meglio allude) nella seconda lettera ai fedeli  di Tessalonica.  Per Fra Cristoforo, quel che “trattiene” è  il Cristo Eucaristico che la neo-chiesa di Bergoglio, lui teme e prevede, sarà presto “tolto di mezzo”. Scrive:
“Cos’ha infatti in programma la neochiesa? Ciò che da tempo avevamo preannunciato e che in molte località già avviene: la messa ecumenica. Cambiare le parole della Consacrazione per rendere invalida la Messa. E quindi eliminare l”Eucaristia”. Tutto ciò, come sapete è in atto. Eliminando la Presenza Reale e Sostanziale non avranno più senso i Tabernacoli, perché non ci sarà più “Presenza”. Ecco chi è Colui che ancora trattiene: Gesù Eucaristia. E quando verrà abolita la Consacrazione, il “mistero dell’iniquità” avrà campo libero, perché si siederà al posto di Dio. Sarà l’apice della apostasia”.

L’evidente ipocrisia

La “sedazione profonda”: forma mascherata di suicidio assistito?



(di Roberto de Mattei) Marina Ripa di Meana, la provocatoria esponente del jet set italiano morta a Roma il 6 gennaio 2018, ha scelto per morire la sedazione palliativa profonda, manifestando le sue ultime volontà in un video-testamento: «Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni, persona di cui mi fido e stimo per la sua storia personale, per comunicarle che il momento della fine è davvero giunto. Le ho chiesto di parlarle, lei è venuta. Le ho manifestato l’idea del suicidio assistito in Svizzera. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via. Voglio lanciare questo messaggio per dire che anche a casa propria, o in ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere. Fatelo sapere».

Anno dopo anno..

NON PENSO CHE IL PAPA SIA UN RELATIVISTA CONSAPEVOLE…PERO’… “La Verità” intervista Aldo Maria Valli: «Un papa non può guidare la Chiesa con i “forse”, i “dipende”, i “però”»


UN INTERESSANTE ARTICOLO – INTERVISTA DI UN ANNO FA…..
In un pamphlet su papa Francesco, il vaticanista del Tg1 è critico su questo pontificato: «Nelle sue parole segni di relativismo. Non indica una via sicura ai credenti. Vedo una grande confusione».
di Lorenzo Bertocchi (07-01-2017)
Nel 2007, un gruppo di intellettuali firmò un appello, promosso dal professor Giuseppe Alberigo, fondatore della Scuola di Bologna, perché la Gerarchia non s’immischiasse con la politica (ce l’avevano con il card. Camillo Ruini). Il gruppo progressista voleva il silenzio rispetto al dibattito allora in corso a proposito dei DiCo, versione soft di quella che poi è diventata la legge Cirinnà, in materia di unioni civili. Di questo gruppo, facevano parte, tra gli altri: Franco Bassanini, Gustavo Zagrebelsky, Valerio Onida, Vito Mancuso e Alberto Melloni. E poi c’erano un po’ di giornalisti, come Raniero La Valle, Giancarlo Zizola e Aldo Maria Valli, tutti di sinistra certificata.

Corvo elettronico?

Il ritorno dei corvi in Vaticano                  Una mail contro il direttore dello Ior

Nel testo finte scuse di Mammì per fatti pubblici e privati. Il mittente è ignoto

(Lapresse)

Un «corvo» vaticano ha posato il suo uovo elettronico avvelenato pochi giorni dopo Natale: una lunga, dettagliata email inviata a diciassette dipendenti del Governatorato e a due indirizzi della diocesi di Roma, che vuole essere un atto di accusa contro il direttore dello Ior, Gianfranco Mammì. La forma, riferisce chi ha avuto modo di scorrere la lettera, sarebbe quella di una «confessione» nella quale il dirigente bancario si scuserebbe per una serie di episodi, alcuni pubblici e altri molto privati, avvenuti durante la sua carriera: molti dei quali riguardano proprio la sua attività presso l’Istituto per le Opere di religione. Da quanto ha potuto verificare il Corriere, che ha cercato di contattare Mammì senza ricevere risposta, il direttore dello Ior ha già informato le autorità vaticane. E sembra che abbia negato qualunque responsabilità: non solo nella redazione dell’email ma a proposito del suo contenuto.

Last but non least

L'ULTIMA BLASFEMIA



Neochiesa, ultima blasfemia: l’Epifania dei Popoli. Affermare che noi possiamo conoscere Gesù sempre meglio, grazie al progredire della storia, è semplicemente una sciocchezza ed è una questione di fede, non di scienza 
di Francesco Lamendola   


  

Credevamo di sapere, noi cattolici retrogradi e reazionari, che cosa sia l’Epifania: vale a dire (dal greco antico) la manifestazione del Signore all’umanità, che si celebra il 6 gennaio, dodici giorni dopo il Natale, ricordando la visita dei Re Magi al Bambino Gesù. Ma non abbiamo tenuto conto delle vette sopraffine di aggiornamento teologico che può raggiungere la neochiesa, quando ci si mette d’impegno. Perché, come dice il padre carmelitano Giorgio Rossi (sulla rivista Il Carmelo oggi, Monza, n. di novembre 2012, p. 28):

Il Dogma cresce e si approfondisce : è vivo. Perché esprime ed approfondisce la persona di Gesù Cristo, la comprensione di Lui cresce lungo la storia. Noi conosciamo Gesù, ci adeguiamo al Cristo lungo i secoli; come Lui ha fatto con noi nel breve tempo del suo vivere come uomo tra gli uomini.

Tradotto in parole più semplici: i nostri nonni e i nostri padri, poverini, nella loro semplicità, credevano di adorare Gesù in spirito di verità, secondo l’insegnamento millenario della Chiesa; e credevamo che il Gesù da loro adorato fosse lo stesso che avevano adorato anche san Massimilano Kolbe, san Giovanni Bosco, il santo Curato d’Ars, sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il beato Marco d’Aviano, santa Teresa d’Avila, san Giovanni della Croce, san Filippo Neri, san Francesco di Paola, santa Caterina da Siena, sant’Antonio di Padova, san Francesco d’Assisi, santa Chiara, san Domenico, san Tommaso d’Aquino, sant’Alberto Magno… Ma ci siamo sbagliati; la conoscenza e la comprensione di Gesù crescono col progresso dei tempi, girano con la ruota della storia: per cui il Gesù che conosciamo oggi, grazie alla neochiesa e ai neoteologi, è un Gesù più “vero”, più “vivo” di quello che conoscevano e adoravano tutti costoro, poiché noi siamo più moderni di loro; come dice il gesuita spagnolo Busto Saiz, ora abbiamo davanti a noi, grazie agli sforzi di aggiornamento e di approfondimento di questa neochiesa, un Gesù più credibile, mentre quello conosciuto e adorato in passato dalle generazioni di cattolici che ci hanno preceduti, era, evidentemente, meno credibile

Tenuia volant verba..at scripta manent!

Perché Ratzinger non è eretico. La parola alla difesa

L'attacco frontale alla teologia di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI da parte di Enrico Maria Radaelli e Antonio Livi, di cui ha dato notizia a inizio d'anno Settimo Cielo, ha originato un dibattito molto vivace.
Radaelli e Livi accusano Ratzinger di aver reinterpretato la fede cristiana "con gli schemi concettuali propri del soggettivismo moderno, dal trascendentale di Kant all’idealismo dialettico di Hegel", con il risultato di invalidare proprio "la nozione base del cristianesimo, quella di fede nella rivelazione dei misteri soprannaturali da parte di Dio". A loro giudizio, infatti, nella teologia di Ratzinger "questa nozione risulta irrimediabilmente deformata dall’adozione dello schema kantiano dell’impossibilità di una conoscenza metafisica di Dio, il che comporta la negazione delle premesse razionali della fede".
A questa imputazione di sostanziale eresia, Settimo Cielo ha già ospitato una prima replica, a firma di Antonio Caragliu.
E ora eccone una seconda, scritta da un magistrato di Roma che è anche apprezzato autore di saggi di filosofia e teologia.

Auguri in modo sbagliato?

PEZZO GROSSO QUEST’ANNO NON HA FATTO GLI AUGURI PER LE FESTE. HA SEGUITO IL CONSIGLIO DEI SUOI AVVOCATI, PERCHÉ SE NO…

Vi sembrerà strano, ma Pezzo Grosso non m ha fatto gli auguri per le feste che abbiamo appena rimesso in armadio dopo l’Epifania. Non mi ha fatto gli auguri, di Natale, e neanche quelli di Capodanno. Mi sono stupito un poco, ma proprio ieri mi è giunta questa lettera che spiega tutto….
“Caro Tosatti, avrà notato che non le ho fatto gli auguri per natale e l’anno nuovo. C’è una ragione. I miei avvocati (penalista e civilista ) mi hanno scoraggiato dal farli secondo la formula che usavo (“un santo Natale …prospero, salutare e gioioso anno nuovo, ecc “), per eccessivo rischio di incorrere in punizioni grazie ai nuovi principi della Costituzione di prassi, vigente anche grazie al Pontefice massimo. (Come vede ho tolto “santo pontefice” per non incorrere nello stesso errore). I rischi di essere “incriminato” negli auguri tradizionali delle feste Cristiane, mi spiegano gli avvocati, sono infatti elevati. 

Chiodi di Paglia

  • DICHIARAZIONI CHOC

«Contraccezione? In certi casi è un dovere». Svolta in Vaticano

«Ci sono circostanze, mi riferisco ad Amoris laetitia capitolo VIII, che proprio per responsabilità richiedono la “contraccezione”». Se si voleva trovare una frase più chiara per spiegare il senso che viene dato al rinnovamento del paradigma della teologia morale sarebbe stato difficile. L’ha pronunciata don Maurizio Chiodi, teologo moralista e neo membro ordinario della Pontificia accademia della vita, recentemente rinnovata e retta da monsignor Vincenzo Paglia.
Chiodi è intervenuto lo scorso 14 dicembre alla Università Gregoriana di Roma nell’ambito di un ciclo di lezioni pubbliche in occasione dei cinquant’anni dell’enciclica di Paolo VI Humanae vitae (25 luglio 1968). Il titolo della relazione di Chiodi è molto chiaro: “Rileggere Humanae vitae (1968) a partire da Amoris Laetitia(2016)”, un titolo che a suo modo conferma le tante voci che vorrebbero in atto un progetto di rilettura dell’enciclica di Paolo VI in vista del suo cinquantenario.

martedì 9 gennaio 2018

C’è un senso in quello che sta avvenendo negli ultimi anni?

CHI E' IL PRETE ?


Si dice: un uomo di Dio. Certo: ma anche il monaco lo è così come la suora è una donna di Dio. Che cosa distingue il prete dal religioso? Riportiamo qui una riflessione di Antonio Cunial già vescovo di Vittorio Veneto 
di Francesco Lamendola  


Chi è il prete? Cosa attendersi da lui? Intendiamo: che cosa ci si può aspettare legittimamente?
Cominciamo da quello che il prete non è. Non è un sociologo, anzitutto: il suo compito non è quello di analizzare i fatti sociali o di offrire spiegazioni di carattere generale, anche se è ovvio che possiede una certa pratica, una certa esperienza in materia. Non è un sindacalista o un consulente del lavoro: non è affar suo difendere il salario minimo o il posto di lavoro dei suoi parrocchiani, per quanto sia logico e naturale che si senta partecipe dei loro problemi e che soffra con loro se versano nelle angustie. Non è un agitatore politico, tanto è vero che, per fare politica, ha bisogno di ottenere una speciale dispensa; e, anche se vi sono stati dei politici illustri che erano anche sacerdoti, come don Sturzo, resta il fatto che la politica non è, non può essere e non deve essere il normale campo d’azione del sacerdote; e ciò per una ragione ovvia: il prete è al servizio di tutti e non di alcuni, ma, se prende una esplicita posizione politica, inevitabilmente si identifica con quelli della sua parte e si separa dagli altri. Non è neppure uno psicologo: anche se si trova a dare consigli, qualora richiesto, e anche se i bisogni e i malesseri della mente non sono del tutto separabili da quelli dell’anima, si tratta pur sempre di due sfere distinte e di due prospettive differenti, l’una immanente, l’altra trascendente. Infine, va detto con estrema chiarezza che il prete non è il surrogato di alcuna figura della realtà profana: non può essere visto come un padre per l’orfano, tanto meno come un (quasi) marito per la vedova, e sia pure in senso spirituale; né come un assistente sociale per il povero o l’immigrato; e neppure, a maggior ragione, come un terapeuta o uno psichiatra per il depresso, per l’alcolista o per il tossicodipendente. Per ciascuno di costoro può essere un valido interlocutore, una specie di amico o di fratello maggiore, però evitando qualsiasi confusione di ruoli. Per tutte le problematiche specifiche di tipo puramente umano, ci sono i singoli specialisti: il prete non è chiamato a fare le loro veci, a colmare la loro assenza. Non può improvvisarsi tuttologo; e, per quanto bene intenzionato, deve stare attento a non provocare guai, cosa che accadrebbe se prendesse troppo sul serio la sua parte, in ambiti ove non ha una vera competenza.
Maestri cattolici: futuri educatori ecologici della neo chiesa?
“La civiltà cristiana non è più da inventare, e neppure la nuova città da erigere nelle nuvole. Essa è stata, essa è: è la civiltà cristiana, è la città cattolica. Non si tratta che di instaurarla e restaurarla senza sosta sulle sue fondamenta naturali e divine contro gli attacchi sempre rinnovati della malsana utopia, della rivolta e dell’empietà “. (san Pio X quando colpiva il ” Sillon ” nel 1910)
Fanno discutere – purtroppo – i tre punti del discorso dedicati dal santo Padre Francesco ai “Maestri Cattolici” per gli auguri di Nuovo Anno, qui il testo ufficiale. Vediamo i passaggi salienti:
Vorrei proporvi tre punti di riflessione e di impegno: la cultura dell’incontro, l’alleanza tra scuola e famiglia e l’educazione ecologica“.

E adesso, che cosa ci proponiamo di fare?

ORA BASTA E' TEMPO DI REAGIRE



Massoneria ecclesiastica? Ora basta leccarsi le ferite: è tempo di reagire. 4 parole con una suora "non nostalgica" che ha vissuto tutta la parabola della Chiesa: quel profondo senso di malinconia quasi di precarietà spirituale 
di Francesco Lamendola  

  

L’altro giorno ci è capitato di fare quattro parole con una vecchia suora – non proprio vecchia, diciamo un po’ oltre la mezza età; dovevamo accompagnarla a prendere il treno alla stazione più vicina, un tragitto di circa venti chilometri, e così c’è stato il tempo per una breve chiacchierata. Un po’ generica, forse, ma altamente istruttiva. Il discorso è caduto quasi immediatamente sulle “novità” e sui continui cambiamenti, per non usare altro vocabolario – né ci sarebbe parso il caso, data la condizione della nostra interlocutrice – introdotti dall’attuale (falso) pontefice e dalla sua coorte di falsi preti e vescovi modernisti, massoni e gnostici: tutte espressioni, dunque, che ci siamo guardati bene dall’adoperare, anzi, Bergoglio non l’abbiamo neppure nominato. Eppure, c’era un qualcosa di non detto che incombeva e che ha reso quella breve conversazione decisamente malinconica. Da parte nostra, eravamo più interessati ad ascoltare che a parlare: volevamo cogliere gli umori, lo stato d’animo di una suora di circa sessantacinque anni, che è suora da una buona quarantina d’anni, e che ha vissuto, dal convento e dagli asili materni nei quali ha prestato la sua opera, tutta la parabola dalla Chiesa di Pio XII, quella di prima del Concilio, ai nostri giorni, i giorni della neochiesa dilagante e spadroneggiante, quando non passano ventiquattro ore senza che un membro del neoclero non dia scandalo ai fedeli, contestando o sbeffeggiando questo o quell’aspetto della dottrina, della pastorale e della liturgia.

Ambasciator porta pena..

https://stephanus-media.gloria.tv/placidus/l/0h/r4xvfkx3cv00jounc1v7zepx1jounc1v7zepy.jpg?sum=CfJ80rRa8B6V2BNUHDhzaQ&due=1515542400
Spifferi parte LVII:  il pericolo dello scisma. Giuramento di fedeltà al magistero di Bergoglio” 


Premetto che ciò che viene riportato negli Spifferi proviene da una fonte molto addentro agli ambienti Vaticani. E che mi riferisce quanto ritiene importante di ciò che riesce a “captare” in tutto l’entourage che quotidianamente bazzica a Santa Marta. Dunque io riporto esclusivamente ciò che mi viene “confidato”. E lo pubblico per dovere di Verità. Posso dirvi che la fonte è degna di attendibilità. Ne è prova il fatto che tanti Spifferi si sono ormai tristemente realizzati. Quelli che ancora non hanno avuto risvolti, non è che non avverranno. E’ solo una questione di tempo. Perché, come avrete capito, le cose a Santa Marta possono cambiare da un giorno all’altro. Dipende dagli umori. Noi siamo semplici ambasciatori. E come si dice: ambasciator non porta pena.

"La Trinità è migrante"?

PER UNA CHIESA SENZA FRONTIERE. 

Meno male che siete arrivati – ha evidenziato monsignor Tisi-: un popolo seduto è destinato a morire, voi ci fate capire che bisogna cambiare, siete angeli di Dio mandati a svegliarci, a dirci che è bello …
“Dio è  migrante. La Trinità  è migrante come lo devono essere tutti i  cristiani che non devono avere una casa”.












“Accompagnandoli” fino alle porte del’inferno.

A proposito di “segni dei tempi”



In un recente articolo apparso su questo sito: Di quali altri segni c'è bisogno?, il professor Francesco Lamendola parlava dei cosiddetti “segni dei tempi”, mediante i quali  il Cielo ci mette in guardia dai gravi pericoli che incombono sull’umanità, e in particolare dalla tragica situazione in cui versa oggi la Chiesa di Cristo.

Ebbene, se di alcuni di essi potremmo dire che si tratta di fenomeni naturali, strumentalizzati dai soliti fanatici integralisti cattolici (vedi il fulmine sulla cupola di San Pietro, oppure la colomba aggredita ed uccisa dai rapaci), ed ancora, se di altri si potrebbe parlare di semplici sviste, disattenzioni (!) del Santo Padre (come l’incompleta, ambigua benedizione Urbi et Orbi del giorno di Natale 2017), cosa dire invece di quelli sotto elencati (solo a titolo di esempio, poiché comporre una lista completa sarebbe impresa titanica) ? Semplici quisquilie, bazzecole, pinzillacchere, come direbbe la buonanima di Totò? : 

Le prefiche della neochiesa

Se un parroco è "linciato" per aver detto una verità


Dire la verità sul matrimonio può costare molto caro. Soprattutto se si è sacerdoti e se si vive come in una bolla, immuni dalle ultime tendenze in fatto di divorzio e indossolubilità. Può capitare ad esempio che si possa essere "linciati" da alcuni parrocchiani e dai giornali per avere detto semplicemente come stanno le cose. A Camposanto, in provincia di Modena il parroco don Walter Tardini non avrebbe mai immaginato che una delle sue ultime omelie avrebbe provocato la reazione scandalizzata di qualche parrocchiano.

Di che cosa si è macchiato il sacerdote? Di aver detto una ovvietà, comprovata da decine e decine di studi anche scientifici. E cioè che i bambini di genitori divorziati soffrono molto di più dei bambini di coppie stabili. Apriti cielo. A dare fuoco alle polveri ci ha pensato la Gazzetta di Modena che, imbeccata da un parrocchiano fuggito scandalizzato da quella messa, ha prima modificato le parole del parroco, attribuendogli la frase – mai pronunciata - che i “figli dei divorziati sono dei reietti della società” e poi, non contenta, gli ha sguinzagliato in paese la cronista a caccia di fedeli indignati col reverendo.

lunedì 8 gennaio 2018

La “penultima età della Chiesa”

L'AVVENTO DEL REGNO DI CRISTO NELLA 6° EPOCA DELLA CHIESA: Fondamenti biblici del Trionfo del Cuore Immacolato

Arrivati a questo punto della diamina sul tema della promessa della Vergine SS. circa il Trionfo del suo Cuore Immacolato (sul cui tema ho già pubblicato diversi articoli sia di natura più teologica che di natura più profetica: vedi l'Album IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA E’ DAVVERO PROSSIMO?), non si può prescindere da una rapida rassegna dei fondamenti biblici che stanno alla base del discorso circa il regno di Cristo per mezzo di Maria.

Non c'é posto a Santamarta

NUOVI MARTIRI "DIMENTICATI"


Martiri "ignorati" dalla neochiesa: «Voglio solo un posto ai piedi di Gesù» oggi in molti lo hanno già dimenticato, Shahbaz Bhatti ministro pakistano e unico cattolico del governo, assassinato per mano dei fanatici islamisti
di Francesco Lamendola  


Oggi in molti lo hanno dimenticato. Eppure è passata solo una manciata di anni da quell’11 marzo del 2011 in cui Shahbaz Bhatti, quarantadue anni, ministro pakistano per le minoranze e unico cattolico a far parte del governo di Asif Ali Zardari, cadeva assassinato per mano dei fanatici islamisti, a Islamabad, per fargli pagare le sue coraggiose prese di posizione in favore dei cristiani perseguitati. Era consapevole dei rischi che correva; peraltro, il governo gli aveva negato la scorta, per cui girava da solo e anche quel giorno, mentre si recava dalla casa di sua madre alla sede del suo ministero, viaggiava a bordo di un’auto con il solo autista, senza alcuna protezione. Appena due mesi prima era stato assassinato il governatore del Punjab, Salmaan Taseer, per essersi opposto, proprio come Bhatti, all’introduzione della legge sulla blasfemia, che in pratica pone una spada di Damocle su tutti i non islamici del Paese, oltre che sugli islamici considerati “tiepidi” ed invisi ai fondamentalisti, e per aver difeso, come aveva fatto il ministro, la sfortunata Asia Bibi, la giovane donna condannata a morte, appunto per blasfemia, nel 2010, con l’accusa – assai dubbia - di aver offeso il profeta Maometto. Ricordiamo, fra parentesi, che il papa Francesco, che pure ha ricevuto un appello di Asia Bibi dal carcere, non ha mai voluto neppure nominarla nel corso di questi primi cinque anni del suo pontificato. Sebbene parli ogni giorno dei diritti dei migranti e sebbene abbia più volte negato l’esistenza di un terrorismo islamico (o, magari, appunto per questo), il papa non ha ritenuto di spendere nemmeno un grammo della sua vasta popolarità internazionale in favore di Asia Bibi.  

Destinato ad allungarsi ancora..

Un altro vescovo "contro" Bergoglio su Amoris Laetitia

Il vescovo Laun, soprannominato il "Leone di Salisburgo", ha firmato la professione di fede che corregge Bergoglio. Un elenco destinato ad allungarsi

Un altro vescovo ha firmato la professione di verità sul matrimonio sacramentale. Dopo la pubblicazione del documento dei vescovi kazaki e la sottoscrizione degli italiani Negri e Viganò, era arrivata l'adesione del cardinale Pujats.

Adesso è la volta di Monsignor Andreas Laun, viennese, vescovo di Libertina e vescovo emerito di Salisburgo, che ha deciso così di "sposare" la battaglia intrapresa da Tomash Peta, Jan Pawel Lenga e Athanasius Schneider. L'elenco, insomma, per quanto contenga esponenti considerati marginali, pare destinato ad allungarsi ancora. 

Gli alieni non solo ci sono, ma sono tra voi

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Una voce dal pianeta Ambiguo

    «Metterci in contatto con extraterrestri? Credo che questo non possa avvenire in tempi brevi. Il problema sono le grandi distanze in gioco. Più guardiamo lontano dalla Terra, maggiori sono le probabilità che ci sia un pianeta con intelligenza; ma più difficile sarà comunicare con loro in modo significativo».
Lo confesso. Quando ho intercettato questa dichiarazione mi è scappato un sorriso. Dunque fratel Guy Consolmagno, grande astronomo, gesuita, direttore della Specola Vaticana, pur sostenendo che l’ipotesi dell’esistenza di extraterrestri non sia del tutto campata per aria (scusate la battuta), ritiene che le distanze siano troppo grandi per consentire un contatto.

Amorosi sensi

Bergoglio ha ragione… tutti gli altri…  torto!
Un esempio di conformismo interessato



Amorosi sensi:
Francesco-Tornielli e Bergoglio-Borghesi



Siccome ormai siamo afflitti dal vizio di leggere ciò che si scrive sulle cose di Chiesa, ecco che ci siamo imbattuti in un’intervista condotta da Andrea Tornielli e riguardante Bergoglio e chi lo critica.

Chi è Tornielli? Tornielli è un vaticanista de La Stampa che si guadagna il pane scrivendo delle cose di Chiesa, con un occhio particolare per il Vaticano e i prelati che vi abitano. Per questo si chiama “vaticanista”. Ma si chiama anche vaticanista perché scrive in simbiosi col Vaticano, cioè scrive in maniera tale da non dispiacere agli abitanti del Vaticano.
Non è esatto, obietterà qualcuno, perché ci sono dei vaticanisti che non si preoccupano di dispiacere agli abitanti del Vaticano. E’ vero, ma a parte il fatto che in genere costoro finiscono col dover fidare solo sulle loro forze, in ogni caso Tornielli è uno che si è specializzato nell’elogio del Papa regnate, e questo non lo diciamo solo noi, ma ormai sono in tanti a dirlo… e da qualche tempo.
Intendiamoci, Tornielli fa quello che ritiene sia meglio e questo è del tutto legittimo, quindi la nostra non è una critica, ma una constatazione.